L'Avvenire del Lavoratore - anno XXXI - n. 39 - 24 settembre 1927

_I\N_N_ 1o_x_x_x_1_. --:----....:(_A_P...:_,._)_____ -::-_- _____________ ___:.ZUiRiIGO2, 4 SETT-EMBRE 1927. Num. 39. ' TELEFONO 4475 - Conto-,C,'bèques N. VlII-3646 SETIIMANALE ~EL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVlZZERN ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PIERL'ANNO 1926: · PRE2Z1 DELLE INSERZIONI: I anno, fr. 6.-; 6 mesi, lr. 3,-; 3 ~ b'. 1.50 PER L'ESTERO: t anno, fr. 16; 6 mni fr. 8: 3 mesi, fr. 2.so. i REDAZIONE: I AMMINISTRAZIONE: - ---•-L-'A_v_ven_,_·r_e_d_el_La_v_o_r_a_to_r_e_• __ -.!·----(-:o_mmissione Esecutiva del P. S. 1. Zurigo Zurigo, Militarslrasse 36 ---=-----------.!----------------------- P~ 1u,ca., o ~zto di linea (.la.r"1ieua un.i cclonna). ao Ceflt Pu réclame conunuata, prezzi da COD'ftnirsi Complicazioni nutili Se il p.ìccolo. rugoso e deforme Savoia che COn: la propria irnlnagine sui francoboHi e sulle monete rappr~nta ancora il potere regio in Italia, fosse a conoscenza, deBc discussioni e dei <li5sensi che la sua insignificante persona provoca tra le file dell'antifascismo all'eslero, ne sarebbe c.ertamente stupilo. Noi non sappiamo se il colloquio con Giolitti recentemente attribuitogli corrisponda o no a realtà. Le dichiarazioni che in tale circostanza taluni antifascisti gli rimproverano posSC?no anche non essere state pronunciate: certamente sono perù la espressione folografìca id;elJa situazione deUa dinastia neH'attua~e regime. La monarchia 1;os~ituzionalc dei Sa,·oia rappresenta un compromes-- so, un ripiego nella storia della nostra unità nazionale. Nelrassenza del popO'!o lavoratore - prh-o ancora di ogni coscienza di 5è - lanascente borghesia indtislrialc italiana, democralica e rcpubblicaneggianli:, urrì le propri.e sorli e quella della vecchia proprietà fcudalt•, renzionaria e legittimista che atlraYcrso il regime che una dinastia senza tradizioni di g1 oria, senza meriti di ilaJianilà, con un pa-ssato <li astuzie più che di audacie, le offriva. Regime di compromesso e di accc.mo<lamento tra queste due forze !. contrastanti negli interessi, e nella mentalità, la monarchia costituzionale riuscì a fonderle ed a lecrarle al ~r_oprio_ destino attraverso Jna pohllca di s.fn1lfam<'nlo inumano e senza Umili delle classi soggette: proletariato industriale e ceti contadini. _E' ponend'osi da questo pun• to cli ,·1sta che m spiega la storia del- " la nostra vila nazionale unitaria dal r '70 al '900. Nel 1900 la monarchia muta alleggiamenlo nei confronti dello clas~i lavoralrki: poichè 1e reazioni del '94 e del '98 non erano riuscile a stroncarne il moto di ris.yealio e di emanc'pazione, concepis~e il disegno dì corromperle e di ag$ogarle• per altre vie, alla propria 1 dominazione. E' J'epO<'a della monarchia socialistoide, della politica filo-monarchica del gruppo parlamenlare ~oci::-tlisla, del rifonnismc, imperante nelle file dc-1rorganizzazionr operaia. :'.\fa il sogno è di breve durala. La reazione spontanea delle classi opera;ie, la guerra di Libia, il Congresso socialista rli Regofo Emilia, dissiparono r illusione. 0 La guerra momliiale e le lumuJfuose lolle sociali del dopo-guerra posero su,1 tappeto }ella Yila po' ilica ~ d<"' nostro paes.e problemi decisiYi e ► risoluliYi, quale quello della conquista del potere da parte del prolelariato italiano e l'allro de'la ricoslru- .ciono socialista dell'economia nazion:i le deva~lala dal conf1illo. Superalo un pr:mo momento di sbigotlimento.., la borghes.ia con uno ~pH"ilo ct; conserrnziù:1<', purtroppo iusoc:pcttalo, passò all o!Ycnsiva. La lolla esigeva 1·aboliziono del n1gimc cosL:Lnzionale e lihera!o sulla bas" de' quale s·cra formala l"tmità nazionale, la creazione di un 1·cgimc di dillatura mi!iiarislica e capila'isfca amiopcraia cd antidemocratica. La ;1.0:,an:h a non C'hbc C'sitaz'oni: il ~110nas,ato I ecenle e lontano le della,·a· chiuanwnle 1a via. SerYirc di interessi delle cla~si pri,·i 1egiate · è la funziorie ,dpJ!'isLi!uto monard1ico. SL1 acciare un:i cosliluzionc, 1innegare un giuramento è nella tradizione della dinastia dei Savoia. Oggi in Italia non esiisto più la mo1Jarchia coslilnziona'e ma la monarchia fascista. · Ciò è pacifico noi falli o sanzionalo quasi in diritto. La dinasl!a dei Sa,·o:a ha accclL'11o di esercitare il J1uovo ruolo nc!la storia iLaliana. La nuo,·a situazione è meno comoda e sicura per la monarchia, della precedente? :'\on sapp:amo .... Certo essa l'ha acccLtata dopo avei c-onlrihuito a crearla. E,d!il piccolo re che in questo momenLo incarna la dinastia è pienamenlc coscienLc della indissociabilità dei desLini del la mo11archia e del fasci.c:.mo in Italia. Ci sono dei monarchici ancien style che pensano il conlrar;o: sono degli amanti delusi, inseguenti inva• no il peroulo bene. La beNa dei 101·0 sogntl è passala acì all!i amoti più o meno sozzi. Gli antifascisti monarchici minacciano di diventar ridicoli: non si riCf>mpongono i pezzi della Costituz.ione stracciala dal re i,--er farne di nuo~ rn la ba.se della vita politica italiana affidata a,~~acustodia del laceratore. La monarchia è ormai un ingranaggio nella macchina della dittatura fascista. Accetlar,e l'una senza l'altra è impo55ibile. E voler !·ompere la macchina lasciando inlalla la monarchia che ne è parte integrante è altrellanlo impassibile. La lotta anlifascista è più chiara dei _piani di aggiramento o di penelrazwne yanamente inseguiti dai cer- ,·elli complictili di taluni antifascisti. E' tm urlo cli classi e cli istituti a• queste inerenti. La monarchia è l'is.titulo rappr<'~enlati\·o della classe di cui il fascismo è l'espressione politica ed economica - L'anlifa.scismo 110;1 può essere che \'an~ites,i teorica e pralica di tulio 11 s1stema. I delittdi el sovversivismo Con questo titolo i liraslbpendio del Gugus, di L11gane, hc:mrto dato la noNz·a delJ"uccisiane del rotr!e Nardini v-:cecor.sol-e a Parigi. .Delitto del sovvers:vismo? Ved<i,amoun po' se per caso i gugussicmi non scambino l' ef!etlo per la causa, le vi/time col carnefice. Chi era, cosa faceua Sergio di Modugno - l'uccisore - a Parigi? Nel p€riodo della cosidetta rivoluT!icne fascista a Cerignola, paese del di ModL•gno, i fascisti hanno assassinalo ben te cittadirti, ne hanno leriri 150, han distruNe e bruciate le Jiorenf,i organizzazioni operaie, hanno defenestrata cofla vìc>lenza scmguinar:a l'a,r.mrrrisfrcr:done comunale e messi al .bando i migliori cilfcdini. Hc. .'Ilo raso al suolo fz:tto quel che di lihero esisteva nel paese, COTTU! h-::nnc fa!fo in tuili i pcesi d'Italia. Sers. 1;0 di M odug,no pure deve fuggire per non essere assassinafo e si rifugia a Roma. Ma anche nella capitale è per.segi::talo aalla cc.naglia fascista, che gli re~ la 11.'tadi!ficiite sece>ndo gli h'segnamenti del przdapp:ese. E dopo essere andato ramingo per l'ltaiia, di Modu[;no si r:fiug:a in Francia sperando di poiere vivere finalmente libero e /ranqu:Jlo. Il povero Cristo no,-z aveva ancora salito tuffo in/270 i! suo Calvario. La vendetta Jasc'da lo raggiunge lino a Parigi e gli r'!iufa /"unica g;aia che ancor-0 poteva dcre un po' di Teii!:ità alla sua vita lravc.gléata: la gioia di avere con sè il figl-'o e la sua compagna. Se g!i slipimdir.!i del giornale più idiota del mondo non fossero le canaglie che sono, dovrebbero riconoscere che c"è abbastanza, in quanto è capitalo a di Modu[;no. per fare vacillare la mente più !erma. Non si spinge impunemente un uomo dia disperazio..-.e. P1 Jò an,;he arrivare che questo uomo, vistosi negare ogni giustizia pt?nsi di fare g:usfiiw d~ sè, magari sba~!·ando bersaglio. E; M odugno, il per$•2guitalo, Nardin/ l'is'run:enfo cosciente <> incosciente dello r;ersecu1J.'one,sono due uiffime dell'irr!ame regime che im,r>erversa-sul nostro disgra~iato paese. Delitto del sovversivismo quello del Di Mod!.·gr.•o? Ma quel i-h'è cc,p1/afo a Di Modugno r,ofova crriuare a un prete, a un rr.or.crchico costituzionale! Delitto voluto. provocuto dal fascismo coll'odiosa persecuzione dei passaporti, che se continuata potrebbe anche va!gere al tragico. l tira;;i~pendio del Guguss non sono poi così imbecilli da non capire che la canagNdla dei passaporti rubati ai legittimi possessori, le vendette e i ricatti che i;i compiono per mezzo dei passaporti in fu,ff,i i Consc/ati ifalfoni del mondo l'insistenza del fcnscismo a non volere ~he a quesfii uomini posti fuoni di ogni leggu venga, in qualche modo, regalata la po9iZJione,non contr,ibuiscono cento a pacificav-e tli aromi. Piuttosto che fare delle sp~culazioni sui morfi, gli scribaccltiini del lo-gUo ifale-luganese dovrebbero con$igliare in a,lfo Ice<> a non Nrau t,r,op,po la corda. Acq!Ei'Sliierebbero qu<ilch-2 {(i/ofo dri benemerel"lZ:a da meUere avan~i il giorno del fudi~io, che è p<iiì prossimo di qu=fo l'l',(),i cre.dan-0. ref.raittario .. Il fascjsmo ll fascismo, pe.r impaaronirsi del potere, per distruggere l'Italia, per saziare la sua sete di ricchezze dovette passare sopra un cimitero; hn raggiunto la velia, scaglionando il proprio sentiero sopra una piramide di cadaveri. Esso ha fatto strame della dignità d1 tutti gli Italiani. Esso ha confutato i suoi avversa1•i mercè il bastone. elevaio agli onori della santità - il • santo manganello • mercè il saccheggio e la bomba. I-la elevato il crimine ad istituzione. a strumento di regno. Ha insozzalo tutto ciò che ha ioccalo. J-la dislrulto tutto ciò che vi era di bello e di grande nel s110proprio Paese. Il prodotto degli sforzi dei lavoratori duranle mezzo secolo di lolle eroiche. fu. raso al suolo. e sul suolo deuastato fu sparso il sale della disperazione, perche nulla più ne ripullulasse. lla disonoralo il monarcalo abdicatario: ha inso::zato la Chiesa, fingendo di rimetlerla in onore, per sen 1ir.c·i di essa contro la fede del Cristo: ha abolito la Costituzione, soppresso il diritto del suffrrrgio, asservila e violata [a Giusti- ::ia, incatenato il pensiero. Ha riabilitato i Neroni e i Calligola, restituito in onore la deportazione in via amministrativa, sull'esempio degli Zar di Mosca: ha risuscitato i banati, intimali con le • lettres de cachet , dei s11oi Ras; ha lanciato i cittadini contro i cittadini; ha disorganizzato ~e.famiglie, (mposto fa menzogna, la ipocrisia, la servilità a 40 milioni di abitanti. Ha fatto una Varsavia di ogni città e di ogni borgata, della penisola un'immensa prigione, governata dallo spionaggio e dal terrore. nella quale è un dlelitlo anche il mormorare, ogni ciltadino teme del suo vicino, e gli amici hanno paura di salutarsi nelle vie. Nessuna dominazione S'lraniera fu mai piil straniera di cotesto brigantaggio indigeno che si proclama nazionale; nessun esercito di oooupazione del tempo di guerra fu piil cinicamente feroce di cotesta orda mercenaria che ha sollomesso, in nome della patria, la patria diisarmata a una fazione armata. Nessim Al/ila, di cui la storia serbi il ricordo, ha eguagliato cotesto vandalismo. FILIPPO TURATI. Agelimigraitnatliani Che rimpatriano Compagni di lavoro I . La sl~gio?e volge alla fine; tra non mollo voi ci fascerete per ritornare nei vo!'tr1 paes1. V1 accompagni il noslro saluto e l'augurio di rivedervi nella primavera ventura. , 'l'_iran?o _le somme rli f,n di stagione troverete che i risparmi falli sono scarsi, rnferiori all"umano bisogno ed impari alle fatiche prodigale. Gli è che voi come noi, sovente più di noi, foste vittima del sistema capitalistico vigente i~ generale e del padronato in particolare, che vi sfruttò esosamente. Noi cercammo, cerchiamo e cercberP,mO con tutte le nostre capacità cli limitare prima e d! abolire poi lo sfruttamento ingiusto ed inumano ed all'uopo affronlam1_no,a_ffrontiamo _ed affronteremo anche dure ed aspre ballaglie, persecuzioni a sacrific1. Dallo studio, dalla storia e dall'esperienza traemmo la convinzione chiare e_profonda che senza lotta, per i lavoratori, non v'ha progresso, non v'ha hbertà, non v'ha giustizia. Se i nostri padri non avessero lottato noi saremmo ancora soggelli alla lir11nnia. dannali al servaggio più triste, umiliante e degradante. . . Con_ le lolle_ politiche e sindacali conquistammo e difendemmo una certa IJb~rla ed. lll' alcum mestieri ed in alcune località strappammo condizioni di laYoro e d, salario, se non buone, discrete. . Nelle nostre l~lle ~indacali, di difesa e "di conquista. ebbi mo soYenle al nostro fianco. una parLe_ cli. vo,, che conoscrmmo ed apprezzammo come militi valorosi, arden~, ed entusiasti della grande causa proletaria umana. Ci auguriamo che in avvenire anche quelli tra voi che finora rimasero lontani dal nostro movimento apatici, indifferenti oppure striscianti vergognosamente ai piedi dei padroni si ravvedano e prendano il posto che loro spella nelle schiere proletarie lottanti per la difesa e la conquista di classe. ' Ii doveJll'e hi1con1bente. Di fronte alle ingiustizie urlanti di cui i larnratori sono viLlime ed all'accanimento c~e la _reazione pone nel _ri~adire le catene del servaggio operaio, l'indiffere_nz~e I ap~t1a_s~rno colpe grav,; 11parteggiare per lo sfruttatore, il sopraffatore ed li llranoo e villa suprema, vergogna somma, tradimento codardo. La lolla per la difesa e la conquista sociale, oltre che un diritto è aocbe uo dov_ere_- imprescindibile dovere - per lutti gli operai che non hanno l'anima di scb1av1 e non godono delle frustale dei dominatori. ~a nostra !otta è_ lotta d1 tutti i giorni. in tutti i paesi. a St)Conda dell~ circostanze. ì'\ella Sv1s1.era le battaglie ci,,iJi del lavoro, polilicbe e sindacali, le s1. poss?no_ combattere a visiera alzala, nelle JiberUt delle leggi democ:-alico-borgbe_s1._Qui s1 ~ossono esporre e sostenere liberamente ld proprie idee, le proprie ra&,001. , propri programmi, ~f:i giornali, nei comizi, nelle sale, nelle piazze; si puo reclamare, protestard e scaoperare. senzél correr rischio èi venir arrestali. malmenati e p~ggi?. 'I'ale òiritto, in !svizzera, vale anche per voi, eompagni emigranti; nessuno d1 ','01 ha nulla da lemer:e per il fallo di organizzarsi, di reclamare, di protestare PCI, all occorrenza, anche d1 scioperare. ln allri paesi la situazione è diversa e quinùi ancbe la lolla va svolta in alL,o modo, con allri mezzi. Dove la libertà è soppressa convien combattere a vjsiera calata. Purtroppo nel Yostro paese le libere organizzazioni sindacali cbe erano in rapporti cordiali di solidarietà con noi e coi lavoratori di tullo il ~ondo furono distrutte_ ~urano coslilu_ite invece delle corporazioni coatte, nelle quali "'li operai b~nn~ d1r1t~osolla~lo d! pagare l_cquote_ e qi ubbidire ai dirigenti, che 0sono nom111at1dagli orgam fasc1sto-.;;tatah. La Libertà, quella Libertà .. .eh' è si cara come se, chi pet· Lei vita rifiuta per _dirl_acol_som1:110poeta del vosLro pae~e, « quel bene supremo senza il quale tutti gh altr-1, beni n,;n contane,». come rhsse recentemente un oraanizzalore francese, la Li berlà, per. la cr-iale soffrirono e morirono purissimi ero~ fu strangolata nel vostro paese e v1 fu instauralo l'arbitrio, il dispotismo. la tirannia. Con leggi e discorsi demagogici si cerca di dare ad intendere che lutto ciò fu (allo nell'in~e!e~se dtl paese, della classe operaia, della pace e della giustizia ~oc1ale. La v~nta _e~be la classe lavoratrice italiana oTa è più soggiogata che mai, e leg11;tam_an~e p1ed1 al carro padronale-statale; non può difendersi con le libern organ1zzaz1om, come faceva un tempo e come fanno ancora i lavoratori degli allri P'.3-~Si. E'. un _fatto_che lo S_talof~scis!a. ter:de a restringere sempre più perfino il dmlto d1 em1graz1one, ad 1mped1re cioe a1 lavoratori italiani di recarsi all'estero in cerca di quel pane che non trovano o trovano troppo duro in llalia. Emigranti italiani ! . Tornando nel vosLro paese recale ai compagni di colà il nostro fraLerno saluto e l'espressione più calorosa rd appassionata della nostra solidarietà. Dite loro che i lavoratori organizzali della Svizzera e quelli di tutto il mondo non li banno di~en~icali e n?n li dimenlicberanno; che tengono alla la bandiera delle rivendicaz_1omPt:Olelan~; che rann_oe faranJ?O qu~nto è e ~arà in loro potere per aiutarli a li berarSl e a liberar l ltalia dal regime d I oppressione e di vergogna che li attanaglia. Sperino ed operino fortemente, sagacemente, costantemente. Viva il libero proletariato italiano! Viva la solidarietà e la lotta internazionale per la redenzione del Lavoro I Autunno 1927. Ilavoraetdoireliidelegnoorganizzati dell!atlzzera. Di chi la colpa? (Lette•• apena ad un gludlee ■eve•o e gla■to) Egregio Signore. di tanti Stati in un'entità più vasta e più possente. Giacchè Ella m'insegna che rinternazionale, [ungi dall'escludere la nazione, la presuppone, così come l'addizione presuppone raddendo. Que.<Jtagente è inscritta nel libro nero dei Consolati e quando st presenta per ottenere un passaporto per sè o per uno dei tuoi, si sente dire che bisogna aspettare, che bisogna chiedere informazioni, ecc. ecc. Maniera garbata di funzionari i quali non possono dire: • C'è l'ordine di non darle il passaporto>. Un italiano residente a Parigi desiderando essere raggiunto da sua moglie rimasta in Italia, si reca al Consolato per ottenere che camminino le pratiche relative al rilascio del pasaporlo per la moglie 5•tessa. ll Consolato - per bocca di un suo funzionario - risponde che non c'è niente da· fare. L'italiano spara siù funzionario e lo uccide. Questo il f alto: Ella è chiamata a giudioare. Mi permetta di inollrare qualche spieg-azione e qualche consièlerazione. Desidero trattare la questione da un punto di vista generale. Da un punto di vista generale premetto, egregio signore, che devo richiamare la di lei attenzione sulla politica adottata dal governo italiano reldtiva ai pas.s•aporti. Politica che si può defìnire cosi: • Per principio, por!a chiusa. Se si deve aprirla, si t•uol guardare bene in faccia colui che deve passare - sia che entri. come che voglia uscire - per assicu- . rarsi che non sia un nemico della patria•. Nemico della patria è, per roilei norma, un termine generico che si presta a tutte le interpretazioni possibili e immaginabili. In genere è un nemico della patria colui che non è fascista. Chi si permette di credere che il regime democratico si addice al nostro paese meglio clel regime attuale, è un • nemico dellèt patria>. Non c'è bisogno che sia un rivoluzionario di tinta scarlatta, un hols,cevico - come si dice; basta che s-i d~ca favorevole alla libertà, per i paTtiti che non sono al governo. di esisiere, di avere le [o;·o associazioni e i loro organi, di manifestare le proprie opinioni. Nemico della patria! E se si stesse entro questi limiti - brutali si, ma precisi - sarebbe ancora cosa passabile. Tl guaio è che c'è della genie la quale non ha in materia politica nessuna. nessunissima idea - e si vede lo stesso dif fìàata, combattuta demmciata Basta essersi urtati co/2 qualche pezzo più o meno in vista del fascismo: il vostro uomo è subito inscritto nella lista di quelli che devono essere e tenuti d'occhio• pronti a passare nel libro nero, nel libro di quelli ai quali non si dà il passaporto. Parlo - Lei mi comprende bene - di quelli che stanno all'estero; chè. per quelli che stanno all'interno. non c'è solo la faccenda di un passaporto tenuto in sospeso o anche negato. Conseguenza di questo stato di cose? Facile da capire. Molli - preoccupali più dei /oro affari che delle loro idee, del resto non prof ondamente radicate e sentite - fanno giudizio. Se per caso in passato hanno espresso qualche opinione non gradita ai fascisti della sua residenza, ora sla11110bene atlenli a tener chiusa la bocca, badando - se necessario - ad accontentare tulli, {ascisti e antifascisti, con frasi generiche che non dicono niente. Se in caso haru10 fallo parte di a1YSocia:::ionei di gruppi non in odor cli santità f ascisia, o ne eBcono precipitosamente, o passano fra i dormienti. Se. proprio li mettete con le spalle al muro, si con{ essallO: • Che volete? -- vi dicono -. Ho i miei a{iari in Italia; ho là dei parenti. Per non tagliare le comunicazionz necessarie per i miei interessi, ho bisogno del passaporto. E poichè ora il passaporto è una cosa che si dà solo a chi ha schiena curva, io ... curvo la schiena>. Le::..ione di carattere. Ma c'è chi questa benedetta schiena non può e non vuole cw·varla. E' 1Jn'asta rigida che magari si scaverserà come un bastone di legno ben s!agionalo, ma non si presta ad essere piegata come un bastone di liquerizia. Gente non pericolosa, da un punto di vista - diciamo così - morale. Genie che si occupa delle proprie faccende in modo corrente e onesto; che ama la propria famiglia; che, perchè pensa in modo diverso dia coloro che stwmo al potere, non crede per questo di essere fuori delle leggi e dei diritti del proprio paese. · Si sente italiana come italiani si sentono gli altri, e ama il proprio paese, anche se preconizza l'unione I Badi. egregio signore, che se Ella interroga a questo proposito qualche fascista, si sentirà dire che tutto ciò che io le espongo è menzogna e diff amazi.onc. Il fascismo non è soltanto violento; è anche ipocrita. E' violento all'interno ed è ipocrita all'estero. lo L'assicuro che tutto quanto Le espongo è la verità e ha non una, ma mille prove da presentare a sostegno di ·essa. • • • Niente, dunque, passaporto ai nemici della. patria. Ella sa bene che cosa vuol dire per un italiano che è all'estero, per un italiano alrestero che ha una fa miglia in Italia. il non avere passaporto. Vuol dire una famiglia messa a brani; qualche volta, molte volte, la misura di una parte dli essa senza che la'ltra parte pos!>a venide in aiuto. Casi che succedono. Quanti ne potrei citare! Orbene: si metta un po' nei panni di coloro che, per un no d'un funzionario di Consolato, vedono torta qualunque possibilità di mettere insieme questi, due tronconi di famiglia, di ricostituire la famiglia là dove sta colui che ne è il principale sostegno, di rimettere in piedi uno stato di tranquillità relativo e di relativo benessere. Si meila nei panni di questa gente la quale deve continuare la vita antipatica e costosa della pensione, col pensiero tormentoso indosso - ohe rode i n<>rvicome ufr verme insidioso - dei propri cari lontani, poveri e indi{ esi. E poi si renda conto che questo è dovuto, si, ad una politica di oppressione per elfi. la li~er~à di_pen~1ero non ha più dmtto di cittadinan;:;.a; ma è dovuto. aneli~, alla bassa dela:ione di gruppi locali, spesso irresponsabili, i quali perseguitano un auversario semplicemente perchè è avversario. Chi, perseguitato. sa tenere i nervi a posto, dice: • Prima di essere colpa di persone, questo stato di cose è colpa di un sistema. Con un atto di violenza, individuale, io non abbatto il sistema; sopprimo, quando mai, u:ia persona, creando una vittima di più. Ecl ~e';~ tutto. No. meglio è che 10 presti 1 opera mia a che maturi uno stato di cose che renda possibile i~ I~alia _l'in~trmra:::ionedi un regime di lzb~~ta. E lungo, è doloroso; ma non ce altro da fare•. è.'è invece chi ha i nervi lacerati. r - di fronte acl 1m dolore recatogli - non sa veder<" altro autore che l'ultimo il qur1le vi ha collaborato. cosl come il cane s'avventa contro il sasso che l'ha col,pilo. E se la piglia con quest'ultimo, e protesta, e - ahimè! - spara e uccide. li caso di Di Modugno. Ora. Ella giudichi. Per me, dico questo. Di fronte ad W1 Vice..Cor:sole eh~ mi nega il pas.i,aporto per mia moglie e perpetua cosi la divisione fra me e la mia famiglia, io - che 110 i nervi a posto - vedo il regime fasci sta e non il fun::ionario. rendo responsabile il regime fascista e non il funzionario. · Ma lo stesso stato de' miei nerui n?n cambia quando sono, giudice, d1 (ronle ad un italiano che - persegwtato, danneggiato semplicemente per le sue idee - tira fuori il revoluer e spara e uccide. Anche in quest_ocaso - come nel precedente - discendo alla ricerca delle cause passando oltre la persona dell'iwcisore. E trovo che responsabile è ancora, il regime fascista. ' Se Ella è ve~amente severo e giusto, dovrà vemre alle stesse mie conclusioni. Grad.isca i miei ossequi. UN ITALIANO. -o- ,,

L'A VVEN1RE DEL LAVORATORE LetrtedallaFrancia SOIOWNISMO IMBECILLE Tra la farsae la tragedia zioni 5 ruricNcamente riconosciute di cost:lu"»:r.e altre come arganizzariani di fatto. Da parie sua lo Stato si impegna di riconoscere quella fra le organizzazioni es:slerJfi, per ciascuna calegoria, che è la più rct.piprese~fafiva. Dunque .... ,,_ Le :i1m0s1Taz1N11-p.iniine ;)(.'r .1., p.-oteist.a im. farvCire di Sacco e V anzetli, ,p-rima e d0cpo l\:m.farn:e e,ecuzri.cmc, ham.n.o d.a,•o moòo al]llJ. stampa coMen·:ilr:.'Ce di 1icomfunciatre 1,:,. caunpai§na p;!,r -iii «rafou1(.•me-nl,, .di tut.~i q u~bi stranieri s ::-spebti d. rikiee 1siovyor0Ì\,-e, e pe-;i- drur 'Vllgc,re alla cr.,n;i~ questa slailiwa <la!bbene falsa la ve-r.i.ià, ~a, isnventa alti cr~ ~ più ,t,unpi. A sen,'ciir Ilo.o nou è -iil p~cilo f.raU'l.C"-.Ge ;I prctlelamiaA-0,patigino aid e-levare l'tm.dif;na.ta ISl.la protesta 'COII\tro l'eseoraindo Jelu.l-to id4 Boot on; il potJ>oLo franrese è i.ulto ipea- La idemocretzia dei Tayer dei r uUier e id.ci m~bri de!lllia «Amffl.Clln Legiùn>: sono igli «011desia-a\jle:1»stra.nne11i, turoolen'i, aibtaocahrigbe, viok:nlli. ,ladri, una.rchi1ci boanhardiieri, sovvers1,i o~- nalffi; q~: al1'la ,pJa"LaJ li pr~tio di poJ.izia di Paa-i~i -- iin d.iidhiaa-U.:on:iq. uasi• polemich~ con quEillla parte td.e]la stampa dcl «da+U alilo slaia.. mero» - fa ~e che scl :> éll .'.)dl.que rp. eonto circa d~ =e.rosi arrest.ati di questi .gk>mrl. =o deglii .sil.t·ain,i.e.J-j; cne n= è verio die ,dw·,a,n,'e l'ulliiirna ,gran.Idio.sa. d.imoslra~itom.e Ila folla abbia fa1to ~freigio a.I ~sctlldia.tIÌ.ncOillrlu»a1bl'Arco .cii Triio.nfo; ma questa sta.mipa, ohe a,veva unvenla'lo lo sh-~io !I)eI" faa- Ì!mpressivn.e suh1'Qpi• ni.one ipw;>blica, -non pubbhca -la W)!!Iltita e contilnw.1. la su..'¼ caanp~na per ~i «re-- (=lfllemen t». Dei, ,'.re miLi.oni cLi. tSb-a.noo,ri ohe vivono bi Fll'aJlala, ooe miii<Xni e ,mezzo sono ◊-' pera, nel-la quasi 11a:rotot.a.liità a<venti -simpa.11i.e p ri, paxbiti savversitvi e ,nel cal.50 .sa>ecif.i.oo, si può l<UTe, ai-ellll.a loro <lioiallirt.à contr.o La mostruosa cotn.dainn.a. ei. due 1 nnoc.<en.'~ ima.rt.iri uccisi, sello ipe,rchè prof e..,.santi cor~gi.o.iléllme(lte idee sovveinsi. ~e; oome a,Ltu.aa,e ii.'V «ificlte à 1a porte! ,, dd questa stam:-,(J)a? come espellere dua rnllioni idi iuanvmi ohe som-0 parie ~egra'Il.1.edelll'eicanomia del! ipa.e,se e oh.e iiu e.ambio ldell'ospita.Li'tà e deilila ma.gra mer• cede dhe 11tee'vono co~oai.o un ilavo.re u'i&: ed ~zato, ohe se ve.rosse a mamca.re sipez.zere-hbe uno idei pi,im.ci>pa,li iagtam.ai~~ de11a.(!)rodiuzno-nee qui.In/di del. i',100nom~ e delùa 'VÌta dcl ,paese? Vtia, .signùri com.serwa.Lori, vi ~e-te gaà i:,en'llìti <li esserle strutli. trascinati daM'unan:i.me mélàgnazrcxne -detl po,polo fratn.cese mwcainte ~z.ia e 'J>0T queslo ~oipotlo aver soniiL'oipalrdle di con.damina per l'empio misfatto? (E poi, nel! ca:so, ohe c'entrano 1gli stralrule:ri da ch,iede:me, nelllla Lv.ro ~aiade mai~ora,nza. l'espultsioaie? Un ,po' 1d'oneS!là ,professi'OlllaJlee l\.l'll po' di buan senso, •or.i cor..senYatori dél gi-:=litsmo fora1~iart.ol UN P.M.JiROSOSPETTACOLO Non è una nota soll~ ailla musilca dii quest.e «Uet'ere.; ma tlo ~petl:acolo a cui bo a:ssìstlito -è tafhmente ra.ro etc!. im,pressionaa.ll:e ohe n<.m ipOGSo fa.re a memo di se~e pei ·Ietrt.or,i dell'Avvenire. Da oltre quafuo ,l,u,ngh-imesi non J»O- ,~ ii!n -q.u-e&'id.i!paa-tf,mentidel mezzogiorno ~ fll"amcia; qt.111<ttiro mesi di .a:rsuria e le numerose foreste di ,pini e ,di ohvi ,poste sui ver.sanlli delll'e brevi, cobline, sotto i.Il cocente ~Olle <li liutti i giorni .hanno veduto ~..a-a'sfol11Il.ani tiu-ttri i •yir,gulli e j n:· sidui d.cl'la .poltartiura laisciati., aibb,amd,o.n.a,ti im = ana'leria ii.natriJdjta, secca, i,n,I.ìiaanmalhillte 3)':ù 1della slessa pa,g.hl.a. Illl questi ,.iomi sOl!lo scoppia ti n.umen)!Si ,gil.ii.ndend.i. fon1mtaJgimartu.ena nube nera, fib'..a, -che pa:re na.sce:re .al d.i Jà di IJ'l1a cct.'1!Lnae che s'alll-a,i,ga iré!lP'Jdattnen1lc ~T de!oi,ne e decine dii ohiJlamelri aimp:r0-- ~=n<lo ,l'arrita. id.i un a'$pro cid.0<re di bruc:ato e il.all!Oia ea1d-errefaLd.i di cen-ere la.a-- ~he oome lfi:ooohi cm aieve, a più dbillomet-ni ,di dist.anza; poi, neilla notte, dall:le ~c:•nl!il!leporla!te dall vento, a!l!id mcen1d1 S! sv.ihuµpamo ed ()(V1U!JlqualeiO!l'no girart.a lo ~uardo un p:;s~~g1air~ siin.istTo id.i fia.mme aHilssilme e di bracieri ~paweintevoLi dii. ~rureoohi chllCIITle!triq uaidraiti. di d:mensilomii; 1poi, ancma nuO'vi i!noondi su un fu-CJI.IV..e a .semicerahi,o della &un.ghezza ~d più ahe cP...nlo chiJlometri m,,;11.anoll~ rnsseggi.a,n.o come tanti soJi al loro ,levaaisi.· Poa. la !otta ,del]',uoono contro O.'elem~n'lo per isdlan-e i rvari focolla:ri d,unuta 6 ~ riposo rper all.-cu!llgi iorni; interi versrun,'Ji dii m-c<ntibt,ucianti cO'!Tleha-ccctle _g;- gam.tesche; un tenribiil.e e sinstr-> spettacolo damlesoo; antfiltion.ei mitioni ve-rannente al!lidaiti~1ln fumo» iim m:en che si <l.i.ica. CosgraI nmag~ioranza LONDRA', 21. - Il presidente Cosgrave si è assicuralo Wla maggioranza, per quanto esigua d-el nuovo Dàil Eirean, ciò che gli permette di rimanere al potere; e al potere rimarrà certamente; secondo i le1egrammi che giungono da Dublino al Times. Eoco i risultali definitivi delle elezioni: partito governaLivo 61, indipendenti 12, agrari 6: lolale delle forze govemalive 79. Partito repubblica.no ~vaJer~ta 57, laburisli 13, lega nazionale 2, comunisti 1: lotale delle forze di opposizione 73. Alla sogliadel VI inverno fascista. Un'a~nz.'a di in:Jormar.icmi parigina comunica dei gravi faJJti che sarebbero a:vvenuti nei ~iorn.i scorsi a Mantova. La folla dei clisoccupal~ di Diità e di campagna do,po llna rumorosa dimostr(U)i.one di prc,-t,esta contro il regime avrebbe preso d'a3saJ.fo i! Municipio, vi a.vrebb{! appiccalo il /1.zoco, e ucciso il podestà fascista caduto nelle mani dei dimostranti. [,e aufolilà e la lorui pubblica impotenti a reprimere la rivolta, sa,rebbe iJu-ervenuti nndomani procede,ndo a rap.presagUe Jeroci e ad crrresfi in massa. Gli stessi giornali della pen:sola ci parlano di gravi provv2d-im.enti contro la messa opera~ di Ravenna irr seguilo al- /"episodio d,i u.n opera:i-0 cNsoccupcrJo che, al colmo dell'esasperazione, armalosi di un moschetto, ha sparalo su un grupp-0 di u!Nciali della MJlizi.a ucc:ideruione un.o e ferendone parecchi. Da o w,i ciJ:Jn d' l!<Nia vengono segJ«J.- la/ri complotti e arresli in massa di operai e dJ citfadmi. E' i.I se-sfo inverno Fascista che sz <UJ-- v"cJ.na: inverno di lame, di insofferenza e di rivolta. NeN'u!Nma ~t~imana iJ numero de1 c/Jsoccr..,palti,rrella ciffà dd MiJGlno è salito a ciirro ~nfomlJa. .. Cbiare1za Il proc;uraf<>redel re d-i S(1Q-0Tt.a il-acendo 1a pro,pria feroce rÌC>hies.fudri perno per i resp-0nsab/li de1Ja fuga di Turati, così ha moN:vafo la sfre1-ta e severa op• plJ<:arlon:.edella legge sull'espalnio. " Questa legge ha uno scopo di p~ t>(!n.zii<mien un momento In cui il popolo della .nostra gra,'ide nazione, guid~o daJ genio de/Ja razza, si raccoglie e si pre,pa• ra alla cornqui,si,a delle vie del mondo ~- N o.n si p-0teva .fare allusione più ohia. ra Q,$i i.nlendtiirnenti di guerra immin.ent.e del re~e fascista. E ciò mentre /'on. Scid/oja, a GiineVT'a, .-ollabora ,,nr ll mar-denimento della pa• ee rwl mondo! Non si è potutosalvarli! Da Genova giunge la .notizia delfa.rreJto dell'ex-vie.e segretario generale d<!l Parli/o Nazionale Fascista, Ge.rardo .BoneNi impuiafo nientemeno che di complicità in omici,d,io per avere concorso bisi-eme ad dltri !asdsfi; fra i quali un seni<Yreed un centunione della Miilizw. all'assass~nio di un carabiniere che era sfato posto a guardia, nelle famose gi<Yrnate di novembr<t, del negozi-O di macchine Rebora e Beauf, allo scop-0 di penetrare nel rnegoz;io e svalJgiarlo, come in effe.Ni fecero. N Bon.elli e complici riuscirono anche a rompere la cassa F<Yrie e ud impa.drorursi di una f-Orfo somma dJ denaro. li bell,-0 è che sono coinvoltJ nella ste.ssa r,~nsabililà il QI.U!s!Oree parecchi funzionari della questura di Genova, tantochè in quesfà gionni sono stofi liquidali. Il Bon.elli ebbe un ,momento d,i notoritfà quando fu assurto alla Setreteria generdle del Partilo. che in più occasioni ebb€ a rappresentare ulficialmenfe; ed anche per le gesta di terrore che, so-lbo la sua guida ed aspira.rione, funesiaro,no la .Uguria. U governo ha cercato in tutti i modi di 5".llvare i propri ami"i, fan.io che per dieci mesi questi hanno potuto restare indisturbatJ. Ma dl/,ine ha dovuto cedere perchè essendo i danneg~i(tji sudditoi stra. nieri questi hanno insi-st:fo a mezzo dell'ambasciata "del propr,lo paese, per avere giusf.izia completa e per essere in.dennizzC1;fl. La grandeavventura Ven~i giorni or sono un fallo gruppo di u!Ficiali superiol'i di S. M. ,in borghese muniti di biglietto di serviz,io si.no a Modane, hanno perc&rso tuffi i vdlichi cJ,pìni sp:ngend osi smo in territorio francese avevano l'incarico di studiare posizioni avevano l'incarico di studi.are posi~onl e di controllare tu-lfo il movimenJo d.tl,Ja frontiera francese. E' la pr~oarazione della grande a.vvenl u:ra che si infensi/rica. Profumo di bergamotto La stampa reazionaria di tutto ll mondo è, per p.rin.cipio, piena d'aifenz;iorri e d'ammirazione fX!T il regime fascista tlaliam,. Ci sono tdlun.i gio-rna./,iperò che esagerano: uno di questi è il figaro !fXV'if!in.o, di proprietà del farrwso profumiere arcimilionar.io Coly. Le ragioni di aJl,.i..nilàideale no,., bastano a spiegare gli erdusi.asmi del re dei p,.ofu.mi per M usso/J.ni. Ed allora la <,pi.egarione è un'aNra. Si tratta di talune concezioni speciali, di vero favore, che il signor Cofy avrebbe ofterwfe dal Governo fascista per l'esportazione del ber,ga.- rnotlo, ìl prezios,o frutto calabrese dal qu<ill! si estraggono le essenze ,per i pr-0fumi. Quest-a volta Muss;albti ha pagalo in n.aiura! BibliotecaGino Bianco Il modello La /.;iJuanùJ. in virtù di un colpo di sfato reazfona,,io dell'anno scorso è d~liziata da un regime fascista. Nella capitale dello sfato, u K ormo, siede in permanen-::a una Corte Marciale che, seduta stante, giud.ca e fa /1.l{!i/arc ~li avversari. La setfim.cm.a seorsa ne sono slwi fuc!lafi olio e parecchie diecine di socia'ist1, comur::sti ed operai ulfe11dono la stesse sonte. E' quindi naturale che fra il qig, VaJdemeras, dittatore lituano e Mussoli.ni, si c;i.a stretto in quesfi giorni un traUaio poliNco e commerc1c:le. La cerimania della firma del trattato è auver.ula a Roma. Al banchello, il signor Valdemeras brindando alla salute di Mussolini, ha dello: « Noi con.sider,iamo il fascismo ifa/io.no com.e il modello da .seguir'i! 11e/la nostra po!Yfoa inferno ed este>ra "· Lo sanno, purtroppo, i di.sgrauali lavoraJori lituani! L' ipocr~'a Fasesta all'es/tero, IJTT'ivaa questo diSscorso: « Non c'è per niente affatto - In [fa. lia - un monopolio fasci3ta lllll re~ime sind<1C-Ctdleltual-e. C'è, sì, una sola organizzazione operaia per categcn-ia riconoSl';uJa d-allo Sfato, e che poss-a coru:lud-'2'reco.niratJi colle.Nwi. Ma c-iò è neceswrio per l'unità della classe lavoratrice. D'aUra parie c'è, nella Jegge, il diritto a chi non vuole far parie delle organ.izraDunq'll2 tuJilo ciò è semplicemeTl'le i:pocrifa. Per i motivi seguenJri: 1. - P<trchè una organizzazione sia g:ur•dicamente r:conosciuta dallo Staio, r:-orr:-q2uella che ha diritto di rappresentare tutta la calegorùz dei lavoratoyi a ciri si rHerisce, non basta clu! essa S:a la più rGlp.preser.Jativa, ma bisogna ohe abb. a bùoni ser,limenti naziona.li. Il che signif.ica che bisogna che sia fascista. Se non è f a.scista, potrebbe anche esser:2 ( si parla in uia di pura ipof.?si) infinitamente sr..1periore alle altre per numero e per c!frezzalura; ma lo Stato non la riconoscerebbe. 2. - Tuffo questo, ripetiamo, è staio delfo i.'l via dii pura ipotesi. Perchè, di fatto, non si lascia vivere nessuna c,,rganizzazione - nè pdlitica, nè economica - che non sia !ascis!a. Le associaz;io-ni di fatto , previste dalla legge es"slevano, ma sono slaile disciol1e o hanno dovuto scioglersi spontaneamente perchè messe neNa assoluta imposs"bililà di funziona.re. 3. - La vi'olenza fascista - opera di organizzazioni irresponsabili che il Governo conosce e, più che tollerare, incoraggia - la si che la legge fascista non può éssere applicata dai non fascisti là dove essa con.cecx! qualche briciolo di lib~rfà. La legge c'è solamente per uso estero, per uso di coloro che hanno biso- ~Tlo di essere .... ,i•tl:nocchiati. Lapacdaelmondo è sempirnepericolo LJopo La grande guerra durat.l dal 1914 al 1918 non si fece altro eh-, parlare in a1to !loco della necessHà di :.rovare la via che ,porli al disarmo mii ilare d'ogni Stato, per far sì che di guerre non se ne dovesse mai più, ne pensare, nè fare. Ma è ovvio il dirlo, che lutt:J codesto chiacchierio nelle alie sfere della politica e della diplcnnazia non furono e non sa.ramno anche per l'a'VIYeni-rec,he rv~ cue parole adatte solo ad .icconlentare i creduloni di facile le~a. La verità invece è pro!)rio il rcvescio della medaglia. E' da ieri la f~rcce repressione militare fatta dalla F1ancia sul popolo siriaco che era i,nsorlo ,per la sua liberazione; non è a.n.cora fuori dalla memoria d'ognuno la guen-a marocchina combattuta in unione tra Francia e Spagna contro i marocchini insorti COlll!ro i doaninaitori in Cina è un continuo guerr~iare e <lecine di migliaia di uomini sono caduti e da una parte e daJl'allra, come pure è ancora di ieri uni.. battaglia o razzia falla d.iìle truppe italiane contro gli abitanti dclia Libia che non decidevano sottomettersi ai nuovi dominatori. Da dopo il 1918 ad oggi sono centinaia di migliaia di esseri wnani che sono ancora cadul; guerreggiando. Dunque sono ancora immensi lutti e dolori che si sono fatti, mentre cc!..,ro che li hanno ordinali non facevano e non fanno altro che parlare di pace e di disarmo. Da una mano il ramo d'::>livo, segno di pace e di fratellanza, dall'altra ogni ordigno di distruzione e di morle, segnacolo ,di belva aswltat,1. di sangue innocente. Ma in verità non è di questi fatti passali recenti e presenti che io ·1.1glio patla11e, per convincere chj legge ahe la pace nel mondo è terribilmente n1inacciata. Dalla guerra ultima sorse la Sodel~ delle Nazioni, mentre prima della guerra e fino al luglio del 1914 'esisteva la Corte dell'Aia, dove era impegna~ivo che ogni nazione che avesse avuto ,:iffese o credesse d'essere stala olfesa da altra nazione, doveva sottoporre le sue ragioni a tale consesso. Lo scopo cii tale consesso deve essere slato nel pensicfO dei fondatori, di potere con lale istituto risolvere ogni controversia fra nazioni e cosl evitare al mondo il flagell::> della guerra. M.a in barba alla Cort~ dell'Aia la guerra venne e divampò terribile su quasi ogni nazione d'Europa. Fu un flagello che ha coslat::> :.dia umanità, oltre che la dispersione di enormi ricchezze, ha richiesto in sacrifici umani circa 10 milioni di vite. E da q,ueslo maceL1o lerribile, di cw i contendenti hanno continualo a spallegiliarsi la responsabilità, è sorta, come dicevo in principio la Società delle Naziqni, :a quale si è fatta iniziatrice di varie c,mferenze per il disarmo fra le nazioni che ne fanno capo. Ma come ognuno sa tutte le conle,cnze per il disarmo hanno fatto -ilecca, e non poteva essere diversamente. Anche l'ultima di pochi giorni là è completamente fallita, e tanto per co~ rfre la debàcle, venne pubblicato un comunicato che la conferenza per il d \ anno era stata rimandata «sine die", il che vuol dire alle calende greche. Questa ultima conferenza ha falfo cadere la maschera a chi ,in alto loco andaJVa ,grid.aJi.do che la loro vo.lontà era di procedere sul serio al disarmo. Il Tem.ps giornale che è portavoce di una parte del governo francese scriveva giorni fa a tale ,proposito, che dal punto di vista della Francia, quesro aueva già falfo in materia di disarmo tutte le concessioni possibili e compatibili con la giusta preoccupazione della propria sicurezza. In merito al geslo di Lord Cecil (che ha dato le dimissioni di membro della delegazione britannica a Ginevra) esso fa comprendere meglio tutte le difficoltà contro le quali si urta, chi vuol risolvere il problema del disarmo, che si presenta, dice il Temps, «diverso da nazione a nazione». Continua 1dicendo, che non crede che le dimissioni di Lord Ceci/ significano un regresso nella politica di pace dell'Inghilterra, ma che esse indicano che sarebbe terribilmente dannoso il cedere a idealismi, sia pure generosi, nello sfato altuale dei rapporti internazionali. E se ciò non bastasse a darci Uh quadro completo de'Llo sciovi.nis.mo d'~ni nazione, dirò che i giornali gov.ernativi di Inghilterra sostengono che il governo bf"itannico non può disarmare, perch.è troppi SO'llO i suoi impegni da difendere, come pure gli Stati Uniti sostengono il diritto della libertà di potersi armare quanto meglio e quanto cre<lono ed in ultimo abbiamo l' Hailia, dhe mentre il duce ed i suoi cori-fei fanno dire ai loro giornali la loro volontà al disarmo, m ogni concione che tengono sulle piazze delle cillà d'Italia non chiudono concione se non con le parole: «Le aquile romane caleranno sulle terre che furono dell'Impero romano!,.. Il dominio d.i Roma eterna deve estendersi! La gioventù deve mantenersi pronta, e chi ne ha, più ne metta. Questi sono per gli uni e per gli altri, argomenti per non fare un passo ver..o vera.menle il disarmo. Ma essi cianciano e continuano anche in quesli giorni a cianciare di disarmo. E mentre fanno dire alla loro stampa la necessitò di procedere al disarmo, varano nei porli marittimi nuove navi da guerra, negli airsenali approntano nuovi ordigni di morte, la scienza pure si mette al loro servizio per cercare e perfezionare nuovi istrumenti capaci di distruggere il più che è possibile di vile umane. La borghesia va preparando una nuova guerra che sarò di cerlo mollo più micidiale di quella appena passala. L'umanità della borghesia si risolve solamente ed esclusiYamenle nella difesa e nell'impinguimenlo del suo capitale. Essa non conosce alcun senso di umanilò.. La sua umanità è la strage di milioni e milioni di uomini, e sopra di essi, come uccello di rapina, essa specula il suo gi.tad.agno. Ma si continua a parlare di disarmo mentre la guerra si avvicina a passo accellerato. Il proletariato deve porre la sua volontà sulla bilancia, perchè questo lerrib~le flaige1lo, dhe semina morte, dollori e miseria, abbia a scomparire. Solo la sua forza ,può oopra.re q,ue1lo che si 'J)UÒ ooia:mare i_ilmiracolo. B. Settbeomba tontruontreno ATE E, 21. - Telegrammi da Gevgeli re<:a.no che stamane alle 2 il treno serbo n. 703 ha incontralo lungo la linea selle bombe deposte sul.le rotaie nei pressi di Stru.milza. Una serie di esplosioni formidabili si è prodotta e lulli i vagoni sono slali dislrulli. on si conosce il numero delle villime. L' allentato si crede opera di comitagj bwlgari. • CORRIERE PARIGINO Il dramma del consolato. , Ona bomba sospetta. , Ventata di reazione, , edore di petrolio ! LunEidl 18 scorso un giovane si presenlava a.gli uffici de I co.nsola.to ~~aiia'!lo di Parigi e ohiedeva di essere ricevuto dal vi:ce-console ;,,ddetto aj passatporti. }introdotto, do;:-o un bre-vP. e concitato colkquio, il giova~ :n preda all'esasperazione, spianava sul v:ce conso!e conte Nardini una rivoltdla e ne ]asci.ava anelare <.re colpi mortali. Subilo d01po il delitto, l'assassino fu colto da una crisi acula di ep:lessia durala du2 gicrni. Superata la crisi ha fa-tte :~ se~uP.nti dichiararioni :dle autorità g:.U.diz:ari~ francesi: - , Mi chiamo Sergio Modugn.o e 60no nato a Cerignola .. e1 1921 Lui arrestalo aJ mio paese unicarn=Le perchè so• spe~lo di aniifascismo. Ri.lasciato partii i:,er RQrna a:la ricerca cii la.voro, ma arrestato di nuovo nel 1922 flui ricondotto a Cerignola e costretto a .,;o~giomarrvi. A Roma aveva fatta la conosoenza di W1.ara.gazza che mi ra_ggiunse a Ceril!nola da dove però oon foglio d.i via obbligailorio venne ricond-olLa a Roma e diWdata a!d aLlon!-atn<1.~.Tulta;.,-ia riuscimm-0 a sposa.rei. Ma la vita ci si re:nd.0Va impossibil-e: arresti, perqursizaoni e boicottaggio dal lavo.re. Per &fuggire alla miseria ed alle perseowioni mi rifugi.a.i in Francia con la spuanza ti.i far venfre m1a. moglie e di ricostituir qui la mia fa.- tnitglia. Appena giunto infatti, chje,si al consolalo il passaporto oer ; miei: mi .si lasciò spera.a-e di _poterlo o~lenere. Dal1 'Itallia mi g~evano lelit.ere strazianti da.i miei clie mi <l.eçcnvcwa~ I.a foro miwri.a e mi· rimpro.veravano di no.a fare quanto era necessario per fo.,rli ....-em,i,re. ileri l'altro mi recai per la ce:ntesi.ma •·olla al oonsola.to e mi si annunciò che ti pa.~por,t.o era ~ba'.o rifiutato. Non vidi e non ca.pii più mi~la ... ,,.. Nella perquisizione operata al suo d-0arici-lio sono start.e riinvenute .mJatli delle l~Ltere delLa ano~lie del Mo-iugn.o nelle guaiti si implora la rioh.iesta deil passaporto ,per sot',rarsi alla miseria ed al,le persecuzioni. Su questo b-iste episodio della dolo- <Osa odissea della emi,g.razione it.aJi.ana, il fascismo sta ricaman.d.o la 't)Ìù odiosa speculazione. Si vuol lar ri.sallire la respon;a,bilità dc1 delibt.o alla _propaganda antifascista e non si aivvedono gli imprudenti penna.iuoli ,del regime che .se un responsabiJe c'è, ques:o è preci.sa.mente il fascismo. Oh.i ba armato la mano del Moougno è l'odiosa ,persecuzione che il ~gime no1n r.i<Spanmia ille {am~lie ,dP.1,pr-0fughi e d.egJi emitgrali. Il fascismo impotente a colpire oltre fronbiera coloro ohe non si sono piegati al suo dominio, si sfoga a tortura.me mO!lallmente e mart.eria'lmente i pM"e.nili rimais!.i in pa lria. Il rifiuto dei passapoPti fa parte di questo odioso sistema. /Nel lTiste epilsodio del consolalo di Paliiilgi, due so.no le vit1lime: il oonsotle Naridini - obbligaito a fa.r da a.tuzzino conLro i poveri emigrali - eid il giovane Modugno. IBd un solo responsabllle: il governo f a!Scis'..a. Ciò mostra di a,v-er coonpreso la stampù. francese che qua-si unanimemente esdlude il movente politico del delitto ed a.coemna alla esa.siperazione d,e.1Mod.~no per il forzato distacco dai propri cari. • * • li .rnisnero della bomba lanciata la sera delle d.unost.razion.i dj proles:.a per la esecuzione di Sacco e Van.zelli conLro un da.nci.ng di Juan-les,.,Pins (Costa Azzurra) (bc:mba che provocò d,ue morti e ~- me.rosi feriti) non accenna a dira<larsi. L' j1potesi di u:n altlenlaito a.nairch.ico da,pprima a l'atl!.ra delila v-e-ndella di un dipendente lican.zialo, seno state, dopo :ninuziotse in<laigiru, scarta-le dalle autor là. E ne sorge un'aH.Ta che sta acqws:ando contorni di fon,d.ate.zza: che ~ tratti cioè di un attentalo fascista al doppio sco,po di allontanare ,i Lurits'.;strani.eri dalla zona francese de1la Costa Azzurra e di pr01Vocare rappre;aglie e provve.-:limcnli da pari.e delle autorità fr-ancc:si O(",nlToi <SO!We-rshit.alia.ci che ,popolano la costa. Si a-Herma i.,nfat~i che su questa nuova stra.da si stiano ind.:.ri.zundo le i.ndat::irti della polizia francesa. J,a m:sLeriosa presenza d.i Albino Volpi - uno deu!:là assassini di Matit.colli - a Juan~Jes.,Pi'llS, la 9era dei'IH'ailLentato,co.nidol~:,vi i.n tutta segretezza. con 'u:n'aulomobiile fornito dail console italiano di Anlibes, ila ad accre<liit.are la version~. • • • Il mimi.stero di Unione azionale si prepaa,a ailJe elezioni del 1928 con delle poLenli stw~ate a de.stra. La po/lilla.ca di rep:ressione operaia espariimen:lala co~ tiro le <limo&lirazjoni per Sacco e Vanzel• li, non bastia più agli e1emenLi di d~ra. Le foroci senl:enze contro i .re:s_ponsaibili · · ~ rcpaga.nda antimiilitaris~:i., l'episoaio del deputart.o Marly posto nellle carceri della Santè al r~ime ,di delinqueruti comuni, i lema<livi di roblura di;_plOl!Tl.a!ci.ca con Qa Russia, ne sono i sintomi. più evidenti. M.a dove lo spi.riLo di ~ione del governo di Poincaa-è si sfoga con maggiore voJutrt.à è conl:ro l'eleme.nlo so:vv~ vo sl:ram..ie:ro.SOlppressioru di g:iorn.a.li etc!. espulsioni sono aLl'ordine del gimno. Cararoterisbi.ohe quelle nguaa,dant.i gli ir• ,eidenti dellJ.a Bess.u-abia ed i comuni.st.i italia.ru. ,I giorn:illi ,di destra se n~ compi.accio110 e l,ulLi i giorni n<m lesinano lodi ed i.ncougg-iaim01:rli alla polizia del .signor Chiappe per le brillanti e fru'!.tuose incursioni notturne .nE<glialbeaighi dei quar- ,:c.ri operai. Chi è trovato oe:nz.a carte in regola è 6mmediatamen-te ,espi.nto alla frontiera: famiglie intie:re con veodhi e ba.mhin. laric.ate sw -~ senzà il t.empo di poter fa.Te i propri ba,gagli. Tragica è a qoosto proposito la sii.iu.adone dei rifugiati po]irtici che per la loro 6lessa posizione non sono in cond.i:ziioni di essere perieltaanente in regola. f,utia l'em.i,grazione operaia in Francia si !.rova, del re-sto irretita 111. questo bisb..:cio: ohe per a,,;er la carta d,j identi là occorre aver trovailo la,voro stabile; e per lravare Javoro b:.sogna. essere in posse;so de1la carta di iden!ità I • • • U=. serrata e, ~olenlo. ca.ntpa,gna pro e cornro la rcilwro dei ra.pporli diploma.- tic1 con la Russia ha occupato la settimana scorsa la stampa ~rancese. Pretes:o ocx:a>~ona.leè stato i! ca.so Rakowsky. L'aittuale ambaiscialoire dei Soviety per aiv-er fi:rm.a.to a Mo.sca un manifesto .dell' Jnt.ernaziona.le Comunis-ta n0l qua!le si ipreconizzaiva La r:i.voluzi,on,e dei proletariati occidentali è stat.o oggetto d'una n.otia di protesta del Mini,. slro d~li Esteri, ~- Le spegaz.ioni di Cioerin e di Rakowski si.esso avevano aippena riso1t.o 1'inciden~ che tuUia la 51.wnpa di destra francese si è 1...oo.àta a richiedere l'aJ.lonlanamento delJ.'ambasoi.a.tore e quindi Ja rottura dei rapporti. La manovra è fai!lita per La fermezza. eh Briand e per l'energico contet.gno della s~ di s:iini&lra. Durante 1a polemiica è atHiora.1o uno scan.dalo il qua.le d.imoslra la 'J)U!I"eZZa di cer.to patriottismo e da i.n.di,pe:n.denza. della grande stampa. iE' risaputo come la Russia sia una id.elle !Più gr.am,di detell'la-ici di petrolio e come lo Stallo soviet-Lista p:ret.en.d.e d5. sh,u,t. t.a.rlo etc!. espor,tarlo e beneficio de-1la nazione. Esist.e a.I mondo - e questo podhl sapevano - un batl sir Henry De!tending, -una specie di re del peu-olio rogoa.nte ~tilla Royal Duich, la grande società l!ll• glese d'i ,.sfout'..aimentoed espo:rtazjon.e del prezioso combustibile liqtiido. La concoirrenz.a russa 1o esaispera e cerca tutta i sislemi per somfocarla. Con i mezzi ohe gli derivano da.Ila p:ropriia. sovranità della ric.ohezza è stato Ull.O dei più i.nflueoti istigatori del l,a rot !Jura lra l' lùi;ghjLte:rra e la Rus-sia. C011I11piutqauesta operazione s'ir Deie:rdting si è rivol<lo alla Francia coli' intenzione di provocare la :1lessa roHiu.ra tra i dru.epopol4 e chiiud.ere cosl Fn ablro sbocco a.I pe:a-olio russo. L"episodio ,Rakowski si presl.a.va m~nifica- ~te. Bd eoco sir Dete:rdiTitg b"a.$fomna.rsi in pEllil.egrino presso le redazi.oni del grondi gio.rn.ali parigini: sembra che si faicesse annunciare presso -gli ufifici J.i direzione con ,dei g,-ossi biilielli di banca. Tuiilociò sp.iega la feroce campa;gna di sLampa antirussa condolt.a in nome del patriotl4smo più puro da taluni gra.n,di gi.ornali. ill patriottismo puzza se:mp:rE>di qualche cosa: que!Jo fra.noose dj questi ,giorni puzzava di petrolio! . Scherzasnudlo seno _ 1EL FBLICE.. ... 1MPffiO' Era tempo che il nO<Sfrob2l ~dino d'Europa divenisse oltre che bdlo .... anche felice! Jn!alfi wa si può con/ermai·e che sotto 'l domir:io del gran.de predop.pi.ese tutto è ordine, è !elicilà. Basta aprire i giornali che si pubblica.no liberamente .... nel g1ard1no, vi accorgete subito del radicale mutamento: voi leggere/e che nel G:oappor..eauwngono Hloni ed !!ragani; che rrella Cina si sparano fucilate e cannonate; che in Russia c· è miseria e degenerazione; che nella Frane-a i comunisti ed i recdisfli fanno bacca:w. ecc., ma in Italia non c'è nulla che distoglie la !e1:cilà cii quel popolo. Rare volte l'articolo di fondo si occupa di cose italiane; e d'altro,d.? di quali cose si dovrebl;;e occupare ? Una v-01ta, sotto i vecchi r-2gimi, succedevano confrinue agitazioni poliiiche, rimpasti ministeni<i.li, discussioni di nuovi proget~i di legg<t, elezioni, sc:operi, e /'a."!te a/Jre calamità pubblache. Ma ora, rL predappieS<!, quale novello Messia per /"italica genie, tuffi i vecchi inconvenienti ha elinwnaf.i; la ,pace è tor.nata nel uecchio Impero dei Cesari, ed è sfata be11,;tdetfa a,nche da Pio .... Pio de Roma! E' vero che la vendila dei giornali in /Ja/ia è lorfemen:t-e din-tinzt~a, ma ciò rron è per ~'/ fatto che i giornali hanno perduto d'in~eresse .... ma perchè ... ma perchJ .... giri 1 italiani ora non hanno tempo di leggere, ma si occupano di sport per ingiganf&,e la razza, e lavorano.... e lavorano molto .... e mnngiano poco. Una volta dicevano che la felicJJà 2 come l'araba f-enice; invece il predqp.pie- ,se l'ha tr-0vata e l'ha .regalata agl'italia.Ni! L1buontempone.

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