Compagni! - anno I - n. 7 - 16 aprile 1919

COMPAGNI! progetto di .e.stendere il· w·o dom-it1io ver • t1d10 il 1nondo. • So, so !'.:iò che t-1~ vuoi: OJJpOniii. Jf a lw 1m- argo– meato assol1itamente inopp:ugnaùile, al qzl(tle non ,wrai nessuna ragione da opporre, po1'chè e.oso è ,una M::1nplic~ constalceione di jd'tfi,, Lei necessitil dell'eser– cito, fo 11ece.ssitù ddhi di/esci •della, patria f; proprio 1ìi111,<nlrcàa in q11r,8ti giorni.. !ta"lfo8sù1., lei quale. -~f– c,1.,ndo te, aflua il revimc co1m1J1Ùdo, 1•lte è. ln ma-•sim_rr. a:,:piJa,;;,onedi •voioltri sociafist.i eliliene la Ru.,.s,a l,Ù dovuto cost-it11Ì·re 1111 ·esercit1J, ,;ia pure 1m F,ert•ito rosso, ma sempre e.sercito, •il ljuale comba.fte, 1:l, !111alr nor, sofo. ,Z.ifende t'f. tendorio "otto ,;t d.omi'll-io ùol- 1:!Cevùta, 111ci ini;a,de quello degli nlti-i' e fa imo11ima n-è più nè meno di· ciò che lutnno fatto fino a que.sto momento tutti gli ·eserciti.· l:,' lo J1al'iera? .Appena proclamata. la repuùblt'cci dèi C!onsiyli, qunle è 1·z vri• mo atto che compie? Arnui. 1:z ·_t,1·oletariato, s1ìr,111·0, e r.J.11P.cre 1'l Proletariato mi pare che ùi ling·ua, vn– V61 ,11, l!,Ìgnifichi non alt-1·0 cli,:, costitm·re mi F8f'rc1to. • Con la differenza che gl'.i eserciti isf.iti1iti per 1'l passat o, ser'Ì}ivano solta1tto coiit?'o lo straniero; q•11elli che.si vanno creando attualmtnte sen·ono a. 8'r,ovibe,i i,iù g ravi, servono ad alfrnentm·e !et 1 1uerra civile. Onnvinciti, di1.nq11e,che ·dll'aboli::1·one dell'F,~ercito non -si arriverà mai; comunque 1•1ulcuoo le cose, po– .frete abolù;e il capitale, ma non potrete abolàe [e armi. ),J l'altro gli risponde: ~ No, no, amico mio, o Rf'i 1 ·gno rante, o sei in malafede: 1mmmz,: tutto, tirntilo t ,e.ne ·a mente, l'aboli~1011e clel capitalùMo sig11ifi.ra ù mne iliatamente, ])tr legitti111a lco11.,,f'y11en;;c(., automa– {ica.mente direi l'abolfrione delle ànni. Uif}cclu\ que– ste non sono che il puntello ciel ( 'cipdn!P, la pro1e– .ioaie dello sfruttamento, La gue rro, oggi, a ·i:11ù-ne sempldcemente in seguito a conflitti detrrminn.ti {'-<elu– sivamente da ragioni periin,1111: al/'a.tlii:ità t lel Ca– pit11le; lei pat1·in? cl1bet)e''ld palr'.ii.i·nvn è che lrt Bor– ghesia, con tutt·i i suoi i11te1·es1;i, con t-utte le -'llf nt– tfrità., con t,utlo i'l ,suo domùvio sul Proletm·iato. Ecco 11erchè noi non rùono.,ciamo la va.trio, uro perchè no•i,siamo contra1'1· avt1: ew'rciti ed ayl1· annamenti. E' vero, la R11gsÌcl Jw. rreato un e.,cu·ito ro.,so, rd •Ori.~he potente, rame 'cblie ri .Jùliiorn.rP Lioyd ('.,,orge, il primo ministro :inglese, alla Ua111e1•a, dei (',ù111tr1i;, ma non ver dife11.de1·r-la pntria; 1,ict 1Jfl' difcndei·e la Rivolmione, J)Fl' flifendere 1'f Com1:11ismn. Ciò è, tutt'altra co.~rt. La tuo. opera A cpnsI cl era/a. ù1 1m m.ado, se tn fni 1·1mest1'ere cli proteggrrF e lii di'fen– dere ciù che in rc.r;ime b~i'-gh.r:.~e cliiamate i diritti det tuo pa.d.rone, a mano annata., anche fn·endo, anche uccicìe.ndn al è considerata fr1, im altro, se tu-, vm· essendo l'1wmo piiì, p ctm'/i.codel mondo, 7mr ritenendo sacra, in ogm: ca.so , lei 1,•ita. 1111wna, SF·i costretéo acl uccidere per d 1'fend erli, ver salvart1· cl a chi 1·olc.<se prepotentemente 1tcrùlcrti. E ven.<aci bene e 1·edrni che nelle att11nli conclfriont·, gli eserciti ro.<.,1'. df'.lla Russia bofr.çevicn e della Baviera 110n sono s/'1'111111:nti di guerra civile, nia d·1'. lotta r/1: rlri.<.<e. E' t11it'r1ltm cosa. Rifl.etTì nn~1: cl,e a1)JJ11?1fo gli'. eserciti ross1'., oombattendo 1ulla lotta d1: clngse gi11nto all'opice. del-· l'indYiprimento, combattono per l'abolizione deji.n.1·- • tiva dell'esercito e degli armamenti. r. pi. fr= ----·- j . _Jj bibl iotecag i'nobia neo Arsa e distrutta da un .immane incendio - opern. benemerita ed eminentemente patriottica delle autorit?~ grèche, le quali volevano. ad ogni costo greciz~arla - Salonicco è 'ora un mucchio di m:iceri<', 1111 or.ndo an1- masso di rovine. L'antico grande rmporio rommercial~ rJp\l'Oriente. la già i·icca e rid.entt~prrh dt>l \1 ::ireEgeo offre oggi l'asptlto di ùna yasta Xecropoli immer<n nell'oblìo c.k·i!jecoli e degli uomini .. • Gli abitanti di $aloniern Yirnno soffocati e rinchi usi nei quartieri bassi, scampati per miracolo dall::t c: :i.ta ~ strofe, nelle cosidettE• << campagne » circ011ù::iter.h e di– fizi militari, sC'cledei van Com:mdi alleati, e d1 im• mensP casnme, ove, nuove torri rJi. Babele, si dice-. fraternizzino in ammirevole, oh. tanto ammirevole, co– ll:tmione di affetti e di intenti, uffici:ili e soldati di tutte le ram; e di tutte le n:izionaliù. li commercio· non è piLLquello 1.li prim:t. Ridotto. a~ piì:1 minimi termini dopo l'arri rn d ei greci, es;;o' finì col din'n(are pre,socchè nullo ('011 la, loro perma• nenza, e si può dire, senza p0Ccare di. esager:t.?,iont>, che il giorno della. presa di pos-sesso della. città da p:.ute del 'Diadoco Costantino (quello stes,o neutralìss1~o Co– stantino ché dm·cni. pochi. anni dopo, darf' mo1ro ,filo da torcere agli Alle:tt i e(l arruffare la gilt t::into aggro– ,·igliaia m::tt:tss:t della politica dell 'Int<l-s:i) segnò per S::ilonicco l'ora tldl:.:t sua decaclcnn economica. Fanatici. megalomani, incapaci di gO\·ern::trf. po– w 1 ri. ed inetti, i, grcei si dibattono continnamentP jr, .. l'angustia dei loro nwzzi e la grnndiosifa delle- loro aspira2ioni. I'iLt che la chinsurn dell'r<hinterland·» al commercio di importazione e di fr::tnsito, cor1.,eguen21 fune,ta delle guerre· b:tlcaniche. essi. contribuirono a far morire una ritet che pPr la sùa. posizione-geografica, nonch2' per le, ricche72e naturali del suolo e· del sotto– ~nolo, erit destinata ad esser un gr;inde centro coru– inerciale ed industriale, il ,·~ro anello di congiunzione fra l'Oriente e l'Occidente. 1fa. dio propone e il dia– volo dispone... ~-fentre Austria-1:ngheria- e Gm:manìa eh t:na parte \'agheggia\·ano la preda· con· la subdola. politica ,del (( clrag nach osten i>. e dal! 'altra Inghilterra. e, :F'ian– cia, e un pochino anche 1 'Italia, si rnll:wano nel dolce sogno di una zona. di influenza nella Balc:rnia affnri:n;:i. e turbolenta,. scoppia,·a h guerra. contro i ·turchi e. la. «. Ville c01woiteé ii cli .Pietro Risa\ passarn. sotto la dominazione ellenica. L'intrusa, come spera\'ano molti, non era piì:11 'Austria, la quale m·C',·amanc::ito il colpo, sibbene. la. Grecia, .il pae~P ,a pane e ·Oli\·e ancora. sog, getto al controllo em,opeo sulle sce lìnanze ob erate. _ I grC'ci, paladini-della libertà, \ 'eniY:J.noa . ,rl'dimere i popoli oppressi sotto il gi-0.goma omettano, . . Infatti,, nei primi gior ni • he seguirono l'occupazione, ..il Go– wrno cominciò e.on l':ibolire i dazi doganali « ad \'a– lorem », il sist ema t urco sen',bra\'a agl 'inci\'ilitori ar– caico e rudimentale, imponendo allP merci importate clall'estC'ro oneri assolutamente prnibitiri e di natur:ll puramente fiscale. Senza perdere tempo Venizelos adottò l'e~clrn;ivismo economico a danno dr-gli israeliti che ~ Salonicco form:i no l a maggioranza della popolaziore (su 'r70.ooo mila a.bi tanti, 90.000 cirrn sono ebrei spa– gnuoli) e grm·i misure di repressione yennero dee.retate contro chi osasse eleY:ue una mcc di indignazione. e· di protesta. Ct1n-i sotto· il nuorn regime cli soffocàzione e di tirannide. gli israeliti continuarono tutta\'ia a Yi-, 1·ere la loro YÌta nazionale. barcamenandosi fr::t ì par– titi che nella Grecia reazionaria e retrograda ~i con– tendevano il potere. Dopo il famigerato colpo di_ Sh.to, Venizelos ,i; tq

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