L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVI - n. 37 - 15 dicembre 1945

B A1111G XXXVI (nuova serie) N. 37: Zurigo 15 Dicemb,e 1941 Alessandro Petiill ( 1823,., 1849) Palaau e capanna Perchè tanfo superbo, palazzo sei? /.Jcllo splendore del tuo padrone insuperbisci? ... Lgli porla diamanti per coprire /J nudità del cL1ore; se gli strappi giù le cianfrusaglie che gli ha messo addosso il suo senso non riconoscerai l'opera di Dio, tanta è la miseria che ne rimane. E dove prese il tuo signore quei tesori che di nulla lo fanno un- tutto? là dove il nibbio prende /'uccello QUINDICINALE SOCIALISTA che sbrana e del cui sangue s'impingua. Il nibbio /a ,1llegra gozzoviglia, REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Mllitarstrasse 36. Zurigo 4; - Conto postale No. VIII 21ì305; - Telefono: 27 47 02 • ABBONAMENTI: 24 n11merl Fr. 4.- 12 nu111eriFr. 2 - UNA COPIA ceni 20 e nel nido del vicino cespuglio g/1 uccellini pigolano attendendo Le cause di una crisi Una •c-t'i~i ti-i go\·ern,, non è pe!' noi un asLratLO ,conflitLo di ideologie o una 6emplice lotta .ctl uomrni ,che le 1·rupipl'eòenlano; bensì la 1proiozione di sta,Li di ratto economie-i e cli rrup,porti tSo,eJa1i. Le realtà e-c-0nomiche a,giscono come elementi -propulsori ed ef,f•Ì'caci ed u.no torico che non ne tenga. conto 001u·e il rischio ,di rimane-re neUa ,cronaca o Jl(~IJa sola critica. degli uomini e delle idee. In. fondo alla scena ,politica, altro centl'Cl l'eaz-i-Ona:rio aUi\·o, ritmane· la monar-chia. Il luogotenente, che ha ,r1,oovuto Guglielmo Giannini, il ,ctu,ce dell'« Uomo qualunque», ha riconosciuto tutta l'uttlit.à. ,che ogni -di.sfait.Lit:>'nìO{:Ontro i CL.X può ap1)orLarr. alla. .ca.usa dei: ·Scwoia. La .monarchia ,cerca di nmandaro a.Ile C',aJende :greidhe le alezion.i della Costituente, di prolungare la tregua istUuzionale, di volge;Te a prOtp>rio y•antaggio tut,t,c le ori.si• govemative. li nuorn gornrno Dc Gaspel'Ì è un co.mp1omesso e riflette un'e.poca -di lran izione. In fondo le ,cause oggetti\'C deUa. .reazione i La liana, il permane.i e dei \'ecch'i .finanzialori del ,f<ascismo inelle loro <posizioni economiche c-rl anche 1poliLiche, rendono incerta ed oscillante la siiua1.'ionc. Solo le elezioni della CoMiluentc, la arrnc-Jamazione della TieipubbU.ca, il ,prevale.re deciso della ,poliLi-ca •di, riforme e ,di e-pura2ionc l'i\·endicata da quegLi eroici pa1·titi .che 'Per un \·entcnnio hann0 coe.rente.m.ente 1ottato contro Ll fascismo, ~otranno taglia.Te .alle radici i mal i del paiSBa lo ed aprire in Italia una ,stabile era di democrazia ;politica oo economica L. S. la madre loro che non comparisce. Ostenta, superbo palazzo, lo splendor dei rubati tesori; splendi pure, per molto tempo già non splenderai, i tuoi giorni sono ormai coniati; ed io m'auguro di poter vedere quanto prima le macerie e sotto le macerie le ossa stritolate de' tuoi abbietti abitatori I E tu, piccola capanna in prossimità dell'alto palazzo, perchè modesta stai? Dietro ai frondosi alberi ti rannicchiasti forse per celare la tua miseria? Accoglimi, piccola buia stanza; una bella veste a me non piace, ma un bel cuore ... e nelle buie stanze si trovano fulgidi cuori. Santa è la soglia su cui ho messo il piede, oh santa è la soglia della capanna di paglia! però che in queste nascono i grandi, in queste il cielo manda i redentori! Un fatto •fondamerutale è che dopo la caduta ,del fasc.i.smo nessuna rifo+nrn.a agr.u.ria t~ stata reaJ.Lzzata e ohe i latifondiBti itaUani l:1airuno,mamtenuto .irnta:tte Je loro feudali po- &izioni. Altro fatto fondaanenta.le è .che il ca,pitale monopolistico non è .stato ancora colpilo e che importanti gru,ip,pi Industri a li che finanziarono il ,fascismo sono runoora Yivi e lottano per ia loro salvezza. LASOLUZIONDE LLA CRISI MINISTÈRIÀLE dalle capanne vengono tutti quelli che si consacrano al mondo Queste ,forze econom.iiche hanno t1•oyato nei pairtiti ,di. d-estra la loro e~pee<Ssione poliLi,cn att.uale, in vairie ,gra-da.2.1-n0i. !La mona·rchia ed 'il qualunquismo formano dei ,e-entri tdi lotta ,politi-ca ohe apera.110 al di fuori ,dei C.L.N. !La ,prima. insidiosa e tradiz•ionale, il q_ua~unqu.ismo, movimento• violento, disfaitt.ista ed .a1vventu r06-0. Il 1>a 1·li to liibe• rale, la d&nocra.zi.a del la•voro e La -demoorazia oriBtian.a nella sua ala rea1.iona,ria, formi:mo le ,pa:ttuglie di ,punta della borg;hooia itahltam.a. ed agiscono <lall'int.erno dei C.L.N. a guisa di oavalli -d'i Troia. !11 .govera10 <le! l)arti,giano PaJTi che raccogliev·a. i -consensi <lei ,partiti di sinistra, rifl~tev.a le ~piTazioni ,delle masse proletari•d e della 'PiocoJa borghe6ia intellettuale proletarizzata, &.iun!bole,gigfaya la lotta ,per l'eipU:razione, 1per le riforme a.gl'al'fo ed industriali, per 'la 1Cootictuente e Ja Repu.bblica, tutto il mondo i-d~ologi,co ,do.J l,c eroi-che min-0r.anze ani i fasci.sie .ahc rper un \·ent.ennio sl sono battute nella illegalità contro Ja dittatura, avev::i in sè lo spiirito rd'un mutamento J·adiocalc neglri. uomini e nei a·atPporti .sociali e d'una HaJi+a libera e muova. Quando il go1verno Parri iniziò 1'ene'l•gi1ca repressione ,ctell'o(fensi•va agiraria. e ,qualunquista nelle tPuglie, gettarono l'allarme ed il IJ}arri,co neUe ,file ,dcll'alta 1 borghesi,a i.taliiana, il 'Pairtito liberale che er.a ;parte integrante <iel governo, incomhnciò a rifl-otte• re coane un 'ba,rometro le 06cillazioni de.Ila ' te1T1Jperatw·a, igli umori e le inquietudini della classe sociale di cui è J'espressi-0ne. Gli avvocati e,d •i :J)lOfessori ciel partito liberale ohe hanno inhiato a noma Ja crisi. anche se, ,soggettivaimente ,presi condi vi dono i generali tPrinciipi ,di ,democrazia politica sui quali si ,fondano i rC.L.N., hanno obbietlivarnente co1111piiuta opei:ra ,reazionaria e realizzato nei faUi il man.dato ,cte·Jla cla66e sociale in cui il loro I.Partito af,fonda profondamente le ra,dici e da cui trae vita. J11algra,do la dialettica bri!- ìante cd isolata di. qulohe .filosofo e le sottili distinzioni di q_ualche giuritSLa in buona fede. Il nucleo ,motore e sostanziale del partito li1:>t'ra.le che è com.pOGto di finanzie1·i e di -latifondisti soUo H rte1woro dell'epurazione e delle rifo1,n:H~ha in fondo determi'11a to aura.verso le manov1·e cli Cattani lo ecioglimento -del !!Ovr.rno Pani. Agendo 1 dal 1 l'intet110 la democrazia ct·istiana U1a ,fianch~oigfolo l'i.mip,reòa nel doppio gioco ·di esprimere Ja rpolitica della sua a,la nera reazionar.i:a. e di conquist+arc c0<n la orisi ,cieli e nuO'Ve iposizioni. Nitre ,forzo 'POli,tichc hanno agit.o dall'esterno, in ape·rt,o ,contra.slo coi C.L.~. pr~arando l'ambiente politko fa vorev·ole alla m·1s1. so~-t,o ,dalla .subwtrn clella ,·ita politica .romana racco.gli•endo :l'o-dio dei fac5cisti colpili e La lista definitiva L'Ufficio stampa della Pl'e- ictcnza del Consiglio dei ministri comunka: Con clecreti in data oclierna sono stati nominati i eguenti ministri: PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E MINISTRO PER GLI ESTERI: Alcide De Gasperi (demo· crazla cristiana). VICE-PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E MINISTRO PER LA COSTITUENTE: Pietro Nenni (sociallsta). MINISTRO SE~ZA POR1'AFOGLIO, incaricato della Consulta: Emmo Lussu (partito d'azione). L'JTERNO: Giuseppe Romita (socialista). GRAZIA E GIUSTIZIA: Palmiro Togliatti (comunista). FINANZE: Mauro Scoccimarro (comunista). TESORO: Epicarmo Corbino (liberale). GUERRA: i)lanJio Brosio (liberale). MARINA: ammir. Raffa.ele De Courten (indipendente). AF]RONAUTICA: Mario Cevelotto (democrazia del lavoro). PUBBLICA ISTRUZIONE: Enrico Molè (democrazia del lavoro). LAVORI PUBBLICI: Leone Cattani (liberale). AGIMCOLTURA: Fausto Gullo (comurùsta). TRASPORTI: Riccardo Lombardi (partito d'az.). POSTE E TELECOMUNICAZIONI: Mario Scelba ( democrazia cristiana). INDUSTRIA E COMMERCIO: GiO\'anni Gronclù (democrazia cristiana). RICOSTRUZIONE: Ugo La Malfa (partito d'az.). LAVORO E PREVIIDENZA SOCIALF.: Gaet.ano Barbareschi (socialista). ASSISTENZA POST-BELLICA: Luigi Gasparott-0 ( democrazia del la,·oro). La clesignazione ciel ministro dell'Alimentaz:one è "riseL"vatn al Presidente ciel Consiglio. Presidente det Comitato intel'ministeriale per la ,·icostru7ionc sa1·.'.t il P,·esidcnle ciel Consigli o. L'ampliamento clel Ministero con Personalità estranee ai partiti, che non Si è potuto raggiungere nel COL"Sodella presente cl'isi, rim:rne un obiettivo del Go\'crno da attuarsi non appena po&~ihile. senza alteral'c la fLc,ionomia politica dPI :\liohStero. I commenti deUa stampa Pcl'chè e ·come siamo arrh·ali 11 Go\'ern0 Dc Gas.peri; perchè i liberali, usciti per la porta ,dal MiniBtero, vi siano rientrati dalla finestra, a\·cndo ottenuto ben poco di quello che clùcdcrnno; come i democristi:ini abbiano abilmente approfittato del loro andiri\'ieni e come le sinislt·e si siano comportate; quali iano stH.ti gli interes i di parte ... e quelli di classe; quali gli 1datta men li più o meno dignitosi; quali le influenze, più o meno recondite, che hanno giocato nella poco edificante partita, sono tutte co.se che noi lasciamo volentieri ai cliletlanti di alchimia politica. Per conto nostro, vogliamo solo ossc1·\·a,rc che, :inche in questa crisi, se le cQ6e non sono andate lutle come sarebhc tato dcsidcrabil~. molto si cleYe condonare, in \'L&ta clell'eccezioil danaro ,dei. ipiù •noti S06Lenilori del fascismo, nalc situazione in cui si tl'o\·ano uomini e pari! mo\·imento ,clcll'« Uomo qualunque» •ha in- titi e dell'aria tessa che tira net P:tese. E' conll'apreso ope1·a ,cli sistematica diffarmazione clc- "eniamone, un·aria diversa da quella che til';igli uomini ct<ille sinistre e.cl il dcmag-0gico len- rn in aprile, talchè, per tencme conto, -come tativo di ,far ri,ca,ciere sulJ. governo Pan•i le ,re- di dovere, il Luogotenente si è perfino -::redulo spon&a.'bili'V3-,di runa crisi econ,omi>ea e PQli1i•ci in obbligo di prendere i lumi dell'alt,a sapienza pfOVl}llte: ie ;;sol(':1a II1 •guti'a: ~ t<. (:" <f~ee del l'«t.:omo qualunque». Quali conigli abbia dato al rapp1·e.scmantc della Co1·0:1a l'illustre nostro colleg:i. non sappiamo: quanto a noi, abbiamo il dover<' di consigliare aolo i nostri lettori. La risoluzione della cri.si, come era da a peLtarsi, non ha mutato, in fondo, gran che e iascia più o meno le co~ come cr'lno prima. Per questo noi l'abbiamo Yivamente deprecata fin dal suo inizio. Dc Gasperi ha 111 pre.sidenza. Egli farà, non ne dubitiamo, tutto il pos.sibile, •che però, l'icordiamoci, non potrà essere molto. Alcuni temono che su di lui possn p1·emere ve19.tamentc la Chiesa cattolica la quale - lo diciamo a suo onore e non perchè, -prima di noi t•na detto il fi!Odoto Martinetti - è la più abile organizzazione politica <I i questo mondo. Per conto nostrn, tuttavia, crediamo e speriamo di no. i\' on ;per alcun preconcetto: noi pensi:i mo anzi, che mai come ora il nostro popolo, così profondamente irreligi0&0, avrebbe bisogno di un po' di fervore cristiano. Speriamo di no pcrchè una poli'tica più o meno ossequiente al , Vaticano risolleverebbe il clericalismo e l'anticleric1lismo in una Italia che cli ,..i.:.,mi ne Ila avuti e ne ha abbastanza. (MARIO BORSA, in Coniere i/elle Jn{orniazìoni). Così uopo quindici giorni la crii::i . i è ri,.,oltn mettendo i1t risalto: 1) la coesione delle . inistrc; 2) una più stretta collabonzione tra socialisti e democrati'ci Cl'istiani, benefica perchè non rappre..senta un affievolimento dell'unità. d'azione tra socialisti e comunisti, ma, in cceto senso, un pl'imo nbhozzo di accordo tn. i Ire parti ti <li massa; 3) la impos..sibilitù di ritornare alle vecchie formule parlamentaristiche; lt) la inso5tituibiliUt del C. L. :-;_ almeno fino e non di meno non altro che abiezione e ruina circondano ovunque il popolo. /\'on temete, povera buona gente, l-'errà anche per voi un tempo migliore; se non vostro il passato e il presente, nostro sarà l'avvenire infinito. A terra piego il mio ginocchio sotto questo angusto ma santo tetto: datemi !a benedizione vostra ~d i<,>vi darò la mia! Glastlzfaddrml Giustizia, dormi o sei morta? Quest'uomo merita che dal suo collo penda una catena d'oro e in cambio ecco egli <-tessopende, pende ... al capestro del boia; al collo di quest'altro è sospesa una catena [d'oro, dove egli stesso al capello del boia dovrebbe pendere. Giustizia, dormi o sei morta? 1846. Il p•p•I• In una 11uol'a mano la stiva dell'aratro nel/' altra la spada vediamo il povero buon popolo versare ora sangue ora sudore per fin che gli dura la vita. Perchè sparge il suo sudore? quel tanto che egli desidera per cibarsi e vestirsi la madre terra spontanea produrrebbe forse; e quando giunge il nemico, il sangue perchè versa? la spada perç,hè impugna? per difendere la sua patria? ... Davvero ... La patria è solo là dove si hanno anche diritti e il popolo non ha diritti. 1846. (Versioni di U. '.\/orsa). alla Costituente. <' lutti i p1.rlili hanno ~olcnnemente rinnovato L'l manovra i·cazionaria ordita fuori della l'impegno rii 1·imanere uniti almeno sino alla coali1.ione, è così fallita. Cosliluenle e- allo scopo cli• assicurare che le r conservatori non sono passati. arebbc pe- elc-zioni clclla C<>-<;litucntc ,'-i facciano al p111 rò grnve errore credere che essi ai· mssegne- presto, ncll'ol'dinc e nella legalità. ranno alla, sconfitta. Torneranno all'attruoco e - 'i è però pcrcluto mollo tempo. Ci devono trova1·c pronli alla difesa e alla ri- .'ì, .,;i è perduto un leffi[)o ,preziooo, ohe cossa, nella coscienza che ~ti Go\'Crno noi di- :t\'J'Cbhc dovuto e ere impieg·1.to act a-pprestare le misul'e necessarie per alleviare le angu til' ,fendiamo il sangue -del •po,polo Yeraato dai miirliori campioni dell'nntifascismo e della resi- e le miserie ciel po,polo, +degli OiPerai, degli im- .;lcnza, e la riYoluzionc democratica, in corso. piegati, r\i tutli i lnvomtori. St è però vinta. E sopnttutto la Costituente, che è [)iù che m:1i : una baltaglia, 1-.i. quale è stata una battaglia il problema clei problemi. pcl' l'unità e l'indipcndcnz:ì del pae e, per la (Avanti!). - L'offensirn riel/a rra;ione 1>el'ò è stata respinta ... - E in questo, appunto, è consistita quesL1 utilità della crisi cui sopra accennavo. La crisi', insomma, ha sancito ancora una volta: 1) che non è pensahilc, in ll'..llia, prima della Colituente, un goYerno che non 5ia l'espressione del movimenl0 organizzato dei C.L.X e cioè dell'unità dei partili che ne fanno parte; 2) che non si può nemmeno pensare ad cscluclcrc dal governo i partiti che ono più lrctlamentc legati ·1.lle masse democratiche e anli'fasci te. Infine, e questo è il terzo punto importante, è ri ultato chiaro che le elezioni alla Costituente non devono e non pa&sono essere rinvi'ate. Questa convinzione è penetrata più profondamen· te di prima nella c0ocienza di tutti i partitl democrazi•a e per la libertà. - Ritieni ranlaggioso per iL paese il {allo che la clirc::.ione riel aorerno sia stata 1)resa rial segretario polilito rlclla Democrazia Crislicinn? - Frnnca.mentc, -"ì. soprattutto se De Ga.speri manterrà al go\'erno il chiaro car3.ttere antifa cista che conviene alla ituazione attuale e che ri&ulta ctagli accordi presi. Mi h'lnno detto che \·i sarebbe ta!a una forte preoccupazione per la presidenza Dc Gaspel'j da una parte dei \·ecohi 'l'OOicluimassonici, ,dall'altra nei grup,pi cattolìci conservatori. Curiosa coincidenza! De Gasper; è il capo di un partito che ha una base di ma.5se. Questo solo fatto lo rende a noi piu a,ccetto odi quegli uomini polìti,ci cooidetti « in dipendenti» che non rendono conto del loro operato che ai loro quattro umici' e alla loro rnnità. Dopo le elezioni, -del resto, quando noi e i socia! isli ci t ro\'ercmo senza alcun dubbi'o a Contlnuaa In secondapagina ....

Bi STORIA RECENTE 1.LPATTO D'AMICIZIA RUSSO-TEDESCO (Continuazione e fine) Hu,'Sciia, le t1•u,ppe tedesche ,pas.<;aYano il conpc.santa eu1·opea, ed eosa la faioova lavorare peT accre-,cere la meocanizz,azionc delle a1·matc tedesche. Ogni o&lervaLore doYeva ri-conoocere che la Germania a,·eva sfruttato al ma&simo i mesi del ipatto rlli38o-iedesco. La soJuzionE dsllacPisiministsrialB (Continuazionedella prima pagina) ~on !Si sa anco1·n, d1 che COtia abbiano discusso Hitler e ".\loloLow in quei .giorni ciel no,·c1nibrc 1940 in Berlino. Tanto la tarn,pa tedesca che quella ru&sa. parlarono 11uovamc11I<' cti un successo e di un·allro pa.s..::.o.suLla , ia (lolla comune collal>oTn~.ione. J p, imi alt,i della Gc1·m:-mia ide>po quei colloqui mo-trarono pcl'n che ciò non era esatto. Hitler non nYc,·a rinuncialo a nessuno elci uoi .piani balcanici. c~li cercò anzi ,ct,i l'ealizzai-li ora ancora 1 più p1·csto. La Genunania ,-..i.tro,·a,·a all'apogeo della Mia ,potenza, e crua.-;i tutti gli ::.Inti bakanici si <Invano ,da ,fa1·e pc1· inquadnu"i nC'l nuovo 01'- <line europeo t5olto la clirczione -ctcJ-laGei-mania. Già alla fine cli no,·cmhre r l"nghcrin, la Humcni-a. e la lo,·accllia dichia1·a, ano In loro a•clooione al J>aUo lri,partit0. La nu~ ia non pot,è fa.re a;ltro che cli,chiara1·e per l intermeclin- , rio clell'a:genzia Ta~. ohe quegli Stati a,·cvano ado1·ito sen:z,a il ,con:.cn""o e la pal'leripazionc dellll. HU&Sia dei SO\'jct. fine rutSSo. Se noi a•bb1 1acciamo anoora una volta ,con lo c;gua1•do, in ba.se alJa narrazione rdi Gru!encu il breve periodo di te.mpo della. vaUdità del patto ,·us,so-tedesco, bisogna ri,conoscerc ohe è ' ,,t,ato più che Cl'Oi-co•per ,parte dei ru&:;i, l'esAere J"iu,,:;riti a 'IJl'OCtastjn.are per tanto tempo lo sco,ppio della ~uerl'a. Erano 1 necetSGaric delle g.rn ndi qual i là cl i ,::;tal i.bta iper giustificare quet-;l,a poli!i,ca non solo cli fronte al monclo ma 1 ' anc-hc alle masse, ru.:l~C-Queste mas.se non .sono cosl a;poliUchc come spe&,o si crede. Già il funzionario meclio ci-a informato d1e il ,pa.Uo 1·uStSo-tedesco serd\'a .-solo a guadagnare del lcmpo. Già l'an<'ncle,·olezza nel ca~o della Rumcnia e ctclla Finlancli.a n1Yevano ,riempito <li ranco1·c. L'oocupazione della Bul.garia di t'abbia, la calasLrofe clc>lla Jugosla, ia. .l\eva provocalo, come aocenlla anche Gafcncu, delle se1·ic tonature, e fu 11~cessaria tutta ra,·te cli pe1-.suaderc ,dei funzionari sovieUci [)er tranquillizzare le ma&,c e> fare Joro com.rprcnderc che il guada,gno <li un:t ... ett.irrnana o di un rncGC coslitu~,·a un granclc vantagrrio. Andiando ,più ad,,.lent.ro alle c0&e r:,i ,·ede elle la Russia secp-pe utilizzare alt1·etlanto bene il tempo guadaignato. Lo spo.,tamcnto <lei confini fino a. Wiborg, al J3u,i, a Lembcrg, al Prutl1, , aveva l'SotLraUo le materie prime e le industl'ic 1,1ù im!portanli al raig~io d'azione elci bomba,rclieri t,cdooc,bi. OlLre a ,ciò gli imJ}ianti indust,•i.ali erano sta.Li molto ampliati e le nuo, e fabbriche siLu.ate al di là degli Urali erano quasi terminate. I soldati rur;si erano meglio arm.a(,j che nel 1939, arn\'ano <lieLro di sè un pe.rioclo d'istruzione molto ,più I ungo e quel che più contava, erano già mobiJiz1,ati e ,pronLi alcapo del più forte schieramento elettorale, l'accordo politico con i democristiani potrà diventare l'asse della stabilità governativa, in regime repubbli,cano. E' <laIJa liberazione di Roma che noi la variamo con quo.sta prospettiva, e lo abbiamo ancl1c detto apertament~, come tutti 11rordnn<t. (lntervis la di Togliatti sulL'" Unitrl11). Sin ùal primo inizio della crisi è apparsa ahbastanza plausibile la supposizione che De (;asperi favorisse il giuoco elci liberali, a cui <lt•I reMo egli solo, col rifiuto della -democrazia el'iAtiana. a passar oltre alle loro dimissioni, a ,·ova offerto la possibilità di coetringere il Governo Parri acl andarsene. Tutto quei che è succe o dopo ha confermat,o nettamente questa Sllip11)06izione. C'è stato un giorno solo in <!Ui è scmù1·ato che De Gasperi si fO&Serai:,.segoat,o ~ ohtorlo collo >,, a fare un Minist,cr 0 a cinque senza i suoi amici e alleati; ma è sopravvenuta per fortuna quella leggera indisposizione che un consultore democristiano ha chiamato una ,·cr:i. « benedizione del cielo» e De Gaspcrj ha così potuto, in quelle poche ore di tregua conAn,ohc la Bulgaria e la Ju.gosl.a,-ia pren1ernno ,·c1'60 Berlino, e pe1'bi110 la Turchia a.more;rgia\'a. con un an·iri11arnento all"A-;,se. L"Unionc So, ictica rea,gì ancorn più \"intccmentc a qu~- sti tentaLivi. Xel ra.;o clella Bulga1·ia persino mo! Lo a pr.a-rnenle. QucsLa \'OIta essa non ;,i I i- \·olse alla. •Gennauia. rna alla Bul,l?'aria stc-.:cSa, e ,per un 111omento 0e1l1'bl'ò che le relazioni tra la Gru;mania. e la Ru<" ia pe,!rg-io1·i-~ero rapidamente; malgrado ciò la Ilulgal'ia adm·iva il Quale dei -due avc,·a meglio sfruUaLo il Lempo guadagnato? Este, io1·mente. quando ebbe i11icziola lotta, la Gei ma1tia si lrovava. i11 vant~ggio. Metà dell"Eu1·opa a,·eva a:derito al patto Lritpa1,t,it,o.Gli altri paesi erano vinti e occupaLi. Solo la vezia, H P01·togallo e la Svh.- zcra crano ri.masli ncutl'ali, ,ma anche que,sti :-:;iati erano legati. con la fornitura di armi, al nuovo 01,d•inamenlo. L"a1•111.a.Latecle5ea era sLa~ la rafiforzala ,da <i_uclla<finlandese, rumena, italiana, ungihe'l·ooe e slorncca. e anohe nei .paesi occupati si erano t1·0,·aLi elci volont.ari cbe potevano esse.re inYiat I al fronte. Oltre a. •ciò la ÌTc.i1mania disponeva di quasi tutta J'indusLria la lotta. La Russia se:mbra.Ya anche. almeno per il momento, do-po il trattato sti,puJato roo il Giappone, più si,cura sulle uc front,ierc asiatiche e poteva Lanciar-e nella Jot,ta una parte delle sue risene Giberiane. 'cl 1939 la ~rmania tenern dieLro la linea Si<!.gfried -circa 500 mila ol<lali e tuUe le rimanenti forze armate ei-::rno Jilbere per gli a.Uri fronti. Il .gforno dell'attacco {!OnLro ta HutSSia però si LJ·oYavano ~olo in Francia, Olanda e ~l,gio cir-ca. un miIione e mezzo -di t.ruppe d'occupazione. In Danima11ca 50 mila, in Norvegia 300 mila. Ma truppe tedooche <i;occu,pazionc .;i trovavano an- "he in Ceooslovaioohia, in Jugoolavia, in Uog-heri,a, in BuLgaria e in Grecia. Grandi contingenti erano stazionati in Rodi e in Africa, ,li modo che quando la. Germania aggredì la Russia, essa era 'Priv,a di tre miii:oni dei suoi migliori soldati, ohe non µotevano in neSòun moclo essere sosLituiti da didsioni di volontari o non .-olontari dei suoi alleati. Con questa ,col16tatazione e con l'inizio deJ1 'aU.aoco delle armate t.edeschc ,contro la Rus~ sia, Gafencu termina il suo libro molto isLruttivo. 1° marzo 19"il al Patto tripal'titO, e il giorno ' c-,uocoosi\ o .l,e t1·wppe tccloochC' mal'cia n1110 :per le strade ·di ofia « per a.ssolrnl'e la lo'l'o funzione generooa. e da:re .alla ,Bu!,rraria ,pace e con- , cordia ». I RU&Si avrebboro dovuto Ol'a agire e far (}Seguire dai faUi le loro note diplomatiche; .siccome ,però non acoaid-cle nulla e tuLto si ridu.s,ae a delle a~prc ,proteste, anche il governo jugo.-,la ,·o d'allora. ~delle al le ,pressioni di n i bhenti·op e &i pret;entò a \'icnna pc,,· firmare il Pa.t.to tripartito. Destino del eapltanl d'lndastrla • I pjù di noi non .hanno pr-O'babilmente dim~nticato che il papofo serbo fosse il primo a ri- 1 voltar.si conti·o il tradimento ciel prop1·io ?!Dnm10. In una sola notte il po,polo spazzò vla ministero e re,gi,me che a,·evano firma.Lo il Patt,o tripartito. La Ruasia trionfa,·a. Fi:nalmonte uno Stato 1balcani,co si ribel!.ava contro la ,politica tede-sca nei Baloani. Anche la Ru.ssia usci\·a allora claUa &ua risen·a e -conchhtdeva • La -to1·ia dello sviluppo del capitalismo - ha I imprnsc a catena. Semplice, instancabile e brutale, 'Critto Sombart - è una storia di personalità. Lt• non si tormenta,·a certo, con Cl'ÌSi di coscienza. J)t'Ìmc im1nese che ::;i staccano òal mondo ccono- Xel J920 al Consiglio economico del Reich clichiaruico ruedioevale delle corporazioni e delle comu- rava: «Cosa ser,e q>arlare cli idealismo e di monità di villilggio non sono manifesta1.ioni di spirit'> :\~sociatiro e collettivo ma creazioni di singoli individui di eccezione, intraprendenti, c11e abbandonano le ,ecchie strade logorate dai secoli per a,·- 1·enturnrsi Animosamente su nuovi sentieri incontro nll'avvenlre. rale? Noi rnot-iremo di fame con questi dl.scor;;i: occupiamoci esclusinunent.e di misure d1e abbi:11no un'azione efficace e ricot·diamoci che tali mi;mre devono essere soltanto di ordine pratico». il 6 OfPI"ileun ipatto di a!ll'licizia o dt non a•ggrcssione oo:l nuovo goYe:rno jugoslrn. Molti di 11oi ricorderanno aTuChe ,coone la Germania 1·eagit36c a questo PatLo. Nella medesima noUc n.rwarvero su 13el-g1,ado delle -squadriglie di hc:mbardieri tedeschi e le a1~mate tede.sce passavano il confine jl.llgoolavo. Belgl'aJdo e Nesch e,rano conquistate già i:l 13 ,aprile 1911 e la Jugoolavia 1cessa,·a iper •cosi dire di eaistere. Nè ·La. RU&3ia nti il re.sto ,del mondo siaspettav.a. una -cooì ra'J)ida. <liAf<attadell'armata jugoslava, e la Ru66ia, ,ohe non si sentiva ancwa ,3-uJficientemen.te ,forte ,per rispondere, si riti.J'ò una terza volta, ,coane dopo l'i1H:;1sione ,dcUa Rum.enia -e della Bul~aria, di fronti' nlle truppe tC'- deschc. Stalin ,ceiicava n-el frattempo 1l"enbra.re in itrattative coJ Gia:,ru>one, .sia ,1>or conlrobi:lanci.are un :poco quegli sma,ochi che -per rallenta.re il ,c.eiiohio di tfe.r.ro nel quale il girande Stato l'USSo &i sentiva serrato. Gli riusci. Il mooeeimo 13 aprile in cui ,cessava in Ju,gosla- \'ia ogni resistenza armata, l'Unione ovietica 1conC'hiuodeva un ;patto di neut;ralità col Giappon~ e acquistò ,così almertt> in Oriente un ,po· di 1·espiro. La Germania . a,peva bene ,cosa ciò sign1fi,caV\a, o Sleip;pure il Cremlino diventasse da ,quel :momento doPfPiamente (PrUdCllltc ne.llo sue manifesta:1.ioni e sotlolineaSGc doppiaimente « ahe :La sua 'POliti,ca -era, detel'minata esclush·amente dagli intere&:;i ciel ,popolo sovieLico, ,del sistema sovietico e della p-a,ce», in Berlino etava tutto il se-gno dcna tcmpoota. « I:l Fliihrer », ,oome sottolinea Gafencu, « pon- 1 dell'ava, e quanto più egli ,pond,erava, tanto più i;i •convincc,·a che dove, a. disporre di nuovo il idootino e l 'a vven i t'C ,del ip~polo tc.cte- &co nelle -mani dei suoi soldat,i 1,. li Crcan Iino in lui cosa a ocadeva in Bc1·l ino. Si o.sscrva,·a. anche come lungo i con.fini russi, cltn,Ua Finl.tmdi-a. at,travcrso la Polonia fino giù act Odetl88., si anelavano concentrando .sempre m.agigiori conting<lht.i cli tl'llppe todeschc. Anche la RuScSia, naturalmente, ri,chin,mò sotto fo armi nuove t1·uppe. n1anclanclole nelle 1·c,gioni più mina,ociate, etsa fece •pe1·ò il possibile por procrast,inarn cli a.1,cuni mesi lo sco11pio della lotta armata. Ancora il 13 giugno, allorchè le divisioni t~dooohe tSi .formavano già 1per ratta,cco, il Cremlino da,·a fuori ancoTa una volta un ,co:muni,calo, •oho non pO&Siamo ll'1produrrc per intero per oosere troppo lungo. Esso dichi 1 arava chiaramente: « Tutte le ,·oci, -'>econido le Quali la Rus.sia ,preparerebbe Ja guerra. conlJ·o Ja Ge,rmania, sono provocatrici e menzognere». La .Russia si aspett.ava naLuralmcnte ohe la Germania anebho rispo.sto nello stesso senso in quel momento pe1·ò Hitler ,prepa,l'ava ,già gli ultimi ordini ,per rattaoco 0011tro la Ru€si.a <lei Sovieti. )folla notte dal 21 al 22 giugno caddoro le ,prime bombe tedesche iH~lle ,cLtrtà ~~, e il .mc.de>tLmo giorno, ·. cui 129 -an.nj , ima Na.poleon àvc • marcia o in Se, coll'estendet•si e il consolidarsi progressivo ~Ientre Stinoes 11 vern .per In vita artistica e culturale tllll1l indifferenza assoluta, Rathenau era invece un intellettU11lc, un eclettico, un pensatore, un della economiu capitalistica, ho mezzo alla massa sociologo, un misto di contemplazione messianica e ctegll uomini che costituivano i coman~l dell'Indur di volontal"isrno attivista. Egli riteneva -che, mentre st1·ia, della banca e del commercio, uu certo nu- nel campo dello spirito, delle arti, della religione, mero di individui dotati di una spregiudicata volon- ,·i è nel mondo moderno lendenza alla dissoci111.ione, ti\ di -potenza è l'iuscito sempre aò imporsi, attra- 1 all'autonomia. dell'Individuo, nel campo della crea- ,·erso una severn, laboriosa sele1,ione, tale fenomeno hu preso tuttavia una particolare estensione dopo la ,prima grande guerra imperialista mondiale. zione materiale la pe1•dita della indi:,->endenzaindividuale e il collPgamento organico della produzione souo fatali. In un momento in <:Ui la rapidità delle profonde trasforma1,loni economiche e tecniche, i legami fr~ industt•ia e :)olitica, l'accentramento dei capitali e il decorso -delle crisi, venlvano a de nsperare il t·uolo del grandi imprenditori nell'ambito della civiltà moderna, era naturale che i nomi di questi corres ·ero il mondo al pari dei ,nomi dei grnncli ca.pi di Stato: che le loro gesta fossew romanzate, i loro milioni moltiplicati, le loro possiblllt,ì prospettate in modo fantasioso. Chi non ricorda, fra il 1920 e il 1U35 quanta letterntura è stata fatta intorno a questi simboli di un mondo faustiano? Era una specie di pi1•amide di temperamenti diversi. Alla base i Krupp, reazionari vecchio stile, paternalisti, feudatari dell'acciaio, asseragliati nella. loro enorme fabbt·ica anche sotto la Repubblica, non dimenticheranno di essere stali i fPt·otetti degli imperatori, i più ~randi produttori di cannoni del mondo, gli adoratori del l'egola_mento intemo aziendale, di un i:egolamento ~)iù duro e ·tringentc di quello dello stes o esercito prussiano. « Se devo lavorare in una impresa - aveva detto il vecchio Alfredo Kl'Upp - essa non sarà mai 11bbast8Jnza grande per me. Ma non è il mio mc- !'-liere 1a,·01·are per la scienza pura, nè <li mettermi a far spese se esse non sono la semente per unn huona raccolta. Pcrchè ciò av.enga è necessario che il lavoro proceda nell'ordine ed è pet· questo che io aspiro al regolluneoto come il cet·rn assetato a pira alla sorgente». E così, ull'ombru di questu tradi1,iQOC, malgrado rivoluzioni, colpi di Stato, trusts e cartelli, gli stabilimenti Krnpp, imponenti e bl'utali, continuano ;t funzionare con un ordine orgoglioso e tradizionale che non consente che lente t1·asformazioni. Thyssen è !Più moùet·oo dei Krupp, più aperto, più elastico, più Lntuitivo. più finanziere. llJgli punta sulla. 01·ganizzazione ve1·tica le cnnbone, nrciaio, meccanica. A Ila ba e della sua fortuna nou esi te come per il K1·u1)p il monopolio dei cannoni, ma un maggior contatto col mercato tl<'i consumi ci\·ili, una muggior w·genza per il problewu commc-rciale. una maggiore enc;ibilitù PN I<> mnt<'l"i<' prime. ~la t)iÌl ancora di Kl'upp e Thy ::cn, le due figure c·arnltcristiclw dell'altro dopo guen-a tede~co ,;on<) Sliunes e Rathenau. « Il problema .'linue· - :;cri. rnnt il « Vorwarts > nel 1921 - tll,ie11e sem:>rc più il ,problema vitale della nostra epoca». Egli ern il simbolo della potenza industriale tedesca <lei g ·o si rn pi che includQno una . erie ,·erticalp !li Fuori di Germania - nell'altro òopo guerra -· la fenomenologia dei grandi <:apitani <li indu tria si s,-Uuppu con manifesta1,ioni diverse, e non . i può mettere certo sullo ste ·so plano il {'Il.SO fran~e di Sta,isky o quello s,·edese di Kreuger, meteore passeggere nel firmamento di 11u mondo finanziario industriale equi,oco, prodotti della cri.si rnonetnrin e della degenerazione di certi ambienti politici e parla,mentari. come quello che è- stnto ad C'sempio U caso Ford. Qui siamo di :fronte in effetti al prototipo del grande industriale pioniere americano. slamo di fronte ad una manifestazione non giù di <:risi m:i di piena vitalità del cn:;>ltalismo operante yigorosamente su di un mercato im.meogo_ La saldezza dei presl.lipposti teonici ed industriali trova adeguato coronamento nelle prospetti,e economiche e commerciali, ed a tutto sovrasta uu senso acuto della psicologia e del ser,izio sociale. L'uomo <lei Quattro Meno e dei Qualtrn Più. dice,·a Papini di Ford: meno operai, meno tempo, meno tipi, meno costo, più macchine, più produ1,i0ne, più pet·fezione, più salari. EJ Gobettl nei suoi acuti saggi avvertiva l'origione protestante della mentalitù fordiana. Giovane meccanico egli bandisce le di,aga1,loni eclettiche PN occupar~i unicamente di una idea. fissa, di una missione: fnbbt·icat·e un ::n·odotto di universale necessitù. « Il seg1-cto del capitalismo nmericM10, la sua vitnlitù presente è 11.)roprio nella coesistenza qua i grossolana di spil'ilo, di organizzazione " Ili ideali·mo sognatore. Il capitalismo (razionale, <+ uico, rigoroso) sembra avvertire il suo peccnto originale e chiedere l'assoluzione all'utopia>. Forse di questa gente in parte travolta dalli1 crisi, dagli scandali e <lalla guena, si dirù un glor· 110 con le parole di Schillct·: « Il Iot·o profilo, deformato dall'odio o dal favot'e dl!i partiti, non forma nella. slorin che una immagine inrert:i:, Ora, · intanto. in questo dopo ~uen~, dei grall(ll eapit.ani di industria mondiale non si sente più grnn che pnrlnrc. As i,:teremo, 11lme110in ltluropn. alln scomparsa di que-tn tipica figura storic.'I? E in 1 .\.meri ca gli ,•ilup•~i ù<~l New Dail e clf'll'ecouomi:t cli guerra, la cenrnno ancora posto ai vari rf' dell~ !-carpe o della gomma? Se nell'ambito della ,;ua itntH'Csa il capitano di industria Cl',\ 1>olitico. tecuic•n e finanziere. gli elementi propulsori <lelln economia pianificata di domani io quale modo l'ealizx0r:rnno l'uniti'.1d'azione tra queste ùiverse esigenze? Ji;d è vero come scri\•e,·n Spen~ler, che il pensic- . , nncerc i liberali• a desistere dalla loro intransigenza e a coadiuvarlo nel suo tentativo di far ingoiare alle sinistre, con gli opportunr :i.ccorgimenti del caso, e l'amaro licor » del noto decalogo di i pirazione qualunquista. Val la pena cli rievocare rapid!l.ment.e le linee essenziali della sapiente manovra del leader della democrazia cristi:i.na. E' una rievocazione che Ci permetterà, meglio di qualsiasi ragionamento, di farci un'idea abbastanza chiara del Yalore poliLico e della nuova formazione ministeriale e di valutare adeguatamente i cootumi e le abilità del vecchio parlamentare a cui De Gasperi appartiene . Ll iprinci,pale osta-colo alla ra,pi-da. soluzione della ,cricSi è 1Stato sempre 1·appresentato dalla intransigenza. dei liberali e dalla ostinazione a imporro .una modificazione, sproporzionata alia loro fattiva in.fluem.a, della linea seguita rial Governo Parri. In coruformità a questo loro atteggiamento essi 1prcsent.arono ai segret.ari <lei partiti, il 4 dicembre, dieci con.dizioni ,pe1· la 101o parteicipazione al nuovo Governo: 0011dizioni -che costituivano nel loro illlSie.me c;:uel che Togliatti definì giustannent.e c.• una spe-cir di program.rua dell'uomo qualunque» (tra l'altro si •obiede,·a re autorazione dei C. 'L. K.. la soshituzione <lei l!)refctli e dei questori .politici, !"abolizione delle sezioni speciali di Corte d'AséSisc, -eec.). Le dieci con-dizioni ,furono naturalmente ,relòlpinte da i •partiti di !Sinistra e allora De Gas peri si rassegnò al u-ntati.,.-o di tformare un Governo a cinque per il quale ipreparò un programma di lavoro in oui-•,parafra.sava, con le sfumature e le edul-corazipni neces.sarie per assicwrarsi un'ampia libertà di manovra, le -condizioni de.i liberali. Le sinistre, assillate dal.la necessità di tpOr fine rapidamente alla crisi e sicure -d'altra !J)arte di :poter oontrollare a loro ,piacimento, in un Governo a cinque, l'attuazione del 'I)Tog,ramma <li lavoro di Dc Ga.siperi, non guaIXlarono trop,po iper il sottile e aocettarono il suo {Piano. Ma nel -frattempn si prepara v.a il -ritorno de.i 'libera.li, i <;uali fecero sruperc a un <:e-rto punto -che .aocettavano andh'oosi il •programma De Gai;.peri. E -oosl quoot,o ;programm.a, che sareb.be stato aJI)pena tollera·biJe ,pe,r un Governo a <Cinque netta.mente dominato -dalle sinistre, sarà &ppJi-cato da un Governo a sei in cui Je forze si equili.hl-ano e t,utte le .;orpreee e tutte le manovre sono possihili. A <!onfl'Onto con questo, H Governo Parri ap,parin·à. prest,o, nonootant,e tutte le sue innegabili deficienze, un modello di lealtà e -chiarezza politi-ca. La soluzione della •orisi ha cos(,i(,uito un co~po -di arresto iper le sinistre, senza tuLtavia consentire nessun guadagno alle destre. E nel igiuoco delle abilità è andata perduta, in gran iparte, quella fidu-cia recipiroca senza la quale man~, a un.a democrazia che nasoe, l'aria neocooearia iper vivereBisogna per-ciò vigilare. Questo è, iper tu.tti i cittadini in .genere e per il Partito d'Ar.ionc in ispecie, il più w·.gente ùovere. f1< Italia Libera») 1·0 faustiano cowlnd1t al] es ere sa1,lo <lelln tecnic.1 " che si assisterù quindi alla fugu dt-i condottieri nati di fronte alle macchine? Che trn poco 11011 saranno più disponibili che talenti di secondo ordine, ritardatari <li una grande epoca'! CJ1e l'alt'}Z7.II del salario dell'operaio bianco i> dorntu al mononolio che i grnndi capitani tl'industria hanno imposto ai PO::>olldi colore? Che se questi riusciramno & ~tringere alleanza tra i loro modesti bisogni e Jr, sviluppo della tecnica, gli operai bianchi sn raOJlo minacciati da una concot·renza rhc vor.terù a sicur:i l'OVÌWl? Noi modestamente pensiamo che i tratti di nlluclnazionì filosofiche che [100 de,·ono o1.>reoccupar<'. Ma. slamo anche convlnti che Il problema ùella dirigenza tecnica ed economica di una grande industria orla.lista -debba essere considerato con molta sorielù, che l'era delle im,pl'Ovvisazioni e delle formuln7.ioni polemiche debba considerarsi superata, J)et·chi• le grlllOdl responsabilità si avvicinano ad esse, nm110 affrontate con forte animo e adeguatn mentalità. VIROfLJO DAGNINO

' Bi dell' emigrazione Italiana Federazione Soalallsta e Olindo aornl> Per Il Convegno La data del convegno delila nostra Federazione è stata fissata per la prima ,domenica di febbraio. La intenzione nostra era <li convocarlo una quindicina di giorni prima, ma non è stato possibile per div.ersi motivi d'ordine ,tecnic0. Comunque il nostro convegno precederà <li qualche mese il Congresso del Partito in Italia e anche questo non è un male poichè se la buona volontà ci sarà e se gli intendimenti saranno seri, potremo essere in .grado di dire la nostra ,parola e di portare il nostro piccolo contributo aU'opera di chiarificazione che si sta effettuando in seno a'l Partito, il quale semòra decisamente volgersi, come ha mostrato l'eco dell'ultima ,riunione .del Comitato centrale a Roma e come è stato anche precisato nel N r. 4 di « Critica Sociale», verso una posizione schiettamente democratica, superando il compartimento stagno di una situazione equivoca quale quella voluta dai _f_autori della parola d'ordine della fusione e dell'unità organica con il partito comunistia. ' disposti a tollerare la critica negativa e dissolvente di ohi non può mai sbagliare perchè si guarda bene dal fare anche la più piccola cosa. E con questo sia. mo intesi. Noi ci siamo impegnati di organizzare il convegno e di portare la federazione a decidere sull'attività futura. Non saremo disposti a continuare se non avremo la fiducia completa della maggioranza dei compagni. D'ora in poi la terza pagina dell'« Avvenire» è completamente a disposizione delle sezioni e di tutti i compagni per le corrispondenze e per la discussione preparatoria del convegno. Da tutti sollecitiamo una collaborazione fat. tiva e concreta. L'ordine ,del giorno del convegno è il seguente: 1. Nomina del presidente, nomina della Commissione della verifica dei conti e deMa commissione della verifica delle deleghe. 2. La situazione politica attuale. (Relazione· di un compagtla della direzione del Partito Socialista Svizzero). uuo stuolo di ottimi artisti italiani ed umici dell'Jtaliu. ed è terminata coll'illuminazione dell'Albet·o e la distribuzione ùi ricchi pacchi natali ai IJimùi italiani di Ginevra ed agli alunni delle Scuole, senza distinzione di nnzionalltù. La tombola americana e In lotteria, abbondootemente .fornite di premi, han110 dato modo a ciascuno di portare il proprio contrilrnto a favore delle Scuole, permettendo loro di continuare l'o:;>era di diffusione dellf\ lingua e della cultura italiana, nonchè di favorire la costituzione di un primo fondo destinato alla nuova sede c.lella Colonia Italiaina di Ginevra. Per la prima volta dopo rnufanni, la Festa si srnlgern sotto la llH"esiclenzaù'onore del Console Geuernle cl'ltaliu, dottor Rotini. Il presidente, prof. Uhloster.gi, nel presentarlo alla Colonia, ha sottolineato anzitutto ln comunione dl ideali e di intenti che esiste oggi fr~ il nuo,·o Console Generale e gli italiani liberi, in quanto egli non è soltanto il rappresentante ufficiale del gornrno, 1~a il partigiano ed il com-bllttente per la Ubertù. Jl prof. Chiostergi ha fatto poi appello a tutti gli italiani wùficab'ili, compresi coloro che furono t1·ascinati nell'inganno fascista, per unirsi e collaborat·e alla ricostruzione della comunitù nazionale di Ginevra. Nel rispondere il dottot· Rotini .ha esaltato l'opera compiuta dalle Scuole durante venti runni di fascismo ed i nobili sco!)i che esse perseguono, invitando gli italiani tutti :1 la von11·e pet· la loro rea lil'.zazione. &rbo■ Assemblea della Stzl1■e S.tlalfsfi II 18 novembre si riunirono in assemblea i componenti la Sezione Socialista. Sembra un destino ive1· il quRle nel riassunto della 111ostra riunione comparso nel Num. 31 dell'« Avvenire del Lavoratori>, si annunciava la malattia del comp. Clemalide di .\mriswil; -ora che il Clematide si trova in famiglia di ritorno dall'ospedale completamente guarito, è la \'Olta del caro comp. Lana Clemente di Aroon, che manca alla _riunione trovandosi da oltre 15 giorni all'Ospedale ca1ntonale di Milsterllnger. Noi ~111guriamo di cuore che la. scien~a medica possa superare questo pericoloso inconveniente, unico nostrn augurio di riaverlo presto alle nostre riunioni perfettamente guarito. ·Sull'attivltù della Sezione, i compagni ascoltarono con piacere il mo,·imento cassa dal 12 ottobre 1944 al 18 novembre 1945. Siamo pochi, ma non soli, poichè ci sentiamo strettament:.e uniti al partito in Italia; non possiamo .fare molto :Perchè alla Co!onia Italiana di Arbon manca quello spirito animatore che dovrebbe colllll)rendere l'opera benefica che si potrebbe ottenere attraverso l'unione della collettività italiana. Malgrndo questa massima indifferenza, quello che :più di tutto ci conforta è la nostra buona armonia e comune accordo; siamo nello stesso tempo convinti, che i nostri compagni in patria, saranno riconoscenti del nostro modesto lavoro, almeno potrwnno dlt-e che noi malgrado la lontananza slamo a loro vicini con il cuore e il pensiero. L'ultimo convegno della nostra Federazione è stato, si potrebbe dire, una rivelazione. Il lavoro di preparazione effettuato daHa segreteria con l'ausilio di pochi compagni volonterosi ha significato che il socialiSilllo italiano in Svizzera è tutt'altro 1:he morto e che soltanto l'indifferenza e l'apatia può castrare l'opera ricostruttiva cosi 'ben iniziata. Quest'anno la part.enza e la sopravvenuta impossibilità di collaborazione di diversi componenti la Commissione Esecutiva ha messo Ja stessa in difficoltà. 3. R.elazione mora-le e organizzativa della Federazione Socialista Italiana. (Relatore un compagno della Commissione Esecutiva}. 4. e L'Avvenire dei Lavoratori». (Relatore un compagno della Redazione) . Il Soeeorso Operalo Svizzero 1-n Italia Non intendiamo muovere appunti a nessuno e non intendiamo neppure discutere di chi è e di chi non è la ,responsabilità. Diremo soltanto che il tempo del riposo' forzato,· dietro il qua'le spesso e volontieri si nasconde il poco simpatico desiderio del dolce far niente, è superato. Nel nostro Partito non c'è posto per i membri onorari-. Chi ha i propositi migliori per una concreta attività troverà fra noi i compagni più tolleranti pronti a scusare ,l'error.e se fatto con la buona intenzione. Non siamo però più 1 ...... l••• •~•-:\-.~• ! ,..;...,. f ~ •:_. - · · :· Clreele •peni• G · eelmn Giovedì 29 novembrk' si è riunita in seduta straordinarla l'assemblea ·del Circolo Operalo. cii Cultura, sezione dell'Apl (Assoclazioqe Pollsportivn Itallana). CoIXle.è da tutti risaputo il Circolo Operaio di Cultura, svolge la. sua attlvltà in seno all'emlirazione ltallana e ticinese dl Zur~. La riunione abbastanza numerosa ha dlmostrat? l'a~oluta necessità della con·tlnuazlone dell'importante lavoro al fine particolare di convincere i nostri compa~ni operai a interessarsi dei tanti problemi, che oggi non è più posslblle non voler conoscere, abituandosi allo stuàlo e alla discussione, proponendo;l degnamente di r_Isolverli, cosl come lo esige, l'interesse diretto della classe. Ha presieduto l'amico Roncada. Quasi tutti i presenti sono intervenuti nella discussione, nella quale sono stati discussi argomenti d'ordine organizzativo e propagandlstleo. Cl è ~artlcolarmente gradito soffermarci sulle awroprlate parole dette dal socio Bernasconi, il quale dopo aver fatto un poco di cronistoria sul « Circolo operalo di cultura» . I negli ultimi tempi., ha voluto fissare alcuni cooc~tti sempllcl e sostaa.tzlnli, invitando i compagni n volerli, per l'avvenire, trasformare in sicura e valida azione. -Bernasconi ha sostenuto lu superiore necessitù cli mantenere la regolarità settimanale per le 1·iunioni del «Circolo>. Gli operai, egli ha detto, hun,no bisogno sopruttntto. di conoscer,:i, di parlarsi, cli esporre lE>loro idee, di organiz,;n re discussioni serie e ,positive. nbituandosi anche n sostener~ la 0?POSizlone. L'assemblen lia rire~uta \'alida In proposta ùel socio Bernasconi e ha deciso di co11tinunre la hella abitudine delle riunioni settimanali. F.' stata pure Indicata l'op1>ortunici1 di organizzare qualche importante conferenza f\ largo richiamo. con b('n precisi motivi d'ordine propngandist ico. JJiverse nuov<' iscrizioni di ,;imputizza,nti, i quali per l'occasione erano stati im·itati, hanno premiato ln rnlo'ntù di la\"aro dei sost<>nitori della causa culturale dei lavot·atori. Le riunioni Si effettueranno o~ni giovedl alla <i: Casa d'Italia>. Tutti i sim1>atimanti sono cordialmente invitati a partecipare. Stelle ■el eiele tll Z■rl«• 5. La situazione politica in Italia. (Re\ator.e un compagno della Direzione del Partito Socialista Ita. diano). 6. I socialisti italiani in Svizze~a e le Colonie Libere. (Relatore un c<!mpagno della Sezion.e di Zurigo. 7. L'attività culturale. 8. Scelta della Sede Centrale della Feàerazione e rinvio delta nomina della Commissione Esecutiva alla sezione della località sc.elta. 9. Varie. Con il prossimo numero ritorneremo sull'argomento. La segreteria. sto Stello. filante, la quale aveva sentito il bisogno di.. Inveire, oltre elle contro gli ltallani, anche con-- tro i Ticinesi, provocrundo il legittimo risentimento di quest'ultml. Essendo gli amici <li Stella rossa riusciti nd identificare nella persona ùel commerciante Della Vedova se non proprio il p02ta, almeno il principale maneggione della pubblicazione di Stella fllante, uno di quelli, Camponoro, gli fac&va vedere le stelle, non carta~ questa volta, e lo mandava all'ospedale, dove si trovi\ tutt'ora. Questo per la cronaca. Ln senza dubbio vasta ri?ercussione che Stella rossa hn avuto nell'ambiente italiano di Zurigo cl suggerisce però alcune considerazioni critiche in me,:Jto ulln sua pubblicRzlone. 13lsogn11 .permettere che alcuni tra gli editori e divulgatori di Stella rossu sono stati, fio da quando fn fondata In Colonia libera di -Zurigo. trn i più vivaci sostenitori di quella corrente tra gli antlfascls~i che più illl/[)etuosamente cercava di eliminare Il diSsidlo tra la massa dei seguaci del fascismo e zii nntifasclstl, rivolgendosi anèhe, in appelli. di1·ettamente ai primi. Non ci risulta che da allora la Colonia libera abbia cambiato il suo atteggiamento in quella questione.Anzi gli applausi generali eh(' alcuni mesi 01· sono salutarono le parole del .prof. Chiost.ergi, con le quali egli invita vn ad essere se,·eri co°' i dirigentie le persone più compromesse e 11 transigere con la massa dei seguaci, sembravano confermare elle tutti fossero d'accordo in quella questione. E allora, bisogna domandarsi, perchè sferrare all'im:;>ro,·- viso Ullla campagna di questo genere e soprattutt'> di tali proporzioni, cosl in contraddizione con la tattica adottata dalle Colonie libere? :Xon intendiamo, in queste note, rinnovare la ùi· scussione che riteniamo superata dagli avvenimenti, dell'ntteggiament'> da assumere ,nei confronti dei giìi fa.scisti; l'importante è che. posti di fronte ad un biYlo, dopo essersi ùecii:;i per una via, la .si segua con logica e coerenza, ed è appunto a questo principio, di grande importanza per i risultati di un'azione, rhe sono vPnuti meno g-li editori <li Rt<'ll11 rossa. 11 ùrunno è tutto della Colonia libc1·a di Zurigo; essa conduce attualmente, per diversi motivi, una vita più che anemica; In contradditol'ietit da. no! rilevata e criticata ~ una delle cause ,rincipali di questo triste stato di cose. Ginevra Festatlell' Alhere di Natale I· Una grande folla ha assistito tlomenica pomerigl ~io, O dicembre, nella Sala comunale di Plainpnlais, 1 alla ti·adlzionale 'festa dell'Albero ùi Natale delle Alcuni elementi antifascisti ticinesi e italiani Ji 1/.urigo hanno pubblicato recentemente su dei fogli :-tampati al ciclostile e firmati Stella rossa, un lu11 ;;hisslmo elenco di persone che :,i erano compromesse con il fascismo; rile\•iamo che una delle speclalltit aella. pubbllcnzione era l'abbondanza, Yet·amente eccessiva, degli errori di_ortografia e. di sin-J tassi. A stella rossa dei fa. dstj. a vernno cont ·ap oScuole Italiane della Colonia di Ginevra. La festa si è IJniziata con un scelto programma antL~ oha permesso al pu,bblico di applaudire Il Soccorso Operaio s,·izzero è l'org.anizutzione alla quale convergono dR molti anni gli sforzi eh~ i diversi orgwnismi del movimento operaio socialista svizzero (Partito socialista, sindacati, 01·gRnizzazloni culturali ecc.) compiono per aiutare le vittime della reazione e, ·ora, anche per nlleviare le sofferenze nei ipaesi devastati dalla guerra. La sua azione si esplica attualmente so,rattutto in Francia, poi anche nel Lussemburgo, in Austria, in Germania e irn Italia. Oggi parleremo solo dell'opern che esso. sta svolgendo in Italla, qua !che volta in collaborazione çon il Dono Svizzero. L'atti'vltù del Soccorso Operaio in Italia si concentra per ora in tre località: Milano, Molinella e Rimini. A Milano è stato fondato un asilo ital-osvizzero per lW-120 bambillli, diviso in due reparti, in uno del quali si .pratica il sistema Monterrosi e nell'altro quello Frobel. .H Soccorso Operaio e il Dono svizzero mettono a disposizione i mobili, i viveri e il personale, in 'più hanno invlnto 200 pantofole e quasl 5000 metri di stoffa per grembl·all. Oltre a ciò i due organismi svizzeri fomilsco~ dal · -loi maggio 1945 tutti gU asm Infantm :dl Milano dei viveri necessar:i per una merenda quotidiana per 3000 bambini. Le conferenze e l'opuscolo del comp. Tronchet hanno già reso po,olare il soccorso per Molinella. L'll dicembre alcune macchine (5 aratri motorizzati e 5 betoniere) per un valore complessivo di franchi 40.000.-, 15.000,- offerti dalle coopera.- tlve svizzere, intermediat•io Il Dono svizzero, hanno attraversato il confine dirette a Molinella; esse serviranno a mettere le cooperative di quella località in grado di riattivare la produzione agricola. E_ra nel desiderio dei fautori l'Iniziativa di compiere l'invio in autuooo del '45, cosl dn permettere la utilizzazione del macchinarlo per la semina, ma purtroppo ciò non fu possibile. Vogliamo notare che anche il Dono svizzero invia dn parte sua delle macchine in Emilia. Di proporzioni assai maggiori è l'azione progettata e in corso di realizzazione per soccorrere Rimlinl. In Svizzera ci facciamo solo un'idea molto vaga delle reali condizioni in cui si svolge In vita quotidiana delle popolazioni danneggiate dai bombardamenti aerei; il ,iano di soccorso [)er Rimini faclllterà questa comprensione. Rimini è una delle città italiane che hanno più gravemente s-offerto in seguito alle operazloni he11lche. Una buona parte delle case e -molti edifici pul>blicl sono completamente distrutti o quasi inutlllzzablli. Lo sgombero delle macerie è reso difficile dalla mancanza degli strumenti necessari, di badili e .picconi; tali lavori si compiono quindi pe1· lo più con le mruni. Il soccorso Operaio invierìt laggiù una grande quantltù di badili e picconi, che passeranno poi in proprletù della cittù. Esso installerì1 anche un posto dl pronto srccorso per le ferite riportate durante i lavori di sgombero. li 75% Llella :)Opolazl001eha perduto con le case i mobili, l:.l biancheria e i vestiti, del quali il Soccorso Operaio ltn-ierìt tlelle grandi quantlt'. La scuola inùustriale frequentata normalmente da 1200 nllie,·1 diurni e 300 serali, è quasi distrutta; insegnanti e allieYi hanno salvato dalle macerie un certo numero di macchine e di strumenti, molti pet·ò sono ~uusti, altri ne ruaucano, i locali sono inutilizzabili: il Soccot·so Operaio Intende di còstrul~ due o tre ,baracche che potranno ospitare almeno 200 allievi, e di completare il materiale didattico. Mentre la situazione alimentare è discreta per gli adulti, essa è del tutto insufficiente per i bambini. Funziona attualmente un solo asilo per 80 bam. bini ùai 3-6 anni, che per di più è privo completamente di matet•iale. Invii di viveri speciali per bambini e la costruzione di un asilo per 100 piccoli servirà almeno ad attenuare le soffererne. Oltre a ciò è rprogettata la costruzione ùi diverse baracche per magazzini e laboratori, un soggiorno diurno, una clocciR, un do1·mitorlo per '.)rofu.ghl e.li passaggio. Anche l'ospedale per gli uomini è completamente distrutto, •e quello femminile, gravemente danneggiato, deve accogliere anche degli uomini: Il Dono • Svizzero ·ha già preso h;i considerazione 1-a costruzione di baracche. 1 I problemi da risolrnre sono molto gravi e vasti, e l'opera di aluto che il Soccorso Operalo può dare è .pur troppo minima nei confronti del reali bisogni. E certamente non può basta're la completa dedizione e la bontà di cuore della compagna Gabriella· Mayla che ha voluto, con i suoi validi collaboratori, portare una nota profondamente umana, a questa opera ·di soccorso, che l'aridità di quest:.e "lOche e schematiche righe non banno saputo dimostrare. Sottostrizie■e ptr I' Avvtniredtl l■veraiorl Somma ~te Fr. 1.1!9,- Sezione di Wintertbur » G.- Sezione di Winterthur » &e.- TOTALE Fr. 1.284.- . AYVertenza A,•vertiamo i nostri eorrispoodenti, i nostri lettori e tutti i co,npagni, che l'indiriz7.0 della Redazione e dell'Amministrazione è il seguente: · «AVVENIRE IDEI LA VORA'l'ORI » Milltarstrasse, 36 ZURIGO 4· e non più la Casella postale 213. Dio U la Il capo del qualunquismo è stato ricevuto dal luogotenente. O non è un partito, Il qualunfasclsmo, Il partito del $enza partito che punta sui glo\"aonetti dell' O.N.B., Orlando, Nlttl, Bonoml ? Jn unn lettera di' Mazzini a Garibaldi nel '63, si legge : « Con In monarchia l'Italia non sarR mai nè virtuosa nè grande. Si corromperà sempre ,più >. UW.al Uallaae del Partite ~fa Sriuen PRIMA SERIE : < Liberare e federare!> 1 OLINDO GORNI: SOCIALISMO FEDERA~TA . Fr. 8.50 2 OARLO ROSSELLI: , PROFILO DI FILIPPO TURATI » 1.- 3 PllllRO GOSF.Y.l'TI: PROFILO DI MATTEOTTI • . » 0.60 4 WALTER FLIIDSS: L'EOONOMIADELL'EUROPA FEDERATA . . . . . . . » 1.- 5 UTÌNAM: CENNI E CONSIDERAZIONI SUI MONOPOI,JINDUSTRIALI » 8.40 Sl!}()()NDA SERIE: Memorie 1 < UNO DI ALLORA>: L'ASSASSINI8 DI MATTEOTTI Fr. 0.86 Deposito generale e vendita: « Edizioni dell'Avvenlre del Lavoratori » Conto :;>ostale Nr. VIII/26305 Casella postale 213 Zurigo 6 - Aussersibl l'! ~ Redattore : Er I eh Va I il r • Zurl10 Tlp oIra f I a : 8. A. Arti llraflohe91* V11adlal & C. - Lllgur / I ; ,,

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