L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXXI - n. 27 - 2 luglio 1927

V ANNOXXXL ZURIGO, 2 LUGLIO 192'7. Nun1. 27. --------------- ' TELEFONO 4475 - C-Onlo-Cbèquea N. VlII-3646. SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA P.E.RL'ANNO 1926: REDAZIONE: AMMINISTRAZIONE: PREZZI DELLE INSERZIONI: I anno, fr. 6.-; 6. mesi, h-. 3,-; 3 mesi fir. I.SO , L'Avvenire de/ Lavoratore , Zurigo Commissione Esecutiva del P. S. I. P~r t;o..-;,.. o c-p3z10 di linea (largbc,;za una colonna), 20 Cc::::lt PeT réclame continua.la, prezzi da ooirvenirsi PER L"ESTERO: I anno, fr. 16; 6 mesi fr. 8; 3 mesi, lr. 2,S0. Zurigo, Mililarslrasse 36 --- -·------------------------=----- Problema Il conflitto jugoslavo-albanese è sulla via della risoluzione. Cosi almeno assicurano le Agen;;ie ufficiose. Una nota gouernativa jugoslava dichiara inf atli di • accetlarc cli fare le concessioni , che le sono state <lornan_dalea proposito d<?lle • diffi- <·n/ia - albanesi. ln una parola, auendo l'lnghillerrn e la Francia unite fo proprie pressioni a quelle di Mussolini, la J vgn~lavia ha ceduto Sll tulla la li1:ea: se non sarei il ritiro formale. srtra per lo meno la modificazione dei termini della protesta contro lo arresto dell'interprete addelto alla sua lega;:;ionea Tirana. La politica estera del fascismo esce indubbiamente rinfor;:;ala da questa risoluzione. Se non si può che rallegrarsi nel ue(•er dissipata ww minaccia immediata <Li g11erraper /'Europa, purtuttavia ia conclusione cl<>ll"episodiiondure a ..:e••iepreoccu1,a::ioni per l'av1,e11rie I governi ciel/e grandi poten;:;e cli Europa, per compiacen:::e, per inle1 <'-"-' C' o per iimore favoriscono lo su1i11ppo<iellimperialismo frzscista ito/iano.. Q1wsto ~i 11/imcnta e si fa <>gngiiorno più prepotente e minaecioso per e/Jetto rii Urli fw1ori r1tolleran::.e. Mentre l'incidente di Tirana si sta risolvendo con pi~n,, ,ua '>oclài,a;-f ;:;ione. .11usso/ini fa rmnunciare la presa di possesso lfo p,ll'ie della ,,ero. nautica italiana di tutte le linee aeree in Albania. E' la preparazione metodica a/l(l guerra nei Balcani che Mussolini sta compiendo all'ombra della tolleranza della Società delle Nazioni e delle grandi potenze che la dominano. Ma non è sdamente sull'llalia fascista che si riversa tale compiacen- ;:;a. La rec::ione fascista che domina n1Jn solo in !!olia. benefìcia largamente, per csempic,, dei favori della grande stampa internazionale, favori che si esprimono talvolta in parole, tale altra in silenzi. Ciò poteva essere constatato nei giorni scorsi allorchè il Daily Mail, in tutte le sue edizioni, pubblicava un articolo firmato da lord Rothermcre, il Napoleone della ftampa incombente conservatrice inglese, ed intitolato: • Posto al sole aJl'Ungheria ! •. Non accade spesso che il leader della rea;:;ione brit<mnica mette il suo nome sotto un articolo. La. tesi di lord Rothermere è la seguente: C::.ecosloPacchia.Romania e Serbia sono in possesso cli territori s11iquali ha dirizlo l'Ungheria. E' necessario <:nele siano restituiti. L'Ungheria reazionaria e l'Italia fascista debbono divenire preponderanti nei Balcani. E poichè i paesi della Piccola Inie a hanno llllli bisogno dell'aiuto fìnan;:,iario estero è nece sario 0e si rassegnino a s!ibir le presswm e ad essere contenuti in una cond1;:;ionedi 11assallaggio rispe/Joso. Sel governo di Jlorty, il nobile uisconte , Rothermac vede /'alleato _naturale deliri Jnghilierra eh egli sprnge anche acl os.,.ociarsi più strettamente a .\lussolini E' tulio un piano ·questo. mirante a costituire una Europa f asci.,/a che so17ochi le ultime resisten;:;e della tradi;;;ione c}emocralica borghe.~e e che sbarri la via alla marcia rivolu- :ionaria del prolrturiato. E' la politica della grande plulorro;:;ia (ìnan;;;iar,r1rhe geita la marchera e rivela il mo Pero programma: il mondo rhiaui::;:;ato sollo i piedi cli una oligurchia cli na::.ioni e d; ccvitrllisli. . L'iialia cli .llusso/ini e ITngheria c/1llorly sono i perni s:ii qllali tolf' politica è destino,a a suilupparsi. I due regimi debbono essere quine/i sorre/li e ai11tuti fìnan;:;iariamente miltfarmenle e moralmente. Il loro pre.<Ligioc. oltivato e imposto. La pllllocra::.ia in!ernci;:;ionale,della quale lord Rothermere è l'autore11ole porla voce, fonde, .<:u di essi -le proprie speran::.e di dominio e di conquista. Ecco perchè noi non ci stanchere. mo mai di gridare ai lavoratori ecl agli spiriti liberi di lutto il mondo che il problema del fasci. mo non può continuare ad e ·sere wi problema es-elusivamente italiano ma deve divenire la questione a..,~fllanle PCI incombente di iutli coloro - classi Pc! 11omini - eh<' sperano. credono <' /oftano per la libertà e la civiltà nel mondo. L' italia all'incanto Nel Maggio ultimo scorso la stampa ufficiaie del regtme che ~O\'erna per d1sgra7.,a il suolo ilaJiano, da.- ,·a la not1z1a m toi·ma come d'wia grande conquista, cielia an·enuta conlrallazione defouliva d'un prest1Lo col con:,orz.10 banca1·,o arnencano, conl.i:allo dal Comun.e d1 Genova, mentre proprio nello stesso mese Ja Socielà Jieridionale del! 1:.- !eltnc1là ha riuralo sempre dal ciLalo consorz.io 11.ord-am<;ricano lv m1l!o111ei mezzo di dollari dei 12 che ha condat,ato, ea e pure 01 qul;1 g1orm un p1·eslilo al c.om,orzio 1lallano oei laYori puhbltc.i d1 ben a1lri U rn,]101u di dollari. ~arebbe moli.o ulile il poi.ere avere una esalta ll::,la cu. lulci i pre;slill che I alluale go, erno che sgoverna l'llalia ha coutralto all'estero Ira J"anno scorso ed 1 sei mesi di questo anno, pcrc10 do, rò altenerm1 sola- • menle a quanto la bonla o la stacciatagg,nc dei giornali han.io credulo oa anito il per,11e-.:;o di dare in paslo al pubhlko. li primo ru di 1GU milioni d1 dollari quale prestito allo Stato, poi 3U milion, al ,:omune c..1 Homa, JU 1111lioni al Comune di .\ltlano, d1 -1 milioni alla Società Pireili di Milano, J<J mì,,0111 ali 1~t1lulo di L1edno l•ondiario delle \ encz.1c, poi ancora i c;- tati 12 m:lioni alla Società ~lericlionalc d1 I.:, e,tnc:.1ù e :;u m,lioni al Comune di Geno,·a. .\ fine del :\faggio ultimo. secondo quanto hanno nH·nto i giornali del regime, si ave\·a un lolale di prestiti alle in<i!ustr·c italiane' di beu 135 milioni di dollai i, e di 190 milioni di t~ollari di prestito fallo fra lo Slalo Ccl i C:O!i1Ull i. Possiamo ben dire senza tema di <>iagcrarc cL!' i pre.,liti contraili dallo Slalo. C.omuni ed indusli-ie ila· liane sia sulla cifra dL 400 milioni di dollari che al cambio con-enle rappresentano la cifra di 8 miliardi cli lire. Ora 11ecc~sJa far prc~ente che se a p1·ima Yista sernbn-1 che i preslili siano fatti direUamenle fra industriali e consorzio bancario nord-americano, in rca'tà invee<! i prc.~tili sono falli dielro garanzia dello SlaLo. che secondo quanto ci è dalo cli poter sapere, p ..:re che esso faccia sul capitale pr<', lalo in ~•!,O di fallimento delle indu.st1 ie. una garanzia del 6.) : , sul presl lo dalo. E se ciò non bastas:,c, cile1·ò il fatto smtomalico delia Società di .:S:avigaz.ionc maruuma, industria ::;o\·- ,·cnzionata dallo Slalo ma che lo Stato decidern non per :.111 blocco di anni la ~o-.·,·cnzionc ma la slablli,·a anno per anno. Que'..-,taregola moÙu prudente ru seguila da Lulti i governi che si sono succeduti al potere cd anche il go\'erno fas6sla la seguì fino all·anno scorso. Ora in\·cce lo ~talo, anzi per megiio d.,re il govcr110d'Italia ha fallo una garanzia con ,a quale si 1mp('gna di manl<.,i1erc per ben '.d.O anni, e cioè iìno al l\J-J1i rnlalla la SOYYenz,one imnC'gnando cosi il bilancio dello Stato' di ben ;; miliardi e 205 milioni. Co11 quc:-.la ga1anzia i banchieri della \Ya'.l ~lru·i diedero alla Sc,:-:c là di :.\a,·ig.t/i<.,ne mai·il!ima un pn::-,lilo cli 20 milioni <.l: oollal'i. E coi,ì si spiCJa la ,.trombazzala fìàucia che vanno tanto blaterando i giornali del 1·egi111c che :,go\·erna atlualmcnl<' l i lal1a. come; pc1rc cerli cialtroni che rngliono farci ,·c- <ler<' che lo sgoy1•rnu d'ìlaLa è il goYerno del miracolo e che solo lui goòe d"una illimilala fiducia nei celi J,ancari dell'cstuo. 211a io vorrei doma:1dare a quei cialtroni blaleranli, se pul essere senso cli fìduc:a il fatto <l0ll' impegno e dcll"ipolecamenlo cli ogni co~a clic è: ùi proprietà collettiI 10 eca G o Bianco rn d'un popolo per potere a\·cre ·dia.Ilo ~-1 rauic-ro una manata di danaro, ori w:a cicca come hcn raffigurava in una vignctìa cli La Libertà la rirh:c la dcll'Tlalia alla phtlocrazia ha,r·,ui<1 amrric-ana. La Jìdncia che sembra a ,·ere il governo rituale d'Italia ha per posi.a il pig;1oramenlo, l'ipoteca e l'evcnlual<' ~eqileslro delle aziende stalaìi, come le Ferrovie, le ùogant· (' le poi;le, o!- lr·• che alla rntrata nelle aziende private non solo dei m:lioni pi·eslali, ,Pa dc[!li uo111i11iù1 fìdncia del" con· so?·zio ~bancario nord-americano i quali a~-~umono. non la parte della comparsa, ma quella dei Y('ri pa· droni. E cosi in Hai ia secondo la ~tam p::i del regime, la ola che ha dii-illo di csi l~rc, e quella c:J1c ~i l1·0\·a aJl'e- ,,lci·o che è foraggiala dal goYerno elle sgoYerna per la disgrazia degli italiani atlualmen.le l'Ilalia, come 1.:ure di cerli cialtroni -c.he possono essere o spie del fascismo op-oure approfittatori d'ella attuale siluazionc, in Italia tulio è italiano, non vi è nulla che no1t i;ia italiano, neppure il ca.pilale ame1·icano, e solo gli italiani, quelli tli sicura marca, hanno dirillo di comandare e di pr siedere alla direzione degli aITa1·i e dei commerci, ma nulla ci dicono dei fìcluciari del capita.le americano che ~lan.1to divenendo i \'Cri padron.i. non mio delle industr:e e dei cornnwrci d'Italia, ma clell·rtalia stessa. B. -oTra la farsa e la trttgèdia Un'assoluzione sintomatica. I giurali di Roma hanno assolto. Alla forca i giu,:ati di Roma! Questo è il fono d: tuffa la stampa fascista nei commenti cil'c·ssoluzione di Cori;i, [·u~c-isore de/- ton. Ca.sali:.i. Cosa imporla che due perizie psichiatriche - si è aNeso Ire anni per lare questo processo! •- ave~sero riconosciuto l'infermità mente/e de!l'impuiaio; che questo fosse spinto allo stupido d'!litfo cor:.lro il pzù insigni(icanie dei deputali fascisti anche dall'amore verso 1:1:a do:-:na della quafo non lacciGmo il rwme ma che è sulla bocca di tutti ? I s/1:rafi dovevcno co11da11nare: non si uccide. quali siar:o le condizioni e le ragioni, impunemer.fe un fascista. Ed a calmare l'indignazione fasdsf<z, i giornali annunziano che 1] miTllisfro grrardcS'ig:Jli è in procinto di pr.esenlare un p-rogeifo di leg.i{! per l'abolizione del git>ry popolnre. Nel !ra/fiempo aff.endendo che l'abolizione sia approvata, i laro."s!i chiedono che le liste dei giura/,i siano rivedute, esaminate ,ed aggiornate con I criteri del più rigido spi.riI!o di pcufifo. · Essi es:.gono insomma che l"episodio di Rom.a, di sei ciltadini i quali .n~ll'anno V• si per,n:eliono un tale gesto di indipendenza, non c..bbia ,più a ripetersi. Perchè gesti simili - essi ,pensano - sono e,pidemici. Cosi scrivendo la stampa fascista mostra di non aver capi,lo una cosa: il contegno del giury romano è un sintomo, e preciscmenfe il sinlomo di uno stato di animo di insofferenza e di protesta che a.Minge orm.a,i anche quei ceti Ira i quali i giurali vengor.o sce,!ii e che furono f!lofc;~dsfi lino a •ieri. Abolite pure il giury, affidate complefanvznfe la giusfizJa alle vendette feroci del vostro Tribuna-!e lasci.sta: la proie- :;!a, lo spirjto di in-dipendenza e di rivolta troveranno altre strade ed altre Torn:e di espressione. Più seri.e e più conclusi.ve. l fat.i di Marsiglia. Noi non vogliamo drammatizzare l'episodio. Esso è già id/mente penoso di per sè ~fesso, umilia. già tanfo la nostra digr..i.là di profughi e1 cospetto del mondo e dei nostri nemic; che a/ di Jà delle Alpi ci guafano a1ter.ti e sospettosi. che non vale la pera di esac!!rbarne il racconto ed il significcfo. Ma una pc..rola chiara bisogna pur dirla. I comunisti ch,z a Marsiglia, imiiando nelle lorm<! e nei metodi il fascismo che ci la esuli - noi e loro - per il mondo, han, o impedito con i colteili ed i bastoni ai partili aderenti c:!la Concentrazione di commemorare il proprio martire, Giacc:-no Mctteotfi. quale scopo si son ripromessi? Non cerio que!lo di soffocare ed impedire l' es.pressione e ta:tività dei partili antifascisti in F1ancia. Essi sanno che q1.,2sta lib::rlà noi non {:e la lasceremo rubare: a costo di difenderla con le unghi!! e coi denti. Hanno voluto forse darci un sa&[;fo di quello che sarà t/ta/ia qualora dalla di(la'ura fascista cadeFse i11 quella del partito comunista ? Un brutto saggio che farà rifle!lere molli wlla verità del vecchio dello che gli e- ' tremi si equivalgono •· Ed r.!lora quale è stato il risultato pra1."codella bella ;mpresa ? Ce n'è uno ed è triste, purtroppo. E" nei commenti quasi unanimi della swmpa !ran.cese: • l s:slemi dei cc,muni:;Lt ilal.:111.i dimostrano che il sistema di govl:lJ· n) di /V\.ussolini è il solo che si a,dd:ce all' Italia». Un popolo che dimostra di avere tanti forsennati nel suo seno, che si accapi{;liano con ionio odio mantre Ft trovano esuli e virJi, non =ila governo div<!rso. I corr..unis:, q!..esli ero c,~s:mi acc'. .ni.•llatori di compagr.i herrr.i, possono dz:nque esser2 conte'lti del ~ervzio ,,,;o a Mussoi,ni e·l al s:.ro regime. Mc: noi a'ovevan:o J:re una :ia.rola chiara. E" questa: noi ncn andremo 1nai a d~,".11.rrbare i comunisti nelle loro rriurio.ni; ma avverl:arr:-o - capi e gre-g,i~i - che qualunque nuovo tentativo di furl:c-re le nos!re mm1iles.J:1:.10risarà rintuzzaio .con la pi1ì deciS'l energia. L'av-viso - lo dpelfomo - va ai gregari•, ma sorpraffo ai c3u>i. Due dittatori Primo De Ril.X!ra è un dittatore che ha il pudore delle sue funzioni. Egli non vuole passare per Jale. Ed invoca la staiisfica in suo sostegno. Egli ha scoperto, pes. es., che le prJgicmi c,1..,fenevano 14 mila persone ntl 1922 e I I 000 nel 1927. Vale a dire che il ,numero dei prigionieri è dJmiinuilo do.po il suo pro-:iunciamenlo. Le statisfJche di Primo De Rivera sono elastiche come que/J,e di fulii i dJ.ttGturi: egli non fa dist.iJnzJone fra prlJioniesf poliJioJ e comuni. E' risacnfo infatti che in /5pa,en.a tuffi i deUA-,lfimfi abituali ~0:1:) iJT!scritti nei fa.sci loc~Ji. [p c'>sideffe « Unioni patriottiche », e ;,er questo solo lof.lo acquistano le im,ounili:. Com.e in JtaNa, del •.!s!?. J'rrimoDe -Rivero d~mMtica inoltre, che dalla sua assunzione al potere 100.000 spagnuoli hanno emierwo per ragioni politiche ,e che r,zc,fi di sfc.n,pa non accadono più in lspag,-a, in quanto no,: e',; più stampa libera. Tu#o sommaf.o e consicie, ~fo però, P:rimo De Rivera ha del pudor,'. A d'f lerenza del suo colleea Mussolini, ,il quale vc:nta ,i suoi misfatti e tiene al suo ruolo di tiranno.:. 11 leader dei. .. fessi. La s(ampa !cscista ha rirevufo l' ord!- nc di scrivere che il volo di De Pinedo è superiore assai a qul![i, d; Lindbergh e di Chamberlim. lnfoiN, scrive la Stampa, Lindbergh e Chamher/in hanno ;etto un volo solo; De Pinedo per arrivare a Roma, ha preso il volo et/meno cento volle .... Per chi non lo sapesse, la Stampa è direi/a da Ar:drea Toae. il famoso le1de-r dei lessi ... R1conosc1ment1 ..... • ... La ragione è ancora lontana déù dominare gli• e\·enli. La forza non ::,i \'ince che con la lorza. Qua.11do Ja for..:a è tulla malcnale, la resi- ::.lcuza doffà pur essere della stessa ualura. La non re:;islenza al male se puo a,·ere un valore quando è sttsccllibilc di prO\'OCare una reazione morale, di\'icne al conlrario una vera compi1cilà quando le circostanze e il carallcrc degli a \'\'Crsari rendon.o impossibile ogni reazione morale. Mossi aa una conce::.ione superiore della vita, noi abbiamo forse troppo clisarmato le masse ... , FILIPPO TCHATI (nella conu11cmorazione di G. Malleolti lenula a Parigi il 10 giugno 1927). Il e~mpito degli emi2 rantaintifasci II prof. Arturo Labriola - ex-socialista-rivoluzionar-io, ex-sindarolisla cx-ministn, del Re, cx-deputato soèial-democra lico - giunto a Parigi, dopo una fuga assai difficil~, cominciò c0l dichiarare in una mter- \'isla., che avendo la:;cialo l'ItaJia per 1·:mpo·.,.ibilità <li rimanervi, non a- \·c,·a nes-suna intenzione di partecipare alla lotta antifascista che i pro1\tghi italiani stanno S\'olgcndo aJl'e- ~,ero. la qunle lotta Pgli rilien~ sterile. L.'n giorno dopo, probabilmente perc-hè amici suoi gli hanno fallo riJc,varr. che dichiarazioni di questo genere non si fanno. scrisse un lungo a.rlicolo sulla /a Libertà il quale v:cne a provare proprio l'opposto di qu"!lo :.-Ile i! Prnf. a\-e\·a dichiaralo :q,pcna \·areala la soglia dell'es-clio. L'articolo comincia col rifer;menlo a Marx, nonchè col mònito di , non crearsi illusioni inutili e cli , guardare in faccia alla rcallà anche se .. sa sia sgrad0rnlc · e per da-. 1 <' .ma!_'_giorc p('SO a queste :-,ue racco- :na11dazioni cgìi cita Marx e Lenin ... Tl lcllorc ha <ltirilto, dopo una inLroduz:one cli questo genere di aspetlar~i acl un elenco delle illu ·ioni• cl(-: profughi anlifa.scisli. lnYece di questo, nello stesso articolo si leg_~e: Coloro i quali credono che Lina politica mi!itantemcnle aggres5iva conlro il fascismo possa da re risultati prossimi, sono certamente giu- ·'t:ficati pen:;anclo che il fascismo è una forma irrazionale ed anlislor;ca di orfanizzazionc polilica, e p,e1·ciò non Yilalc. Quando 5iamo di fronte a simili aberrazioni polil:che, il suggerimento che e:,0.e possano fa-cilment.e rùnuoYcn;i non ha n,ulla on arbitra.rio•. . Dalo un qu.acù·o csallo (ed uno dei più efficaci che fìnora sia.no stati dali all'estero) della s-iluazione in Ilalia. l'autore dell"a1"licolo aggiunge ch'cssa • è di_c.perala. ~e \"Ìsta ~lto uni proJìlo, e ptena cli fauste !:>uggeslioni, se consi<kra la dall'altro • e c.hc • tale siluazione ~i manle/rà, finchè lo Stato riuscirà a conservare la sua forma; e precipiterà il giorno i.ni cu.i lo Staio sarà men solido e compatto. Onde lullo il problema delle opposizioni è sludiare il modo come cs..<.epossa.no aiutare a. rendere p-iù rapido il processo di dissoluzione dello Stato fascista, che es:;endo cosa arlifì-cinsfr.sima, è destinato a cade,- re•. Sorge la lcgillima domand'a del. lrLior(': quando m~i le oppo5izion.i - ~cgnalamenlc quelle di classe, quelle p.. es. cl~e oggi son0 i-appre- ~ntatc nel com1talo di con,~enlrazion? - hanno dello cose p~ù ollimisle d1 così? Quando esse si sono assunto un compilo che non sia quello di aiutare a rendere più rapido, il proccs:::-0di dissoluzione dello Slalo [a- ~il'ta ? ~on c'è chi non Ycda che uno dei mezzi più ef~caci per raggiungere questo Jì11c 51a proprio quello d'informare l'opinione pubblica di lulli i paesi :·.u quello che sta succedendo in Italia. Lo slato fascista se nell'interno Yive clel , bluff• e clell'acquiescern:a alla. menzogna. \'iye anche dcll'atleggiamcnlo che a cospe::Lto~uo prendono i governi e le classi capitalistit'11e degli altri pccsi. Ora qucsli ceti né>n c\iycnlcranno mai oslili allo stato fascista solo pcrchè esso rapprc enta la rcazio!1e più ~frc114!a contro le aspirazioni prolela:-:c, ma <'csi n01ì pos:--01H)non rima nere\ l)ens ('rosi dopo la lcllura. p. es .. di quella part<' dclrarLcolo del Professore c!Tniversilà, nonchè autore di molli lihr: ~cienti.fìci. nonchè cx :'11.inislro rlcl ne. che in..colori fì yivaci l' foschi nello ~tc~~o lc:npo dipinge l'allnalilà italiana. Es>-i ~:ono costretti a domandarsi <:e la alleanza più o meno tacila, se la complicità con un regime come quello fasciola non presenti più svantaggi che Yantaggi, la sles5a domanda che da anni già si sta rivolgendo la horghesia italiana, scgnalamenle quella parte cli essa che in inoclo più clirello ha contribuilo alla villoria ra~cist,a. Accanto a questa funz.ione im.porlanlissima, l'opposizione anlifascisla - intendiamo quella seria, naturalmente, quella organizzala. - ha il compilo cli 01·ienlare l'opinione pubblica italiana, attraverso la stampa illegale, sul ye1·0 carattere del fenomeno fascista. sulla sua estensione, S1.ùle &uc ineYitabili conseguenze. Molli strali della popolarione italiana, aITatlo digiuni di nozioni po1 itich(', sono dalle barbarie fascisle. dallo slalo di obbrnbrioso sohiavismo in cuj esso ha messo il paese, &lati sço::::;i dal torpore, dalla indifferenza in cui hanno ,·issulo, sono osi.ili al fa!:c:smo, ed è quc~le forze che si lralla cl"in::analarc, sia pure splrilualrnenic. Do,·e possono esse procui·arsi un orienlamenlo politico, se non atlraverso l'opera cli -dlocumen!azione delle opposizioni? Svolgendo una len;:icc opera in questo :-,enso, non si indebolisce forse lo Staio, quello Stalo fa.sci.la che più d'ogni altro viYe del credilo finanziario cd allro che gJi viene sempre più a mancare grazie appunto alla campagna di divulgazione che si fa all'estero? La parte politica.men te e num,•ri- <'amentc più importante dell'opposizione antifascista consiste cli partiti proletari. sociaiisti. i quali partono dalla premessa che qu<>sla crisi, come altre simili, sarà superata dal proletariato. co11sape,·ole del suo compilo. Mantenere nelle masse i.a loro fecl'e nei destini rivoluzionari della propria clas&e rimane il compito precipuo degli oppositori cl~si- :sli del fascismo. Socialismo, socialismo, e sociali&rno ancora, quesl'è il programma. suggerito dalla silua.zionc crealasi in. Ilalia. ~on crediamo che si possano fare paragoni esalti fra l'emigrazione antifas-ci. la italiana e quelle antecedenti - tedesca, russa - alle quali allude il prof. Labriola citando i con- ~·gli di saggezza cli Marx, l'esempio cli Lenin. Nel p-a~.salo trattavasi. di cmigi·anli esclusframenle intellettuali che s.i illudevano di poter dirigere dall'estero il moyimenlo rivoluziort~rio nei rispelti,-i paesi, ora trattasi cli masse laYoralrici che, in parte in cerca di laYoro, in parte per le stes.<,e r~g" oni che <letenninarono l'em.igraz1onc del prof. J..a])l·iola e di altri inlelletluali, lasciarono l'Italia ed all'estcrn fanno la vita di r.alariati, essi so,~o una espressione aHreltanto genmn.a del popolo ilaliano quanto q_uclle rn~ssc che, imhaYagliate, sono rnna~lc in Ilalia ... . Se lutti doYessero ragionare come I autore del ~-uaccenn.ato articolo le mosse ricadrebbero nello stato' di letargia sociale dhl quaJe le ba strappale il wcialismo italiano, ed allora si che la villoria del fascismo sarebbe :,!ala completa e definitiva. Più urgente ed importante ancora che per le masse emigrale, il lavoro delle opposizioni è per le martoriate rnaf-se 1imas!e in JlaJia. Da anni esse Yedono crollare lullo ciò che hanno crea_to, v~dono il lrionfo della più hesUa!c v1ol~nza, le dedizioni più òh- ))robr1ose, nmant solo la fede nella inelullabililà del trionfo socialista. Questa fede va alimentata... Colla congi!-lra dei)a menzogna, colla :,oppressione cl~ tulli gli oraani della stampa, col lrion.fo del l~rrore, i proletari it2liiani hanno perduto oani C' qual"iasi possibilità di es..."ere informali di ciò che si sia sYo]rrcndo . . D 111 pal_na cd. a_ll'estcro. Mentre ogni allo d1 -contnz1onc es.torto alle Yillime dell'ignobile regime Yiene slromhazzato _cl~ tulli gli organi fasc;sti, i pr?lclan ignorano gli esempi di eroica feclelt à ai principi socia.lisi i dei propri compagni di fede.... così si c1_ea u~ lcrrcno faYorc\·ole a! sorgere cli ognt genere di scetticismo. di in- <l "fTcrcnza, cli rassegnazione. E' quei:lo lo ~lato d'animo più pcricolo'.-O ccl è esso <·lie i ra~,~'if.!icolliYano nelle masse. .\_Cjl_tectopu~ cffì~cemenlc oppor- '-! l azwnc ant1fasc1sla svolta dall'eslero. Se co:,ì non fo~se non ~arebhe nè <'omprcnsibilc, nè lecito l'esodo elci dirigenti dei parlili, ai quali le masse potrebbero allora dlomandare St· tulio il peso delle persecuz,ioni fasciste debba essere sopportalo da ('~~e e non ~ià condiviso da coloro che come il precitato professore hanno c~_rnlr~builo a spingere le masse ali~ ribellione contro le ingiusl:zic e le chs11g11aglianze socialiste. Sic~o11:i~la sli·agrandc maggioranza dct d1ngenti SOYYersiYi italiani si ~on.o decisi di prendere la Yia dell'esilio dopo le masse e lo hanno fa1-

L'A VVE..'HRE DEL LA VORATO~R~E~___ _:__ _______________________ _ lo non gà per salva.re la propria pelle. ma per assoh-ere_ il p;·oprio ic:o~npito, e fare il massnno del- falLib1lc nelle attuali condizio11Ji, si capisce ohe la dichiarazione dell'ex deputalo socialdemocratico abbia suscitalo il p:ù vivo malcontento e~ egli: coslr~llo a preCi$are la si(uaztone 111 llaha, è venuto a dare ragione a coloro che senza nutrire illusioni, senza precisare • la data ,, della caduta del fascismo la stanno ac6elerando secondo le' possibilità e le es;genze del torbido momento ohe si sta attraversando. La " bagarrs ,. diMarsiglia (Lettera aperta a aa qaalaoqae comunista parcbè sia lntelllgente) co·me ti erudiscono il puppo Caro signore, Avrei detti • caro amico • se, nel superiore sprezzo dei comunisti per noi traditori di non sappiamo più quali e quanti principi: il . c?mplimento non sembrasse 1pocnsia. Lasciamo dunque stare, ahimè, l'amic1:::iae passiamo avanti. Avete letto quello ohe è successo a Marsiglia? Si commemorava _Matteotti Matteotti era anche lui, un vile iradilore del p/olelariato; ma ciò non gli impediva di essere w1 avversario intransigente del fascismo, il che gli procurò (non facciamo giTanto I-,er cambia.re un po' dalla stuc• ri ironici di parole davanti a W1 dechevole abitudine di riviste militari e li/lo) di essere condwmato a morte processioni religiose, il Barone Ba.,ile, e di essere giustiziato nella forma segNltario fascista alla provincia di No- che il fascismo dovrà ben tenere - vara ha organizzato al museo del Pae- davanti alla storia - fra i suoi me. saggio a Pallanza, una conieren.:.a. in todi di lotta e di difesa. E ora Mal- {JUalecertamente succederebbe al regime sovietisla se questo cadesse; che noi preferiamo perchè la sua caduta segnerebbe una recrudescen- .:a della Ì·eazione in lutti i paesi di Europa - questo vostro Stato, dico. 11011 sia così bene in gambe da permettersi il lusso cli giuocare indifi·e. rentemenle con l'opinione pubblica operaia di tutto il mondo, come se si trattasse di un giocattolo frusto. Ogni volta che un uomo di Stato_ russo esce dal suo paese, corre dai governi borghesi esteri a domandaÌ·e crec!Jitos, enza' di che si dichiara che la Russia non può sviluppare. la sua attività produttiva, non può valorizzare le sue riserve. Da parte nostra, nessuna dif{ìcollà a riconoscere che la Rw,sia è indispensabile nel concerto degli Stati ew·opei - meglio sovietlista che tzarisla - perchè è, si può dire, il solo fra quesii Stati che dispone di lal'ghe riserve, wperiori ai bisogni della sua popolazione. . iVla llora, se c'è bisogno cli una collabora:::ionefra gli Stati dell'Europa occidentale e la R11;si':{p,~rc~è quesl' aria di setta, quest ana di VIOienza, che allontana le simpatie del pubblico, che discrrma le masse operaie disposte a spingere i vari go~erni verso il governo russo per grungere ad una intesa utile a tutti? Lascio così. in sospeso, la domanda perchi! possiate esaminar/a -~e11:- za abbo::..:di i risposte che forse vi rr_- troverebbero ricalcitrante. Fate voi. E se siete veramente sereno, conv~rrete con me che a Marsiglia i comunisti hanno commesso un grosso errore, simbolo di una grande se,:ie di errori del genere. Se poi non siete sereno e risponcl~rele alla domane/a nella solita forma con la quale ti /rollano cli solito noi traditori del proletariato, allora vorra dire semplicemente ... che avete falto male a leggere la mia lettera. Non era mica indiriz:;;ata o. voi. Con /unii saluti UN ITALIA.NO. presenza del gen. Caidorna, -del .PrdeLto leotli non è più il segretario di u.n.o e ,d.-ille ,a,fbrecctm,mrse: podestà, segreta- dei partiti socialisti; è la vittima del ti 'P.o,'Jli.iti>c:, ec . 1l tHol-:>-della confm-enxa libero pensiero in regime di b~·utalc c,r.a ,, .Nicc.lò Macluaivelli », neLla quaJe dittatura; è un mito per quanti hancercò di giustifica:e la frase «del fine no vivo tl senso della libertà. Peggio g;u;tifica i mezzi». Pe!bacco, non deve per chi non lo sente. . . . egli 1Pure all'ajVer adottato tale frase Si. è vero; ci sono dei poven dias'è arrivalto ad una delle più altre ca: voli i quali parlano di preferenza d1 riche del suo Partito, malgrado che ~1 classe anche fra le vittime del JJU· iuserisse taTdi, quando era certo che i gnale fascista. • ~atteo!ti è stat~ e. fascisti tenevano duro. Affermò però il levato al grado d1 martire perche e~ falso quando asserl che il grande rom:i.- ra deputato e ricco - mentre non S! gnolo - ohi molto ,picco\o, posso af- parla dei tanti umili che sono mortt fermarlo con maggior conoscenza di per- come lui •. Lanzichenecchi sona - che, «sfuggito in Isvi.u..era, al- Per f or/una, simili ... c?se si dicono le persecuzioni della polizia italiana, nelle riunioni molto privale; nessuBenito Mussolini, seppe che avevano ar- ·110 - che io sappia - ha avuto il restato in vece sua, il vecchio suo padre, coraggio di pubblicarle. E in questa non un attimo di esitazione !trattenne il mancanw di coraggio c'è la condanMuro 0a1Jlva1b01dre' Hailia a. to:rnare i,n na. No non si dimentica nessuna patria e consegnarsi alle a~orità». vittima del fascismo. Se Malleolti è Tante parole, tante frottole, Che le fra di esse quella che più ha ric/~iaa~toritn di polizia italiana valgono po- malo su di sè l'opinione pubblica, co, è sempre stat_o riconosciuto da tutti. accusatene - se credete - l'opinioEbb1 con alcuni, rapporti d'ufficio du- ne pubblica. Ma badate che il suo raute una carica pubblica nel 1921-22, giudizio pesa più d~ quello _di_qu':{1- (u per me assai penoso il dover sentirmi che leggero chiacc/uerone di nunrodire ad ogni momento, «sa, ma sono so• ni privale. cialbisba.oamch'ii..o. cosi come Turati .... .,,_ Dunque a Mw·siglia si commemoSi servivano delle equilibrate parole. rava Malleotti. Sorge Nenni a pardel nostro maestro richiama.lo alla real- lare... tà del momento, per lustrarci, cosl come Un momento. Anche Nenni è un faranno ora coi fascisti, è la fatalitù di vile traditore del proletariato. Ma chi è nato se·rvo, ma da questo ·1d affet·· anche lui, è senza possibilita di amare che la polizia italiana urrestas~e dattamenti, conlrq il fascismo, e nelil padre invece -del figlio ci corre, questi la fotta che egli ha ingaggiato non possono essere procedimen'ti fascisti, risparmia i colpi e non è risparmiaail'lora ba.sta.va un qualunque .a-v.vo- fo. Tutt'altro. cato di pretura perchè ottenesse ripa~ Sorgè Nenni a parlare, ed ecco razione dell'ingiustizia. Ma quello che e che un numeroso gruppo di comufalso è che S. E. Mussolini si sia rec'lto nisti - con mezzi e metodi che erein I)talia per ancia.re io gatta bui.a per li- deva mo privativa dei fascisti - gli berare il padre. impedisce di parlare. Egli, il Mussolini, rientrò in Italia Comunisti solo italiani? Lo temedopo l'amnistia data a mo' di pacifica- vo. Perchè, vedete, quando gli itazione in seguito allo sciopero generale a li ani all'estero si dilaniano fra di lo- .Milano nel 1904, capeggiato dall'Avan ro _ tanto più poi nel garbato modo guardia Socialista direllta dal Labriola adottato dai comunisti a Marsiglia - e Walter Moochi. S. E. Mussolini ave- la gente che ci guar1a non . per~e va il passaporto che scadeva il 1903, suo mica tempo a esammare chi abbia anno di leva, e siccome il «fine giu 5t i- ragione e chi a_bbiato:to: fa . tutto. fica i mezzi» assioma adottato da tutte. un mazzo e dice che siamo tutti Wta ),e canaglie dell'universo, si trovò il manica di matti, degni solamente passaporto prolungato dal 9?3 al 90 . 5 delle bastonate fasciste. mediante una piccolo operazione cal_h- , . 1 Per f ortun.a - ce sempre un c<?, ~ ·grafica che del 3 fece un 51 f orto anche nei guai - i comumstr La polizia ginevrina, dove all'arrivo erano di tutti i paesi. Non s'e dunque il Mussolini, come lutti i morlali do- ·ripetuto il caso di Grenoble dove evette depositare le carte scopri la mara- rano solo i comWtisli italiani a inchella e lo mise alla porta, sarebbe an- ll' l I l terrompere violentemente_ que a ~ dato a vedere il sole a scacchi in la ia, J lro traditore del proletariato c 1e s1 peI<dhè ren.ilten'..e idi leva, se i c~:npag.n:i chiama Pallante-Rugginenti. A Mar- :1 ;~~°_~in:e s~tO:s~:m;~:=~ siglia - dice la cronaca - c'e1_·an~ anche dei negri. Come s'accordi coi t:•rostati penahè nc,n f.osse cOJ1Segnato ia.i principi del manifesto di Marx ed caraibiniiwi ~lal.i:a.ni. Engels. questa unione s?tto l'ombrel- . Questa è la verità controllabile. le lo comunista di popoli non ancora chiacchiere del barone Basile sono fai- nati alla vita capitalistica, è affare sità dette ir, un ambiente di servidora• che tocca a voi di esaminare; esso me, per cercar di riabilitare il ministro non mi riguarda. Mi basta constaladella guerra che fu renitente di levai re che a l\Iarsiglia, dunque. il grupil fautore dell'intervento per l'ultima ·st c/1? ·mpedi"gent,·lmen bbe po comum a e:; 1 - -guerra oh2 se po,\e;se ~ ~cllt.e:n~re • te a Nenni di commemorare Malun'ai!lra; ohe creò saguaci rJvoLuz,ionan, teotii era un gruppo i1:terna~io1~ale. ed ara li caccia in ,pr,i•gione,od a.I... cimi-- Ora, eccoci alle consrderazwm ? tero·, il conferenziere dell'lddio non e- . h Lacrime sulla unita operaia cosi 6;ste e /a religione è immorale, e e e ? S' I I Jnalamenle compromessa . 1. se ora prostra ai piedi del clerica wne a b • il.' credete. il1 a l'unilà operaia è. una e- 11a1• .ionel Si poLrehbe continu.aor~ a, l l'infinito le contraddizioni di quest'u0• nedelfa cosa di cui tutti par ano, e · · che diventa sempre più dif{ìcile mo ln nui la bontà sentO'Tloanche 1 suoni bl servi che gli manca che cercano d'ai[i- quanto più se ne _parla. Il p~·o ema_ h h eh p, piultoslo compltcal_oed esige _tan, t1 biarci delle benemerenze e e non a, e d non avrà mai perchè è il peggior preto- ingredienti che non c, sono: -~tali _a~ cr.:.a/!lo 1 d,e]!e foL1e,più raLrc1gra,de ohe im- nimo speciali; una certa u111~(r:711ta_ nei regimi economici e pol1ltc1_dei perano nel nostro povero paese. R b d f{ì Luigi Zappe/li. diversi paesi; leggi; ecc. o a 1 ,. ....,------.,......,,,,,,,._..,.=,....._ .. .., 5 ,.._,.,_,_, __ ., cile: non parliamone, ora. La stamspoa[fl1a1etrepubbll[aoa inItali Milano, 27. - Siamo in grado d~ dare qualche inf_orma:i_ioné . S!fgll sforzi f atli dalla g,oventu_ soc1al1sla e dalla gioventù repubblicana per fare la più attiva prop~ganda. ~onsentita dalle eccezionali cond1z10111 di vita. . Questi gruppi di giovani s<?no _rmsciti ad assicurare la pubblrcazron~ di tre giornali antifascisti ~la11dest1. ni: L'Umanità Nuova a Tonno. _Non Mollare a Mi/ano e La Ple'bagha a Genova. Compagni, lavoratori, leggete ~• L'AnandlraelLanratore ,, Quello che credo di pote,~ fare ~ di mettermi nei vostri panm, o amico comunista, per fare (come se fossi in voi) una semplice e gr?ve domanda: e Ma, così, dove si va? •· A,rchè badiate: se noi stiamo piultosto n~aluccio in questo mondo e in questo momento di reazione ~e,:npre meno mascherala, voi comw11st1 no'.1 state certo meglio di noi. N_onfossi: mo per caso nell? stato _de_ciappom di Renzo. sballu/1 da clu I, portava, beccantisi a vicenda per consolarsi delle dure scosse ricevute? Voi avete uno Stato - la Russia - che ha l'aria di rappresentarvi u1 tutto il mondo. Noi non abbiamo un tanto vantaggio. Ma questo vostr? Stai o - che noi preferiamo al. reg~- me tzarisla, feudale e burocratico il 81.blioteca Gino Bianco Film dell'anno V.o Dunque il 20 di giugno Vii/orino dei Savoia, re ben amalo dal fascismo italiano, è calalo nella città di Milano. Fin qui nulla di male nè di bene. Xe ,~·cendono tanti ogni giorno cli passeggeri alle stazioni della metropoli lombarda. Ma egli non andò come i.in passeggero qualunque, ma in veste e forma ufficiale, e cioè con tutti i salamelecchi. gli strisciamenti e gli sbandieramenti. Nel programma delle sue visite vi erano delle cose quasi serie è delle più sciocche. Ma il perno centrale della sua visita alla cilla. del panettone erano le riéonsacrazioni della Soci~là dell'Umanitaria e della Casa delle Corporazioni, ex sede della Camera ciel Lavoro degli operai milaiwsi, passala in proprieta delle . Corpora:::ioni allraverso al fw·to ed allo appropriazione della casa alln.r. t1lle due cPrimonie, o pagliaccia/e che clir si ·11ogliai.o ciò nessun i o Iure in sè e per sè. perchè sono sicuro che esse rimarranno fìn quando il proletaria/o non a/.:era la testa e siccome· cio penso che può anch'e avvenire presto, allora il proletariato rientrerà di diritto in proprietà di quanto con violenza gli fu iollo. Dicevo dunque che ciò non mi interessa affatto, e se la cosa fosse solo per la cerimonia non ne avrei neppw·e fatto cenno. Ma la cronaca sia pure la più scialba, ci dice che alla Società Umanitaria coloro che maggiormente si struggevano in sa· lamelecchi ed in spellamento di mano erano gli ex sovversivi, e precisamente il super-rivoluzionario prof. Raffaele Pirro e l'ex anarchico Fran-· ccsco Ca{assi. lo so. anche se la scialba cronaca non ce lo dice, che ve ne saranno stati anch~ degli altri. d'ogni colore e d'ogni partito. Essi hanno ricevuto la riconsacrazione attraverso alla stretta di mano del ben amalo re del fascismo italiano, si srmliranno forse felici di avere potuto fìna/menle lavru·si il loro passalo, che faceva ormai loro troppo peso. Essi saranno i primi in ogni momento a sputare la loro bava contro i loro compagni di ieri che non hanno tradito. essi cercheranno di inso::.wre ovunque e chiunque. E' la loro porle cli Lanzichenecchi. Ma essi non devono ~sere tranquilli. Qualcuno spia le loro malefatte ed il giorno della riscossa avranno la le:ione che si meritono. Buffoni! * * * A Roma il 19 Giugno scorso nella mattinata. vi è stata dice la scialba cronaca dei giornali' del regime dell'assassinio, una grande ed insolita mani{esla:ione nel pieno cuore della citla <>ternae. precisamente, in pia::;;a Colonna. Che cosa poi di grandio,\o vi è stato ? Una cos~ cla 1iulla. una delle tante commedie o buffona/e. che per il regime del fw·- lo e della violenza assurgono a grancli falti, e che sono dati in pasto al pubblico come fa lii stor!ci._ Ora in llalia tutte le p,scwle sono falti che agsumono la pm_-te~i storia: Ma veniamo alla paglwccwta. Si I ratta della avvenuta benedizione eucaristica della Loggia della Stampa. o per meglio inlenclersi, del balcone . della sede della Associa.:ione italiana della Stampa. La benedi:;;ionefu if!1parlila dal vescovo di Antiochia, mons. Giovarmi Volpi. Alla processione hanno partecipato le ass~c~a- :;;ionicattoliche, il clero, e 1Jambm1e bambine in velo bianco. Il clero è wlilo nella sede dell'associazione della Stampa ricevuto dall'ex repubblicano Paoloni. segretario generale e da un folto gruppo di giornalisti, o per essere più chiari di rosicchianti della ,greppia. dell'era fascista All'affacciarsi del vescovo alla balconata, venne intonalo il Tanlum ergo in laude al ritorno alla madre chiesa df'l/a Associazione della Stampa italiana, che fu e conobbe i grandi pensatori come Imbriani, Filopanti, Pellegrini, ed i cavai/ieri d'u1: ideale d'umanita. come Cavallot/1, Romussi, Dario Papa, Leonida Bissciali e molli altri. Ora che la benedizione è avvenuta i lan:::ichc11ecchtiipo Pao/oni potranno dire che essi nulla più hanno a che vedere coi Paoloni repubblicani cli qualche anno fa, ma ciò non lo potranno dire il giorno che i veri giornalisti che hanno dovuto cercare rifugio in terra straniera ritorneranno alla presa dei loro legittimi istililli. In quanto ai preti. lo sapevamo che erano dei versipelli, ma spudorati fìno a lal segno non si sarebbero meri creduli. Il loro giorno verrà. e .~uràil giorno della giusta ricompensa che il popolo darà ai lanzichenecchi. * * * Il barone Giuseppe Szerens ha fatto pubblicare sul Pesti Hirlap, quo. lidiano di Budapest, un articolo incensativo al fascismo, del quale dà questa definizione: Cosi profonde radici nelle loro nazioni non potevano gettare che due grandi [ìgure e/ella sloria contemporanea: J(ossuth e Bismarck_ Mentre il popolo tedesco considera Bismarck il fondatore dell' impero germanico, la nazione italiana vea'e in Mussolini il redentore del paese che egli ha salvato dal bolscevismo. Come vediamo è un barone, perciò un plutocrate blasonato. forse un e magiaro risveglialo • che tanti assassinii hanno commesso in Ungheria, che paragona Musso~ini a Bismarck, l'uomo delle leggi eccezionali e del terrore contro le organi::::;;a:::ioedni il socialismo in Germania. E così eccoli bene accompagnati. Tre uomini, ire assassini dei lavoratori. e /"uno incensa l'altro. Ma il signor barone Szerens ha certo commesso col suo articolo, un non gradito servizio al duce di Predappio. Egli ci tiene a far sapere che è amico dei lavoratori. mentre il barone lo esclude. Il signor barone ungherese impari a fare per benino la parte del lanzichenecco, altrimenti può cadere in d1sgra:;;iadel suo padrone. E quanclo si cade in disgrç.da. non si sa mai cosa può capi/are. Dunque, su da bravino, signor.barone, impari per bene la sua parte. * * * Dicona i giornali che l'on. Ra:::z.a.. d'un cane, il sindacalista barricadiero siia interessandosi delle risaiole de'l paevese, novare e e vercellese. Si apprende pure dai giornali che le condi:;;ionidi lavoro di queste lavoratrici sono terribilmente inumane. Centesimi 90-100 all'ora, lavoro permanente in acqua stagna e fango, .sotto i raggi cocenti del sole, sempre piegate all"ingiù, di notte obbligate a clormirc 5ui fienili in promiscuita cogli 11omini. assalite da nuvole di zan.::c!re. lo le vidi per l'ultima volta ('anno scorso in una mia scorribanda nel novarese e mi fecero terribilmente pièlà. Scarne, smw1le. d'un colore giallastro, con le gambe_tulle coperte di piaghe e la scluena cw·vala. Lavoravano sollo l'incubo del bastone. I così detti caporali stavano sugli argini. muniti cl'un n_odosob?slone, pronti a meiterlo m fun:wne, su quella povera crista che avesse {alto qualche parola. In sera/a scambiai fugacemente con esse qualche parola. Compresi che erano s{ìnite moralmente e fìsicamenle. Non mi parlarono altro che dei begli anni passati, qu~;1-do erano trattale meglio, pagate pw umonam<>nle.Ora i cosiddetti caporali annali di rivolle/la e del nodoso bastone ci sono ancora e continuano la loro funzione di cani di guardia dei lanzichenecchi. mentre quel cane d'un Raz::,a[a sapere _per mezz~ dei giornali che vuole 1nteressars1 e/elle risaiole. Esso · rnppresenla la par~e di buff 011cnella terribile tragedia del popolo italiano. Raz:a d'u.n cane, dieci volle cane, continua cosi. continua la tua parte, ed il padrone 11011 li lascerà m~~- re l'osso con qualche lembo dr Ciccia. u~ soldino In piùper lacassa pro disoccupati Il congresso dei lavoratori ~ssili tenutosi a Sciaffusa alcune seltiman~ cr sono ba volato diversi miglioramenti da introdurre nell'assicurazione contro la la disoccupazione. Tali miglioramenli li abbiamo elencali su uno de~li ultimi numeri dell'Avvenir.:?, e di quella esposizione ognuno polè trarre la convioiione che il congresso è venuto incontro ai ~:- sideri dei soci fino al limite del possibile, malgrado che la cassa pro disocc•i• pali ~ afflitta di un deficit s,:,mpre ancora c:rescenle, malgrado che pure •in~ gran parte dei nostri soci subisc~no ~lt effetti della crisi e sono soccorsi daHa cassa. Soltanto il congresso ha do\'uto in parte per la riconosciuta neces!<ità di sll1lare il bilancio della cassa in parte anche per ottemperare ad un cenno nell'ufficio federale del lavoro (aulorilà di sorveglianza sulle casse pro disoccupati)_ aumentare la quota per tulle le classi di ·5 centesimi, a cominciare dal I.o fu. glio. Di questo aumento i soci so•o .;lati avvisali colla menzione contenuta ne1· la relazione sul congresso medesimo. Sembra che cotesto aumento abbia pro· dotto mollo malumore tra i soci e pa:-• ticolannente tra quelli di lingua italiana. Qua e là hanno anche protestalo il· perlamente in occasione delle asseri1blee. I soci che non hanno mai provat_o le «delizie» della disoccupazione considereranno quest'aumento come l"aggr:i• vazione di un inutile sacrificio perenne ma coloro che sono consci della fra(tililà dell'esistenza dei proletari, dell'inco• stanza della fortuna dei poveri, pagheranno volentieri il soldino aggiunto alla quola antica quando pensano quali van· taggi potranno ricavare dalla cassa pr_o disoccupati in confronto delle con~totioni vigenti .fìno adesso. Chi è propri::> sicuro di non aver mai bisogno delh cassa pro disoccupati? Nessuno - ~ sebbene molti vi sono (anche tra i soci di lingua italiana) che credono d; n011 .i.verne mai bisogno. Egli e n11lurale e comprensibile che nessuno paghi volentieri delle qu~te pn'.- prio durante un periodo. d: coolmue r:- duzioni dei salari. Ma ~n questo cas::, non si tratta di una,· quota sociale ~er una associazione qualunque ma deth cassa di d 0 isoccupazione della Fe<ler:izione la quale mai come proprio adesso è slala tanto nec.:ssaria. Chi può garan-· tire che non intervenga mai una crisi si in. altre branche dell'industria les~ilc svizzera dopo quella dc.i ricami? Intanto la crisi si fa sentire nei filatoi, la tessitura di c0lone ne è minacciala, e la prosr;elliva per le altre branche nc>~ tanto florida come negli anni passal1. Colui dunque che si assicura bene contr0 le con.se6uenze economiche fa soltanto ciò che ;gni uomo con o senza famiglia dovrebbe fai·e per non lasciarsi cogliere all'improvviso dalla disoccupazione. I soci non imprechino dunque cont~o questo piccolo aumento. di ~ ~enlesi_nu ma guardino piultoslo al,e rrughorle 1nlro::!olle nel regolamento. L'Ufficio centrale federale. I fatti di Marsiglia Un voto della Seztone dl'Ginevra La Sezione di Ginevra. riunita in assemblea lunedì scorso, ha votalo il seguente ordine del giorno: • La Se:ionc di Gincura del P. S. I., a conoscen.:a dei falti di .1Iarsigl(a, ove i com11niti, a mano armala, rw- :-cirono a impedire la commemora- :;;wnedi Giacomo ~Iatleolli. organiz- :;;aladalla • Conce11t1_·azio1a1netif ~- scic;ta • e fecero speciale bersaglio dei loro colpi i com{Xlgni Nenni e on. Amedeo: esprime a questi compagni e ai compagni di .l/arsig/ia la sua afi·ettuosa e fraterna soliclarietà: denuncia al proletariato l'atteggiamento dei comunisti. che nella diffì· ci/e 'situa:;;ione internazionale mentre la rea:::ioneche diventa sempre più minacciosa in ogni paese e la stessa non facile situazione interna ed estera della Russia consigliano la intesa di tulle le f or:::eproletarie pe~ una comune azione di di{esa e dr contro attacco - con metodi usali solo da incoscienti o da agenti prouocalori dc/a poli:ia continuano acl inasprire le cli11isio1g1ià esistenti. lavorando co.\i inconsciamente al lrionf o ciel/a rea:ione mondiale>. Cessata la pioggia si chiude l'ombrello Un osservatore che volesse ~bie~tiva: mente fare dei paragoni lra 1 Italia d~ oggi e l'Italia di quattro o cinqu_e a.nru la, ~i tirove.ebbe di fronte a camhia~e:nli cosl radicali, da essere talmente dt3orienlalo, che non si saprebbe persuad~- re se il suo fosse un sogno o una realtù. Purtroppo l'attuale stato di _c~se nel ~ bel italo regno », è tale realta ~eg~- bile che, il negarla si correreb~ ti r:· schio di non avere rinnovato il passaporto, come per l'appunto è capital_o al sc,lloscrillo, che, d~to tra parentesi,_ se rt cli ne straf...rega di tutti i passapo 1 questo mondo non escluso quello, che riiascia Do:minedlclio, pe;r-il vi.aggio a:i.ell'allro mondo. L'Italia di ieri? ... Puah!... Tutto meschino nella stretta cerchia dei confini che tutti sapevamo. Mio Dio, confini che ci soffocavano e che, nalurail=te, per ncn rimanere soffocali ognuno cercava, come meglio poteva, d1 ptgliare il largo e trovare un angolo più confacente al suo stomaco (pardon volevo dire polmoni). 1Poi quell'aria li vecchiume ( « veccliiiume», caratteristica di cose vecchie) si trasfondeva sul viso dei poveri morlal1, che avevano avuto la sfortuna di nasoere in quel «bel Paele, che un'aure-,l_a (dico bene aureola?) di serietà incorni· cia"'"-.a i foro vo!l.ti. Sembra.va ohe, in Italia, la giovinezza fosse emigrata e che, ,tranne il ~ sole ed iii bel :mare, tutto era tristezza e noia. Oggi, ... Tutto è diventato grande, tulio si allarga,, tutto sconfina dalla reg.,la per affermarsi sempre ·più grande e srrusurato. Nè questo dell'ingrandirsi delle cose è sola.mente riservato alle c~se in _'>il slesse, giacchè questa febbre mgraod:t~ ha invaso anche il mondo dei s!)gru h . ~ "? (I!on sapete e e cosa s?no 1 soe;~l;. • quango si sogna ...) che prima, con 1 3.IU· le, di San Gennaro, si riduceva a lrar profitto ricavando i numeri del lotit.o, mentre oggi si è talmente trai.formato che il sogr.are un'«a,quila romana,. di esser ('..quilifero. (Aquiliforo, portatore ed ailleva:ore id;_ a,q,cile... ; Aqu5Ja, ~ccell!l.-0 di -rapi.na) ed il sognair-e un iimipe;ro è la cosa. più semplice di quesLo monido. L'Italia d'oggi? Un vero paradiso lerreslre, il vero regno di bengodi dove il perenne banchetto sazia a più non pos: so gli sfaccendati oziosi e vagabondi che nella camicia nera hanno trovat0 il n--:ignate che magno me. Le navi romane che da millenni ~iacevano in fondo al lago di Nerru? Ripe· scate, rimesse a galla e ga.lleg~ianti ~cll'amarissimo mare facendo g!t occhiacci alla Jugoslavia. Ercolano? Disseppolta e ridotta una rigogliosa città, dove il Saturday !'imP~ di Londra ha mandato un esercito d1 suoi corrispondenti, con l'incarico di spargere lagrime di gioia nelle principali vie della città dissepolta ad opera di Mussolini, per la quale opera, «qualunque opirione si abbia di lui politir.amenle (bello quel politicamente) merita lode universale» (esageralo!). La Roma imperiale? ... Con tutti quei rollami insignificanti, ba~evoli tutt"al più per bonificare un paio di pozzaoghe· re infette di malaria, imbellettata e ricostruita secondo il piano di Pippo Cre• monesi (che con stomaco di struzzo per poco non si digeriva lutto il Campidoglio) aspetta l'incoronazione di Bt?nil0 il Grande. In Italia, oggi, tullo è grande e tuHo è giovinezza. Fin'anche Paolo Bosell.i che, ripetendo il miracolo di Faust, sfi• la in parata alla testa dei. Balilla. Il solo che diventa sempre 'liù piccolo e vcéchio è il povero Chiachiappe, a cui le gambucce gli si stanno talmente raccorciando che un giorno o !"altro lo s1 vedrù trascinarsi sul culo come i bambini che non ancoro. si lasciano camminare. Ma quello che più è osservabile ed interessantE: è la grandezza dell'ingegno s11iluppalosi, come per incanto. in taluni uomini nuovi, magna pars del regime. Per esempio, chi avrebbe mai pens.ato e creduto che Arnaldo Mussolini. ::he fin'anche i galli del Foro Traiano sapevano deficenle a lutta prova, sarebbe diventato per tutti i ruffiani ad un tanto la riga il giornalista p.ù autorevole di Ialia? Sicuro, Arnaldo («quanto pagherei per uno straccio di repubblica») è arrivato a tal punto di grandezza che quando, pula caso, gli vien voglia di soorrc:ggiare /tulli i pennivendoli, che occupano le redazioni-lupanare dei giornali italiani, gli si fanno iolorn:> annusando come tante vacche in amore per sentire la soavità di quella: scorrei:· gia. Naturalmente ad Arnaldo si gonfia sempre più il pancino, un poco per le adulazioni leuline dei suoi colleghi ed un poco per quello che rosicchia all'esausta dolorante nazione italiana. Per chi non lo sappia, Arnaldo, fratello del «Duce», è quello che amminisl,ra e fa creSC(!U"e i.Jl ipailr.:.monio di «casà Mussoliru », loòcameiale ed a colpo sicuro speculando in borsa dietro le sicurissime notizie che gli vengono fornite dal 'SUO grande fratello, ohe povere4to vuol «arrivare nudo alla meta .., e che St< sogna di divenlare imperatore d'lh.lia lo fa per ll'<1imareohe nuilre per ~ ili.a-

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