L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 67 - 12 aprile 1947

Anno XXXVIII (nuovaserie) N. 67 Zurigo, 12 aprile 1947. LIBERAREE FEDERARE QUINDICINALE -SOCIALISTA Redazione: Militarstrasse 36 -Amministrazione: Casella postale No. 225 Selnau. Zurigo - Conto postale No. VIII 26 305: Abbonamento annuo Fr. 4.-. semestrale Fr. 2.-. sostenitore Fr. 20.-, una copia cent. 20 Telefono 27 47 02 Togliatti ba sempre ragione Lu base avrebbe risposto con grande entusiasmo, e questo sarebbe staio legill imo; ma dov'è il metro per misurare se questo è congeniale alla massa o quell'altro, se questo rif /elle il vero volto del proletariato In questi giorni migliaia di comunisti hanno restituita In tessera. Non li ha tanto feriti il falto della collusione coi loro nemici naturali - le forze clericoreazionarie - quanto il modo come la collusione è avvenuta. Questa volta è apparso chiaro anche ai ciechi che quella tal democrazia interna, che i f unzionari dicono realizzala nel loro partilo, non esiste. O meglio esiste solo per piccole questioni di organizznzione periferica, che sfugge all'apparato centralizza/o per la sua irrilevanza. Dove c"è, invece, in ballo, la famosa linea politici/. del partito, dove c'è da decidere se lo Stato ha da essere il servo della Chiesa, e se a scuola il prof essore di scienze, il na[uralista, il filosofo, lo storico, l'umanista, debbono conciliare i loro risultali puntualizzali con i dogmi della religione cattolica, e con ia storia del papato, allora è Togliatti che decide per milioni d'iscrilti, Togliatti che ha sempre ragione. E' facile capire come avrebbe risposto la base comunista se fosse staia consultala. Per quanto si potessero dar da fare i vari funzionari che prendono l'imbeccala dall'alto, e diffondono il verbo de/l'obbedienza cieca, la massa comunista avrebbe respinto con sdegno le suggestioni interessale di quelli. La base è sana, la base conserva il suo schietto lievito socialista, la base intuisce quale mostruoso equivoco si nasconda nel mito della tattica, la base sente che è sciocco trovare ottimo l'aceto solo perchè l'etichetta sulla botI socialisti davanti liglia è di vino pregialo, la base è stanca di far da corda per i preziosi funambolismi di Togliatti, la base si vergogna di trovarsi come un cavallo bendato attorno alla ruota di un pozzo disseccalo. E allora comincia a reagire. Ieri si è bulla/a via la tessera, oggi si fischia Montagnani al Nuovo, domani, domani ... che cosa potrebbe fare questa massa delusa che di capitolazione in ca.pilo/azione, di machiavellismo in machiavellismo, è staia condotta a snaturarsi, a disperare di sè e del socialismo, a far da puntello a quello Stato borghese per la cui distruzione è storicamente naia? I soliti funzionari diranno che noi ci facciamo delle illusioni, diranno ~he le masse han già capilo la mossa maestra del Gran Segretario, diranno che esse lo ringraziano dal profondo del cuore per averle portale in sacrestia, come lo ringra.::iarono ieri per aver liberalo i briganti del regime con l'amnistia. Può darsi. Ma noi vogliamo chiedere ai funzionari che cosa avrebbe fallo la base se Togliatti avesse volalo contro lo Staio clericale, se avesse punito i grossi responsabili ciel fascismo lasciandoli in galera, se avesse respinto quella luogotenenza che per poco non salvò la Monarchia, se avesse imposto una politica finanziaria che facesse pagare le spese della guerra e della disfalla alle classi che scatenarono e sf rullarono il fascismo, se insomma avesse fallo una politica assolutamente contraria a quella rn realtà segu1ta. o quell'altro? La verità vera è che quel cavallo bendalo, legalo alla ruota del pozzo dissecca.lo, non è solo il militante di base, ma anche Togliatti. Personalmente sono convinto che ci troviamo di fronle alla terribile tragedia di un uomo condannalo a eludere la propri,:i natura, ad apparire il contrario di quello che è. Egli ha acccllalo, destinatagli da un regista inappellabile, una parie ingratissima, in un dramma, la cui soluzione non è seri/la nel lesto, e matura a soggetto, per generazione spontanea. L'ha acceltala e la recita alla disperala. Egli è di fronte al regista lontano e infallibile quel che il militante di base è di f ronle a lui. Le due servitù si sorreggono a vicenda, ma un'incrinatura si produca nell'una, e quell'altra precipita. Sotto questo aspetto, il ripudio della tessera di migliaia di iscritti o i fischi al Nuovo hanno un valore inclicativo importante. Giacchè anche le rivolte, come le servitù si sorreggono vicenclevolmenle. L'unica speranza per Toglia/li di riprendere un volto di socialista e di rivoluzionario è la rrbellione della base. Una ribellione che gli si appicchi addosso e bruci in lui quel tanto di falso, di convenzionale, di gesuitico, di reazionario che la pratica del realismo machiavellico gli ha incrostalo addosso. Una ribellione che riconduca il proletariato italiano su quelle vie maestre del socialismo che sono state abbandonate, allorchè si è rinuncialo all'autonomia della coscienza, alla libertà e alla democrazia. L.R. • a1 problemi ricostru~ione della • eçonom1ca Discorso pronunciato dal compagno Rodolfo Morandi, Ministro per /'Industria ed il La classe lavoratrice e la ricostruzione Commercio al Teatro Nuovo di Milano il 16 marzo 1947 nost•ra classe dirigente, non hanno appreso daUa e.sj_,»ricn:zapassata 9li inse.gnamenti che dimostrano di averne tratto invece le masse lavoratrici ed i partiti popola1·i. Non pa.re infatti ch'essi si preoccupino allo stesso modo di quelli, di parare ai pericoli di una eccessiva -tensione sociale. Sembra quasi che l'impulso aUa reazione, originato.si nel '22 davanti alla prospettiva d·i sovversioni violente, alrbia determinato una spinta che continua ad agire per inerzia su di essi. E' .contro questa inspiegabile cecità che noi dobbiamo gettar-e l'allarme, non per eccitare oggi i proletari a un urto violento di olassi ,ohe potrebbe es.sere l'.eccidio della naziom.e, ma per recare il paese a .consapevolezza dei pericoli che attraversa. Le prosp1:ttive della ricostruzione sono andate via via mutando davanti a noi, in questi due anni, come uno scenario che Si è mano a mano incupito relle sue tinte e delineato in tratti sempre più rigidi. La realtà ddla ricostruzione, che era stata lievitata dalla volontà di sa,crificio e dallo slancio portato ne ila lotta, si è fatta massiccia e ,greve su di noi. L'illusione nostra di poter mantenere la nazione prot«sa in uno sforzo solidale verso le mete della rinascita è svanita. QueU'ingenua ,fede fu la forza che .ci sostenne e a,d essa non possono irridere s,e non i cinici che si mantennero assenti dalla lotta. Oggi però la nostra forza non può essere se non ,nel nostro realismo e nel ,coragg'io che dobbiamo avere nel fissare lo sguardo nel fondo delle nostre miserie e di tante afflizioni, scoprend,o i contrasti che ci dilaniano, per aff roni,(J!re,,con animo f CJ"moe misurato sforzo, le difficoltà somme che incontriamo. Le classi lavoratrici, ohe hanno dato il generoso tributo di sangu,e nella guerra dti liberazione, - e solo qu,esto sangue poteva riscattare la nazione dai delitti e dalle abominie del fascismo - d~bbono im,. curvarsi ancora, per reggere sulle lor-o spalle il peso più grave di questa ricostruzione. Esse ancora non hanno finito di pagare per i delitti che sono stati consumati lung-0 vent'anni a loro danno. La .co- ' rona di spine d,ei vinti cinge la loro vittoria. Nuove privaziOni si ,chiedono a chi non 1 ricava dal salario di che sostentarsi, a chi senza lavoro va,ga nella ricer,ca disperata dti wna oc.cupazione, a chi è stato privato del tetto ed ~ ridotto a rifugiarsi in tane dove esse.ri umani si aocalcano peggio ricoverati delle bestie. Ancora una volta al loro sacrificio la nazione si af,fida, per costruire sotto un plumbeo cielo, con a3pra fatica, l'edificio della libertà sulle rovine che il fascismo ha causato. Divide questo duro privi~egio dei Lavoratori del b.raccio larga parte della piccola bor,ghesia artigiana ed impiegatizia, cui è preclusa og.gi, in una economia esangue e sovvertita dalle distruzioni, un'attività redditizia. Essa ha perduto i suoi beni e consumato fino all'ultimo resto il suo pat:rimonio, e ben tenui speranze può conservare ancora di ricuperare il suo livello di 'l:ita. E' tutto il popolo dunque, quel ,che tale chiamiamo fuori di ogn·i sottigliezza di vocabolari~, che è oggi sfe1·zato dalle conseguenze e dalle ripercussioni della tragedia di questi anni. ed ~ in questo quadro penoso che si delineano davanti ad esso i compiti immani della ricostruzione. I partiti popolari, che animarono queste schiere di arde,nti speranze nella rigenernzione della nazione quando essa era in pericolo di ina,bissarsi nel gorgo della guerra nazi-fascista, debbono ora infrena,re l'insof f er1nza che germina, debbono combattPrc la sfiducia ,che si insimia negli animi, e reagire alla stanchezza che sopravviene. Ai lavoratori, gravati da uno sforzo terribile ed all~ ca_- tegorie popolari che, travolte nei loro modesti agi'. minacciano di sbandarsi scontente e deluse, essi debbono dare ttna ragione dei pesi che loro ancora si impongono. Facile è fare carico a questi partili di qualche mani;festazione di insofferenza da pa~- te dell~ 1nasse e dire che .que~n_on sel've a ri1n'°ve-re i e: re· li1e~Ua rea.llfL, rro lo o tocca di sostenere una attesa che ogni giorno pare farsi più lunga. E' facile questo per chi sta al riparo dalle mortificazioni che incidono nelle carni e nello spirito le masse popolari, e ,calcola fredr damente ,l'onere e i tempi della ricostruzione, di questa marcia f atiwsa e lenta per l'erta china che la nazione deve risalire. In queste critiche e in queste accuse si scopre però -troppo sovente ai lavoratori, al popolo in affanno, una mente ohe non ha comprensione, un animo privo di palpito. Possiamo ben di:re a questo riguardo, raffrontando il momento attuale col dopoguerra scorso, che i ceti agrari e industriali, e nel wmplesso ,la I problemi della ricostruzione Soltanto o-ra, ce.;;sando lo stato di lllOr.c06i economica. :in cui dalla fine de1'la. guerra siamo vissutri per effotlo degli aiuti materi-al,i forniti da,gli olleati, no'.i.scopri,a,mo quali <proporziOiilliabbiano i problemi della noat.ra. rfoootruz.ione. Davanti a.Ile enormi diJfico-ltà che 'JYI"e5entalo re.imserzione della nostra economJie.. nel sistema mondiale, solta.nto ora comiooiamo a mis1.l.Nl.rel'immens-i.tà del'le devastc1.- zioni causate dalla guerra, che ha distrutto tanta parte del nostro patrimonio, che hc1.consumato le nostre riserve e, recidendo gli scambi, ha ine..r:ldito le fonti della produzàone. La ip.rima com,tatazione ohe noi dobhiamo .fare, nelle oo.ndlizion-i iin cui versiamo, è che il provento del nostro lavoro non può basta.re o copfÌie, inAieme ai !bisogni elementari della vita, le esigenze minime ed e&'Senzrial,i<lella. ricootruz.ione; dntendo per esse essenzialmente la. .ricostruzione degli impianti, delle strade, d0lle ferro,vie, del navùgliio, che sono come le innerva.ture del e,istema economico. E questo perchè il nOBtro la,voro non può esplicarsi a pieno rendimento, mancam.do di una base adeguata, manca.ndogli ciioè, nella quam!-)tà e qualità., la. rnoteria sulla. qu,a,le poter esercitar-si prof.icuamenle. Milioni di lbraooi.a. restano inerti e non piccola parte delle attività che so alimentano, per as.si.curo.re in un modo o nell'altro mezzi di s·osienta,mento alla popo'1azio111e,cootituiscono delle atti,vità di ripiego, di utile scarsi6Simo o nullo, quando non sono add!i.r,i•tlura divorarrici di beni: opere pubbliche in cui vEmgotnolimmo-bilizzati capitali che sono s·ottr.alli alla citrcolazil()ne produlliv.a, la. quale dovrebbe invece essere portata al <più 1i..nlen.soritmo; opifici e maesiromze che costano as6aj ptiù di quel cho non producano; iproduvioni di ilu-sso, le quali eccit.ano i 1Y.i 0 ogn.i voluliuari che dovrebbero essere quanto più possibile oompreS"si o addiri~tu.ra banditi. I coJJ.trasti sll"IÌdenti della nooira società che colp6.S<:onogli ossen-atori superficiali, j qual1i scorgon·o sollanto urn fenomeno di anarchia e di indi'ciplina nel lus,.:;-odelle mostre velmine e nello sfrenato traffico deUa lborsa nera, sono in verHà la ma.nife-stazione $Crolica delle no-slre strettezze e la riprova dello. imposs,ibiùità in cui sia.mo di a'Piplicare coo profitto tutte le nostre forze produtive. Il ,gO'Verno, nalumlmente, fa le s'J)ese della irritazi.one che iutli Cii prende al oosper✓o di taLi in- fQ.llJ?rirrr . · t:}verno ohe non ea jn.vestire per il 10eglio il prubbli.co denaro, che non si <ledica con rna,ggiore enelìg,ia aiUa .realizwzion~ del nostro ciclo ,produttivo, che tollera per debolezz,a. una evasione tanto &a<iciata all'austern. discipl~n,a che dovrebbe esigersi in un'ora C06i perigliosa. Ràfle~, però, sullo d'or.midaJbile pr6$SÌ!ome che si eserciita a.ll'interno di questa. mO&tr.as.ocietà, squassata e sconvolta, e che si esprime nell'a.ffam.n-0sa cieca ricerca di lavoro, del lavor-o per se stesso, di un-a -attività runche la ,più incongrua, puT do. e,ottrarai al morao della fa.me. E' il puro j-slJi.n~odella sopravvivenze. che domina o~gi 1a ill0stra econo-- mia. In tale condiznone il compito dei governanti non può essere davvero quello di mozz.are le manri che in folla si protendono per a.f'iferrare UJil tozzo di })(lne. Pertanto da qu&;le spire ohe minacciano di strozzarla, noi non po.,'::;oi.a,rn1oiberaTe la nostr-a econoDlli,a se non ottenendo rifornimenti di materie in maiggior copia. di quel che non oi si possa, procurore 6<lanlbiandole coi pvodotti del noetro J,av,oro. Questo vuol dire J1-ecessità di a.vere dei prestiti. Da altra parte il comoorso del ca.pitale etra.nier,o, che non può veni·roi coo adeguata larghezza soJ.o sotla forma di rprestiti pubblrici, si presenta non meno essenziale a,11,ara.vionalizzazione del lll<>Stroproce,sso produttivo e all'ammoder,namento delle nostre attrezzature. E riconoscere run.che questa necessità vuol dire ammettere le conseguenze che ne derjvano, le quaJ.i sono la sicurezza. e il prO!fitto dhe tali invoolimonti e pa.rlecipazion:.i debbono essere gar.a'Iltiti. Ebbene, diciamo di nom ~lare per conto nostro a dare questa malleveria, quando nei co,nlfoonlii dei lavoratori lo SLato prenda. impegno di salvagunrdarme le dignità di uomini liber,i. E' però questa una garanzia che non può essere data loTo in altro modo che f.accndoli partecipi dei supremi ipoteri dello Slat-0 su.'11,avita della collettività e qUJindi sulla sua ooonomia. Mo. riiorne.remo più aYanti su questo pUlllto. Abbiamo rilevalo due aspetti fond.a-menta.li di quçlla che potremmo dire la :;tatica della. 1110stra ricostruzione: OO'i ..sono rappre'entali d,a un rnddito di lav,oro in..suJJiciente e da.I concorso che si richiede dù mezz.i di .llinanziamento daWesterno. Lo aspetto saliente inveco dello sua dinamica, nel momento attuale, è <lootituito dall'allineamento dei nostri prezz/i coi mercat,i di rifornimento delle materie pTime. Tubti sanno che, ,ap,povvi•gionati dalVecc.fjia proD1essa La ,poule au pot. Tu quel che boUe in pentola ben sai, popolo gramo! A te dal quarto Enrico ognun promise col ridirsi amico, ma non ti chiede la gallina mai. Minore è il cibo più lavoro fai, e regno novo lascia il male antico. - Non bada a quel che fo, ma a quel che {dico! dice prete o padron; tu prono stai. E a lor signori porti la gaUina. Non anco intende la tua mente oscura che più si schiaccia quei che più s'inchina. Notte e dt. vegli a guardia del pollame, che allevi, ingrassi con gelosa cura per ;ubarlo a te stesso ed aver lame. L.B. InAmerica,:quando ~p rlano i s cialisti « Noi non abbiamo certamente nulla contro il desiderio del presidente Truman di limitare l'espansione dell'impel'ialismo sovietico - ha dichiarato il compagno Gausmann portavoce del Partito socialista americano, alla Commi.sBione degli affari esteri della « Camera dei rappre.sen tanti » - ma l'espaDBione dell'imperialismo americano non costituisce certamente un.a soluzione. Il nostro scopo, nel limitare la sfera d'azione sovietica dovrebbe es.sere di favorire l'espansione della democrazia e non di migliorare le nostre posizioni strategiche in vista di una guerra eventuale con la RU&Sia ». l'Unrra, noi •le o.,bbiamo portate a. lavo.razione m base aci.wna valutaz-ion.e che non poteva essere fondata se non eu una fitbi.zia rela.2ione dj ,potere di acquisto tr.a. il òollo.ro e la. lira. Neppure og1gi.siamo in grodo di staibiliTla su rid'erimenti cervi, ma intanto uno S<la.rtofortissimo si è pronunciato tra il ~ uniliciale e il cambio libero delle va.Iute, <lhe d-iscoote. largamente dalle quotazioni prese fin qui a base dei cooti, 'llll1 cambio di fatto ohe si può presumere più reale. Quotare o~i le materie in b~ a un metro di cambio più pTOSM.moa]Ja, realtà è una. neoessità che si fo ~mpre ,più urgente, ma se non lo si fa.- ce.sse oon una certa gradual!ità, questo potrebbe causa.re per tutta. la <Yclltenadei prezzi wno ooa.tto tale da mettere nelle ipiù serie difrficoltà le nostre esportazioni lll0n solo, ma l'.imtero nostro sistema. eoonomioo, scuotendone l'equiHbrio aittraveMO, lo svi,Jimento brusco della lira. Davanbi. al pericolo dell"infla.zione, l'errore più gra.ve che noi potremmo compiere sarebbe quello di irrigidire ecce&;'Ìvomente la difesa. della. moneta. E' certo ohe i prezzi politici depa.wper.amo in forme drastiche il tesoro senza paT,a,gona,bile va.ntaggfo per il consumatore, come sono una reale dil.apioozione, nella ~nuri,a i.n ouii veraiamo, certe opere improduttive. E' certo anc.he che .iJ finanziamento alle .industrie, cosi come lo si è pralioato, è qua.looM di in&ano e wn elemento di inflazfone. Interrompere però bruscrune.nte questo :Husso con l'idea di di!fendere la lira mediante una politica. di lferr~ econon:cie pr-0ponendoci di colmare iii pauroso di.oova:nzo di bi1a.ncio prima ohe divenga praticamenrte rpowilbile il farlo, ,pot.rebbe oos·ere errore fata.le ner IIloi. Soltanto un.a maooVJ'6 a tempi ed a esteso ra.g,gio, ohe si ,proponga di mantenere una conveniente elasticità nel nostro sistema, perohè possa. 0001 g,rodua,J,irtàaS6estaMi, <>i può dare un momento come questo, 6e non voglirumo perderci oof.initivamen~e, import-a sopN1.ttutto dti oonservare il oontrollo dei nervi e di mon la.sai.arai prendere de.I q>a.ni.co. NOJ1idobbiamo collocerci nella contradditoria iposizione di chri volesse difendere 1,am~ta tellitando da un ù.a.~o.per .salv(llguardarne ,il ;potere d'll(X}uisto, di ibloooare i ,prezzi, e tendendo dall'altro ad esa6perarli per rjdu.rre rpiù rapidamente lo sbilanoio. N0111 è possibile, nell'attue.le congiu,n,tura., ohe procedere con molta misuna nel rallentoTe l'-a.:;cesa ogig,i ancora .imevi<t.aiblldeei pre-zzj e nel moderare il flusso delle erogazioni di tesoreria., le qua1i non possono d'UJ!lltratto ces:sa.Te senz,a causa.re rotture per,icolose. Come aJ•l.a.fine si vede, la determinazione e l'e.nda.mento dei ,prezzi c06lituiscono solo la ma.nifesl.oziO'lle più ,a,pp,aniscente in questo momento del fenomeno produttivo, inceppato dalla manoonza di materie e di mezzi di finanziaane:n.to. In sostanza a.Ila stabilizwzione dei rprezzi non può portare altra via -se n-0mquella che moi ci si deve aprire pe.r accrascere il reddito di materie e un a.fflus-so conoorrent.e di oapitaibi. Tuittavio è chiaro cbe !"una oosa. e ·l'altra polr·anno aversi, nella. migliore delle ipotesi, .jn misura aip-pena adegua.t.a alle necessità più essenziali, ed è anche chia.ro allora. che solta,n,to oon .J'utiJ.izz-azione più razionale di questi beni e di questi mezzi può riuscire .a.Hano;stra ooonomia di servire i prestiti e gli invesljmenlli. di CU,iha bisogno per riacquistare uru:i.cireolazione vitale. Da qui S<lalur,isce la necessità di un piano, oome noi abbiamo sempre tenaceme.nte so:;tenuto contro le illusioni mir.a<lolistiche dei liberali. E' curioso. la fobia, che si mantiene tra noi ,per questa parola che suona. agli -oroochlanti della ipoHl'ico come una premessa <lelh collel:livazione. Il ohe, per quan:o sia puerile, fa qua-lche volta timorosi <li u-c,airne periino i paditii '])iù avanzati, che certamente non <lontrlbui -co.no che- a dare al paese l,a ohia.ra coscienza di que-sia n0<.'et:;:5itào, he è per se stoosa presupposto di un.a azione coe.ren~e, la qut1le pWlli senza incertezze su,gU obbiettiv,i capitali della. ricostruzione. (Continua in ]Va. pagina) I I I I I I

Bibl NOTIZIARIO ITALIANO Di conseguenza parecchie caserme ed altri immobili militari .sono ,<,tali ceduti alle autorità civili ,per es.sere adibiti al ricovero dei senzatetto e dei profughi. Dura battaglla per le sinistre LI numero delle caserme così smobilitale e passale a funzioni più umane e certo più apprezzabili che non siano quelle ili addeslrare soldati e luciJare armi, è dì 650 ed a migliaia aswmmano i .sinistrali ed i profughi che vi hanno potuto trovare rifugio. Alla vlgllla delle elezioni slclllane CATANIA: Le posizioni delle varie formazioni politiche neìle prMS!ime elez-ioni .saranno p1re-s.sapoco fissal:e come oogue: ai monarchico-qualunquisti, ,agli indipende.n.ti e ai democralici cristiani si opporraooo i repubblicani storici, il Blocco del Popolo ed il P. S. L. I. I repubblricani storici hanno b'rallo indubbiamente .notevole vantaggio Jall'airnmini&trazione dell'avv. Selvaggi, .del loro paTlilo, AJto Commissario peir la Sicilia, rulla oui saggezza e al cui equili1brio lutti rendono omaggio. H P. R. I. migliorerà. certamente le sue posizioni, pUT ,non rappresenla,ndo in Sici3-ia una forza ca,pace di pesare ,in maniera determinante .sul risultali compJe&&ùrj_ Il Blocco del Popolo, che ha come conlTassegno la effige di Garibaldi (effige che in que&lo casi, secondo ,Je .affermazioni di un oratore qualrunquista, no.n sairebbe che la ma.schera ili Stalin), è teoricamente costituito dal P. C. I., dal P. S. I. e dal P. :l'A.; in reallà. non irappre,senta cbe un comodo travestimento elettorale del P. C. I. Il P. ,d'A. è infalli pralicairnenle i!Ilesislenle. Quanto al P. S. I. (costituito in Sici!ia in maggioranza da socia!li-sti~democratici) è &lato collo in piena crisi di Tiorganizzazione - dopo la -sci,,sione - <lall'impo- .sizione del blocco elelloraJe coi comunisti, blocco orèinato da Roma senza previa consttltazione delle Fe::le'l'a?Jioni siciliane. Tullo questo ne ha ulteriormente diminuito la già minorala efficienz,a, I comunisti hainno indubbiamente esplicalo sino ad oggi àn Sicilia u.na inlen&a. allivilà.. In due zone banno conquistato posizioni importanti, che tengono -sa!dame,nle. Hanno lt1tlavia contro di Joro l'anima siciliana, ind•ividualisticamcnte indisciplinata ed antistalale, che intuisce nei comunisti i portatori di uno Stato onnipresente ed onn1potenle, tremendamen,te oppressivo. E' Iaci•le senliire affermare :la -popolani e da lavoralori: «I comuni&ti \9Unnu &biTri>, gi'lldlizio &i,nlelico Llpicamente siciJiano e, nei loro confronti, definitivo. Tuttavia il P. C. I. rappresenta in Sisi'lia nel momento attuale un valiitlo strumento di lolla oonb'ro gli agraTi, i monarchici e la .reazione di destra. Vi è - però d,a chiedersi se, come d-0vunque, i noti orientamenti del P. C. I. ii:n sen.so stata,Jista, totalitaTio, antidemocratico illOn abbiano contribuito a rafforzaire -Ja •reazione di de&tra più :Ii qua,nto non valga a f.renarJa e ad i,ndebolir:la l'e.fficienza org,amiii;zativa e la combaitlivilà del Par-tilo -stesso. Aflo stato degli alti è facile preved'ere che .i comunisti potra,nno con&iderarsi soddisfatti se le .Ji- .ste del Blocco riu-sciTanno ad ottenere il numero dei voti conqrui.stati hl 2 giugno falle li-&te del P. C. I. L'incognita dli queste elezioni è il P. S. L. I. RE1 GGIO ErMIUA: Squadrismo rosso. Quando l'odio rende scemi e mascalzoni. Il compagno on. Alberto Simonini s-i era Tecato a Guastal'la, ove doveva tenere un pubbJJco comizio. L'oratore non .si era ancora affacc,ia,to al balcone del Mlu.nicipio che già &i fecero oontire j pTimi fiochi. Senza i'Iltimoriro&i' i~ compagno Simonrini pTese ·la parola, ma una tTentina di facinorosi cominciò ,la gazzarra, evidentemente orga10izzata, con grida ili «fo..scisla•, «tiradilore•, •vigliacco•. Per ci,rca mezz'ora il compagno Simonini continuò -sotto gli insulti a parlare: poi fovette troncare, rientrando nel Mu.nfoipio. A questo punto il g.ruppo dei facinorosi, che si era nel frattempo ingrosooto, tentò di invadere il MThllicipio, re.spinto da,i ca•rahinieri ili servizio che dovettero sbarrare il portone di ingires.so e telefonare a Reggio per chiama,re Tinfoni. I facinoros-i non erano troppo spaventali e conti-nuava'Ilo a .stazionaire minacciosi ,nei l)Tess-i del Muniicipio. Solo due ore e mezza dopo. al .sopravvenire dei carabinieri da Reggio Emil,ia, ii.I compagno SimO'Dini e gli altri compagni potevano usciTe e Tiprendere ia .strafa per Reggio. 1ROMA .U «Consiglio dei ministri» ha finalmente approv,ato il decreto legge relativo aJU'impostastra- • ordinaria sul patrimonio. La legge ha caTattere per.sonaJe e progressivo. Colpisce le per.sone fisiche e grava .sul patrimomio a partire dai 3 milioni con una aliq'llota che va dal 6 per cento Jino aJ 41 per cento con una .deduzione rulla base di 2 milioni. E' -stato escluso il cambio della moneta: le altivilà mobiliari ooriliD.no accer.tate in base a dichiarazioni del contribuente. I patrimoni da dichiarare &O'Doquelli esistenti aJ 28 marzo 1947. L'accertamento d~i beni jmmobilri verrà fatto sulla ba.se .ii tabelle predl.sposte daile commissioni censuaa-fo. Le aziende verranno accertate sulla ba&e dei valori del 1946; i titoli quotati in borsa su!Ja media dei pTezvi <li consumo degli ullimi 6 mesi; gli ailtri cespiti mobiliari al valore :IlOmi'Ilale. Le aziende dovranno dichiarare analiticamente i loro ce-sp:iti e.i in particolare presenlaire l'inventario delle scorte ili magazzino esistenti alla data del 28 marw 1947. Per J'ome.ssa o infedele dichia,razione wno contempiate gravissime sanzioni. Il D. L. verrà l-resmesso all'As.scmble.a Costituente. I1 decreto ,pTevede inollirè l'ohbligo del pagamento cLl, una imposta proporzionale .sui patrimoni arretrati ai fini dell'imposta ordinaria .sul patrJmonio per iJ 1947. 1:1 provvedimento reca foollre l'abolizione dell'imposta orJinaria -sul patrimonio dal D48. Come dice il comunicato ufficiale che abbiamo riportato, per i patrimoni più piccoli .si fa una deduzione di 2 milioni. Il che, in aJtTe parole, o&igmifica che chi ha un patrimonio di 3 milioni paga la imposta -su 1; cbi ne ha 4 paga su 2; chi ne ha 5 su 3 e chi 10 .s,u 8. Le aliquote maggiori, qua'le ad esempio quella del 41 per cento, vengono applicate sui patrLmoni superiori ai 200 milioni. ROMjA: l.a sentenza al processo Matteotti. Dumi1ni Poveromo e Viola condannati .all'er,gastolo. Assolti per insufficenza dr prove Rossi e Giunta, Filippeff assolto per amni ti:a. .n processo . ~eolti si è con uso. e~e opo un~ ~ ra LJ d r t~ qua'Ltiro ore ha emanalo la .sentenza che ritiene AmeTigo Durmi'Ili, Amleto Poveromo ed il lalilante Giu&eppe Viola colpevoli di sequestro ::li per-sona e di omicidio volontario premeditato in persona di Giacomo Matteotti e, come urli, li condamna alla pena del1'erga5/tolo, tramutata in trenta anni di ireelusione in virtù JeU'ultimo decreto di amnistia. Ritiene Filippo FLlippelli colpevole di complicità, anzichè di correità, nell'omicidio e jichiara di non dove-rsi procedere nei suoi confronti per &nnistia. Dichiara estinto, anche per amnistia, il reato ascritto a Filippo Panzeri, mentre per Augu.sto Malacria l'azione penale è dichiairata estinta peT effetto di morte. La sentenza, infi.ne, as olve per inwfficenza di prove, Ce.saTe R.ossi dall'imputazione di concorso in omicidio e ne-Ila costituzione della Ceka e applica nei suoi confron li, l'amnistia per gli altri reati minori: aSGOlve anche :Eìrancesco Giunta dall'imputazione di conco-rw nclla costituzione .ielJa Ceka pruinsufficenza di prove. Cesare Rossi sarà immedialamenle 1imesso in libe-rtà, mentre France.sco Giunta sarà. tTattenuto, pendendo a suo carico un altro procooso per alti Tileva1Dli. ROMA: Una ,leale dichfarazione di Silone. Il compagno Silone che aderi5iee al gruppo parlamentare del PSLI -senz'essere per a:llro iscri llo al Partito, interrogato da un redattore del «:;\fomento-Sera• sulla calunnia .a nostro danno insinuata Ja Lasky, e compiacentemente riportata dal giornale l' «Avanti!•, ha ri posto: «In realLa è una montatura grotle.sca. Anch'io mi sono recentemente riferito alle diceTie che corrono sugli aiuti che filalo-americano Antonini preo&terebbe al P. S. L. I. e le mie parole sono .!'-'ate riportale in modo da Jasciare il dubbio che io volessi avvalora·re quei sospetti. « Il P. S. I. e • l' Av,tnti • hanno reso nel<, Ji aver fallo ,appello ne'. p,~ssa lo aJla .,olidarielà dt>gli operai itaio-americani: ma si traila di somme t>-Sigue, <l'impcrtanza più che a.ilr:J morale. « La povertà dei mezzi del P.S.L.I. è notoria•. ROMA: Caserme trasformate in oase. I! ministro della Difesa ha <la tempo compresa la neces3ità d; soddisfare le richie1:-te dei sinistrati e degli sfollali, ,avanzale a mezzo dei comuni, a,ssegnanJo a questo scopo quella. parte del patrimonio immobiliare delle forze armate che era esuberante alle ristrette esigenze di que.sle. ROMA: All'ammasso sono stati 1 conferiti 22 milioni di quintali di g,rano. ~ella prima quindicina ili marzo, secondo inforrnazi-0ni dell'istituto centralP di slalislica, risultano conferili all'ammasso quintali 47.570 di grano e dal 10 al 7 maTzo quintali 2.688 di or,;o e q. 1993 di &egale. In totale, alle date sudJetle, ri.sullano conferiti ai granai del popolo 22.412.295 q. ili grano, 374.4 6 di orzo e 125 mila 587 di segale. Si tratta ormai -soltanto delle piccole parti le che possono ancora pervenire agli ammassi. Il confe-rimento del granoturco continua lentamente; ne.Ila prima quindicina di maTzo ne .sono stati ammassati q. 83,7 O, portando il totale a q. 2.437.673; q. 103.706 di risone &ono .slali conieriti dal 1.o al 10 marzo, raggiungendo il totale di q, 3.033,706. Discreto è ora il ritmo del confe-rimento dell'-0lio, ad eccezione di qualche provincia. Nella prima quindicina di marzo ne sono stati ammassali quinta li l11.995. ROMA: Le oontrovers,ie per i~ patrimonio dell'ex P. S. I. U. P. E' nolo il dis dio sorto 1.ra il P. S. I. ed H P. S. L. I. circa il patrimonio del vecchio partilo, con particolare riferimen lo a quelle .&omme e ai beni rima.sii :nelle mani dei compagni del P. S. L. I. o presso terzi oppure nelle edi dell'uno o dell'altro partito. Fino a questo momento .sono .state emesse due decisioni giudiziarie .su istanz,e di seque&tro: la prima del Presidente iel Tribunale ili nfilano, che non concesse il sequestro, motivando che le .somme in contestazione si trovano a mani di compagni del P. S. L. I., i quaJi danno ogni affidamento per la custodia e conservazione delle somme .sles.se; la &econda del Pre.sidenLe del Tribunale di Bologna, il quale invece ha orJinato il sequestro in .seguito all'avvenuta invasione della Federazione da parte del nomina.lo Tolloy e dai suoi ;;;egu.aci, con evidente pericolo di di.Bpersione e sottrazione delle atti vi tà con le.sta te. e&.suna decisione ili merito è .stata fin qui emessa da nessuna magi.stiratura italiana: sicchè fa controversia è aperta ed insoluta. Abbiamo ragione :Ii credere, che - trattandosi di beni comuni a tutti gli appartEiTle.nti del cessato P. S. I. U. P. (-associazione di fatto non ancora neppure regolata da uno statuto legalmente approvato) i Magi&trati OTdineranno la giusta divi.sione dei beni, secondo il diTitto e l'indi-scutibile moralila delle rispettive fomande. Per la formazione di un grande partito socialista di Ivan Matteo Lombardo A•lla base del 111ostrodramma si è ila ,lotta itra libertà e dittatu11a, tra socialismo e totalitarismo. Con il fatto compiuto della scissione (ch'io credo';" anzi spero, non definitivo) l'alluale ripartizione delle forze socialiste italiane è insoddisfacente cd ingiustificata. La scissione non ha risolto nulla cd anche se ha tentato di apportare un elemento di chiarificazione, il ri• sultalo obielliYo (come ci appare oggi) è che si è avuto un indebolimento dello schieramento socialista in un momento particolarmente delicato. Esaminando freddamente le cose, vi è da dolersi che, se la scissione attuale era un fatto inevitabile, questa non sia avvenuta a Firenze anzichè a Roma. Alla base del nostro dramma vi è la lolla Ira libertà e dittatura, tra sociali~mo e totalitarismo. Se il partilo fosse stato abbandonalo dai cultori dello statalismo oltranzista, dagli ammiratori della concezione totalitaria, dai dervisci urlanti di un inconcludente massimalismo, allora si che si sarebbe aYula una chiarificazione, e non solo per gli iniziati, ma anche per il grande pubblico. :'Ila ciò non è aYvcnulo e, anzi, nel vecchio P.S.I.U.P. il peso specifico di quegli clementi tende ad accrescer- .si, in rapporto appunto alla fortemente diminuita funzione di contrappeso che vi esercitava, prima della scissione, una forte schiera di compagni che personificavano il tradizionale socialismo democratico. Il nuoYo Partilo dei LaYoralori, costretto a dover combattere in condizioni di difficoltà per l'etichetta elle gli è stata appiccicala, tendente a farlo apparire anticomunista e di «destra,, ha dovuto inquadrarsi in uno schematismo marxista di maniera cbc, appunto perchè quanto più ortodosso possibile, è anche largamente inattuabile nel quadro sociale e politico italiano. Il P. S. L. I. costretto a scansare i punii di dissenso e di frizione con il P.C., finisce con il doYer incappare nei punti di attrito con il P.S,I.; bella confusione agli occhi dei non iniziati! :S:cl Yecchio partilo sono rimasti numerosissimi compagni fermamente «autonomisti, e pertanto l'etichell:i. di «fusionista, appiccicata al P.S.L è altrettanto gratuita quanto lo è quella di «destra, affibbiata al P.S.L.l. Senonchè, sino a quando nel nido del P.S.I. i cuculi aulcnlicamcntc fusionisti continueranno a far coYarc le loro uo\·a avYclcnatc, vi sai-à una situazione di costante contraddizione, difficile a sanare e che potrebbe porl:ire alla paralisi o quanto meno alla confusione, sia nel campo sindacale che in quello della consultazione del corpo elettorale. T partili socialisti debbono sprofondare le loro radiri nell'humus sociale costiluito dalla grande famiglia dei laYoralori (che formano l'enorme maggioranza degli esseri umani) sia pcrchè lo scopo del socialismo è la loro elevazione e questa deYe essere il fruito del loro costante tenace sforzo di conquista, sia perchè dai lavora lori devono scaturire - istruiti economicamente e tecnicamente c<l educati socialislicamente - le dirigenze ed i quadri della società socialista in formazione. Sembra che l'opera di proselitismo Ira le masse dei la\·oratori vada a rilento per il P.S.L.I., almeno per quanto concerne quelli che appartenevano al vccçhio P.S.I.U.P .. e ciò si può spiegare con vari motivi: sentimentali, pcrchè molli sono riluttanti a lasciare il vecchio partito; politici, perchè l'clichella di «destr:1> è efficace per tener lontano i lavoratori inclini a preferire la «sinistra,; contingenti, cli Yario ordine piì1 o meno spiegabili. Ed ecco come lo schieramento socialista appare fran- co spesso contraditlorio, sempre comunque insod• disfacente anche percbè fanno gruppo a parte i liberalsocialisli e le forze giellisle. Io ritengo che il moYimento socialista debba riorg.1· nizzarsi. :\[a non penso che per tale riorganizzazione si debba fondare sull'azione di una classe (a me110 che non se ne delimitino i confini esatti) e basarsi solo su una dottrina od ideologia, e ciò per considerazioni di Yario genere: storiche, politiche, sociali. cconomicll'", psicologiche. Semplifichiamo oggi l'indagine con la constatazione preliminare che tanto le contraddizioni quanto le magagne interne del movimento socialista italiano, cosi come io le ho rav\·isalc nei moliYi che hanno condollo alla scissione, non possono tutte scomparire di colpo. Si riproporrebbero come giustificazione di urlo e ji dissenso se la ricostruzione fosse impastata di schietto cemento dollrinario. Del resto l'ideologia non sarebbe, come non è oggi, assimilata dalla grande massa dei militanti che si proclamano socialisti. :S:è d'altra parte, nell'attuale situazione politica italiana, è possibile pensare ad un piccolo partito costituito da una sola élile comballiYa e addottorala: esso scomparirebbe. schiaccialo dal peso specifico degli altri partili di massa. LA SOCIETA' SOCIALISTA SI COSTITUISCE MATTONE SU MATTONE La rigidezza dell'ideologia continuerebbe ad alienare strali di la\·oratori, immaturi politicamente o dissenzienti da alcune istanze di una dollrina, ma lullavia per\'asi da un anelito di giustizia sociale da conquistare senza rinuncia alle libertà indiYiduali. Sono pcrfellamcnle d'accordo con Silonc: filosofia e religione sono affari pri\'ali. Per mc. il socialismo è !·1 costante di\'enirc e noi Yi siamo potenzialmente dentro. Dico che ave\'a ragione Jaurès quando osser\'a\'a -- credo nei primi anni di questo secolo - che •Ira cinquant'anni vi sarà mollo socialismo realizzalo e, chi sa, forse gli ullimi ad accorgersene saranno i socialisti•. La Città Socialista non si realizza tirando su - oplà! - uno scenario e quinlc di cartone, ma costruendola mattone per mattone. Finora il socialismo - e particolarmenlc in llalia - è stato più mito che scienza ed ha prevalso pii1 1:i tendenza ad CYadcrc dalla reall:'l che non lo sforzo ,li adeguarvisi. L'estremismo, questa malattia senile dello schem:1lismo conformista di certe tendenze elci socialismo italiano, ha ostacolato mollo la costruzione della città socialista, prima facendo solo del ballage reclamistico allo spettacolo coreografico della Grande Sera,, ora immaginando di poter presentare la costruzione bell'e finita, instaurandola per decreto! Noi non siamo più una sella, siamo dei costrullori: il socialismo è solidarietà, tecnica e Yolonlà. Le PREMESSE PER LA FORMAZIONE DI UN GRANDE PARTITO SOCIALISTA Progresso tecnico e conoscenza esatta dei fenomeni economici sfocano i mili cd imponendo correzioni <li dati di tratto e di pensiero sbiadiscono le dottrine. :'Ifa non per questo può venir meno - anzi!- quell'afflato quasi religioso in questa suprema idea cli giustizia sociale che addita la strada per le più alle speranze delle civillà. Per uscire dall'impotenza realizzatrice che si tradisce nella mancata impostazione e soluzione dei problemi concreti, per la concentrazione e l'unificazione delle forze socialiste s'impone un programma la cui ampiezza cd i cui tempi non prescindano dalla obirttiva realtà del popolo italiano. Per la realizzazione di un tale programma, io ritengo non solo augurabile ma indispensabile, l'unific.1zionc organizzativa in un grande partito socialista delle attuali formazioni politiche del P.S.I. della P.S.L.I., del P.D.A. che - attraverso processi di decantazione e di assestamento - avranno perduto gli elementi di estraneità (è perciò di contraddizione) che in essi albergano. E non vedo perchè alcuni demo-laburisti, cristianosociali cd appartenenti a partili democratici rcpubbli· cani che sentano le istanze sociali, non possano partecipare allo sforzo cli realizzazione del programma di costruzione della società socialista. Le forme intese ad ollencrc quest'unità organica dell'idea socialista potranno essere considerale e soppc• sale in prosieguo cli tempo, ma già sin da ora - a mio giudizio - la situazione politica e sociale italiana impone a quei partili e raggruppamenti di collegarsi con accordi sia pur limitali per determinale azioni politiche, accordi che potranno costituire le premesse sulle quali potrebbe innestarsi il processo di unificazione. li constatare o l'ostacolare la ncccssil:'l e,·idenle li tali accordi potrà scr\'ire forse al prestigio delle varie parrocchie dottrinarie, ma costituirà una gra\'e mina,'• eia alla sopra\'\'i\·cnza del socialismo in llalia. E quando, come io mi auguro, il fronte socialista unificalo fosse di\'enuto una concreta realtà politica, si potrebbero a\·crc rapporti di più efficace e cordiale collaborazione con il P.C. per raggiungere determinali obiclli\·i politici, il che non può prescindere dal consenso e dall'appoggio da parte dello stesso al raggiungimento degli obietti\'i economici e sociali. Ycnendo meno quel complesso d'inferiorità caratlcrislico dei P.S. nei riguardi del P.C. ((causa fondamentale di molte confusioni e contraddizioni che hanno ostacolalo o deformato la linea socialista) per manie· nere cordiale la collaborazione, si renderanno inutili certi strumenti che, nell'attuale palio d'unità d'azione, servono solo agli effetti del grignolage e dello staio di succube ser\'ilismo che hanno avuto luogo ai danni del P.S.I.U.P. L'unil:ì dell'idea socialista sarà di estrema imp.Jrlanza per svolgere una politica seria. Infatli, qucsla deve aYere per compilo essenziale di realizzare le conquiste socialiste, educare tecnici cd organizzalo:i, preparare dirigenze e quadri, partecipare attivamente al processo produlliYo - con una visione d'assieme dei bisogni delle classi lavoratrici su un piano politico e sociale - con sforzi intesi ad ollcnere inflessibilmente le meditale, tempestive (sia pur graduali) riforme cli sl1 ullura. Ivan Matteo Lombardo Lettere dall'Italia Milano, 29 marzo 19¼7. Carissimi Compagni, Sono slato parecchi giorni senza andare ali'• Avanli ! •• e così, sollanto ieri, ho ricevuto i due numeri del/'• Avvenire•· Li ho vis/i con piacere e ve ne ringrazio. Com'è naturale, nel numero del quindici marzo mi sono imballuto in un nome, a me caro, ora passalo al partilo saragaliano, ,1/essandro Schiavi, e in un articolo saragalissimo. Come sono gli umori nella Svizzera ? Spero di vedere nel prossimo numero del giornale qualche cosa di diverso : cioè, a clire cli meglio. lo sono rimasto in/al/i, quello di prima. Aspello di vedere l'esito del voslro congresso e di sentire che ne pensale voi. Poi vi manderò qualche articolo. Ditemi sollanlo se preferile robn storico-socialista o roba attuale sull'andamen/o del nostro partilo. Per ora vi dirò sollanlo che ho già udilo alcuni domandare: • Quando si farà di mtovo la fusione Ira i due partili socialisli? •· Tanto inopportuna è sia/a la scissione ! Aspetto vostre lei/ere e giornali che vi prego però di indiri,:zare sempre alla mia casa : Via Tibaldi 51. E vi abbraccio tu/ti fralernamente. ,·oslro Gusla\'o Sacerdote * • • Ventimiglia, 4 aprile 19',7 Caro Compagno, Da mollo lempo non ho tue nolizie, ma punlualmenle ricevo l'« At1vcnire ,, che mi esprime :1 lua gentile ricordo e mi porla l'eco della vostra attiv:là. 1'i sono mollo gralo per questo invio e li prometto che appena verrò in possesso di una piccola sommetta in frnnchi sviz.:eri che mi è dovuta dall'Amministrazione di Chiasso, sarrì mia premura di pagare l'abbonamenlo. lnlanto Lu spedendomi il giornale compi un allo non solo gentile verso di me, ma anche meritorio e 11/ile per il Partilo che, in questo momenlo di disorientamento e di crisi, ha bisogno in Italia di U11abuona propaganda. E' inutile dirli quanto mi abbia lasciato perplcss') la • scissione , . So che tu hai già scelta la t1ia che hai rilenula migliore. lo invece li con{ esso, non so trovarla. Forse non so vederci chiaro, appU11to perchè 11011 sono un illuminalo ... Ma vedo che anche allri compagni fra i più au/orevoli del socialismo italiano si trovruio un po' nelle mie acque. Anche Silone, che seguo allentamenle, è rimasto fuori e al disopra delle due correnti, e ciò mi con/orla. Spero anzi che da queslo suo atteggiamento - condiviso da allri compagni di indubbia fede cd intelligenza - possa scaturire la ricoslituzione del vero grande Partilo Socialista rinnovalo e rinvigorito dalla dolorosa esperienza. In questo senso dovreste lavorare voi in Sviz.:era e cominciare a far si che dal vostro prossimo Congresso venga fuori una decisione di unilà che superi i vecchi mo/ivi che hanno crealo le f ra.:ioni e serva di orientamento per noi in llalia. Purtroppo, invece, ho /elio sul/'• Avvenire • che le varie Se.:ioni, nelle assemblee pre-congressuali. con spirito alquanlo parlicolarislico, si sono schierate ul di qua e al di là della barricala. Il mio modesto parere è condiviso da Ingegno e cla Dato e lui/i e Ire siamo spiacenti cli non essere più a Chiasso e di non polcr dare il nos/ro leale contributo alla voslra opera. Caro Compagno, se li è possibile, rispondimi pres/o, perchè gradirei conoscere il tuo parere in merito agli avvenimenli in corso. Salutami cordialmente lui/i gli amici, affclluosamenle tuo Roberto Gradilonr

La Voce degli Italiani Vita e Cronache della Emigrazione ·Italiana In Svizzera ------------------------- Dlscusslonl precongressuau n i servire degnamente la ca usa della «rivoluzione». E' a surdo spezzare i limiti della nostra modesta realtà e trascurare le possibilità presenti, per seguire il miraggio proiettato da certa retoDiea verbo ità. I fatti . ono i fatti e e chiacchiere sono le chiacchiere, o non è certo abbeverandoci alla stampa super-rivoluzionaria, bevendo aceto per miele, che noi potremo acquisire una Per un'azionesocialistafra gli italianie i lavoratoriemigrati Le righe qui sollo riferite sono delle semplici considera.:ioni intese a formulare un'impostazione concreta alla discussione già iniziala in seno alle sc.:ioni socialiste e che si concluderà a Zurigo al «Congresso• della nostra Federazione. 1) Una situazione politica nuova si è creata nelle sezioni socialiste italiane della SvizzeTa jn seguito alla frattura avvenuta in Italia in seno al P.S.I. di U.P. Com'era da pr,evedersi, questo doloroso avvenimento che ha profondamente turbata tutta la classe lavoratrice italiana non ha lasciato indifferenti i socialisti italiani della Svizzera. La naturale ripercussione che il g1,ave fatto ebbe in mezzo a noi ,è tale da mettero in serio pericolo l'unità della nostra «Federazione». 2) Parecchie sezioni hanno già assunto un chiaro atteggiamento. Rispetto ai due nuovi partiti nati dall'ex P.S.I. di U.P: ci sono stati diversi pronunciamenti. La sezione di Chiasso ad esempio, attraver o un ordine del giorno, ha dichiarato di confermare la sua adesione al P.S.I. nel quale riconosce il legittimo partito socialista (prova: il nome, le insegne, il giornale «Avanti!))). La sezione di Bienne invece in un orcUne del giorno altrettanto chiaro quanto quello di Chiasso, ha dichiarata la sua adesione al P. S. L. I. nel quale vede rispettata la vecchia tradizione democratica del socialismo italiano (prova: l'impossibilità della con vi ven7-a in un partito in cui era.si dimostrata impossibile la pratica della democrazia interna e la difesa degli interessi della minoranza). Di verso l'atteggiamento della sezione di Zurigo, inteso a salvaguardare l'unità della Federazione partendo dalla éonsiclerazione che le premes.se, per le quali in Italia è avvenuta la scissione, pel' i sociali ti italiani della Svizzera non esistono, e che l'unità <lella Federazione va mantenuta per la realizzazione di un programma comune di difesa degli interessi dei lavoratori italiani in Svizzera. Altre sezioni: Ginevra, Win terthur, Arbon, Gr-enchen, i gruppi di Basilea e di Vevey, pur aderendo idealmente a questo o all'altro partito hanno dichiarato di volere l'unità della Federazione e di sacrificarvi se ciò dovesse essere necessario, l'appartenenza ai partiti in Italia. 3) Qualunque potrà es.;ere la soluzione, giove1,à non dimentfoare che un partito socialista non ,è mai fine a se stesso. Esso è al servizio dell'ideale socialista e della classe lavoratrice. La nostra Federazione ha compiti di propaganda, di educazione, di organizzazione, di clifesa, di as.sistenza verso tutti i lavoratori italiani in Svizzera. Essa non può sottrarsi a questi senza tr,adire e stessa. La con.; t a t az i on e che rambien te è osti 1 e e refrattario devo maggiormente spingerla alla attività. Se la nostra Federazione dovesse rinunziare o soltanto trascurare razione esterna in mezzo ai lavoratori, non farebbe che rivelar-e la sua inutilità, ancho se il «congresso» avrà votato un magnifico ordine del giorno nel quale si affermi di voler realizzare le cose più belle di questo mondo. 4) L'unit.à nella quale i sociali.3ti italiani in Svizzera devono ritrovarsi non dovrà essere formale. Tutti i compagni potranno essere d'accordo nell'accettare come programma minimo d'azione immediata lo .;viluppo delle seguenti possibilità: a) Portare i lavoratori italiani della nuova emigrazione, molti dei quali as olutamente impreparati per un'azione puramente politica, verso quelle forme d'organizzazione proletaria che sono i sindacati, le coopera ti ve oper aio, I e associazioni di a.ssis tenza .socialista, i circoli di culturn sociale, le so- <:ietà sp-0rtive e di svago con carattere sostanzialmente antifascista. La Federazione per mezzo delle sue sezioni dovrà Rvolgere con i sindacati ;;vizzeri la più attiva propaganda affinchè tutti i lavoratori italiani pos.sano aderire alle corrispondenti organizzazioni di me.stiere. E' un sacrosanto dovere dei socialisti italiani di impedire che i lavoratori svizzeri vedano nei nuovi compagni dei eoncorrenti e magari, quel che è peggio, dei pericolcsi Cl'umiri. b) )recessità del potenziamento, là dovo e: istono, delle cooperative proletarie italiane, coaì da p-0rta1,Je ad essere un centro di diffu3ione delle idee e della pratica coopetiva. Dovere dei socia]jsf,i soci delle cooperative è quello di studiare proposte concrete di miglioramento, là dovo queste si sono rese necessarie, uscendo dal campo dell'abitudine, dalla pa. sività e adclottare con l'aiuto di elementi preparati, i nuovi si.;temi rivelali dall'esperienza. c) Garantire la vita all'« Avveni1-e ùei Lavoratori» cho è il giornale della Feclerazi-0ne: studiarne la possibilità di trasformazione da quindicinale in settimanale; allargarne la ..;fera di influenza con 1ma campagna per il reclutamento di nuovi abbonati; sostenendolo per mezzo delle ottosc1,izioni, collaborando regolarmente, inviando le corrispondenze locali e iutte quelle notizie politiche e sindacali cho interesòano il corpo dei lettori. Neppure va dimenticata la raccolta delle inserzioni reclamistiche a pagamento, che oggi sono un po' la spina dorsale cli ogni organo cli stampa; a questo proposito ogni sezione dovrebbe diventare un centro di occupazione. 5) Se ogni compagno sarà d'accordo su questo programma minimo d'azione e si impegnerà con lealtà cli propo.;iti a colla,borare per la sua realizzazione, l'unità della nostra Federazione potrà avere un senso. I problemi che incombono a noi non sono grandi problemi; non si tratta di realizzar-e le grandi riforme come quella agraria, quella bancaria, quella industriale ecc., si tratta quasi esclusivamente di piccole cose, umili, modeste, che non sono certamente la « rivoluzione)) ma saranno la base per la formazione di quelle coscienze che poti,anno domaaoa cultura socialista, che ci potrà permettere di capii-e meglio i fenomeni sociali e cli militare con perfetta aderenza nel movimento socialista. 6) Al «congresso» non ci saranno e non ci don·anno ,essere manovTe. I oompagni si 1-enderanno conto che nella nostra Federazione nessuna corrente ha voluto sopraffa1-,el'altra e che per tutti c'è la possibilità cli un proficuo lavoro in comune nell'intere&e esclusivo della classe operaia e del socialismo. L'autonomia della Federazione può essere certamente la migliore delle soluzioni e potrà alvare l'unità nella più completa soddi.;fazione per tutti i compagni, ma rimanga ben inteso che «autonomia)) e « unit.à » richiedono da tutti la più leale applicazione delle decisioni, la prn chiara delle vigilanze, la più valida collaborazione e il rispetto di ognuno, al di fuori dei quali il 1,imeclio sarà peggiore del male e distruggerà tutto quello che i nostri compagni, parecchi oggi non sono più, da quasi 50 anni a questa parte hanno realizzato. L.B. Lariunionedella sezionesocialistadi Wintertbur La riunione della Sezione Socialista Italiana di Winterthur, convocata iper discutere ti -problemi della Sezione, è stata oltremodo interes-sante, vuoi per la s-erietà con la quale la discu,,.sione è stata improntata e vuoi per la serenità con la quale quasi tutti i compagni hanno portato il loro contributo inteso a risolvere attraverso l'intesa generale i -punti più scabrosi dell'ordi.ne del giorno. Assente. . . giu.slificali&siroo lii compagno Lampetti che però era presenie nel pensiero di tutti i compagni, i quali erano steli informati della sua malattia- ... genovese, c~ì che al desiderio di rivederlo presto si era unilo anohe l'augurio di rivederlo 'Prestissimo e in buona salute. Ospite gradito il compagr10 segretario della Federa:uione. La seduta è .stata .aperla dal no-slTo solerte compagno G:.iuro il quale daiva lettura del verbale -precedente che veniv:i accettato all'unanimità. Seguiva poi la lettura. della corrispondenza inviata dalla <O.E.> e particolarmente di;,cusso è stato l'ordine del giorno <lei congress·o e quello della Sezione di Zurigo, che chiede la proclamazione dell'indipendenza della Federazione dai -partiti socialis:i d'Italia. a&finchè -po.s.sa -venire mantenuta ru.nità fra i sooialisti itaJiani della Svizzera. Sentito il parere di tutti i compagni che in ogni momento della riunione banno -potu. 1 ,o liberamerte esprimersi, aill'unanimità veniva volato al éeguente ordine del giorno: cLa Sezione Socialista Italiana di Winterthur, riunita in assemblea generale dopo aver considerate le diverse cause che hanno condotto alla si;issione del P.S. di U.P. ritiene che la continuazione della trndizione socialista in Italia è oggi esclusivamente e validamente difesa dal P.S. dei L.1. Riconosce la situazione eccezionale nella quale è venula a trovarsi la Federazione in Svizzera e pur di mantenere l'unità decide di aderire all'ordine del giorno proposto dalla Sezione di Zurigo;:,. La seduta reniva tolta con l.1. nomina del compagno Gauro a delegato :per il Congresso della Federazione a Zurigo. Glne-vra SEZIONE SOCIALISTA ITALIANA La Sezione Sociali.sta Italiana di Ginevra. si è riunita due volto per discutoro sull'atteggiamento da prendere in vi ·t.a del congresso fed&rale di Zurigo. ~ due riunioni hanno avuto luogo il 26 febbraio e Jl 1 aprile. Dopo un:.i. lunga ed esauriente discussione, duran:e la qualo ognuno ho. potuto esprimere in periella libertà il proprio -parere, i compagni <'i pronunciarono individualmente riaffermando a grande maggioranza la loro adesione al veoohio e glorio o P.S.I., mentre alcuni si astenevano dalla. votazrono ed altri dichiaro.vano che avrebbero .aderito al P.S.L.I.. Sempre a larga maggioranza !,a zione doplorava r.atteggiamen 1o di coloro i quali con la loro az,ione minacciavano Ja 1rnità. <lella no«Stra Federazione, decidendo -poi, • qualora. l'unità 110n if0$Se possibile mantenerla nel P.S.I. Ji dare il proprio consenso peT la proclamazione dell'autonomia. della Federazi-0ne. Grenchen SEZIONE SOCIALISTA ITALIANA La nostra Sezione si è Tiuniila me:rcoledì della seUimana .scorsa per la nece.ssaria discws~ione precongroosuaJc. Era presente anche un compagno di Zu•rigo in ,rappresenta,nza delila Commissione Eseoutiva. La Sezione di Grenchen crede che ]a sci&Sione in Italia s-ia &tata una eo-sa mollo grave perchè ha C06,LTetlola clasose opera,ia. a non capire più nuJla di lutto quanto &la accadenfo. Si augtJTa che n~Ua inos~ra Federazione tutti i compagni po.ssano ancora rimaneTe uniti se pos-sibiJe .nel PSI, e se ciò non fosse possibiJe co.n d'autonomiia, nello spirito delJ"ordine del giorno di Zurrigo. Locarno SEZIONE SOCIALIS'TA ITALIANA La no lra .s1::zione si è riunita in a-s.semblea generale il 9 aprile 1947. Importante ·l'ordine del giorr.o. e la discussione &ul Congresso Jella Federazione che avrà luogo a Zurigo e a,] quaJe verrà inviato un nostro rappresentante. La partecipazione dei compagni è &lata .particolarmente soddisfacente e la presenza del compagno Buzzi. .segretai io deHa Federazione, il quale con assoluta imparzialità, di cui è doveroso render-gli merito, ha .srnllo un'ampia relazione sulie cause che hanno generala la crisi io seno al oociali!.mo italiano, ha reso particola-rmenle iinlere&Sante la. .sera,la. Tutti i compagni, e a,nche le genlili compagne pre- &(!nti, sono intervenuti nelJa discus.sione la quale ha valoo a d~mo tra-re con quanto interesse, atlenz,ione e amore iano ,seguile 11e] nostro gruppo, le vicende del movimento ..sociatli la in Italia. Particolarment.e inlere.c:.sanli sono slali gli lintm-venti Jei compagni Comandini, Buffi, Moalli, Genti, Vicinelli, ecc. E' stato volalo il se~ue.nte ordine del g:iorno: La Sezione socialista italiana di Locarno, riunita in assemblea genemle dopo un'ampia discussione in cui sono state considerate le cause per ,le quali in Italia è avvenuta la scissione del Partito, pure considerando che la stessa sia stata generata, da profond-e esigenze poltitiche e non per banali motivi d'ordin.e personale crede che dalla scissione non potrà sortire nessun beneficio sostanziale per la classe lavoratrice •e fa voli a,ffinchè per l'arvvenire del socialismo e delle necessarie sue realizzazioni si addivenga alla 1·ifusione delle opposte frazioni; delega a proprio rappresentante al cong1·esso della Fede1·azione il compagno Comandini Alfredo con mandato di appoggiare la risoluzione della sezione dd Zurigo, condivisa all'unanimità dai compagni di Locarno. PARTITO SOCIALISTA ITALIANO IN SVIZZERA Congresso Federale • Zurigo, 13 Ordine del giorno : aprile 1947 1) Nomina del presidente, nomina della Commissione per la verifica delle deleghe. 2) Relazione morale e organizzativa della «Federazione». 3) «L'Avvenire dei Lavoratori». 4) indirizzo, programma politico e attività futura della Federazione. 5) Designazione della sede centrale della Federazione. 6) Varie. Bib 1otecaGino.Bia CO La. -t'fribuna del Congresso> è libera a tutti i com-p.a,gni i quali -po.s·ono esprimere in perfetta libertà. le loro opinioni o lo loro idee circe. l'indirizzo polilico che la <Federazione, doVJ·à assumere e per 1utto quello che riguarda l'attività p,as- «Sata e futura, fermo re.sfondo il prircipio di non esulare dt1i tomi o <lai lim:iti -posti dell'ordine del giorno del <Congros o>. Noi la pensiaDJo cosi Oaro «Avvenire•: la Sezione di J3ienne si è ,riunita dome.nica, 30 marzo, per di,sculere l'orcline del giorno dcJ congresso e, UJilitau·i jmpenitenti, -abbiamo avuto la tentazione di apprrovare cJ'ordi,ne del giorno di Zurigo, del quale malgra.do non -si posoo. dire che ,c,ia -perfetto e acceU.a.bi-le in tulLo e pe.r tutlo (dà un po' l'impre...c:.sione cli v-ole:r s-a.lvare Ja capTa e i cavoli), J"abbiamo trovato buono. Ma pe.rchè poi, ci siamo detti, dobbiamo rJmmciare noi alle nostre posiz,ioni quando vediamo la dimooLrazione pratica. che gli sci&lioni li a oltranza (oome ciel resto già in Italia) .sono dall'altra ,parte? Vedi Lezzi, ad e~empio, che insorge, :ra.ppresenlazione f-isica dcUo spirito di conlTaddizione, con la iferma convinzione di es,:;ere il solo illuminato, e dice che cruelJi de!J'ordine del giorno cli Zu!I'ig-0 ce-rcano • .soltanto dd far niente in alte.sa dcl mutare degl<i eventi. E' per que&Loche noi abbiamo ma111tenuto il no»lrn orJine del giorno. Perchè non possiamo i,nf.Jui~·e-sugli avvenimenti in Italia lasciamo a,] tempo che è galantuomo il compito di modi ffoare le idee .non troppo gius,te di certi nostri compag-n.i. E poichè in tùlima. analisi sono gli avvenimenti i,n Italia che i11Ilufacono stùl'opinione le.gli i.seri Ui ad la no- -stra Federazione, bél!Sleranno due o tre volazi-oni' alla Cosliluent.e come queLla delJ' Art. 7 e vedrai che non si parlerà più d-i fusione e d,j parli Lo social-comum,sta, e l'unità dei veri socia,li-&ti ai rifarà elimi•nando ~e scorie che fino a questo momento tanto male hanno fallo alla e.lasse opera•ia e alJa causa del socialismo. Per noi la questione al congresso crediamo che bisogna ri-solverla con l'adesione ai! P.S.iL.I. E' il partito deJla vecchia tradizione e non ci 5entiamo di foverla abband-0nare. Se .non d-0voo.simo però avere una maggiora·nza -per i bre quanii, Si potrà allora cli.scutere il problema dell'a1Ulonomia. In que.s.to caso altravel'SO una moz,iooe che dovrà sorgere dalla .libera vol-Ontà di tutto id Congresoo si potrà for&e p-rooervaTe la Federazione daJJa wi6&ione. O. Agostmi. Wlnterthar CONFERENZA SIMONINI NelJa sala superiore del ri&!ma.nie Salmen (Cooperativa Haliana). Marktgas.se 47, sabato 12 ap,rile, alle ore 20.30, a.vrà. luogo una importante oonferC'nz:1 &l'l tema: • La -1,ituazione itaJia11a vista d,a un socialista•· Parlerà i,] compagno on. Alberto Simonini, deputalo alla Cootilu~nte, membro delìa direzione del P.S.L.I. Tutti gli italiani, tulli i ticinesi, tuHi i compagni sono cerdialmente invitati. Permanenza alla C-OoperativaItaliana di Zurigo Avviso ai compagni ticinesi e italiani Si avverte che tutti i venerdì sera, il compagno Emilio Regalini, d,ella Sez. Soc. Tic. sa;rà ci completa disposizione ver coloro che a,bbia,no bisogno di schiarimenti, consigli ecc. con pa;;ticolare riferimento a quanto concerne: ricorsi, imp~le, tra.duzioni, assisfonza, ecc. Segnc.teVi si,l vostro taccuino questa informa.zione che pol1·à esservi molto utile in qualsiasi momento. iùa permanenza. è aperta allo Cooperativa ltali.1na deJl,a Militarstrasse 36 dalle OTe 19 alle 20. Chi non può recarsi di per.sana e avesse bisogno di informazioni del genere scriva al seguente indirizzo: Emilio Regolini, Wassersoho-pfi 39, Zurigo. EUROPA socialista RASSEGDNICAOLTUPROALITICEADECOIOIICll Direttoire IGNAZIO SILONE Vice-Diretto.re res.ponsabile GAETANO RUSSO Re-dattm-i Paolo All>ertario - Walter Binni - Luigi Carmagnola - Sig,frido Cicwtti - Michele Giua - Vittorio Libera - Franoo Lombardi I lettori re.sidenli in Svizzera p~no rivolger,c,i, per ollenere oopie della rivista e ,per abbonarsi alla FEDERAZIONE SOCIALISTA ITALIANA Milit.a.rstra.sse 36 - Ziirich (4) I A -v-vlso al lettori lettori, gli amici e i compagni che ricevono regolarmente il giornale e che ancora non hanno ri~ messo l'importo dell'abbonamen1o sono cortesemente pregati di rime1tercelo al ,più presto. Non è necessario indicare che abbiamo bisogno del foro aiu1o più concre1o. Preghiamo di versare l'importo sul ,nostro Conto Chèques postale VI 11 26.305 Zurigo. Abbiamo pure incominciato ad iniviare i primi rimborsi. Facciamo viva preghiera a chi li riceverà di accoglieri i benevolmen1e. Grazie a tu1ti.

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