L'Avvenire del Lavoratore - anno XXXIII - n. 8 - 23 febbraio 1929

Telefono 4475 (Selnau) - Conto-Chèqu..es N. V/11-3646 SEfflMANALE DEL PAR'l'rro SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZ~ Abbonomeriti. per la Svizzera per ramo Wl8: REDAZIONE: Un allllO lr. 6; ~ mesi, h-. 3; tee D1(!& fr. 1,50 • L'A.vJMniredel Lavoratore, P,er f'pitfe-ro: Un anno ft-. 10; i,ei mesi fr. 5: tr. ,_. iz-. l,5e 'AMMINI5'TRAZIONE: <...ommissione Esecutiva del P. S. l. PREZZI DBLLE AOIII: Per- lmea, O apasio di linea (~ ,• - coloDM), M CelJ1 ~ Zurigo. Militi..--use 36 P• riic:l1une cae.rt' •• 91"-W da WUGU''I; L,a Dire-z:i-Orwdel Pw•tiro si è riunUa saboto e domen~ca scorsa a Parigi. Domenica ha TJresedecisiD1u cM cement.i la nostPa Federazione. TaU ooclsioni. son-.o destioote al.la pubblicazion,e; dowebbero cor11parìre contem,poranecmumte in ambi i giornali del, ParNt@, 11ell' Av<1mi ! e nell' A vve11ur~. Fino al mvmen/n di aiuùue in n~acchirut giovedì - noi non abbiamo ricevuto copia delle decisioni e cl troviamo nelia incresciosa corulizioTUJ di norr pnter pubblicarle. Non coM• soi.am;o le rag,ioni del dtardo de/Ja trasmissione e però ci asteniamo d" ogni. co:mmen,fo. I compagni lettori scusino il ritardo, che 11011 dipende da 11oi; pubblicheremo e comrnente-- rerno nl'l prossimo mimero. Dopo l"aeooPd.o di Palazzo LatePano Il centro dellacontrorìvo!uzioae Corn.iinci.ainoora a vemiire .a:lla thuc.e, I <lltbri .pa,roHtiaventiirniainl in seguito aildosaite nei ,pairllicala!l'li,,le dlaru.so1e del !a repr('ssone del novembre 1926: '1o con.card.alto tbra fascismo e Vatri,cano. sciog,limernto e Ila perseouzioa1e. Ndtll'arn10 di giJ1a1Ji,a 1920 iJl gover- lll Vaiti'calllo ohe - sia IJ)UT timi.da, 110 nazi.o1l'iJ!J_e d',J1tallia riiconosce la va- menk -- pro,tosialv,a illll diiie5-a del par fi.dità /.egaJ.e del mairùnonio reUgioso. tiito da ~u• st.csso .orearto noi .1923, 24 Jll faltto ipuò sembnaire di sec0111dari.a e 25, tacque nel 1926. érrrporitainz-a ad utn osserv.amre super- T.aihunj dei capi del Pa,rtitco .DOPO· ificiale; è gr.a,vJ,s~bmo (luailora Jo si la.re sono in esi1liio,~lori conoibbero la oonsidenii nclllle :sue conseguenze in- ammonizione c<l i1 confiin0;, ·-11 •pairl o~.nte nel nuovo olìma splritua!lc dei saciatlisti. I co11La1diia1i e gil,: ~tessi cil!e l'accordo ,e.rea rn~l n1osLro ,paese, popdJari ulbi,rono la sor,te .dei cunra, Non S! è gii!umti i,;no aihla ,rostitutio• d,Lni e de~U operai socialti&ti. ne _pura i.. sernplHce aù olcro del r.egi- Og-gi.i! i'J Vatritano ha stretto aLleain, sai deLlo f·taito ciVlifle,ma ùl J)rete che za con il fa1scrsrno e tra le clausole oedebra ~i maifJrimonio non ha ohe ,;J ddl'ailileanza 111011 c'è nwl'la che rig;uar- ~ obbllilgo .di 1 una .nobNrioa a,JJ'ufìi- dii coloro clic - fcdciliii alla <Àii·esa ;;i.alle dd!lo Staito diNile, ,rn quaite 111.on m nome dt'li ,pr-i.TJOJipdiéi1la Chiesa ~ ~ ~ a 1Prende1111eaitto. Non ba,sta: si rJ&rufiarono dj sobtc.meiltersi a,J fa- • ~•ihuna,li ecoJesiaist.i'oJ sono diahia- soismo. N Va<ticano .ha dimentica~ 0 ralli CO'l11/Petenibai !l)r.Olltllll:ciare tl'an- _ahc 'Qualahe ain110 ;fa e~ls,teva i,n lranllJILlaimerutoidei maitni:moni. Jia un g-raindc ,pa;r,biito cattolico a:blo La ,rc,L~ione ~tltolloa viooc proda- :'1-':''èUpendenze., opcra1T1tc sotto la s,ua, ma~ urnca l!"e~11g1tondei Staito e tuot1 1rnluenza. e ohe si proponeva la sua Ril'i ~fiit.u,tii e ile or.g.uiizzaziom « esi- ma@J.g"io1~lori•a. Ncllllo s,tr,ln~crc ,l'aJileston_ct •!eJl Q.'ll-aidrrodeWl'ia2iiorn{' caibtoJi- ain.za con M1ussol,in;i. •~IV~ticano non ca ttalharna >-. venR"ooo rrconosoilll!te ha èhiesto l'amrli"stia per·; su1.J,ifedeli; dabl?. Sta.to. ba1J1ò-itie {l)el"S{'l.(~iu"taoi, ma si è 1limi. ~ unsegmaJmemo reiLlg,ioso ,viene tato·a<l aimnisti•arc ia repressione che reun.trodotto ~n tutti !Ì giradf delle M1rrssdl.iin I aia c-seroi tait a col"lr.ro ~I Pairsooole del regino,. secondo un 11 ro. t:to wpGl!aire. Il manifesto della ConoentPazione Il popoiltoaliano nriconosce quanto è fatto al difuordi i luie contro d!lui Il Comi.la.io Ce11traie deUa Concent-raMw A11Wascista, riunilo il 13 febbraio, ha votato ta deUberazionc ·eg11ente; « La Concentrazwne An.tifascisfo Jtaliww., mentre a U&111a tu Cliie'>a Caltolica e la Monarclua Fasc,ista si accordann 1>er ristabiNre l'effet-tiva ovrmutà del P,apa sulla "Città Vaticana» afferma che la tradizione del R.ison~imento /talicmo, dalla RepubbUca Romana del 1849 fino aUa presa di Roma, nel 20 settembre 1870, è in ape/lfo contrasto oon questo traJJaio., perchè tale tradrizoione si riassume neUa formula: tutta la libertà alla. C t,iesa Romana, ma ne,suna sovrcmifa riuridica e temporale del /Japa. La Concentrazione Aniifac,ci.sta ltolia,rn constata che il Governo Fa. cistà ha, ancorn 1111avolta, imveg11alo il paese senza interrogm·lo e che, dal canto suo, la Santa Sede, dimenticandù 11011 solo la solenne dichiara. zhne dell'Opposizione Aventiniana, if111wta anche da tut(i i deputati cattolici ,trz1Ja11i, ù1 .forza della quale gll atti del Governo Fasci.sf.a non imve- ~nano il po11olo itaJi{IJ10,ma al.fresi ie persecuzioni sopportate dai cattolici stessi, 11011 ha esitcrto a patteggiare con l'u urpafore, strc1,pp-anàogli oltre U trcdt<Mo che re1wla la {)uestirJne Romana. 1111 concordato che abbandona l'Italia al dominio crelicale. 1a Conce11iirazione A111ifiascista lta1Jana. infl}rprete e/ella tradizion(! del Risorgimento e rappresentante dei pa-rtìti /JOlitici italiani che fuJ·ono N110 a ieri. e saranno domani, I' ili( :mrnzonc dello spidto cfoico. lrtico e vrnwessista del paesei didhiara che questi pw·tifi 11011r ico11oscera1mo né u tratlaw di amicizia e di conciliazione iirmato in Roma fra il Vaticano e il Quìrùwle, nè 'Il concordato. e contro questo, nuovo affronto ai dtdm del popolo, all'intangil,;ilità. delfo Nazione e alla libe, tà di co denza, ta a,pvello a7Je folle popo1.ari e a,rtri.spiriti lìbe1:i ve/ mondo i11tem ». Parigi, 13 febbraio 1929. 1LA CON CENTRAZiONE ANTfF A !STA. Gli ltallaal non veelloao saperne della stampa fascista Il ricatto quamleezuzosuale p arcquirseta abbonamentt L'.ltalia è il p:iese dove la :El.ampa go-j' quota di abbonamento (ali.DUO, ordinade .della m~iore libertà, ha .detto Mus- no L. 15; sostenitore L. 50) fissata in sohni, con la criminaJe sfrontate.z:ta che misura liev.is.sima, nonostan1e il valore gli è .ahituaile. , notevole della _pubblicazi.or.e, ai fin.i dì l!Tamma stalJIEto ·d'accordo tra lo Stato e ta .'Santa Sede. · ·• * "' .Mussolini si è però dim.enticalo di ag- renderla assolutamente accessibile alle "E' ila fine <lei pri~1oi1pio di l.a:ierità Carne g;fus,Dif-i'carcquesto abbaJido- giungere se anche ,gl italiani erano ... al- ,persone. di qualsiasi condi.ziose sociale. dello Stato i tailfa1110. no·? , .Lrettanto libera di abbonarsi o .meno alla 'Visto p-er l'autoriz.za2'ione: Il Fiduciario La caippa dli, ipiamb) deWo-wrcssione spfrl~btra!lcdel C'li:.-ricallismo torma ~ oosare sull ciclo d'Italliia. Settarnfamm.i cf:i ,fu naz.rcmaOc ne<! so!'co del poos,;{'T() moderno.· sono sappres..-::ii. ill i'Parrn.to J)QJ)()]an;- - beJ1C~hè antii-- libera st.ampa di.talia. Comm. G. Biaigiru - t1'1 'Capo dell'Ufsooiall'ilsta - fu ll'll parato 1'1'1 gran Un.a circolare~ relativa cedola-rica.llo. fiaio Stampa: Cesare Bonvini. pa,rte composto di f)J'C~i preti e d1 penven.uta.ci daill'Halia e che r~port.iamo 1In diletto dell.a quota d'abbonamento, PoVem g-ei~te. qumd1 u'11 partito de- per intero, ci pe,metle di rimediare alla •al nostro in=.icato è fatto obbJ.igo, per moorartco. or'kmtai'to sia pur con.fusa- dimenticanza del Duce, portando ,un pie- regolarità e sicurezza di conirollo, di nim?ntt'!.. verso fa _g-iusuizia e J'ugua- ..:olo conlri!mto cl.i illustrazione dei me• li<rare debita.m.ente firmata Ja presenfo • "'* rr.l!anza e vc,rciò S-O!>()e-tto agili alti di- lodi usati dalla 1.SL:lmpaper iJl'rocu:rarsi ~ola A:lf,,11i.ha do: XX sccol-) sembrò ~1-.., zr_i'ta,_ri d-e,MaOhio~a. ce<mc a: privi le- de.i!li ab'l:>onati. 11 -t.- w~ t d LI I sottoscritto nem desidera in alcun rut1.:.l\.: id. Chiesa f~orna:na volesse ,uni- zta I cr a(ttuctk: !'1:stcima ocia1le. ~ ::c "' i:>rma.rsi ali 11i1tmodi tempi 11UOV'i. Lì La Gli.iosa si 8ta ,tog•l,iendo defi.niti- Partito Nazionale .Fasci.sta - Eascio di modo abbonarsi al .Bollettino del Grupc · ·· " R I ,iu·i G R' po Fascista ,.G. Oberd.a.n~. ,:::.naJCL!Ca e: /Je ernm novarurn d, ,amom.e( a masahera di dcm.ocrae,i,a ~·l~ ano - ruppo 1onale «G. Obe.r• ifi Leone Xlii appa•tTt' a :taù.uni come I cltc sera irrij)G.:ila a:gili iriizi del scco- ,dan ~ Via L. SpaJJanzani 26; Telefono rma: - Indir.ia:zo: ~mtomo d: un nuovo O!"icntam~ll,·ì lo. L.. de>mocrazia Cf'ÌoS,IJiaqe1da ~J so- 23.398. - UHi.ci-0 stam,pa. - .Milano * * * del ~attO'li:dsmo. LI mondo cvolvcv:i c1aili&mo crigti,runo non ,le senvano più. (L19), data del timbro postale.. Ave-te capilo? verso la ,Li,bertà. la demccraziia. il r:- Essa con.danna o a!ll'nuPJa tutte le ini- E,;!regio signore, O l'importo dell'abbonamentc;, o.... 1:. convscimento dei di1r~fitidel Lavoro 7-iaibLve ohe le fecero prc11derG con- hl Gruppo Fasca.s~ «G. Oberdan ,, a.uto denunci.a al.Ja persecuzione fascista e la Ghiesa vecchio IPUlltelllo d·i tut.' tanto - m odio ail sociatHsmo _ C'"iJ'l cessata orm.1i l'epoca fortunosa delle più O d I I I v ,a borsa, o la vila. ~ e Ol)pressioni - dliede ,ri!mprc_;- e maissc sfnuhtalte. E ri,pre,ndc la :sua dure battaiglie in gicrni lor'.>id.issi.m.i per s1011e !{]iievolvere con esso. vera fisionoonia di pc,npetuatricc del- sempre L,amontati, h:1 iniziato da gran Del resto, la banda del bdganle Ga Mi' indomani d~Ha g;ucna moo~dia- N'o-ppre . ione spir;,rualle ed CCOll""""i• le.mpo e quotidianamente continua, .sot- sparane e di tutti ~a altri br,igan.fi cho le. sorto àl c:mtrctllo e l'aiutori.zzazio- ca. '-'"" lo l'illuminata e sa,pient.e guida del suo infestaron la casmpagna romana e ,sicilia- '.1~ ddla Gticsa sft costittuiva i11 lta!l,li! L'ora del '))Cr.iccdo è passata e g;Ll Fiduoiar.io Comm. Gio:va.nn1 Biaigioni 0 oa, le montaigne '1eU'Abru.21zo e la p~ail P~rt•~to popc1la1rc - a111ailogo sottò unter.cssi deil!a ,rell•tigio.ncsi confondo- conformemente .aille du-etuve delle Sn,pe- nura di Rornaigna, adoper.a.vamo su per molti a~etti ai! C'.,e111trotedesco _ I no ancora ,una vCll1a ,C,JinqueUli delb rior.i Gera..rdhie, un'abtività intensa e mol giù gli s1.ess.imezz1, con la s~la difderenchc COtnprcn.dova la ,quasi t:J'taiità dc1 reazmne pdLilt:ica e de~la conserva- leplice i cui benefici non 1hanno tarlato ~ però che quelle erano bande poco nubasso ~lcrq .. igrnu pairtc <f~He ma,s e oione sooia,le. La Chiesa ,i'di.v.iene ~I 11 fairsi sentire, itang.ili.i<lmente, m og,ni merose, mentre queHa fascista, purtrop• contad111c dii ta.illtln<: reg;ion,i Ha1i,aine ce111tro dd:a ccnrro-ri,vol'uzio11e. campo economico e sociale. po, è numerosissima, ~ a11?f1e tan_uoc frazioni di proleta- L'a:llYtt11Za ,ora fas.;ismo e V.atica- Tutti i cittadini del rione pertanto, de,. -----•a..,......,_,.,.. ___ nat_o lll~tl~t~101le. Per le sue stesse n~. di Questi ,giiorni. su_g-gdla il r,itar- ~·ono senfu-e preciso ~I dove.re, come f.a. Ilper,·colo fa1c1·sta ~Sii 1.S?d~lt, ru u-n partito <l!id1emocra- 1:0 de:1la Chiesa -- dQDo una breve ,o.i,sti e c0111e ita,Liani, di partecipare o z7a ons,t1a11a. E .Ja s.11aiiontuna deriNò p~rentesi :mpost.a ,daigili Oi'Cttti aJl- quanto meno i.nt.eressarsi .costantemente am:hc da'.I faJtto ohe .iln I.talia 11011 esi- la sua secolare fll'ltZJi011e e con en1tusiasmo all'azione nostra in pro Le <lemooral]}ie de1 dilversi 1>aesi affètl:a!no trOJ)P'O &J)eSSO1i11tdiilifor-edniz-.a tlalll.Zi a!I poni:CO!lo fascista ne.i prQpri paesi stcv~ 'Più '1.111 seriio_ pa,rtiio di demo- li parto di s. Giovainni iu Larcr~no del !'ione tutto, per i più lar0ti sviluppi crazia borgihesc l~ic.a. lii ,~amthto !9'0_~ dunque.. supera li co11f;1nidi U.11 proWe- di essi e la sempre maggior aiffermaziooala:C 11_01e1bh: ~ontro -d1 sè che vi ma ;t.aiHamoe,, ·s'•urnponr alt-a preOCC!t-- ne del noslro Gruppo in seno alle o.rga• mov11me1i_to_soc1a,b1,sta. 1deibqua,[e ,ave- pazione di ofiutiti g;li sp.iirilbi 'li'bei-i cLl nizzaz1.oni fasciste della .M.eiiropoli. TJTQPpo ~o si se'.11te ri,petere: Iìl va ~ure !m:tate bwtte le forme di or- tutti i do,r.ooraNci. di tuéti i soci~listi A cura del nostro Utficio Stampa vie- ta!Scismo è u,n,a dilS~~ia che rignJaJr• :.tamzz,az.1011e e di atitività, dando ad dc,] mondo !le pubblicato mensilmente, io elegante da !'Ma.Ha. esse oorò UW) s.pirito cd un dbbrecti- L b t•c:M,. il ff:t\-.- ·tà I' forma tipografica, un Bollettino il qua.le, A ~· . O ~-' a a =• ua per a m,ot per e- srnei11u1re taihl amfenma,z,i~11 gi1.·., •1- . ~verso ' oltre a costituire una rassegna precisa v, '""' All'irndot~ani d~nla ma<rcia su Ro- ~arnlojpa\Zlione dleolil~a~OmII•tO!rit,ttoonad' ed ufLiciale di tutte le noslre iniziative ge ®DOII1buno Ila seg,uon/te ,noita del ma. dopo UJl br<'Vc ,periiO'<lo <lii coila- a'u asswner~ an. 1e I cara ere , nu· Poporo d'litalia, a l!)roV()(Si,to del ,pri- ~a,.,·ro .. ,..,t . I ·~ • bai~l,ta élll1/t~olerl'ca.1e cos i isce una rivista di pi.aoovole e<l mo giorna!le faJSaista rb1t1,..,,,,.oappa1·- L'VJ ,.. ne 111111te1n1a"J e con tl'1 lasci• · economica letturo, ricca di intereSiSanti 1,1.= <;mo, 'il Par,tito p--u<pala,rc- sotto la - e splendide fototrafie, nonchè di utili.s- so a Sofia: sprnta deilk masse contadhJC,. operaie I soliti fogli del comunismo al ser- sime rubriche mediche, legali, agrarie « Il fascismo non PllÒ ltOlt COlisidec del basso dlcro <1he•lo componeva- vizio -del fascismo recano anche la no~ .:inematografiche, sport-iive, ecc. rare con proforn:la simpatia <la nascino - passò aill'opp')sw,ione del regj- liz,ia che .Maria Giudice e Giuseppe E-ot- Costituendo esso BoHettiino un eEfica- ta di iormaz,i.oni fasciste neKlì altri mc mussolin:ann. tai sarebbero passai: al fascismo. t:e mezro di ?ropa11fanda, nonahè di inte- pc.esi. ~mf,nciò a'qor~ Per ul Partito .po- 17-· sface;iaio che i comunisti, che han- rei;samenrt.o e collaborazione rionale, de- I:, eccellente cosa che I.e forze de/- ornare e le orgamzzaz!ooi da esso dj- no daio al fascismo legioni di camicie ve essere presente i.n ogn i Jaaniglia, ufti- l'ordine fascista elevino una diga con 1,endenti - sindacaitii, CO()l)erati,ve, nere, insiotano tanto nel segnala.e le no- cio, negozio, ecc., documento pubblico tro l'idea democratica che fa dov1m- <:cc. -- un por,iodo di iropressione qua rtre de'.e,zion.i. Tanto più che de1 veri ri- di ogni nostra aUivl1.à. que dei. progressi inqLretanfi si analogo a quello ohe da arnn,i 1m- voluziona.ri dovrebcero caipire che esiste !Non dubiUamo perciò che anche vo:i «Carbonalo è padrone a cc1sasua». ncrversava s11'1movinwuto sodaibsta, anche una talli.ca ri,oltuionar;a dello vorrete sin d'ora considerirvi nel nove- Ma quando si veri.Noa un'trcendio lll Oli eppso,di di taJli repros~io-11: scm.o mserimenlo. ro dei nos-ri più fedeli abbonati, contri- una casa tutti gN inquilini devoni lofanco:ra nella memoria di tu.tti. Bastl Tuttavia, nel caso ~çecio[ic.o.FOss'amo buendo cosi, con tenuissiimo sacrilicio, fa,.c 1·1Jnfro il pericollJ comune». ricorda nnc due: fa dslJiUZÀ011C del'lc assicurare che il corr.i;.agno Bo-ltai non :dia perfetta realizzazione dei compiU Es~st1e dunque una sOll~da,rietà faisciCOOl)Craibive cart'tolliohe de<lla Bria11za è rassalo mai al fascismo in r,usi;,, mo- dell'Ufficio Stampa del Gruppo intero. sta i,111t<:rnavionailc onflro ila dornocrac ,rucci,sione d.i don M~nz.oni. do. ln quanto a Maria Giu:iice, cl:e da Apposito nostro incaricato munito di .~ia. LI Pa,rtlito popdlarrc fece painre ricJl anni vive a.pparta1a dal movimento. non speciale autorizzazione e n~vula, pas- A quaudo •UJlla -soli-dariietà domo-crar A\'e11 tiLJQ C ul>ì la sorte di tutti itli al::,bia.m.onessuna notizia. I serà in questi ~i orni per il ritiro della tiica C-Ontr-0 lnj pericolo fa.sci&ta? tee I o Banco La fllosofla della violenza GIORG)IO SOREL Ln un recente libro, intlilolalo ., G. S1Jrel, teorico di!ll' imperialism•l ». k, scrilL:-irefr.·r.ce~e l'1errc lasserr~ si è sfor- :t::ilo di e~µorre L:->1. melo.te e chiare:tza le idee e l'aiior.e di Giorgio Sorel. L'impresa non era facile. Berohè Sorel si.l - almeno nelle i.ntenz,ioni - quello ohe i i è soliti chiamare un fi!losofo sistematico, il carattere Sles$O della sua inteili,ge:t7.a sfu~e a quailsiasi sistema. L,\ sua filosoI:a generale fu il pragmatismp pessimista; la sua Ji,losoliia soc1aile, il soc.ialisr.io marxista interprelato p1uUosl0 l:ber:imente. Inoltre sono evidenti nel suo pensiero taluni punti oscu.ri, talune incoereoze e contraddizioni ed un certo disordine aigJ·esslvo, clie, se coloriscono piliores,camente i suoi libri, lro,ppo spesso ne rendono l'interprelaiione e- ,tremamente penosa. dei s-Joj artLacchi contro il compromes:;o, il furoJ<:: col quale condall!ltéWa lo spirito libe.ra.le e rifoMllista, ci entusiru.mavano. [o non a,Ilermo ohe 11oi avevamo ..e:mpre ragione - tutt'ailtro ! - ma Sore,I interpretava per noi l'dscuro pre,ientimento di lo-ti.e per le quali occorreva ar· marci di volontà e di coraiggfo. Riicordo lalune serate nelle prigioni di Bologna, durante le qu,aili la lettura delle « Rillessioni sulla violenza» spailancaiva a.i nostri occli.i -0rizzantj, nuovi. Il lettore era allora Mll6solini e .Ja sua voce tremava leggendo questa commovente professione di fede: « Nella rovina totale delle istituzioni e dei costumi, se resta ancora qualche cosa di potente, d1 nuovo, di .ano, qu<>~tocostituisce l'anima del ,n-o1 etariato l'ivoluzio11ario; essa 11On sarà trascinata nella decadenza grnerale dei valori morali se i lavoratori avranno su!- Ticiente energia da sbarrare la strada ai COl'T'Uttorbi orehesi, rispondendo alle loro offerte con la brutalita più aperta ,. 1n generale, i marxisti francesi hanno duo ;poca impo, lani)a all'opera, perla.nlo così origi.rule di G. Sorel. E ciò per due ragioni: egli non aipparlenne maj dficia,lmenle al moiV"Ì.mentosoci.allista, e, alla fine della sua vita, se ne era distaccato anche spfrituatlme.nte; egli ric-0pri di vitu.peri, ubbi.dendo al proprio ca- Sorel che aiveva ricon().'l(Ciulonella rirallere, i dir~genti soci,alisti par,lamen- voluzione russa wia credzione .indiretta tari e poiohè aveva l'ii.n,,giuriafacile e so, I del proprio pe::n&iero, sarebbe oggi falen.ne, spesso con• eLlicacia. ' sciS t a? Ciononostainte uno degli ultimi aUi d; - « Jo lo credo •, risp-Onde Pierre Sorel fu l'apologia del boìscevismo e, Lasserre. daill'a,!lro canto. il fascismo i1aliano spes E' possibile. In fondo Sorel non ve<iesn reolama la ptQJ>ria dottrina da lu:. va nel proletariato ohe un mito. Se dun<;ue si avvicinano Je sue idee sul, Egli non ,yj apparteneva. Nel 1911, i.n la guerra, sul bolscevismo e sul fasci- una Jet.tera pubbJicat,a in questi ~orni smo, come si può dire che Sorel ahbu in ltaLia, e&li scriveva. a Benedetto Cropadalo senza a,ve,r nulla detto? :e: « 11 socialismo diviene una dema.go, C11e cos.a ha detto Sorel? gia tanto nei sindacati che ne!Je lotte * • • polit~che. Esso non oHre più niente di .fn 11n'ep'Jca nella quaile re1,S,navano,in- ,inte~amte J>ea' i filosoii; ecco perchédisc1.isse, le teoridhe del diritto naturale, '0 lllJ sono dieci.so a non scrivere più dell'evoluzione inellutit:abi.le e ,spontanea nulla su questo soggetto». Taili parole della società bor~hese in socid.à socia- ~i:u.dica.no un uomo. -Prima della guerra. lista, d~lhwmo buono per natura; in .i- - e più, dopo la guerra - la sua apolon'epoca nella -quale isi cr.deva, con oll!· gia del bolscevismo non gli impedì di amismo beaio, nel forunalis:mo dogmatico, mor~iare co.i nazionalisti. Già nel 1920 riformista e paciJista, Giorgio Sorel, que d'lll'anl.e un 'ri.n.temvista ch'~o ebbi con lui· sto barbaro modem.o, questo ge.nijo tra- - e che è restata nel mio spirito come gico, p7oc.l.a.mò tailune verità. amare in- il più .crudele esenwio di contrasto tr:i. dubbia.menle, ma necessarie. Egli disse l'uomo e la sua opera - e~li ricopriva che « i bet/1 oc<:hiclelle iclee non servo- i socia.Usti ~taliani del suo sarcasmo. Ino molto al loro f<rionfo nel mondo, se nollre la più gran parte dei « sorelliani .. esse non sono armate anche di piedi e ita.lian.i di prima -della guerra, sono o~i di pugni"· Con 1a sua teoria dei miti, fas:::ùsli. ricordò che occorre « per ottenere clalla ~ Pei: essere fasaista, o per .appr-ovanatura umana qualche cosa di buono, lo i;e il faroismo, Sorel avrebbe dovuto ri.aesi.stenza di un é"ande sogno, di un al- ne.gare 1a s-ua teoria della Rivo!uzione 'lo miraggio che le laccia abbandonare il realis~ ch'egli si compiaceva di opporre !erra-terra miserabile clella ragione e le alla R1rvaluz1on.ecidealiÌsta: egli avrebbe imprima lo slancio clell'eroica avventu- d~·uto, m farvore di una bor,thes.i.a sorra "· 'Egli co:idannò come fonle di corru- dtda.' calj>eslare lo stesso proletariato zione ce-rla fiiosofia « che considera qua- del quale egJi ;voleva fare il padrone dei le rvirtù il trovare che tutto va per il me- destini del mo,tdo. Altr: Io han fatto. !Elio nel mondo, preso nel suo insieme ». E~li ci. ha offerta la scelta otra l'entusiasmo e la mediocrità, af,ferman.do ,, che non c• è via di mezzo, pt!T · una comunità umana, tra la decadenza morale ed il perseguimento di qualunque impresa cli liberazione o di conquista"· La crnciata o la morte! A lutti coloro ohe volev,an-0 fare del . Ma cosa import.a ciò ch'egli sarebbe divenuto? La sua Li.Iosofia deLla forza e deU'a.z,ione è 1>iù ohe mai d'a,ttualiità o~i in cui la rinascita dello spirito ~ d1~tatma metle m. pericolo le libertà pubbhahe e ,le istituzioni uscite d.aJlla Rivo- !u~ion~ ~el 1789. Queste libertà, quesle 1strluz1~ru, non si djiendera1mo aig.grappandos1 a,l paissaio, invocando il diiritto marxisano una jlll!l'a e semplice scienza naturale, ~aoe.,.do appe,lfo a.!l'egoismo ed del determ.in.ismo economico dove non ci ahlo ,~irito d.i con:serv.a:zioie de.J Terzo fos.se più ,posto ~1 la :volontà umana, Stato, ma prQCeden.do arditamente inegli propose la ~voluz1one non come nanzi verso Ja demoor · · « l'obbiettivo di una profezia sicura, del so .il 'Quarto Starlo eh ag,ia operaliata, verFatt .1 · e, a sua vo non o suo "'. c~me uno svi, uppo meccani- 1 è nulla e vuole esser tutto. ' co del ca.p1tahsmo, ana come « l'obbiettivo supremo di una battaglia da inJrapren dere », di una lotta da ingaiWare. '6gla volewa che ,gli avversari fossero nemici; che i proletari fossero dei proletari, ed .i bor,ghesi dei bor,!hesi. Egli aivewa del.la Ri.voluzione qu~ta l'!on.cezione semplicista: tutto o nulla. Perciò il suo aiv:v.icina.mento da un J.a.to a L~n e da!Ll'altro a Mussolini, non è del iutt-0 arbitrario. Pierre Lessetre ha ~cr.itto: « Reazionaria e :r.ivolu.zionaria insieme, ,la filosofia di S-Orel è, a doppio titolo, antilihera•!e ». Ma la ne.ssa cosa f,u detta di Marx e d,i Lenin. • * * Se Sorel non ha conosciuta una .Jran, de notorietà in Francia, egli fu moli:, Jet lo invece, in Russ..ia., etl ebbe un npido successo in J,talia. lo ~p.an-l,engo, appunt.o, alJ<1.gem~a· zione che, cinque o se.i anni prima deUa guerra - o an,ohe meno - ha creduto di trovare jn Sorel rl proprio mestro. La riconciliazione, da esso spe.rat.a, di Marx e di P!"Jdhon, il ,miscug.lfo di Ma.xx e di Ni€tzsch0 che davai alla sua opera un certo sa,pore di paradosso; la violenza P/,E,TRONENNI. L'Alba1i1 indipende N f!of)Olo d'Ma.Na de'l 15 fobbraio, pwbblhrando fa1 terz.a iPargiinala fotoR"~ia <Jqq,ueil:dhe dov,re!Jbe essé~ ((m manilJlJTle11ta1le 1mg.resso ail~a ,Ptaiz. za dei M:irrniJsfuini » t n1 T1i1r,ain<lj, lai fo. pre. ceiderc da questo, IJitoJo •ìsibrutlthvo: . « La. ststemazione di 11ù-.ana _ ca fJl'fr~e dell'A 1 lbama - 11:el proge.tito rlel,l A•rchUetto Anman.do Brasini aporova.to da Re Zogu e dal Duce •. ()ues,ta a~wwaz,i'Olle d-el re e del duce, dà_ la •miwra esaltta debla Jilbe.rtà. t:! d.ell' indmen,denoo deWAIl'bairna ne, cmfronti del iregime fas·oista. Ohe se a MlussoM,ni <lev0110 essere ~ottoipos~i .Per l'a1pprovaz,ione persino 1 proitdLt1 di sven 1brn1momo e di ini\co• stnuz,i•one dli QttdHo ~porn11i,s,stmo viiliazgio ohe è ila caipitall'e ai~bainese sl può lx,n ~mmagii111,are cosa av,~i~ne pe,r tLftto ~I 1'esito. MaUta rosw.

Pteti e frati : che bel connubio ! Benito l ., liberatore .,· d l. papa rono in Italia nubili sacercloli di Cri_ Che clisilru: ione per questa pove_ f'io che presero la loro missione c/1 n, !JC'lli" che si e osiinala a cl)n/ 011_ apo.• to,ì d'amore .,11[serio e per essa dcre e, i.i;;/Hin<•.,i1110ron clericalismo! seppero afl'ronlarc la morie come Ma .,e il Valicano esce cla/ suo ri_ don i'rlinzoni o l'esilio come clon se, bo 1Jer conclllliere 1111 concordalo Slurzo o il confine come tanti n/iri. con lei' delinquenza fascista .. ,ign,fica A<s1erebbe ricordare le parole QJ1,, <hc i.· mos.so eia lllll' grnncle rngwne. ri uescovo di Pisa. Jllaf(ì, lelegrafò a Di/alti. , lenrp; son mula/i e le ra_ ,1/11ssolini dopo la clislru;-ione ciel/e y:on, che s11ssi.<Le1)(1110 ncì 1870 rm_ ,,ocielà calloliche per dedurre ch.< rii,' La siampa rcll:io1w1 i<1 1li {11llo il u111u 11uol raccogliere. 111 pupo 11011 mondo s'è falla u11 obbl:90 di darr reslaua che gli illulili isterismi dello ul conce, clalo .' lipulalo Ira il fasci regina di Spagna ... E giuoc1ì cli a~tu. -.n,o e il Vrtlicww. 1111 curallere d'im zia felina; invano io Slalo italiano J,ori"n:a montltalc. Sessun/'onn; {<l. gli proponeva un concordalo: /a ri. q11ando ll' 11uppc del generale La_ :,pc,,/a. caparbia, e le11ace, era sem. marmuro enlrarr.110 u llomu p<>r lo pre quella: • Non possurnus ! . /,:·ecc a di Portu Piu ,, v, lrnscinrffn T!, ci a11c>va i, suo lornaronlo: rli no clielrq ii rilullanle Vi/Iorio Emr1_ {ro11le al mondo calto/ico. il 11icano nue.e 1I che. pavido e iremanle. non di Cristo era stato caccialo dal sue., J>?lenclo frenure gli evenli, si lasciava r<gno dopo dodici secol; di possn'>o, i•;nwrchiare (/(Il/o polilica r!r/ rnnle un fìOP'. rno .-c11«I Dio ù11&ecl10Po <:,umi/o di Cuuc11r. -'e:i.winl"anni fu. nella capila/e cl<'! colfolicismo; lc, cl,c~. I }.wdri rli queyli i_wl?rel_li ~h(!, Si.<ilo il_ali~no _('ra 1111_ us_urpalorc col < flfl' .· 1./dono nelle ree/a:: 0111 cle1 qIor_ quale. 1/ v1cano di D1u rn terra se/e_ 110/i se~1Ce11li li~er~_li. s<·ri11eÌ>ann gnauu Ira/lare. :fon /)ossumus ! . l1tl/o I cppo<;/o <11< .o ch(' .-.rri11()no li Valìcano si rlwn eva ecl ;/ pllpa non tu/lo il clero la pensa come ,I Il concorclalu. apparenlemenlC'. e /J(IJJ<t. (;.ualc tallo ko p·ango e qua- 1111 ullo di for::a cla__parle di ambi 1 k- iLaliano arrossiYco - /rlf'grafo_ cc.niroenti. Cosi lo 11ed<' lui/a la Pc, quel/"one.)lo saCeJdole. om/Ht 1ea:'011aria es/era (degli i.<le_ Ma oli alti prelati. i vescovi della rism I ;diofi ai quali .\i abbandona lo (.hiesa, i cardinali e lullu quello 9<'- ,lamJJO {astista no11 ç'e da farne C'a. nia eh.e noi siam us; chiamare' o/fai ,o),,. ul primo momento. sembra che clero perchè fu loro missione e quel. ul;bio ragione. Ma esanrinanllo un ,u cli 11nbrogliore il mondo tradendo 1,r:' <la u1cino il ... fcncmeno. non sI Cristo. non la penrnrono cer/v comc '<11<lo molto ad accorgersi che quella f pOV<'l"I preli di campagna eh<' ave. e he ::embru for::o non i-. al conlrc11·11no 019ani:;;(lif) i contadini appli_ 1ir;_ che debole::.::.u. cr,nck una •pecie <ii socialismo cri_ li Valicano ca1Jisce beni-•simo e/re .\ < ne non ,mmu11e dello lolla <11 ,L: fronte alla cultura che s'avanza ria::. e <,#clw cweva seruilo u strappa_ :,pie/o/o e s<'nza posa~ il suo dogma 1 e le ma.~\e agnco/,, 11ll'i11gorcli9ia o,,.~;t;ue (ìnirà per cadere. In lult; 1 c/P1 prop, if'tari dando /ero ww uiw pae.•: del mendo. la Chiesu va per. meno bestiale cli quella che avevano r/endo l<'l'reno_ :Velia solo Austria sI ' 1 f1Yi i l?r figi{ degeneri. quantunque 11e.csIwo gli impedisse di I.a Rw?l11zw11e_borghese nnn po uscire. si dichiarava prigioniero_ La /cv,'. cons demrc ,1 papolo che comP- leggenda dei' • poYcro prigioniero 1111 mrle1. ('11/e r,mu.\119/10 del mrdior_ doveva servire per inebc1ire le mas_ PO r/rc er11 11ccessorio {O:,'c gel/alo se calloliche inlrrnll::ionali <' pro_ Prl moncle::ofo della sloria_ rn110i.•rn' uno crociala JH:r la libera_ L'Euro1m, perc_ossa elci [r<'mi/ 1 ri_ zio1111. Lu crociala non 11enne mli uolu::iGnari uel 18lt8. anche .'e la ri ve1111cl'obolo ... E questo coslilui una t>nlu: onP e;·a .,fola baltuln, non Inl re11d1ia cosi ablionclante da pfrnH'i_ leravo più ussolul,smi C' ionio meno !r>1 e rtl papa di nwnlcnere i11iti i /w;. (Jlleili <lo9nwtici del papru·e. Scon. ·.i re~1ali che aveva ovulo nel passulo. fillr, a Serlan, .\lapole.one il Piccolo. Dal cunlo suo lo Staio 1/aliano, fe_ l'<'J'O ciuriawno. sulle orme ciel qua. del,, al concordatn da r·.~.rn propnslo 1<' .<a:t'im/;anchegfu r otluale cw f' r.mas;o .,en::a risposla, paycwu an_ uentur~ero pr1.;uappie.\e, ltl nvolu 11iwlmenie 11n mi/1911c e .2.i0.000 lire :ione italiana capi che il mnmento in oro per i pala::,zi e gli 11f(ìci pon_ <!"agire era /Jenulo: le ll"ll}JJ)r' francr>. ii(ì<-i dei qunli ave/Ja preso possesw •;i no11 sarebbero più venut<' ud an. (l1a, quuli il C1t1rinale. doli<"! risicdr. n =eni(II'(' lo Repubblica rnmanu e r1. il re). metter,~ sul trono Pio IX: Frnnce_ Questa somma {11 punlualnwnte scn Giuseppe. a sIw uoiia capiva eh< deposilaia ogni anno a une, Banca et-i le<le:chi rhe enlro_il suo Stato ingle:e. Ma il papa. non per tanto, yri<iuvano .Jo~ ,·on Rom•. un'im. ;acevu proclamare da lulli i pulpiti presa mii/ar(' ,, favo re del papa sa <lei/e chiese ca~wliche del mondo, l~ rel>be riuscila difficile e preferiva .<tua ;nwslen_1b11e po11crt<i ed a_sseri. lo.,ciw·,, che f1li eventi .-i compissero. va che persm? _l'acqqua che sI con. Roma diventava capitale d'Italia. .mmaua al Qumnale doveva pagarla Unica a protestare cru F./lsabctta Lt.,. tli Spagna ,c.'/ie. fra un'avventura cli La cnmmedia N'tl mo/lo redditi. alcova e l'altro, era r:nscila a farsi ut1... tlvnare ·eia! papa la rosl-t della vir. lit ·,. for.<e perchè aveva avuta la < Pirlù • di fare i11fìnitamt!J1lc becco il suo real consorte. Cosiei voleva lxmdirc ia crociata contro l'Italia pe1 liberare il ,,apa e ridargli il potere lemporale. Ma Goffredo Buglione e. ,o malo da secoli ,i lo crociata la fac.evain tuHi i paesi la stampa libe. raie appoggiando incondizionatamen ie /'lialia nel silo diritto. Ne/ corso dei .sessant'anni che sii. guiro110 alla presa di Roma, lo Stato italiano leniò più vo/le cl; risolvern Il/ queslione romana e vi furono der governi alireltanlo vii, come quello tli Mus.,o/ini che o/Ter.~ern al papa su per giù quello che oggi lo slest•o Mus. solini gl; ha ceduto. Ma il papa tcnnr duro nel suo • Non possumus ! ... l'rrchè? Pe1 e hè lo Stato italiano rhe gti offriva la sol1donf' era uno Slr1/o e, base e ad elichella li-beralr- ( unchr se in rea/là arc1rea::io11ario) e CJ" mli as~·oluwmenle contrario aI 11rincipl informativi del Vaticrmo. 0111/0 pr 111a < he le orguni::::o::ioni l'bbero l'anno scorso 'o/Cre qu-allro. · r,r~·C's.<:ero. tenlomila uscili dalla religione: in PN t'allo clero qu<>s/Pste.~se or9•1 Ceco.slovacchia il numero e triplica_ 111:za:ion: clericali et 0110 ... perico_ /o, e in Germanio le cifre degli LUCil1 11 -~e. Es'<' rappre.~e11t(luu110 prop, io ,10/lu t;hie.,o cullolica si ~eynano u ,f ronlmrio di quella l"(t.\se911a::,ione m:lioni. <.ri,,iionr, .rhe serve cosi bene ai lupi Cosa induce lulla queslu ge11te u per man9iar."i gli ognelli e forma la 11 <:< 11· <i11//oCh;C'.,o e chiaro: l'uomo l,ase ,' piriluale sulla quale posa Iuli a l'/1e so(Tr<', che In.vara. c/1p ... 1 /lede la poienza ciel c/ericabmo_ Cl erica_ • i 11111 ai o e mi, e, ab ·1e. i 11 l1wyo rii /i.<:mo. è inteso, che vuol significare' trovare un appoggio, un aiuto mora. par/1/r, polillco .. çr9ani:::u::,1011e del_ lf' nella Chies orisliana trova un Oie classi abbienti, non religione. La · loco/o. uale a e/ire la lroua sempre religione è una cosa del tu/lo diiML (chi ernia <oniro dr lm e in difesa dei sa e perfelln.mente opposta ciel c/e_ <;11Csi frullalori. , !C'ali.-mo. Questi, quando può, si va_ La guerra ha assestato puri· un le lf('/1<, religione per i .,uoi infami fìPT'ù rolpo allo U1ie, a cri.\liana. Que' sccpi. mn. in rea/ià <' irreligioso ed 111·eri che benedirvno le armi 0111ici. riteo. c/(' in nome di un Dio d'amore e a, I.e: 1.é,roh• chC' pronunc:ò il corcli_ bontà. fecero p:ù male alla 01ie:-a nale Merry del Val .sulla iomba di S. r/re nvn fllllf' le operf' anlicl<'ricati FrcmC('sco d'Assi.\i. quando con la messe iw-.ieme, da 1uelle di Voltaire ~tw /11rpe bocca profanò ccl insultò li q11e//(' di Emilio Zola. lAt guerra i- ,/ san/o lodando la delinquenza fa- stessa creri nuovi bisogni sociali: il ,\c:sta, erano l'e~pressionc esalta e <,iuor::·o d·v<>nne 11na necessità irre_ precisa del pensiero dell'alto clero d11/lil1 I<': mo la Chie. a /enne duro al e ciel Valirano. •.1111 cloç,ma e .,; N'hierò coniro le mi. Le crganiz::a::,ioni popolari tlistrul_ <:erie rhe iormentano /'uomo. l<>?Don Mi11::on; assassinuco? Proibì_ Cc.'ì, quando l'individuo può. s, 11 i g,ornaìi clençali e proibito ai ,H' infischia della religione e finisce contadini rii organizzarsi? ilfo quest.o per 11011pensar11i p:ù: ma quando (!,·o ,i 809110 del Voticano! PuTiChè questo religione gli e cl'inciampo. s<: non si orga:-1izzino gli altri purchè nc ,i/Jerrr 11scendo ,lcrlla Chiesa. Co_ lr a[,pirazwni cli gi11slizio l' libertà 'i. fra gli elementi divenuti passivi delle masse &ian& ,,chiw:ciaie in 9er_ (e f'/,e al momento oj'por/11110 cliue11me, pure/tè si lenti con la vio/en::,a _lano nemici al/ivi) e quegli che, sto_ di ricacciare di alcuni secoli indietro macali. escono da una religione che l'ailuale società, si pote11a bene as_ non è più quella cl; Cri&io, ma sern<' sus~·mc,re un paio <I; preli che erano agli int<>ressi bottegai tli una vasta .<;/oli co~i allocchi da prender sul se os.~ocia:ionr> rl' i11di11idui. la Chiesa 1 ;o la rcden::ione cristiano e/elle mas ua perdendo .sempre più pecorelle. S<' !... L'obolo per il povero prigion.iero La Chiesa vedeva nel f asc-ismo 111, e. ;,ensibilmenle <;Cemalo: le religioni alleato_ Tanto peggio per i pripolart ri/01 mote ne, paesi bollici fanno una ,;e non 1'0L1r>11ancoapilo!... ronccrren:a 1rresi.•·tibile: la scienza **: r> la lernila ailacca11 eia lutle le parii; Vittorio Emanuele 11. a/l'ctperluro del,a Camera di R.oma poteva ini. :iaT'e il s110 discors" con le parolr: ,, L'aimo ehe Yolge al mo lern1ine hn reso allonilo il mondo per la 't-;randezza degli 1.:,·c11li -clic 11iu11 giudi?.io umano potevn prevedere. Il 11oslro dirillo su Homa noi l'abb ·amo se-mpre altamente proclamalo e· nel proclamare i nuzionali comi7.i. noi adempiamo :ti eompito lasc,into. e-i in retaggio dai no:-lri [}adri · ... Con un tale Stato, il Vaticano non <•l>rebbe mai e pct mai traltalo. /.,'C'- :·ler,ore di liberalismo e la pallina ,t· democra1ica cli cui la Co.\liluzio11e itul,ana si era servila per mosche_ n11·.si par con.ser11anclo iullo il sue/i /1 fasc;.-.,mo <la parie sue, capi11a ri 11me rea::,ionario che doveva po, che. c()me gouerno lirannico e rea inelutlabi1menie sboccare nl.'i fasci. ::011ario, aveua bi&o9110 dei preti o nnc, erano l'nnico o~tacolo che et. ~opratl11tw del Vni1cc1110. E fece 1111 ves.,c impedito al Vaticano di mu lo qnello che potè per ingrazian i la iure il :<mo ineso,-abile ~on ,>ossu. Santa Sede. Il Cristo nelle sc11ole. lo yli slessi partili clericali. per vivere, devono mellers; ( come quello di Baviera) s11/ terreno ciel/a 10//a di clas_ I, re memiva_ 1 suo; poclri, conw i11i sl1•.s'o, per- bi9oltismo e per 11i_ 1,liacchena. ncn <tVevano ma1 osai.o (ìf!fJerc rocchio w Roma; l'esecralo r.oriynnno. quell'ignobile figura di _1,eswla eh<' popolò il .' uo regno dt forche. q11<'1Curio Alberto che scap_ pò in <'$ilio per non pc:gcm-,1 (io dei suoi infami delilii. non aur,•hlic mar cc,ncesso. anche se ne ave.\.\e av11lr1 la possibilità. che I<' .me lru[11w mar. ciastiero su Roma. E come Carlo Albert(), cMi /11 Car lo Felice r>cosi /ulli i Carignano_Su 11oia: superstizio.,i. pultanieri. bigot t; e traditori della fede giurata. Tut. ti. compreso quel Vittorio Emanuele TI che fu trascinalo a Romu per f or :a, e che ·poi. una volta yiunlo. con lo sfronlalo ye.\11i/ismo che è la ca. rnderisrica principalp, dt'l/11 sua :·r/riatta di predoni. diceva cli aver rtd<'mpilo al votn dei •:rioi podri. • • * Du parie sua. lo scaltro .lluslw (Pio IX) pensava di trar il pro(ìllo migliore daUa siluazionc che si era Penula creando. lJi riconquistare il potere temporale, cioè di riconqui _ stare quegli 11.000 chilometri qua drati di territorio che, con Roma in. ~!usa, gl; erano stati lolfi. 110n c'ern (Jiù speranza. _ Il suo regno 5-i eru venuto sminuz. :ando pezzo per pezzo: le Marche e le Romagne, _qià nella guerra tra l'Austria e il Piemonte. si erano u. nife a quesl'ulllmo. strappando cosi /Il/O Staio ponli(ìcio una superficie di /i.0.000 chilometri quadrati 1>opola. ii eia tre milioni e mezzo di abitantr Di riconquislau il perduto. non c'era quindi pir'1 speranza di sorta. Vi .'oreb/Je sLala se rn/ trono cli un rtT<mde Stato Europeo vi f asse stato un nllro ciarlatano dello slampo di Napoleone il.picco/o che. auen<io as. ,olutc, hi.<;ugr10della r;hiesa per esse, da es.sa sorretto in tulle le malefallc contro il popolo. f os. e nrcor.iw _ in niuto del papa. .lfa gli avventurieri dei/a polili~a non solo non hanno durata se ne. scono ad afferrare il potere, ma la. sciano dietro di /oro una infame e. redità di atfriti e cli miserie che nes. mus ! rel1g one materia .scoiasl ica obbliga Per il popolo ilaliano (la borghe. !e .-,a e uia cli .ce9uito fino ui più bie : ia libe1 aie compresa) la queslione. < r,. 11c/1colo.e sup<'I'SL1::.ioso . bigotti romana era eia wi pezzo risolta. D, :·mo. li Val,ca~o capi - ~ ci voleva iullo. se ncn cli clirilio. Ma uno .staio ,anl_o?_-: c~e se aveva p~1dr'o le ?r· d1 cose che dura sessant'anni, diven. gamzzcmon1 aveva ac_qm.s_tao de:l al. tc, d, per sè stesso dirilto in f or::o tro che ~aleva be~ pm di quelle .... delle leggi cli qualunque Staio ciuile Non 111_{11_gagl1ardello lord? . d1 Tonto più se si comiclera che il sangue cnstwnc, che un pr:etaccw 11:ipupa aveva sempre goduto della sua {am~ non ave~\Se alzalo I aspersono assoluta e sovrana indipendenza per irrorarlo con _alcune go~ce ~•ac. manienenclo diplomatici che gocle_ q~a s9~la: non 1:r_ fu or9a11Iz::azIonc vano l'c:tlralerriloriaiitci e potevano c/1 Bat11ln do11e s wseg0a - fucile trntiare clirettamente con altri Sla/1 Ci/la mano! - ad uccidere, che UJl anche. nel period-o in cui /'llalia ero pre.taccio scellera_lo non fossr,, I~, a :n guerra con quesli Stati. sosle_nere che_ c:0s1 uuole quel lnslo La questione ,·omana eru quindi che ~ _morfo 111 croce perdonando al iull'ailro che 11rgente e dal 1870 acl ncm,c,. _ _ oggi si può dire che 11011 {11 mai aL Questo nlorno ciel mccl1oevo liovc nÌale_ Al papa, come dello sopra, ii preie c'era da per tulio. valeva be_ scmiva magni(ìcamenle per far au_ ne le organizzazioni di classe {oncia_ men/are l'entrale della sua _bollega e l<' dai poveri preti di campagna! per accreditare ira i fede/i la wa po- Ciò ,<ignif!.cava il ritorno della c11~- litica passiva di fronte ai potenti _so_ c.ag~w p_er 1~ grosso cf~ro. uoleva d_,_- s/enenrio che il vica1•io di Cn~lo r<' ta diffusione cieli ignoranza pm nulla poteva da quando gli era si alo e, Msa r> ccn e.~.sail dominio degli tolto il suo regno in t0 rra. scaltri imbroglioni rnlle masse a(Tcc Per que.ste ragioni _ cli bolte90 _ la 11:0 1<'. . _ _ . • . diplomazia papalina non trattò mai In P?l1t1ca eslern il Vaticano sI '?": la soluzione cleila questione romana :I(' subilo e/alla pa!·I~ cl; J!1u solw1. e tenne d11ro nel .mo Non poss11mus·l /(oroscez. prete e> mrmslro 1ugoslavo, .. * .. E venne il fascismo. Non abbiso_ gnò un soverchio sforzo d'acum_e per capire subito, fino da/ suo pri - mo apparire che esso era un movi _ mento al quae dovevano convergere tulle le aspirazioni e lulli ~ crimini della reazione. Il clericalismo compreso. Soltanto coloro che confonclonu cristianesimo con clericalismo pote_ ,·ono I ngannarsi. Coloro pero ohe ccnoscono la storia della Sonia Chie_ ta cristiana, che . anno qual'è la sua mé/a e a co.<a essa tende, 110n si la. 8Ciarono ingannare un sol momento e previdero che preti e camicie nere avrebbero (ìnito per andar per{ eltamenf e d'occordo. Cerlo non lutti 1 preli so110 co. i catli11i cr:stiani come ti Vrriico110 esige e comanda; ui fu_ anelò a prendere ;strnzioni sul modo di trattar lo politica dal vescovo dì Lubiana che ricevevo gli ordini <la Homa. E clfl per lullo doue un prele fu o/ polere 9/i ordini cli favorire il icucismo vennero dal Vo/ir·ano. - Così i due poteri tenebrosi eruno dct 1111 pe::zo al/C'ali ed mnici_ *** Ma il Valicano ha sempre' ov1Llo dellf' volpi m01to scaltre fr 0 i suoi diplomalici e que~ le {ecero sempre 11napolitica lungimirante e quasi Ira_ \Ctiron/e le casere/le del momento. Così il Valicano uf ficiaùnente non voile mai .c.ompromellersi col fasci1,mo Ma era una romm<>rlia. Dovrà convincersene ora anche l'amico e fiero anti{ascista doti. Donati e con lui anche i suoi arnie; politici che tond1u1do110 l'rsilio. eca Gino anco Tulio ~i sfascia. crolla. rovina! ... Si o{Tre un puntello: il fascismo. li \"11/ic:rir10 gella 9l1 11/timi scrupoli e ,e Ll,limr; (ìnz.ioni e si an·erru ad esso. Orma; .non e più il go11er110dal/'eli. r·helta e la pallina demo_liberaie; e il governo della f or::a bnrla. della 11/olenza, conlro il diritio; è il go_ ucrno che riprisUnn. la pena di mor. ir> ecl esige che /11/ti pensino come eg;i vuole ed egli sles. o pem 11 come /11,ole il papa! Cn (ìlosolo <lei clericaiismo. il con. l<' de Moitre. srrille che il boiu e 11 J1apa sonu qli 1,11goli della pictre1 sul. la quale l;a:,a la nostro società. Orbò. ne se a Roma c·e il boiu, è logico che il papa faccia comunella con lui. C'è chi ,çi meraviglia'! Il papa ha clirilto di p1•11Mrt: e en,_ dere che quell'assassino che dislrus. se le organizzazioni operaie, so /J presse la stampa (lenendo.~; la sua) e conseg11a al tribunale spec:a/e chi non la pensa come egl; vuole. potrà ben aiutarlo al momento oppor/uno ad innalzare un rogo (sia pure in fumalo moderno) per yli i-retici che oson 0 pe11.~ario i11 modo diverso di quei/u r he I preli prC'lenllono_ I, fasc,:mo. du pa.·le .c,11cs1t.ale C<'I. ti che lo .~er1Jirà a puntino. •*• Co~a ci guaclugnano ; due contro_ r-nli è fac:lm,,nte df'llo: la Chie. a p.o. ,'rà incretinirl' impunemenle tutta l' llalia e sosl i luirsi in varie f r1cce11 _ de olio Slwo. sopralul/0 nel bolle.~1mo (dal quale ne wno potrà .~attrar_ si) e nel molrimonio (dal quale n<>s- .,uno poirà liberarsi). La Chiesa a_ vrà quindi in Italia lutti quegli ap. poggi morali e moleriuli dei quaìi ha goduto in altri paesi, lra i quali, p1•.r1_ cipalmenle la Spagna. do11e i yesuiti sono proprietari di tulle le fubbricl1e cli tabacchi e di tu/li i pubblic; bor_ delli. Il fascismo guaclagnerù in cre<11tu all'estero. Il protettorato dei callo/i_ e,i in Orierne che f 111ora era esercita_ to dalla Francia . .corà asegnalo al fa_ scismo. Se s; considero che da questo prùlC'liorcL/0 deriPa una grandr. in{luen_ :o poli/1rn 1n lt1llo /' Orie11lr,. ne de_ riuu eh,, la Francia Jw subilo 1111gra_ ve .\cocco_ Può r!C'r vc1n• però on< he q11r~w.- rhe lo Frrmc,u f i11aìme11le copiscu com'è p<'ricoloso p1.•r la CL 11iltà e a lei stessa il /ateismo<' :,i de_ cida a l;qwclarlo con quel rnlrìo che e.,so da /1111gotempo chierl<'. L!1 Fran uo dc ur<i ondw persuade, si che più 1ilu, ila e peggio e. Dij'alLi. preti. fra_ i. mc;flac he ,, /11i1a IH mat,19e11ia che 0//<'11<ie C11sio, tlo/ yio1 no t11 1·ui il concorrlaw /11 firlllalo. o.w,,111era11110 r1!l'r1ssas.\no. al truce dislrullore del. lu liLerià ilu/1(1)!11proclwnunclolo d'u. fini pery(lmo lihe: alo1 e del paJ,a che nùn fu chP priyioniero tI 0/011lrlf"iO. ()ues/ I 11aniu99i dei dlii' c0n!rn_ cn-i .lfo i/ popolo ilaliu110 che /Jecle in_ {rnmo co,'Ì fin l'ultimo resid11n clelie ronqui~le dr/ Ri~r;rgimenlo. come soJ,porlcrà il <011,0? (."onw ha sop_ f'Crimo fu/li yli a,lr1:_ ruruC/n<lo ras_ .,eç11wlo io groppr: pC'r 1111')r,lere la 1,<-l11c•rer1/ .-1wlo. Il [osc.·.~1110c-rl'dc cli '"'<'T' lroualo pr•i 1·ulic uno 1111<tj)J,O!Jffo. E va [;C'nc. .l/11 che /'hr, ce1two 1w1t·Ju~ \i SC'nlc de/Jo/e, per chi_, il /crr,,nu yli 11r,ci,lo ''.()lj(J I piedi. e lllll'Ot più /1('/"()_ Di{ ul ii es.'o ha pro1h1lo utla .,ua stampo rl· parlarne e menlr,, tulio il mondo ~ttpePa che /usc:smo e Valica110 {or. nicr111ano nsf 1- 0 m,'. 111 ltalifL 110n sl w·ppr neni<' f ni r1 che il colpo. cioa 1·111/i111'p1edala al Risorgimento. non •·rct 1111{,1/10 r-ompiulo. Allora appe. na 1/SC ·ronc i bcliei Lini rascist i C0/1 !<> !odi ai ciarlatano che per l'occa. çionC' ,; divem:lo :t più grande- uoma 1,cr uco della .-·ua epoca. mentre in , ral11i è il pilJ gnmde f arubnllo cll ,,,liC' le l'J}OChc. L,· 1,ro1l,bo1w. ;I mislert, in cui il ·/,i,:1•1hieron<' t,n w,110//0 il grande r•1•e11/o e' IH proua /At,n1<tle ed incon_ 111/r;/,·1:•clellu .ma paura. /ndi i c:on/raenli son mos.)1, per di oer· e uiP. dutlo s1<,ssr1ragione: debo l<>:::u r Ire 11110d/ ir paura Ed è 11n grun con/ orlo pP-r noi sou. persi11i ('he il prolelarialo, nonoslan, te le .,w· 1n1wmerc111Jl1tli.•faile. è an coi a tanto forte da 1nc11lere paura 110/l si dir!' a 11110 bo/In <li sapone co. mr il ;/1.' e ismo. ma a uno seco/r1rc forle::::r, com,, ;l ì'alirano! 1 I quale però ha sbaglia io i suot conii in quesla faccene/a. Se prima le ,_•er·or,,1/e.•i allornona11ano daila chic_ su sle,macale per la sua politica rea_ :ionari11. o_q_qci he vedono il vicario ,/i r:n.- /o <t braccello con unu lianda c/'assu.-;.~ini. non vorran più .wperne rii opf)(Jrlenere a una si/falla ... re/i_ yione. F. la re.,,t finale ilei conti sar<i d:.- asi resa_ li tempo è us'oi p·t't galantuomo ciel papa. UMI:Jl:RTO l.:."RRANTE. Un' l1tarro1azion1 llaCameBraelga sulleespulsiondi egli antifascisti Bruxelles, febbraio. - L'interrogazio- chè abl-.ia l'imperlinenza .di pretendere no Yacque:rnar.ie, in merito alJe espulS'lo- di dii:venire vo9tru c:oLlabora.tore! Voglio ni di .a11Jhf.ascislijlaliani, è ~tata ctiscus- semplicemente cogliere un'o=ione che sa martedì 12 lebbraio. L'interrogaule mi si pre.;enLa per esp.rimene la mia proha espos~o la situazione in cui vengonv fonda simpalria pe-.r questa nazione .itaa trovarsi .glii emigrati pol,tici ila1i.ani. liana che voi ed 1i vostri c1.1nici ra,pprehiv1 di pa..sapo.rlo, que3ti vengono e- ,enLa1e cosi degna.meni~. spulsi, p,arlicolarmenle se risultano e- A-vele riiunilo in.tomo a voi degli ilaspli1si da alllri paesi. vita il caso di 8 li3ni :i,ppartenenLi alle diverse' tendenze operai, obbligati a pari-ire unicamente polibiohe. pna umli on uno steS50 ideale: pe~ohè ,già eSiJ>ulsida un"allro paese; ac- la libertà il.aJ!ia.na.Voi lotta.te perchè sia ceima pure al Jatto che vi sono degli o, rislialbil~t.a net.la su.:i -digni1'. e nella sua penai ila'Liani che lavorano :i salari in• ind~pendenz-"l questa pa,lr~a che i vost11 femori e se rec1arnaino, sono minacciali padf'i ruvevano strappalo ad una oppresdal con6olalo del ritiro del passaporto sione se.col.are, fir·a le acclamazioni dt (crune si è ven,licato a Vilvorde - n. d. tutta r Ei:ropa demo~.alic:1 e libera.le r:orr.). P,rovo qua.lohe pena a pensare che oggi LI imi11c:slrodella Giustizia, Jons.on, di- in quesla stessa Europa, ,!'i trovano de, cbar.a che il r•ìli-ro del pa.ssaporlo non 4li uomin.i - che si preleodonl) intellet• comporla l'espulsione. ".'l'on gh risulta Luali - e che ap:>rovano· ch·e b lihert4 che fatti ,simii.li si siano ver.f1cali; 1.11o- perisca sulla vecohia t.e:·ra romana, purgni caso, gli opera.i italiani anche se pri- chè i t~eni arriv,ino m ora.rio! ~,j di passa.porto, r.iceve1anno il permes· ,Ma non bisoJ!nerebbe che voi crede• so di soggiorno. ste dle a forza di leggere .su certa slam ,H compagno Fich2r in nier,i!o agLi ope- pa le manifostazioni di que3ta bruladit.à rai stni-nieri non ~ p.arl,gianu del prole- di spirito, queste 110n ruvessero a sollezion.ismo, ma crede nece,s>ario regolare vare lp-iù la nostra prolesla. Sare, pairti• l'entrati.:... della mano d'opera s,ran,iera, co.la.rmenle de-solato se voi arriivaJSte a come del re3lo è slalo approv.alo dal pensare .che qmsto non si maniJ.estasse ConigJ"esso .in.ternazionaile socialista. Si hella wa._e-gicrp3 rte dei miei concitta<lidNw-._gòsottolineaindo la situazione diJ. ni. ,Noi sia.mo numerosi, a•I contrario, ché ficile ~egli ila.li~ni pri:,i di documenti ed seguiamo i voslTi ~forzi cou la più arespwls1 da altri pae;.1, non res.tandoglJ J dent.e sim.paotia. !Noi vi siamo riconoscenaltr" risor,s;, eh~ rientrare ,n Italia (è ti d'ave-r scelto il Be11io oer fan-i usaiproip11ioque:tlo che il fa-cismo vorrebbe n ,I .vosho .~ornale. · ottenere - n. d. c.). Fa appello al senti- Noi ,eniliarno ohe questa climostralliomenl0 d'uman-ità dei me:nbn del gover- ne di oonfidenza nel nosliro spirito di no. Senza dubbio non 1::sogna che gli liberlà ci crea dei doveri e. che noi str.anieni ~i immis:.-1-iinoin questioni inler- dobbiamo vi,~'•lare perohè vo.i siate tratne del paese ma è naturale che cerchi- \ali da ospiti e ri.spellali. Sairebbe rve'!'ano qui le persone :che condividono le lo- m.:nh, i:>audiito c-he pretendessero inter• ro con,cezioni poHtiche o reiligiose. di1,vi di trattare liberamente dei ivoslri 1 1 cattolici cercano d1 freq1Jenlare i affari italiani, sarebbe a dire. dei vostri caltd1ici be'tg.i, ed è naLu,rale ohe i socia• propri affari, quando questo voi lo fate listi e •comu~isti cero1iino I loro com_?a- ;:,on un:i a,ltezz.a di visla, con una modegni indigeni. AIS-sistere ad un comizio ra7ione d'e•oressione che merita il rispelnon ,è lllil cri<mine. lo uniiversale. II cattolici italiani d3 noi va•nno alla Se q,uaLdhe circostanza ha potuto far- messa per ... ascoll:l.re ~pesse volte del vi credere ohe il IBelgio a,giisce a vostro sermon.i p01litnci. R,icorda i pr,incipali ilar11!,uardo con ind1 iscrezione, b:isod.na che li-ani qui emi'1r.aLi: li conie Sforza, La. s bridla. Mù(!!l,ioli.B,ar.rò e il Eberale Za- ci scusale; i·l ,si-gnor P-assele1 vi a.v,rà • dato \'altrp giorno . .rn que,;to so=etto il nell-i, nonidliè il oaltolico pn,{. Ferrari e " 6 · lt · e·•- -1 d" . suo avv.irn autorevole. Permeltelemi 0ig- numero.s1 a n. 11<1 u ca,s(, ,1 un g10r- . d' . , . . . 1 L-''g ih _,._. d 1 . 1 . d" <51 1 es.pnmere un opm~one che ho t,utt1 na• e """-'l a o e 1.1no1ee",a espu s1one 1 . . . . . . t· l . . t· 1 ,mot,~v1dJ credere ,sia comune a lutti 1 ques 1 «es rem~ ~~- I •• •• 1· · · I · h l · IN Il di,s . dh h m1e1 am.·,01po 1l1.c1. o vorrei c e a mia _ie a · 0~_ion~ e .a occupato lut: lettera contribuisse a pers:uade1wci che, to al pomen~ao, ;,nlenvengono parecchi • 1 .,. · t · lit" I' · · d . d" • 1n (J,•,1 1 nos n par 1. 1 opinione geneep.uLali I Lu~bi1 ,pairl,iiti. Il Minislro ri- I 1 , d , Il · t Il d . . ra e resa 1pro1o•n amen,e a .acca a ,:i e spon e a h.rlli d1certdo •che s1 espelle me- 1 ~ d" 1··'--1 - 1·1 · .,,. I B 1 ,.. -L I no5 re !.'ra,n 1 1oer a cos 1 1:z1on<llla e no ne e~10 ,une altrove (risa) e cita ·d I d li ·1 R' d . 1 c-om.preo e a Qua punto que..,le sarebbe-- e e c1 re. 1 1cor a pure I recente c-:i.so , __._ Ga.'l_;>erini. e dà le solite assicuraz:oni,. rdo c~promesse _s~ ~et.tess1mo cne I d I I . • 1. l' L • a noi una autonta slr.a.n1er-aiprelendesepu a I l.0::1a 1s I i,anno npelula- oh . • • · l d . h" 1 h 1 . h . se e \fosse da noi ~~plicato a1 nostri 111e.n e 1c 1ara o c e vo6 -10no e e sia . . . . . . 11 t ·1 d" •u d' .1 " h 1 . 051p.1.h un reig11med1 :ce.nsur.a e d,1 reslr,i-- r_,spe. 1 _0 _1 . ar'. 0 asi O e c e g I an- "l:ione iba,ssaanente ">oliuesco. hlasc1sli 1ta,liam non deivono essere e- C d . n • re eterni vostr" deivolissimo Spu•~SI . NU'cn. Yaoquem.a.lle che aveva fialto capi.re esistessero degli accordi segreti Ira il governo ilali.3Jlo e quello belta, il rninislro non ha ri,sposl.o. Co.me conse~uena::i. dei dihallilo svo-1to~i alla Came~a. parecchie delle espul· sioni ohe erano in co:so, sono slale sospese. Speriamo che lo siano deLinitiva mente. IE' doveroso· riconoscerlo: i compa,gn, del BeLgio, anche in questa occasion'C. co.me in molte altre, oi ,hanno d.ato ,un~ vibrante prova di solidariel'à. A riprov:i della noslra affermazione r~portiamo un no.bile documento: la lettera che il senatore Louis ,De Brouckere ha qualche sethi-mana fa invialo all'Observateur: « Mio caro signorè, « Vi posso c:<hiedere d' inser.ire que.te podhe righe nell'Ob.tervate.ur? Non perI. De Brouckère. tBruxelles, ,g.ermaio 1929 ... Ile mina.ccie di 10ui a1Llude la deHer:i si rileriscono alla ,soppressione de LI 'Obser'. vateur ed .al di.vie-lo di scr,ì,vere sui i!ior• naH foca.li contro .il f-aisoi.smo, rugli amici BarJ"O,1Labrio1J.ae ,Zainetli, ma per i1 mo• tnen-to LIperdc01lo per quest.i è eliminato, non cosi per gl-i ,a'ltlri. D'allt.ra parte nO'I\ na~cc,ndiiamo il nostro pessimismo sull'efifioaci,a ,di certe fonne d-i protesta t.:he riteniamo IJ)iultoslo alte a pegg.io, rare la situazione i•n luogo di contri• buire a mig!U01airla. Nel volantino dislnibuilo qua,lohe tempo f.a. a curo di un sedicente C. tE. del G11uppi iLa!Lia.nide.I IBe~gio del ·P. C., ol• Ire il soliLo aliiacco dem,agogico contro la Concen1razione e la democr.a'Liia, vi è una gr.a.,ve-insinuaz1.o.ne conbro il P.arlilo

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