L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXVI - n. 48 - 25 novembre 1922

ANNO XX.'1. A. P. ZURIGO, 25 NOVEMBRE 1922. Num. 48. ' \ I tl.:-1voo 4-1 75 ~ETTlMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA Centesimi. 15 I.a cow 1•1 Cont0-Chèqucs i;:::::::,=====R=E=D=A=Z=l=(=)N=~~==========A:=M=M==IN=IS=T=R=AZ=IO=NE::,=: = -====; -;BBO_N_' A_M_E_N_T_I_P_E_R_L_A_S_V_IZZE_RA ___ P E◄_-R-I-J'_A_NO 19:;2; UN NUMERO ARR'!-'.TRATO Ccnt. 20 I N. VIIl-3 646 "L'.Aneudlerle Lavorato-re,, 1nrtc 11 -*· Oommls~tone Bsecntlva del p s I .ZURIGO ~'I> I ,..nno. fr. G,-; 6 mesi, fr. 3,-; 3 mesi. fr. I 50 ====================~-=========~U========~~~~~~•==!l::~":"=====~~~~-~~-~~~~~~~•~~•:::•,,,·~111:1~11t:a:ra:tr.~•u:,~·:,,~.Jj=~p~~~_:~~-·T_~RO: 1 anno, fr. 10; 6 mesi fr. ~; 3 mesi. /r. 2.50 ILPARTITO S CIALISTA ITALIANO cnt-czza dc1 rrcs<.11tt". Le alfcrmd.z.:on1 à<:i 111 ava, non può dimentica.re C'hc ~a passato anche recente. clc~li uom·ni che vostra ascesa l'avete fatta calpecompongono il Gonr.10. lcgit1im,1110og:!i stando il smigu.c dei vostri fratelli d~ più scri.1. preoccupazione che rJ ra!ia pos- ieri. ,a. ,·c.'11.irelanc.i:ua in irr-c·parabili aYwn- Caino 11011 può ricevere che dila riforma elettora a laeleziocnoilmanganel di fronte al nuovo Go\/erno t nrf'. :-(on è ~nza significa.lo a q1w,10 proposito il contegno che il Go\·erno annun. zia cli Yoler prendere in confronto d{']la R11ssia. Tocca in\"Cro proprio ;i. uomini di un f'artito che si .:. impoS1o nella. ,-ita politica it.a,liana co;,i'affcrnnzione dell'an. tibolsccvismo più rig-i::lo e brutak. dover annunziare nd !.oro primo documento programmaitico la possibilità e la opportunità dcl riconosc'mcnto 11fficialc della Repubblica dei So\·i<..t.<leg-lioperai e co,n- ·,1<!;11icli Russia. MeglùJ di qualsiasi nostro commento agli eventi f){I-1·/amenlari italùmi di questi. uJtimi. giomi, valga, pei nostri compagni, per gU operai tutti che ci leggono, la seg;uente dichiarazione, letta alla Camera dal compagno Lazzari in nome del Partito Socialista Italiano: UNA CAMERA CHE E' VISSUTA MALE E CHE NON SA MORIRE. Il Grnppo parlamentare del Pa1·tito ~ocia.lista italiano, dopo le comtm;cazioni deJ Governo, ritien,~ connmicntc, an.zichè partecipare con i propri ra.pp1·es.:11t,:inti a un va.no torneo oratorio. fare solo alcune ~omm.airie c-onsta.tazioni e dichiarazioni. L'attuale non è e 11011può essere considerata come: una normai,· di$C11ssionc pol·itica.. L•a, Camera dei deputali non «i trova o-ra di fronte a un Governo che \·iene :t 't11icderle un voto cli fiduch e d': appnovazionc del suo prn;!"ramma. E' innanzi ·1 un C',0Ycn10 che <i pre•,cnta cnunziando di \'Olcr fare solo un :itto di formale ddcrc·:1za e le inf!ig-gc una ~cric d." dure e-<l as-prc sferzate. (>ud <jtL1lunque pen- '-ÌCro (" giuqizio che l':\~sembk:i. volesse l"SJ)'rimcrc ~ullc ori~ini del Governo. <\ti mcto<lo di Y'("TOe proprio a.ss."Litoal.h dili~CJ1za ministeri:ilc che il fascismo ha compiuto colla sua marcia a.rm.1ta s.11Ro. m.a, sul progr.:imm:t che h·, annunzinto. non notrcbbe an~re alcun valore parlamentare. Il capo del nuovo Go\·erno ne ha cfato già la r,revcnti\'a :· in<.-sorabile <\·:1lt1t:,zionc .:\ffcrma11<lo. come h.i affermato. che -ci::-linon do-manda. non ricerca nna •=i:-iaiomnz;i. parlatnl'nt.-i.r-c de'fa. (Jttak! può farne a meno bcni~simo. pcrchè rred-:i di essere in grado. ora più che ma.i. cf\i .s,chi.:tccfarc og:ni c,,pp-c.•izion-c e ,;tra- ,•im~crc con la forza dei 300 miln giovani armati cl-i ttttt o punto. a tutto decisi e qua.si misticamente pronti a! suo cenno imp<>rialle. Se anche q1tcst:i. .l\s«embtr.a i}Ote:--..<'?:rcvere an <Jllal!-":t...p«ai lpito cul!Mti\'O di fier~zza. di rli;::nità comune e l"°'· lit ic:,. do\·rcb be <-c-tni re il rbYerc \'C'TT'o,e ~tcs<:::, <' vers-0 il p.:ie<e rii 1ib,".llar,i a-:;·,: 1sr.a.lLi c!c.-1 vincitore ,hL ,: ac,am,;:,a <.-;>rcz- ;.:antc e- pm-:.cn·o. di•approv;,n•:io - con:· noi farf'!ITT(-) l'opera cl,·! G<wernn e ~fiùi,r-rloln o 1. chi:i.m 1 :-, · il p-n,po'.o itali·mo :id c•p~mcr(' ., in tilw,t:'? , il s110 1·olc-r, '0\,;ttl<> n a·T ;t"-'trtn<'rc 0 ubito h ;>ie,:' ..~p('\n~.hilr"~\ d: nn;, ;'tOC'r-ti?rJitt::tar:\ 1P\- two'tt.it..1zio-,1a·I!'. ?,fa l".\s.<crro·c., n0a s.1,. ·}r-ù r,,=1r<" (!:t(•C-·!) l".'"~~") L' \r~,..,r,1-,lr:,. c:·a· h"l ,-:..~.;=;t 1to 1r,.. 1.1 ,, rnr·;~ r·nn·=nn ..- · :' , .. i_ nwla ~ort que~ rnini,tri eh,, ,1\"C\·ano deciso di :i ffi,l;i.ncall\s-crcilo la dHcsa dello Stat_uto g-iur3ù0. che ha mcs<o in <uÌ.5p?.rtc tutti gli antichi fedeli scnitoti ! :-fa meg-110così del n:.sto. Da!la mon:1rchi...1.eh.: ha voluto legare 1:l. su-a sorte a quella lici fascismo, il problema instit uz.ion.-.ilci è stato riportalo in prima linea. scopi di dominio in tutta ltali;t per mesi e• anni. clopo avnli oon.siglia.ti. con la parol,t e• con );!i scritti -- la. fine degli episodi di \'10knza. Voi promettete il ri&'f)CtLO delle libertà private e pubbliche. Non <: un.a g-raz.iosa be·nevo!cnza che.: ci co11ce.:l<.."'t<, E' appc:1a il compimento di una l"icmcnktr-c necessità di Governo. Al GoUNA TREMENDA LEZIONE PER IL ,·crno non si può restar-, come coi,reo PROLETARIATO. iJcJ,Jc prepotl'nzc squadriste; :d Govcmo, ·:oi clovote eYilarc che l'Italia c011tin11i a On. :'-fus~olini. voj siete ora i1 c:.q,o !'JeiYol.arc s11 una china di odio e di ~an- <!llla nazione. Voi avètc soppi.a.ntato i11 gue. l.a i orz,1. incoercibile dc!da prfona vera ri,·oluzione nrolct.1r'a ,i com::>one anch(- cli quelli che· furono i <.no· più più acri ncinici ~ POSIZIONE DI COMBATTIMENTO DECISA. quei b,rnchi, in quc:st'aul.a sorda e grigia Temprati ad ogni aspre-zza, 1111!1:n1oi Giolitti e Orlando. Dc ~icola e Sa.l..1.n<lra.,i domandiamo. E' questione che vi rivoi a\·ctc \·oluto portar 1 c- al poture tutti i ((.ianL1..Scn7.a almeno un mjnimo cli ci\·ilc \'OStri piìt fidati amici, s11lla •Cjompeteuza Jiiiu·tà. il rcgi,me borg-hc'-c, non può suse -sul \·alorc elci quali \"OÌstesso non po- sistcrc. 11:en puri man-tc1H:r.,i ! :\[a tutt0 trestc onesta.mente giurare, \"Oi vi siete il rc.<t:tntc dc: \·ostri prnv\·edimcnti che preso qua e là ostagg-i ambizio•.i. in aill're ,i :rnnunciano. rendono chiaro il carat- l'osi noi abbiamo \·oluto rapidamcnt.! parti. \'Oi aYetc \·oloto premiare i funzio- tere di lotta c;ipitali,tica, del Con.imo chiarirn fino dalla prima ora la nostra pon.ari favorc,!"('"·.1.tor·,e col,p1"rc coloi·o cJ1c • · 1· • d 1 C • .-•zione di fronte· ·al GoYcrno fa..,cista. Po- -~., rasc1sta. , opera e vo,lro overno sa 1-;i \'t hanno ;nrl'crsato. ma del testo nulla di tnlta ii\·o'.ita a fa,·-0re dc,ll'affaiismo e del. ~izione di combattimento decisa, inflcs.si- \·eramentc profond.o e sostanz:alc aV'C'te la -pccubzione. f,'a!t.i banci, la g-r:rndc hile. r;on . .\lus-<olini ha ammonit-0 pure futto. nè pot1·et-c fare. F.' rcsr.at,, e resterà indu~Lria. la grnndc proprietà ag-raria., tro. noi di non. illuderci che il p:issag-gio del inalterata ia. impalcatura statale che ha \'\'ranno la p'cn.1 sod·lisfazione dclk Com- fasc.:s•no a1 potc1·c sia breve! Ogni p1"efornito gia tanti di<;.1strosi risnlta't.i. 111-i~.-ionai.rhit-rali agricole dn.l decreto di visione è su q11esto punto per tutti ;ubi- .\11' iniuori di nna brutale e yolgarric ~innncia dclb nominatività dei titoli, alla traria. Breve o lung-o che sia per essere energia cl' parola._ nulla di nuovo. nulla cE-,po.siz.:oncper la occupaziO'fle delle tei- i: ,·o•tro dominio, in molti o in pochi che cli mu•tato. Voi ]X'trete restare e tenere il re. alla ccopprcssione delle Commissioni potrc-mo risulta.re dalla consultazioni(:: ,p,oposto di comando <luc mesi, come d11e arbitrali a.t;ricolc _ sono auizi giiL 5t;i.li polanci che vi apprestate a compiere dbanni. ì\fa a«sai prC"'to .1nchc dal:k \"OStrc :u:oordati. H prolC'trtria.to. i ccm,tacliai e· po <juella riform.1. elcltorale che \i =nstcsse fila. uscirà la \'OC,· che dovrà con• g-li opera! _ gli oscuri eroi dell;i. g-iierr,, brcrà :a. piÌt com·cnie1tte di compiere per fe.ssarc am::i,ramcntc. Per raggiungere vitùonos., _ tro\·cranno. al clil"opra dC'l!.c r-1gg-iunzc-rc il 1·isultato della ma,s.sima so_ questo .solo minimo r,-'ulmto. <li ritro~·a- ;ibbondanti n •orichr. rc-!-'a più difficik. praffazionc della riolonLÙ proJ.cta.ria. con. t(• 11hl clucc un qu:-•s·-,· · · · t · :--ultazionft che noi non tcm1·,~n10111a~,1121· ~ •'-' l=t pr:mo nurus ro più scar,•a e più :aticosa :♦a conquista d--! ~ ,. " 'Id re. Ya!e,·a la pena cli ta.nto turbam('n- loro pane. ~\s.sictir:i!i nuovi .e più ya.c;ti invochiamo pront.1. noi continueremo ;i to. di tante, baglior.c cti incendi. 1::li,anta confin; :i.Ila patria. davranno i comb.at- ccntrast..an-i con una ;i.~sidua opera di cri- ..:~plosionc di ire selvaggi.e, di q11cst~1s.an- lenti. in compenso. ric.crc;irsi 0 1,:re i mon- tica . .ad .1n·alerci di qud<;ta com, di 01;"tli guino<:a. g-ncrriglia. ,c!Vile? E forse l'opera ti e· oltre i mari le vie dcll'es~"-H'1--Tza..Sul- ~,.!tra irib,ma pcr la no,'1ra. pro:>agan<la. vostm finir:i c-0! dare dei fmtti a.s<:..1c.lii- };i.grande mass.1. fìniranruo per es.sere rim- X<"ll'ora che g-li spiriii deboli possono versi di q11c'.liche ,·i att.endct.e, che si at. balz.1.r-ctulle le con.seg-uenzc dii quel folle credere alfa nostra disfatta, 11oi aff,eirmi.atcn<lono coloro che vi applaudono e vi sperpero. dc\-a,Stazione. distruz-ion-c d-cli:a mo qui la indomita feddtà .ai nostri prin- <o<te:ig-ono. • ricchezza sociale, èhc fu il ,,on flitto mon- c:ipi. ai n.o,tri metodi. ;\"c,i prcn~remo 10 li prolet:ariato ha avuto una tremenda diaJ-e. E mentre, per riparar◊ al di.sa.stiro impcg-no soknw di Ja,·o~re. d•: lott',>,rc lezir·nc·. T'uò c!.ars: che ;!"lig-imi in un do_ c-con-o-mico e finanziario derivato d,1Jla con ogni c-ncqria a qu~lunquc co~o pcr mani ma:;:-.•.ri110·1trorpo lontano. L'insc. g-u-crr;.,. .si reclamano più rigorose oc. 0110. ncost~nirc ciò che a\·c,c- dt!;.trutto. peg-n:,mcnto che .:;-liave-te dato cl.--., n.cm.ici mie e s.i apprest:i.no nuoYc prc;f.Sioiii tri- r;;L11nocL1.rlce schiere che avc'e clispcn,c, più d: 'Jll:tnlo (!\i ribbia ~r,;to quello but.i.ric, si profila il pericolo di 1111 ,1. po- rc-r risollevare più h(41a e più «plcndida che g-·; an-tc- cL-itoda ami,;. Pcrchè, q11i. !jtic.,, di ~;i.sperato nazionalismo che por- - fo1.mma di sacrificio. fiamma <li amore :i. nes.s:\111.:ll11s·one è po!=sibilc. TI pro- tcr-ebbe l"Ttalia in nuove, h<"Tl g-ra\·i jat- - la bandicrn che ;ivc·t<:spezz:>.to e dll- '.ct~1·i~·r:. pc-rcoss0. 11011 ha. abiara.to. non ture. pesta.no. Kc1~··ora.cl1e n1ok es"'-e'.re il \"Oha r;•wn~a·0 :-illa ~11aYo!o:rtà <li l'm:t.t- Quale s'.1. il prc·ciso indirizzo dc-I Go- $\ro trionfo. 011. Mussoiini. n.oi l:incia'mo rii.1azin,:c··. In y:~to c·(}lbre 1ni.'~..~ 111"11.! ~ ~11cora 1·1"n·do dell~ '- 1 ~ eh d ~ ~ vcrno in m.1.tcria cli poiiti<:J. est,era. 11071 ·• · ' ..... n ,nk e non ce e111·1r le' ,;, '!"'!117-,· <n<:ial-dem.ocr~f.che rl,c.i è per nulla chiarito dalle molte- frn.~i alti- ck•li.a ,,pcranu che si rinaov,,: Vi\"'?. il Somli~ l,0:· •z',,n: .; i: ln compn-<-o bene 'l u1.- sonanti clcl <li.scorso prcsidenriaLc ncll"in- cialismo ! i, <~.,.. ·e r,1.<"""t• ht ..,l1:l \7.-i..Nl ora :it~<:·-nd."' f-,·111c·1e1:lo <cr,:;c.,r-c incYilab•!<'. $Ul qu:i.- r! r:i n l(· ,1,,·, :i <.tor':,. dlii.i. !'111. pros;i nn or ! ,·c--rc ~('(~~n. in :,.... ~r,-c,l ,r ('_C:,c;~,·c· ~~Hlr-~n:t- E' f1 1 >f; lli O~Hi J<':tirù. on. ?\fu~'"(:olini. n10ri<· f--:tt-:,. fin!N"' c-otn/~,. 'lt'.,n'"tn !;·o··r•rù <1i i·,· -; re:~irc rnn1~ nn1. ~lì-di-irict;'t :...,_ :>i c,.k0li e- ;i.i fin1 dei !-tto clomin:i.tor,'. che c-.o'•np:i.s-..'v:c. "1 ca:1:e:,110 <ldla chs<.e R<!.«tc-1·1w) ·11 r=hi ... \"O ~re- ~t>·!tr:, il l:i·:o:-:i.tr',c· in occa,irnie d-drimnr-cs1. faGoyc,no. •r:<.:,. r"' 10 r1:0ri cl' compe•iz.ionc- per Cesare .da marionette Musso.lrini ha parlato. Ha parJ.ato con uno sti'le altisonante e donchisciottesco ad U1Ja, assemblea di persone dalla sch!iena di cerniera e col senso del servilismo innato, che già da tempo prima si apprestava a genuflettersi davanti a padron Mussolini. zione al suo signore col ,ìoJerlo raile.. gran.~ ancor più, daJ Mullare del Parlamento C'll. Rosa.di. LA RIVOLUZIONE HA I SUOl l>lRITTI. MA QUESTA NON E" UNA RIVOLUZIONE. L'n,. ~ru~~o!ln•; f>!,- ('"lucffic.:1:--, ~ ; 'l!:01 .1rt<'f:!'gt2menti. ha amato porre que<:1:l. r>r<mt-d"'-aal suo discor,Y>: « L1. riYoluzi0;1-c h:1 i suoi diritti 1 ». ::-J,msarc•mo noi ·- rapprcsentant, <li un Partito di ri\·oluz'onc '-Oei,de - a <'0'1lc.•,·::t.r<la· \·erità rli u~ simile affermazione. Rkono<.eiamo che <JU.ando nl'lla storir, batte l'on dc:1:i. rivoi11zione. !("liuo:nini eh';! rr,vng-on') g-F interpreti dlel n-uovo ordine politico e soci:ùc devono sapere o~arc. dovono cs9Cre fc·mi e iorti. non <if"Vonoa.Yc•-cr'zu..-irdo pe-r ~li a\"vr..r'-.ari. Xc-I ~uprcmo intcre"-'-t.' • clell:i rivolnz.io11c. si comprcndon.o. sono indispcn'-al,ili rc~triz.ioni dc·l'.c- normai' forme di civi'-c liò~rt~. g-li atti <li'.:tatori. Ma not neghiamo che la nx<.rra. on. :\fu~- s<Jl,ni. sia Mal:>. o stia per es.se~~ u11.1rivoluzione. ()uan-ctri a:1cor:i cra.\·atc ni primo posto ndlc nostre fil..:. qu;indr, <·rav;i.tc. contro le i!rn<'rtrzze o le tl<:viazioni riformi""-ichc. l':i.rdito :1s,crto,e ~ propu- ::_'11atorcd,·I nostro 'Oci,1,ismo r~voluzionuio. ,·oi ali' indomani r!ella ~ctt imana rossa del 'q avete gridato: « L'Italia nott ha mai avuto lln'.t vera rivoluzione politi. e,,;_ .\fa l'Italia l':.wrà b sua rivoluz.:one •. Ebb-ene. neppttrc q:1esta vostra gest« <li oggi -- b"n diversa da quella a'.Jora au- ~pi-ca.ia e prome~ - e st.au una rivoluz:one. se, pc-r rivoluzione ~i int,encle, come ò.eve intendersi. una profonda trasformazione dicgJi i-tituti politici. economjci, giuridici e soc.ial:. Voi non ci avt:tc dal<; che 1111no\·ello mcd1ocrc ccFa.rismo' Facile vittoria h \'O.~tra per la troppo tardiva re,i-i.cnz;; che i cli:fensori crella ca,ta <lominante·tcn tarono <li opporre ai vo,:,t,ri chiari clisc- ~ni per la aperta conninmza del sovran0. c.hc ha ad un tratto rinnegato le tr:~dizioni parl;unentari dellra m!Onarchia. che ha abbandonato improvvi,amentc ;,lla loro l~ · r0,., rii ;>n'.'<~"O r!r·l JY-)lti;epoli·-ico - rli.1·i•, (· innrc1>ar,1n spi- tualmC'Titc oltre <"i1cmatcr·a:mMl,c. per i dcplor,1.r' c-rrori cli no' d1t' 1w !llmmo i dirigc•n:i - la .-1~-.,, la,·0-1.trice re"tò inerte. incl'ffcrc-n. te -pc.ttatri('(- c!E'lh lotta scater11.ta.•i ncl ,c,·,n ,le... 1. borg-lw~ia. :'\on era ncppur1: po,sibi' • che c,,"a r"rtegg-ia."","-C[)-'f"r-coste ? <·r,· 11A•nin;,Partiti o is.ituzion', che· 11011 111,·1-it~l\·- ,10 1w<.<;11nc'1o.nsidcraz.ion<', che le '.:!,an,o -;tate e k <arann.:> tuttt 11_g-11.alment,· nentici. CESARISMO DITTATORIALE IN ITALIA. RIVOLUZIONE PROLETARIA IN RUSSIA. Pl'r ciò che logicamente. fat:aJmCTI'tc è 1.n·l'11ttto. nessuna mcr.avig-Jia. L' avvcnt,o dc-1 fascismo a.I GoYcrno rientrava n,dlc 1:0,trc sicure a."'pctfative. Nessun rimpianto per i rami secchi che la tcmpr.st:i d'autunno In stroncato. Prcndiam o atto àel vostro successo, on. :,[ 11ssoli11i.cli qu-el successo -pcrso11,1.le chc avrete forse un giorno .sog,1a.to di raggiuqger-e con noi, per gli ide.ali allora comuni. e che ,·i avrebbe certo trovato meno tetro e pi•ù soddisfatto di q11,elloche oggi non sia.te e che- avete ottenuto contro clj noi. perchè noi non abbiamo vo1:tto scguin·i ne: lradire la nostra dottrina: e co11 perfetta rnrenità. SC'1121a.lcun 1.ir:10rc. ci appre.,tiamo a scgui1·e con ,pirlto critico il vo,tro cspcrimcr,to. Voi promettete -cli fare. Voi annunciate una larga rc-alizzazion.e rirmovatricc e per ciò i1n-ocate non la. wlit.a l>el1~\·olaaL1esa, ma. p1·etcndetc i pieni poteri. Li avrete 1 Questa Camera si pic·ghcrà drblm.ente a.Ila vo•tra d'ccisa volonta. T,"indignazione nei corridoi si smorLcrà nell'aula ì\"on ·la noi però l'i avrete. perchè noi sa,ppiamo eh' \'Oi \'C ne varrete per fare 11na politica :!.'"'-Ol11t:imentr contraria agli interessi rlell:i c!ai-se laYoratrice a.Jrinterno e all'e<;tcro. Voi promettet.e - dopo di a \'Crli volutatmcntc sca,+enati JJCr i vostri 1otecaGino Bianco E g}i i1Tvertcbrati parlamentari aUe sb.ffilate in pieno viso, han 1ispo5to con gli applausi, agli sputi han risposto col leccacr le scarpe del padrone. Spettacolo più indecoroso e più abbietto non si sarebbe potuto aspettare <la una Camera che ieri j.)èf viltà si lasciava afferrar per la gola senza alcuna resistenza, CYJo.ggi per abbietta servilità si lascia vilipend--:re. Non solo, ma cerca, calpestata ed l!miliata, di g·iustifi-care le parole del sno doma':ore, cercaindo di far;; una artik iosa drstinzione tra sost,i riza e forina del s110 discorso! Del resto tutto è intonato al ridicolo: il grottesco discorso di Mussolini, trovato forte e gj1L5to dai fust:- gati, noJ1 poteva avere più buffo epi1r.go che in una Camera di imbdli. la cui vita è noUe mani di un guascone qualunque, e che si umili;,. ocr non morire, a seguire passivamon,c i! suo volere. Che interessa l,;ro la cifesa del Parlamento. pmchè la meù.aglietta sia salva? fngloriosa~nte è caduta così l"i111palcatura parlamentare. Costituzione, diritto, sovranità del popoln, <; )- no anch'essi ormai precipitati. E tutto ciò è successo tra g!i :1pplausi e gli alalà di ccloro cl;c fino a ieri facevano professione di dem:) crazia e costituzion~lisrno. serna che -nessuno, ali' in fuori del sardo onorevole Cao, abbia elevato il S!l'l grid: 1 di protesta. fieramente. clignitc>9· mente. Anzi la Carnem ha voluto far cP più: ha voluto attestare la sua ùe·10La beffa italiana non potrebbe essere più atroce: daJI" idiota nassiv!là del "burattino'« nutro fiducia » si pa.ss;i a,l più ridicolo ancora Cesare da mari o net re. Di un Cesare, che con gesto smargiassesco aJla sua facile vittoria su delle rane bavose, conferisce il carattere di ... « rivol,ubione » e che preferisce, se non altro, al più decoroso gesto di fare dell'aula sorda! e g,rigia del Parla1mento un bivacco di camicie nere, il dorninare dail sommo bai1co carnevalesco un manipolo di abbietti e di vili servi. Del discorso di Mussolini, toltanc l'esteriorità <leUe volgari par_:ole, nulla vi si osserva di i1m11utailo di quanto si proposero i suoi predecessori.. La corteccia sarà rinnovata, m.a i'1 tre-neo è sempre lo stesso. E di quest'albero se ne conoscono troppo bene i frutti amari, onde i nuovi non saranno diversi dai primi. Del resto nei riguard~ della politica estera, l' Italia. che coi passati Governi era i11 coda ali' Intesa, 1iman.c ancora tale. qual,unque siano le vane parole <li Mussolini, altisonanti e smargasseschc. Con questa aggravante che nella poca chiarezza delle sue parole al r~guardo. si può in travisare anche il pericolo di proba·bili nuove avventnre guerresche, nelle quali le classi lavoratrici sarebbero nuovamente buttate. Solo un programma di cieca reazione si -può scorgere nelle parole di Mussolini, nè il st:o secondo discorso varrà a illudere gli operai. No, Mussolini. L" oporaio non beve alla vostra coppa. L'operaio vi disprezza. anche se ostentate la vostra origine dal proletariato. fi prcletariato che si ricorda ancora di voi quando ramingo in Tsvizzcra Yi sfasprezzo. Regime della lesina, di.cc M us3<1lini. Sì, ma appliicabile solo al proletariato. Questi, che il suo sangQ1e ha dovuto dare per una guerra non sua. dovrà pagatre col suo sudore gli irnma'TI.i danni da:Ua guerra prodo_tti. Questa della riiorma elettorale è uno dei J)ll!J1ti più sicuri ne! comi:,licatu programma idn governo deU' on. ~lussoli11i: la_proporzionaJe, la democra,tic.a, proporzionale, che lo stt?-s.:;c on:)revole MussoH1ni aveva altre volte sì forte reclamata, è inesornbiJmen te candaamata a morte. Dubbio è soltan>, ~hc cosa succederà :1 que~ta n;orta. Ed infatti iicenziamenti d:i ferro- ,,ieri e postel'egrafonìci, tasse su.i s;1-- lari, abowione delle indennit;1 di caro-vita, soppressione di lavori pubb-1!- ci sono già in opera. E' il proletariato che dovrebbe pagare -I' cncrme deficit dello Stato, col compenso delil' abolizione cli tutti i snoi diritti. No:ru un sacrificio vi.enc chiesto ai capitalisti che la g;uer;ra vollero, che la guerra sfruttarono, che <,!Il saingue dei morti accantonarono i milioni, poichè l'opera del Co,-erno è tutta rivolta a facvore dcli' aLta ba11,ea, dcll' affarismo, della spe•...:LL!azione, dell'alta industria. Ma il proletariato, secondo Mussolini, non ha nu~la da temere. Certo, nuJ!a avrebbe da temere se non ten~ tasse di strapparsi la corda daJ collo che mi11accia di soffcx:arlo, se ne segr1is.se passivamente il cammino s11 cui M~Lc;soli.ni vorrebbe condurlo, ciò che lo porterebbe inesorabilt:ncnte verso la schiavih~ oporaia. Ma tutto ciò è imPos~i'bile, assurdo. antistori-co. 11 proletariato s.aprà trova.re quellé~ forza di raccog}imento necessaria per superare qnesto nuovo periodo .<li ,reaz~one. Costruirà ciò che è stato distrntto, ripre11<l.crà con a1unentata fede il suo camm:ino ed il pericolo. gli osta.coli. 13 rovina saran110 cii a li mento pit) forte T')CT l' Idea. 1lc-rl.! flammart E la fiamma, anche nella bufera. manda sernp.rc il suo vivo bagtrore. NIMAR. La pacificazior,ein Italia M ussom,TJ1i ha dato severi o,rdirù per la pacificazione, per iil ristabilimonto deH' ordine. L'on. Fmzi, sotto-segreta rio agli Tnte,mi, ha dato idem, e h?. anche detto d'aver già faitto arrestare un .centinai.o di fascisti. Nella cattolica Italia, ~1ella Giustizia, nell' A1•anti!, in gi omaJi di proV'inci.ai si leggono intain,to be<n altre notizie. A Mi.lano i circoli socialisti e comunisti non sono ancora stati restrtniti ai IQ1ro ltgittimi proletari. Ad Alessandria, a, Lodi, b1 ailtre città non sono ancora stat~ sgombrate I~ Case del PoPOlo. In numerosissime città detl' It,li:i. ,;c,tte1Hrionale e centrale continuano le spedizioni punitive, le bastonamre, i ferimenti, I-e uiccisiotl!i, l'olio di ricino è sempre ad-I'o;rdi·nc ~l giorno ... Lo comprendiamo: non è possibile rist.ab-i!ir~ l'ordine in un gùorno~solo. Ma i cap,i fascisti non vantano sempre la ferrea disciplina e la cicca ubbklie,v,a dei I.oro gregari? Che. dtmQt1e.. gli ordini di rLtornare alfa legaliià non siano poi stati trunto ,;ç1·eri ? O siano stati impartiti dai rnttooapi con mt>-lti se e molti ma? Per " l'Avanti " risorto Quattro voi.te r Avanti! ·è caduto sotto i colpi del ma.gllo della bellui- ,w reazlone fascista, q1iattro voUe è risorto. Ed ancor oggi esso porta la sua :,aro/a di fede alle moltitLulini Ùl 1 - ra.trici scosse dalla bufera imperversante, ma non abbattute. A maggior rabbia degli avversar'ì e dei tirarmi oggi più che 111.a.di eve questa voce farsi sentire. E la voce risorta sarà di confortci alle folle proletarie, di éunmo11imento a.i pusillanimi, di fiera ram.po.1.maai trionfatori d'og1;i. Alimentare la fiamnw. [ ralimemo sempre offerto co11 slancio ::,ponlaneo, deve questa volta dimostrare ancor più il su.o significato r'i forza e di fede proletaria. ()ggi esso assurge al T>iù r<rarule dorere nostro. ·< La sottoscrizione per l' A van t: ! è un plebiscito politico contro una !irannia in atto)). Sembra r'.,c l'on. Mussolini ncn intenda ì)rcsentar.e un· p.rogetto di lc;,:-- ge di. ~ua fabibricazione; ma. nel grande ri5pc!to che egli l!a dcli;: istituz'<':11 parlamentari, desiJcra c-he I.a riforma venga dai depurbri 011el10, pc,rò, che non vuol rar\! :! ca'!){) ciel Governo fascista, !o fanno i ias.:isti :::he, volere o no, h··:1.rn ii mc~rolo in m,ano. E a -qu-ant;i lla gij dichiarato i! signor Michele ::van- ;:;hi. cx-:::egretario del PaTt t.) f..s..;1. sta, ora uno <lei pezzi più gr0s,i del (;,,verno fosaista, la riform:1 ~cnsiste:-ehhe in ciò, che le elez.i1ni si farehbero ~ !'>iste_ma maggiorihrio. e la proporziona:J.e c011tinuercbbe a Sù~Si- ~tc,c soltanto per le minorante. Cioè a dire, la lista ohe, nell.e elezi0,nì, :1ttiene il magg;ior num,er,o di vot?, fa ns..:i re rntti i suoi caintdidati, ottenend:, due terz.; <lei seggi; l' altrn terzo verrebbe d!istribu.ito propoirziona!mcnte fra i c~nd:iid.ati delle altre liste. Per esempio: a quanto spiegò lo stesso Bianchi, a-utore del progetto. se una li.sta ottiene 100 mila voti un' a11ra 99 mila. un'altra 98 m~la' un'altra 97 mila, ecc., la prima list~ si piglia ,due terzi dei mamtlati; iJ resto dei mandati vanno distniouiti fra g}i altri. • Il che signjfi-c-a, aid11inque, che due · tc-rzj deg.li eletti ,ralJ)presentèranno la minor:rui1z3. (100 mila) degli elettori mentre l'altro terzo r0l))present.erà I~ n~~gg:ioranza degli ele.ttori (99 mi,la p111 98 mila più 97 mila, ecc.). E se un g:iomo il GoYetrno avrà un voto di fiduciai da quella llljaggioranza ,parfame.n.tatre, sarà facile cosa aHa 1nir.oranza par.l;amentare dimostrare eh.e essa rappresenta fa maggiorall7Ja del paese .••• ~a che importa al dittatore e ai suor amici della · maggiioranza del paese? Del resto, a che conturiba,rsi g:ià ora ? Con o senza la proporzionale, Ll!lO degli esPonenti maggiori <lel fascismo, l'o,n. Giunta, ha già dichiarato con quale sisterna si faranno le Prossime -e,Jezicni: « Le faremo col maJ1ganel/o": ha detto egli molto cMararnente aJ.la Camera. E quell.a gente lì mantiene in simKm casi, la paro1a.. ' Ma la storia insegna. che nùtt è tanto faci'le mantenere poi il potère . Oualè il còmf}iio deJ sodaUsti nel,- la civiltà attuale ? Ela/Jora,re le nll(). ve forze della società, demolire costruendo. Il socialismo 110nverrà come 1m la!1ro di. notte, secondo la frase oweruana, ma sarà invece il risaltato del nostri sforzi consapevoli. Noll fatevi più illu.sumi,o amici: primq di tutto, che il socialismo sia vicino; in secondo luogo che il socialismo sia una specie di Bengodi, u.n paese di cucca.gflll., un eden berr /Jasciuto, fJi.enodi faccie grasse· il so. da!ismo sarà una società in 'cui la civiltà sarà più intensa· e frenetica domi~ta _dal rilmo delle lfl.acchine'. perche n01. adotteremo tutto il bene del.la borghesia., tutto il paJrimonio della borghesia e dovremo centuplicarlo per dare alt uomo possibilità più grandi di sviluppo e di vita. La nuova civiltà, che si matura fati~_ose:mcnte,.S!frd nel suo complesso /Jtu lrbera, piu forte, JJiù bella e più llmana. Non si torna indietro nella storia; non si ripete due volte lo stesso motivo Eraclito diceva: << Non ~! si bagna due volle nello stesso twme ». Appena realizzata un.a conquista, ecco nuovi problemi, ecco sorgere, balzare nuove cmlilesi 11Li01•i enigmi che chiederanno le; loro s01uzio1ze da coloro che verranno dopo di noi; e l'uomo, con nel cuore il suo inutile sogno di verfezione riPreJJderà il su_oviaggio verso un· dura mèta. (Dalla conferenz.,a dli :'\,f u,$<),lin,i tenuta 1'8 fe-bb~io r9r4 in P)1rcnz0).

..... = .. ,, L'AVVENIRE DEL LAVORATORE -=~~~~==~,;:':':---::-==.- =- ~==:;:;:.;;-:-.=. =-====:::;:::::==:::;;;=_=._._; ==:;:===:=::=. :==:...::=::==...;;:::.;;:;;=:;.;==========··=·--=-=· -::.-:.:.:..::-...-· :. . .:· -~==·=-=--:.::.:·--======.=.:. 11· dittatore dava1ti alParlamento L'onorevole Mussolini, presidente ~ dei mi,nistri della mo~rchia 1talii,ana e capo del partito fascista, appena saliito al ipotere, ha ordinato clle nel sigalilo destinato agli atbi diplomatici, venga impresso anche il fascio, l'emblema degli antichi littori romani e cieì moderni fascisti italiani. Non occorr_on.o molte parole, pc,r ispiegare il valore simbolico di quel.la disposivione, presa dal nuovo capo del Governo i•taliano. Evidentemente, ., i diplomatiici. i Coverni esteri. che hanne qualccs.a a fare coìl l'Italia e con ron. MussoLini, debbono ricor da.rsi, scongcndo quel fascio nel sigillo. della potenza e dell'autorità degli antichi L_ittoni; debbono .. ~ovratutto, ricordarsi della potc111,:t dei moderni fasoist,i. Pift ancora: da qu~l sigilJo debbono apprende.re e debbono essere sempre ammoniti che i11 Italia lo Stato e. il Fascismo so.tto tutt' una cosa. Vero è che, in fia1ttodi politica c- ~acra. il M-ussclini mi11istro ha giù parlato in tt~H'-altro mode, che il Mussclini fascista. Avventure per Fiume o per la Dalmaz;ia non istanno nel suo pro,g1ram1na; o almeno egli ha formalmente e ufficialmente dichiarato ohe i· Jtali::t rispetterà ; tratta.bi da essa firmati. Ma. insomma, anche senza aperte aspirazioni a Fiume e allia Dailmazia, quel fascio dovrà dire alH dipiJorn~ia estera elle in HaHa è finita oramai l'era delh.: d1elbclezzc e ad essa è invece subent:arc il rK,r::xlo della forza. Tutte- ciò, per Q:uanto riguarda gh strair,ieri. Per quell.o che niguarda poi gli ifafiani. oh! essi pure 11011 debbono farsi illusioni. L'état c'est moi: lo Sf<lto sono io; diceva il re di Fran~ eia. E questo appunto volle fa.r sentire Mussolini al Rari-amento italiano nel suo discorso-programma. Jn verità, noi non crediamo che 1111 altro Pa,r:lamento di paese civile si sia mai lasctatò dire, sew.x1. ribclla,rsi, quel che fa Camera itaJiana ,ascoltò a oaJPO chino dalla bocca clcll'on0revole Mussolini. « Ho costihLtto un Governo di coalizione, e non già coli' intento di avere una magg~ora,nza parlamentare, della quale posso oggi far.e benissimo 01 meno », dtsse il nuovo capo del Governo, presentandosi ailla Camera; e la Camera. ~a~ a dire i partiti costituzionali, i popolari. ,i cosiddetti democmHci, se ne restarono sile11ziosi. «· Potevo f.are di q.uesrau~a sor<la e grigtia un biivacco di manipoli: potevo sp-rangare il Parlamento e cositituke un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, in questo pnimo tempo, voluto » : idii~se aiocona l' onorevole Mussolini. E t\ltta la Camera, taceva. E solo i SO:)i-a1lf'sti ~sarono rivendicare il diritto popolare, lanoiando in faccia al dlitta<tQre H g·nido: « Viva il Parlamento!». li dittatore. però non era ancora contento. Se ai diplomatici esteri mostna nel sigiHo il fascio con la scure, davanti ai rappresentarnti delh Nazione egli aiitava già le verghe del fa.scio e le faceva 1oaderesulle spalle lom. « Io non ,·og-lio. fin cl1e mi sarà possibile, governare con.tre ,la Carne rn. ma la Cam~m deve ~eniire la su:t particolar-e nosizione, che la rende passibile di sciog:lime.nto fra due !?'forni e fra due a_nm ». Adunque, o ubbidire o andarsene. Se sarà b_onina, potrà campare due armi ancora; se no, due giorni soli. Poi lo scioglimento. E i deputati liberali, i deputati popolari. i deputati democnatici, e i depu,tati riformisiti ciel gruppo Bonomi, si pigliarono ~uelle Yergate sulla faccia e sul dorso. e tacquero. Solo i socialisti e comuniisri e repubblicani O'.S-aronolev;irc la voce contro quel brulrulc li,11guaggi,o e atteggiamento da clo111atore di bolve (eroci. (; li a Itri, 11011 si scossero, non mossero labbra. S'~ non p~r dare un grandissimo v~to di fiducia· a colui che li ave, a schLtffcg-giati in quel modo .• rncono elle quel <ldscor~O-JHo<~TJ 111. ma <lcl'!'on. M11ssoli11i suggelli; lé.1 sconfitta dei sooialisli. No! Nu11 è prop,rio così. Su!b nostr,a s..:oniitta noi non ci iacoiamo illusioni. L' abbiamo giù scritto altre volte: per un complo.550 di ca,use che ora è superfluo , icvccarc e per i iuavi errori dei 1iostri dirige11ti, noi siamo stati b:11foti. fiaramentc battuti. Siamo stati b,11:tuti. anche perchè coi fascisti ei'élillO p:ù o meno apertarnonte alleati e complici tutte te cliassi bo,rg!Jesi. rutt-e le istituz,ioni dello Stato. Ma nc.,ll abbiamo fatto atit•,r~. non ci i~- 1np d-isc-nor<1ti. AJb CamerH, :11voc~.chi ru vinto. i11 la bor1;hesia liberale. la borghesia dernc-crntica, la ibTida borghcsi:l oatto~:co-/fopo!arc. Fu vinta: e fu a,n'.:'hc disonorata, p-erchè,ri1111egiòl suo p.as- "'-ato. le sue aspii•a,z.ioni. i suoi icle:1lr. Si" disonorò da sè. perchè non ebbe !UI _ memento di rlbellione. 11011 ebbe unr. s~atto d1 sdegno, allorchè le ve-- niva stracciato in faccia il patto costit1L'l.:ionale. Ecco ·che cos· è ìo Stato fa,cista. inaugu,-a1to eta Mussolini. Ora. a nei che del P1arlam':lntr. s,iamo tutt' ;:ilrro che teneri. tu1to c,iò imp-orta solt:.111to fino ad un certo punto. lmport:t. 1~crehè m0stra ancora una vofta che cosa si possa aspettare il nrolctariato ·dn-;rH 1-st:tuti p0litici delta borghesia. Ades,o staremo- a v.~dcrc cl1e cosa farà cl~ conc"eto qué'>to Stat<' fascrsta: qL1esto Governo. che si è messo c1l disopra della Costituzione. $tare mo :1 vedere: e gi11di-ch~remo eh.i f,1tii. Ma entiìamo in questo 1~- ri0do d'attesa senza fare.i nessu.na -illu~:0ne. Già s11-,,piam0cli,e non possi2mo JS'.)ettarci m~lla di hen?. Ma sapf)iamo .~ltresì che tutti i Governi. <'he vol!t'ir-0 g-overr1ar-e c0r.. !a forza. hnirc110 pre-sto e male. zw === - Il sr-dalismo è uno sforzo e 1111 movimento di-elevazione materiale e svirituale delle classi oper({ie suf terreno specifi.co della lotta di classe. Ciò distimme r. azione socialistica da quella dei fi!a11tropi, degli umanitari, dei ·cristiani. dei democratici cristi<mi e simili. Finalmente terzo ele11umto i11lef[ratore della nozione ·di soci,a!ismo è fa previsione fi,!afisticd. fa meta verso cui noi tendiamo con tutte le nostre vo/on.tci, l'espropriazione cioè della classe !Jorghese, la rivoluzione sociale. (Dalla confere112-adi Mussolini tenuta l'S febbraio 1914 in Firenze). Operai I 'Lavoratori I Sostenete l'AVANTI ! 4, .A'pp~nd1f'e_d~ll'c.Avvealre del Lavoratore,. • • .1 naufraghi della vita cli MA.881110 GORKI (Continnaz. e fine v. n. prec.) Speranza tac-cva e so-spira,·,l. - E le nottate ~on così co11J( 1 Qua.ndo saremo arrivati al ,·il_l'aggio. sairà giorno. E poi andiamo adagi0 come ,signori al passeggio. _ - Durn fatica a.ca,m,m~11arc. amico mw. clisse sotto voce Speranza. - .\h. ti fa fatica. eh? esclamò Ballcrinù iro1ii,amente .. -\cies,;.o a\T;-tÌ ca.pi10 pcrchè. - Non posso quasi rc•·a.µirar per nie,11lle l)ev·csscrc per colpa della ma.la<ttia' :_ ;,[:i clw 1nala t tia ! è pr.:rchè sci 11 no stup'<lo. BalJcr.ino s; ic·nni, r.: volt·:mll.lo•.i verso iJ compag-no g-li free cenno col dito: - Già perchè s..:i 11110 s'rnpido ! Capisci? Sf)'Crnnza chinò h ll'::ta. e ri:\)o~· _con u.n tono di colpevolezza: - Sara cosi_ F. ,·olc, .. l ~oo-o-iun°-c1T alt1·0. ma-gli pn.'. se ;!li 1111;,.~ ~~~c-"s: dì IO%<: t.Lnto for'.t: eh<! è,o...-ctt~' :q,poggiarsi :id un •~Jbcro. B_·tllcrinò 11011 !>lacc.:wa g-fi occhi d;i. qu('l v:so magro. disfatto. - Finirai collo SYt-gfo,re ,tutti g-li ,piri~i do~ bosco - disse a.coi!glfa.to. Ouai~<lo S;,cr:i.i1r.1 ebhe finito di tossir..:-~. n·spira,·:t nh'.g'::o. :1.;?,llcrino g-1i diss in 10110 di com~11do: -- :vlettiti ;i, st<krc riposa{ i. lioteca E si sedettero sulla terra u1nida, all'ombra c~c<g-lai rbu-sti. Ball~rino ~i fece una :;ig-aret:La. l'accc.~e e cominciò a rlire: - Se a. casa av<':'Simo da man~i,Lrc. or:1. potr-t:"mmo toritare indietro. - E. ,,t1:c. rispo,e !"altro con un cenno ùe!la Le-sta. Ba.llerin,o lo ,:-uar<lò co.lla cc,<la <lcll'ut· chio ,. courinuò: - :\l:i ;iccomc a ca<.;, 11011c'è nulb. clol>biamo ,cgnitarc. - F.' n.'.ro: non ci rim:u1c :1.ltro da f-arc· - rispc,;:c Spcr:u1za sospirando_ - \'on combineremo cc110 1111 g;·,rn che ... !>Ìamo -:tt1pidi. prop1io stupidi. Sper:L11za. a qnclla voc<" stridula di B:il- !<::rin.o.s1 sc11,lÌa di~ag-;o. e so$pi r,ava contin 1,a111l'111c. - :\'on 11c _pc:-;so piÌl dalla Ea11tc. con1int1Ò lfalkrino. Spc-rn nza ,alzo di ~.catto, Do·n· ,·:1i' do111:mrlò Ballerino. \"icni. OoYc ti ;.alw 111 mcnk d'andar~ 111t1o :L<lun tratto? V te,1,i con mL E an<li:uno ... -- Ilallcrino s' :Llzò - :\"on .c;pcro u.n gran che, però. ~on impor1,a. Prenderemo tutto qucUo eh<' troveremo. replicò Speranz.a L1.~ci.u1do cadere il braccio in atto ilis'fle• iato. ;\fa g-ti..,rd~1t111po' come ~i di,<entato cncr!,!"Ìco. ■ 1no 1anco ij 'I~ Il Il - l ~- =--=-=--.:/ o H ::::::::~I· Il i~ Gli • eroi dimenticati ---- Do,•remmo t.:011 delle rose in bra ll'io andare 1111asera Di primavera Sulle tombe degli eroi di111e11ticali · Al cimitero Dei poveri. I loro alt( g/ori&si s1, 110 scordali Chi li ha mai contali"? f:"ssi 11011 erano rinomati L'erbaccia copre i cesvudi sulft fC,ro tomhe pia11tati Che i! veuto da t,11 pezzo ha c/11 nati. Ma giù nella tomba essi godono la pace che la vi1a 11011 dli Piano !aie! li loro riposo non turbate [ssi thamzo meritato. Il l&ro dorso sotto il duro peso si è chinato Le foro fronti di iatlca hanno sa da/o. I! loro so!e t!rde1•a forte, forte lxi è arso fino alla foro morte. Ma il sole è tramontato F.ssi donno110. Andate. Rose rosse JJia11tate S11!ie loro tombe. Chinate la fronte verso terra, set ene state E pe11sate Quei vici11i alla frontiera e/tifa vita Agli eroi dimenticati lo li ho vis/i da ba111!1i11Li.e do,111e con cupe/li /Ji([/zcheggianti Andavano alla morte per i loro cari. Cli uomini dalle mani callose Combattevano la loro dura lotta E combatten1110 ancora Fino a ,f!/W1l{fo venne la morie coi!a sua bara A gridare: « Basta! » e li conll11sse nel paese del rivoso Nessu110dedico pagine u /oro, 11è parole altosfilale E ben di rado Fieri sulle lCro tombe caddero Ben ptù spesso lagrime ardenti Di coloro che li avevano seguiti viventi Net foro Silenzioso martirio, come era piangenti Seg11il'lt110 il loro feretro. Ttlilc le loro battaglie le aveI•a110 combatwte Per a-more del prossimo e questo amore 11011 aveva loro concedllto Tempo f)er far parola o comJJ/imenti. L'amore li spingeva alfa lotta con la miseria OJJJJrimenie Altlt lotta per un panno onde coprir le membra tremaJ1li Dei bambini. Per il pezzo di Pane Essi fottawmo da sera a mane . · Ed il loro amore grande fu. di ve rifà ardente E solo f,{t morte spense quef/'amor. Spense ? No, i /oro cuori Vivono ed ardono ancora. Chè il fuoco che nel petto l'uomo porta Giammm st:ende nella tomha col 1,wrlo. Nuovi cuori E nuovi ancora Si accendono a quel haK!iore Di luce. Stelle fiammanti, farce ardenti, scintille eterne. Ma le croci dall'erbaccia e dotro hfio coperti. Sempre più marcisco,10 · Ed i colpi degli erci dai cespugli TJrOletti Laggiù in fondo, sva11iscc,1.o E; polvere diveiztano. Andate' ili silenzio raccofii Per i sentieri isolati Verso le tombe dei pvveri, o,•e scJJOlii Giacciono J!li eroi dimemicali. I Qu,e,sti versi del giov~ne r,oeta ribelle svedese R. Jandel, • sono stati tradotti <lalla comp,1gna Angelica. Bailab.anoff, la quale dedica la sua traduzione alle vittime ed ai martiri del fascismo. - Che devo fare ... 11011 mi la.se.i in. Lin c<,r,·o o ,n,a cornacchia. osser,·i, pace u11 minuto. Tè:allerino. _ E perchè 11011h·ai giuctizio? - Senti. d1°,,c Sf}r.:1;anza. cadend·o :1 _ Perchè? tc1·ra. Va solo: io rimango qtt:. non glie:.'.\ _ Già. perchè? io più: non mi reg-g-o e mi par c\'a,·erL - Pcrchè mì faceva pena. b t'c&ta di piombo. _ Chi? che cosa, - Come. tutt'a un tr,\llo <lis,e Ball..:- - Quell'uomo! - O nell'uomo? O anima ~cntim,eintaJ,c' ~011 llai cèn-ello. tu. Che t'~m!J)orta di quell'uomo' Se t' ag-gua11ta. t·a,111/111:LZz:1 come 1111 in·setto ~rhifoso_ E allzyr;i. gli pobrai racco11rarc lo ,pcn..~ierato11e eh< ~ci. Ti manorLzzcr,ì a morte, mal.grado il L110cuor, compassion.-c,·olc. J\lla tortun. ti mettercbhe q11ell"t101110. e tu scon~riurcr..:<,ti Jddw a farla finii.a pc1· sem,pr,·. ùibò. B,LUcri110 frem..:,--;1 d'i11dig-nazionc. l.:, sua voce stt~,<lula c,1 ironica '<·ch.~·~gian nel bosco. e il rumt>rc dei rami scmbra\'a assenlire al :=,uo discorso. Speranza. tultto ahb:ittuto dai ,rjmpr<>- :L'ri. seg-ui,nl il c0>lllp:ttT110a t<'st.a chii1.1 econ :1. ginocchia tr1cm:11iti. - f\bbi 1nz'en7..:t! dis~e finalmente -- ho bisogno ,li prender fiato. Poi a.ndro <l;, ~olo nel villazg-io e prcn::krò quel che m; capitcd. tr;c mano: poi torncrelllo a ca- .:--~.. non f'(>'~g-o plll. rino. di malt1·111ore: n<,11 puoi i'roprio .;eguiia.rc? :\' o. non posso propnv. - :\li rnl?~ro .. \ccidcnti' - Sono sfinito. --- 1 Xon è un miracolo! Ca1nmi11ì:11n,, d:t sta.n1:1ttiJ1a JH"<.'Sto. ~cnz'ayer n1an!!i,t:o nn hoccon<'. -- \o ... ~enlo che ,· an·icina 1a fi:1<. ;\011 n·di. m'e,ce il $:lng-uc dalJa bocc,1: Spc:ranz,, mostrò a B.Lllcrino la ma.u, •.porca {li .sa11~t1(•.ç)ucsti ;tllora domandò ron ,·oce ra'<id-olc..ita: - E che facciamo ora? - \"a• solo tu. lo rimango qui. Forst mi pa~sed ttn po'? -- E do,·c vuoi che v·,1da? Vado nel \'iJlag-!_!io.1 rlirr che ne? bo-'<COc'ì: un malato. - );o_ 11011 lo fare: 110,n· avresti da aspettai-ti che bastonate. - Hai ragione. Bisog-na g-uar<lar<;i bcnw dalla gente. Speranza g-eltò la tc~la all'indietro. to,- si (' .sputr, '-all.(?'11{'. ACQUEFORTI Uno che ha visto la euerra. Le parole che seguono non sono mie. Sono della grande scrittrice s:and;nava Sclma Lagerlof. Un breve racconto, semplice, profondo. Che sta mclto ber>.e in questa rubrica. E sarà una delle più se 13ate acqueforti, eh' io abb:a mai... trascr;tte. In una belb ~era d'autunno la co - tadi1~<:llaCaterina, che era bambir.aia a Marbacka dal tenente La-?."erlof. ai1dav, a p's- !ieggio nel boscc con una ra~azzin:i p~imano. · La Cate ·ir:a er;; n: t-i. in una capa:ma, rituata al di là dtl p;iderc. ~ull'or - lo deJ bosco. Ora ella si recava nella ca~a paterna con un inca-ico del st10 03..iron--: ~ avea nreso con sè ura delle piccole fil?;li0!e. Carnm'n facend, mangi.31,ano mi·till", •i 1·iempivzno i gremoia!i di bellis 0 imo musco. che vo\evan? porta,. a ca,;? pe~ metterlo nel'a finestra doppia della sta'1za dei bambini_ Non avevano fret•a. La Cacerin3 era lieta di ritrovar.;i ancora una "olta ne\ bosco. dov'ella conosceva cgni pietra, ogni zolla. Quando arri~·aro::o fi- "ialmente alh1 siepe, che ci·con::a il tratto di selva già dibo~cato, su cui si trovava }a cap:i,,nna paterna, Caterin, di•se alla bambina~ Ma ricordati bene, Selma, tu non devi parlar di gue:-ra quando è pnsente il mio babbo . avesse detto che la guerra è la. più bella cosa dç\ mondo, se egli ~ fosse vantato d'avere guazzato in torrenti di sangue e ammazzato centinaia di uomini, allora quella piccola bambma non avrebbe avuto la mencma paur:t di lui. Una riabilitata Parecchie> cose ha già riabilitato l'on. Mm:wlini in questi pochi giorni di potere. Ha rim~sso in auge, ad esempio, il Senato. Altre volte egli stesso av~va pono 1,el. programma politico de! fascismo anche l'abolizione. del Senato del Regno; "!Òe,so è andato a Palazzo Madama a tesserne l'apologia. a far!:le il fui~:> d?Ua vita legislativa italiana. Ma c'è una riabilitazione ancora, molto oiù clamorosa, foroe molto più • grave di conseguenze• che !'on. Mussolini ha in parte gi'à compiuta e che, certamente, d1 quel co~-rente ch'egli è. condurrà a termine: ìa riabilitazione delìa reli~ione cattolica. -... Intendiamoci: non già che il Cattolicismo avesse bisogno di riabilitazione. Ma nr.lla vita politica italiana, nelle manife- ~tazioni u!fìcJali del Governo italiano, la religione cattolica era oramai Ia, quinta ruota de! carro. Ha il suo posto d'onor<! nello Statuto, è vero. Ma quan::Jo mai, dove mai si mosti-ava lo- Stato cattolico? Anzi, lo Stato cristiano? Ora le ccs = sono mutate. Il fascista, salito alla presidenza dei Cor..siglio, ha comi.nciato, nel suo discorso-programma, con I' ac~ennar _ ai part;colari riguardi per la religione dominante che è il cattolicis,.-r,o . Poi, come già nel famoso manifesto del Qu:idrumvirato s.egrtto durante le giornate rildicse, ha tirato in baì\o il sommo lddio .. La piccola ragazzira era sommamente a'ttonita. Ella sapev;i che il p3dre dell:i Caterina era stato soldato e eh~ avea p2.:-tecipato a un, vera guerra. Ma. che davanti .:J lui non si pote,se parlar di guerra, ella non se !o sarebbe mai ?sp·t. tato. Che $;a vera la voce, messa in giro alcuni g,orni fa, che il nuovo capo del Go- • Perchè no!: debbo parbre di gu~ ra verno italiano ha tentato approcci col Vacon lui? , do-mandò alla Cah:rin~. "-icano? • Non si deve mai parlar di i,11erra ro:i coloro che ci sono stati • rispose h bambinaia. La ragazzina era sempre più attonita. E,la r:enrava a tutti i celebri eroi di guer. ra. di cui aveva l~tto nei suoi libri di 'Mussolini ha fatto sì profonde co'1versioni che. a parte lo scopo pclitico di certe i!lvocazioni. non sarebbe neppure a me.. ravigliare in lui un ritorno alla fed:: cattolica. Sembra però che i cattolici stessi diifidinc un oo' èi certi improvvisi atteg- :ìabe; e nella sua test.a si aggirava qual- iiamer.ti relig-iosi. Il giorn 2le cattolico cosa come una :-uot.~ di mulL,o. • L'Italia ,. di Milano, almeno, fa le seIntanto arrivarono nella capanna, dove gt\enti amare conclnsioni: . era già il t:~".lre di Caterin'l. Era un ·uomo di antico stampo: ella 1') riconobbe Fn l'agno•tidsmo ufficiale di un tem. subito dal fatto che oortava c,lzoni che po ed una religiosità che non sgorgasse anivavc1n? soltanto l-ino al gin.occhio. e da una profonda convin~io~e interiore, non aveva stivali ma soltanto scarp~ ba~-' ma fo~~e detta.ta da calcoli di sfruttamen- ~e E a 01 • • · d. . · li d' to poht?co. non saore-mmo quale sarebbe _ . ra vv LO 1n una su 1c,o pi; e 1 . 1 . · pecora, e aveva una facci 1 gra,,le ~rozza; !l ma e peggio~. ma nulla di nit: s: ra:, 0 che altri v~cchi Così m'assisia lddio, dicevano, finendo contadini. Durante tutto 'I t?moo che fu- i loro discorsi, Guglielmo e Bismarck, e rono nella capanna.. la ragazzina non p:itè far altro che guardai·e continuam~nte quel vecchio. il au2·e non vrl:va che si i'"arlasse di p.;uerra. Elh non conosceva nulla di oiù 1 bel!o che leggere o asco!•are storie di !;Uerra_ Ma non avt>a ma; vist::> nessuno che a una g-uerra ci foss~' proprio ,tato. Pecc3to, non ooterlo intur~gare! Non sapeva capacitarsi. Sapeva che. non appena ella aprisse la bocca. avrebbe j,,_ volontariamente detto qugJt:o~a d Ila guerra; e allora il pa:ire de-11.::tCaterina l'avrebbe for~c a,'Timaz7ata. Do~:, c:s e•· stata qualche te-npo là a o-servarlo, le parve che egli la guardasse così sinimamente ! Era qualcosa di inconcepibile questo non poter parlare di guerra con h,i; ci doveva essere certamente quaJch,:: cosa di raccapricciante che ella non capiva, Quanto più ella stava là. tanto più cre;;ceva la sua paur:i. Ella sent"va che quest'uomo era pericoloso, e non lo voleva più vedere. Voleva andarse-,e, sca~- pare. E quando finalmente la Caterina ebbe finito e presero ccngedo e p-::ter;)nO uscire da quella capanna. aHora h piccola ragazzina era fuor di sè dalla paura davanti a quel vecchio. Ma se quel vecchio fosse stato come s; conviene a un vecchio soldat'.1, se egli - E chi' - Forst: con nno :,forLo li rin,:c1rLl,b,· :,cl ,dza.r1i e potremmo continuare ... - Jmpossil1i°Ic. Ralkriuo si st:àcttc ,·icino al compagno. dalla parte del.la rcst;, e lu f:ua·rdava in viso: Speranza a,·c,·a il r,~~piru ir.rc~ulan• <' rantola ,-a. G'.j occhi gli usci,·ano •lalfu1 hi: a. k lahhra ,·r:ino insolitamentL· strette a.: ckn. ti. e dall'an:_::olu ,111istrc:, ùclla hocca u•c1 \"a l111 filo rli S,L11'ZUC. - :\'on •nwrtc ancor:L? l I viso di Spcr.t n za era - E~cc ~mprc·. c1;11,·nJ-..o. lh\lerin<, rltinò il capo l' tacq11c Cn ;ato del fo,..,o. 1:walo eia!!., p:..:11a. lticcic.a,·a cl:t!la u111idi1:ì nera cklla il'rra gra,ba: le ombre clc~li alberi che ,j a.r;j1.1.,·1.110rii qua l' di I:', <liscg-11.1,·an.1 ddk fig11rl' fan1a,iich,· •u qtit'lb s11p..:1·ficit: lnccj,cantc. fianche;[- g,:,to eia c<;<,p11~·lit.ra , quali fac•cva capolino qua " kì il giallo chiaro d,; tro11chi ck: fag-gi. clo1·c i con·i a, t:Ya110 il 11:- do. - ~011 aver paura. 11011 ~l,rà co1.;1 g-1-:11·l'. Parola tl'o1wn: I 11011ha.i r.i.g-ic,11.c di ·, Ila nn.art? . - Gr!<Ìt' Gc.sù ! ,;o;,pirò Speranza. dice ora Mussolini GENOSSE. Pro "Avanti I,, Somma prcced..:nlc LOC.\RXO Sonuuzi Fr. 1497,65 Edoardo fr. 2: :',f oranzoni Carlo 1; Vicinclli Roberto r; Sormani Steiano I; Sorm.ani Gìo,·anni 1; G11cri11i Carlo 2: Gaspa.rini F. 1; _lelmini Filippo _1: E. Sang-a.lli 1: L. R"ff_oni 1.30: :'-lo:ta E. 1: X. X. 1: Broggini Valeittin-0 1 : i\Ioretti Pietro 1; Sim0na G. 2: C',ariola Artul1CI 0.50: .\ntonio ('.ag-g'iMi 1: rario 1a A. o.so: Vig-iz.zi B. 0.50: Gnls,i P. o.5ò; N. N. I: N. N. 0.50; Bern~coni G. 0,50; R. A. 0.50, N. '\ 1: :\fol:nari .\ttilio 1: li . l lacnggli 1 : ..'\ VORCO.1 - Forna.e.ier Al~ 11(, h. l. Vi,·a SCllJl)re rAva:iti! rii·nrga ~ICmprc JiÌÙ forte; Ca,nd.ido Fornasier 1. Abbasso :--r 11s~olini cd i suoi seguaci. • '1'01'. \ I.E 27,- 2.- Perdonami. Stefano. per il c:l\·aJlo ! l 'erdona,mi. amico mio! - Sci tu che clc,·i padonarc a 111<'. riSJ,O'>l' _ Balkri:10. i)ll\·c a.ndare, che fare ora~ , Div li :•'uti ! • ;,ii:g-hiczzò Spcranz;1. e 1acquc. - l.in r:tntolo sordlo. una sc-O's.su con :uha agitò ;1 mo capo. la g-a.111,b'csi d1stc•crn. lia:1, 1·ino. 11011 <listoglit·,·a lo sg-ua,rdo da lt11. Ogni mi11uto gli sembrava u11?. etnni1:Ì. "vcr;,n?a alzò il capo. chl· r:c.add,· i~ :i erte. I - Clw C' <h;1i. fr~tcllc, mio? d~s::c B,lilr·n11,,, ch:11:u1do•i ancor più ,·crso di lui. ~ cs<..una ri,JH>~t a. ~pera 11za zi.:Kc,·a ·1rnto immobile. P,;cl11.:1·i Il" 1~:•-rò a n,or:L 1111pc-zzo vici1,0 al compag-110. poi si alzò, si .scopri, si •t>~nò. l' nrost'~uì la ,ua !-trad;i. Aveva il viso cupo e mrrmccio~o. ~a hiu-ba più incolta del solito. Cammin:w;i, d'un pas~o CO''t vc-, 0 :mtc:. C0llll' Sl' coi ~uoi piedi a- , es..,c ,·ohll o f·.-,r d..:l male :dia tierr:l ... ~·era i:-Ltto g-iorno 'i11tanto. lJ ciietlo ora grigio e triste: nel fosso rcgna.,·a il silt•.Hz.i<,.Sok, il ~11sctl'<, st1s~11rra.va 1.~ sua vecchia melodia. :-\1·e\':1 parlato con 1o11filo di voce; ,,._,_ ~nira,·a a fatica. r~rntolava stcntaramcntL', Ballerino lo guHdò con diffrdcnza e cQln. 1inuò a càlllmina.rc. sc;1za p-roffer'.r ~illaha. - Xc csc<' ancora? dom,.1_,n.clRò allerin;0, CQlrag-gÌ•>1 Li11 rnomcnio. e 1i ~cnti1·ai china.11clo la .\.t( un tr,Llto ~·i11t1.:,~un ru11101'L'.Un.a zolla di terra. ,scivolò nel fossato: o. un <,,Ol'\ 'l. <kHall) cl.al n1111orl·, -i libr:wa 1!1icL l'aria. 'Con un g,rave sbat.t~ d'ali. ;rmcchjacn<lo forle. Tn pa1i tc.mp<> s'uclfuv:.i il canto carcZ?.cvolc d\111\t!ijodola ... Per un ~ctzzo andarono in sik-11210. Un uccclfaccio scuro -p:.issò g-racchiando, al di sopr;t .dlelle loro teste. in pi·l'd1 accanto a lui e g-ua!'d-andosi a(- mc-,(!"lio.g·li disse Bal'~-rino, te,s.ta sn 1 comp'4!"!10. t o.rno. - Sì, 111olto, rispose Speranza i11 modu :qipena intelligihilc. e ricominciandc, a Que.sti ricominciò a lossirc: cd un ,,i.:.-0110;1.r:1no gli usci dal pct-ro. Re-spi- \" cll":lr'a 11.11:,id,e,lci f ossa'<o i suo11i si rossfre. rara sc-mprc fhltt pn·sto. come: se oorrcs- ~morz~-vano rapìda:nrente. -- Se potessi chiamare qualcheduno:? ,c. Rima,t cos.ì a lm1go_ I .. •

L'AVVENIRE DEL LAVORATORE Leggendoed annotando LavittolraiabOBrista nell'elezioni inglHI Le ck-zloni test.:: a,·ve,mte in Inghilterra hanno dato dei risultati che i consen·atori 11011si sarebbero mai aspettai i. lnfatti rbta !'<'nonne loro propaganda. e h ,·iolenri con rui ftt a~it:1to dir.1a11z: :ti popolo in~k,c lo ,-;pl'ltro comunista. cs-1 s11u· 1\·ano cli ottenere. co,nc nelle pa~- satc: c:,..:zioni municip-ili. 11110 str. 1>itoso succcs~o :i. !.oro ,·a1w1!;0o'. · I mortimaledicono Mussolini è già arrivato in !svizzera a rappresentare il governo reazionario d'Italia alla Conferenza di Losanna. Il vecchio Dio di riacmcia11a Inemorut kcdseriana è stato chiamato da ,'vlussoli11i I e reclutato fra le camicie nere. Ma, a (ltr la verità, c'era un vecchio conto da pagare fru Dio e Mllssolini J, qua,ufo questi 11011era ancor primo ... ma llltimo. In un libretto pubblicato in questa scessa Svizzera dal Mussolini medesimo, il povero Dio aveva fatto lo fine di un povero ... Cristo! Non gli era rimasto altro, che /'at le valigie e tomarse11e alquanto abbattnto nei suoi regni celesti, ed ossernrre da (fuella. specola gli avvenimenti terreni. · Ec(O che allesso d'un' tratto viene chiamato da/lo stesso suo calunnfotore Mussolini. Conversione? Può darsi. Tutto è 1,ossibile da (fuest'uomo multicolore. Ma che il vecchio Dio Possa dar. gli ,·erame11te un aiuto nel condurre a termine la sua ardua fcuica, e' è da dubitame. Son cose che devo11 risolvere solo gli uomini. Ma forse è r indizio che Mussolini comincia a sentire che i risultati che otterrò saranno ile11diversi da quel che si at- ·tende. In fa! caso è proprio inutile reclutare il vo,·ero Dio e rmnarlò di mangclllello. Farà senza dubhio la iigura dell't1s- ~o di l:asfoni. -o-- I sene.lori vanno in solluchero per r t·~Vtitazione del loro gerontocomio {.,(ome lo chiamava de! resto fino a voco tempo fa il Popolo <l. lta1li3) fatta da padron Mussolini. Egli ha detto al Senato che 110111sava con loro il linguaggio duro usato coi deputati. Ciò è spiegabilissimo, in quanto si trovava di fronte a dei rammolliti. Però, al sentire che MussoUni ha la « sicura coscienza» (sic!) che il Senato rappresenta 11110 dei punii fermi della reazione, i vecchi bacucchi, come d' wi tratto ringiovanitf, sì son messi a saltare, applaudire, cantare Cio\·inezza ed altri simili strampalate. · Evulentemenie qualche scimmia U penetrata, h<t dovuto mettere le sue iland11,!e ai vecchioni. ~ A dir i! vero di scimmia non c'era entrata altro che Mussolini ... Ma a q1umto pure col ringiovanire hanno però perdz.ito la memoria. In: latti più nessuno si ricordava che l' abolizione <lei Seìzato era 1uw dei punti del provamrna N. I dei Fasci, che il S<'mto era consideralo da Mussolini covo di disfattismo, ecc., ecc. Ma è J]foprio (fuestione di memoria o di eccessivo sentimento servile e di bassezza morale ? -o- « Rimangiare » è la vera divisa di Mussolini. Egli « venuto dal prc•letariato », si è tf un fratto riman.&ao tutto mz passato di vari armi di socialismo, per... partorirne 1m fascio di ibride teorie filo-operaie a parole. Sentite. infatti: 1. Aboliz.ione idei Senato; 2: Convocazione della Costitue11te: 3. Giornata legale di otto ore; 4. Minimi di paga: 5. Controllo operaio suUc industrie: . . . 6. Affl<lamento aUe orga1uzzaz10rn operaie. che se ne dimostrino degne moralm~nte e_tecnic.annente. della gestione di industrie e servizi pubblici; 7. Miglioramenti notevoli alle leggi sociaJi esistenii: . 8. Jstituzione di un;-i milizia nazionale. con b.revi periodi di istrnzione e con còmpito esclusi\'amentc diicnsivo: Q. Espropriazic,ne parziale di tutte le ricchezze: IO. Sequestro di tutti i beni delle Congregazioni religiose e abolizione delle mense vescovili. O::u!i, Mussolini, giunto al palco carnew,tesco de~ Co.remo, si rimmIgia tutto. ed eccol'i il n11ovoparto: 1. V:ilorizzazione del Senato creando nuovi senatori: 2. Niente Costituente. ma rinforw della monarchia che rha aiutato: 3. GiGrnata ,dj nove e dioci ore e rna,gari di piÌI in seguite: . . . , 4. Abolizione dl caro-v1,·en. cioe diminuzione çli p::iga: 5. Nienw controllo. 111a tas~a sui safari: 0. Ritr.rn: ai privati dei servizi statizzati: 7. Generale iascista capo_ della P. S., e camicie nere assorbite da.Ilo Stato. . d E tzitto questo viene, da lt:i me eimo chiamato al Senato « sicura co- s ' sciimza ». . 1 . 1 , Quale elasticilà, buon mo asCis\a. -oHa molto signi!icaio quel passo del discorsodi Mussolilli,dove,il_<'.duce» minaccio i rigori della repressione all' '.< evenllwle iUegalism!Y fa~cfsta, ~erchè sarebbeun tllega!J.Smtorrcosaenle ed im,pw·o che non avrebbe più alcuna giustificazione». Anche il Popolo d' Italia, al rig1wrdo dice: « Bisogna parla,r chiaro a quei g.regari del fascismo i quali, dopo l'avvento di Mus·solini al potere, si sen tono 111,.alinconicamente disoccupati. Sono pochi per il momento: ma potrebbero ess.cre numuosi domani. So 1:0 ,di due sp.ecie questi disoccupati: squad,risti che 11011sa1rn10 piì1 chi bastonare, intellettuali che non sanno più chi critiicare. Gli uni e gli altri si sentono a disagio nella loro attuale posizi0ne d:i u fiiciosi. Sono i cronici dc:1 liberalismo. i dilettanti della specli~ione rHinitiva. repubbllca11omani per fissazione aproristic.:a. gli oprositori sistematici. gli . c.:ontcnti orroa111icqi.uelli che dicono sempre no, queilli per i quali il carabiniere In sempre torto. Mentalitù dcplorcvclÌncnte di;fusa che nella vecchia Italia d' cggi.• puzz:1 insopport3bil111e11tc ài rancido». Tutto ciò significa che nel l'ff/11/JO dei dirigenti fascisti, poca fiducia si Ile sulla ferteUcì dc-i grerwri. [n\'(:cc te c·lczioni han dato a: labouris•;i Co '<L)!g"in più cli audli che dctcnr- \'<tll<,. racco~lil'rt-:.lo nel pn~$t" bc11 8 i:1ilioni cli voli. mentn· i co11scn·~1.,n·· r.o lll' ,ubh<:ro che uoco piò di 5 milio;ii. r,• ,la notar.'.T a nropo•:10 che a\·e1Hlo h cta,st" clirigcntc ,uddi,iso .il J>"IC"-: m circoscrizioni cl1·tlornli 0 rtificiosc. a pn>• pr11. con\'Cllil·nza. 1· 1•cl!1cs;st endo la. r,rn_ p0rzin1n'l'. ~i os,t>n·1 qm•;Lo fatio curio, .:.e : eh,· : c:011sr·rv:i.tnri. pt1r a, cudo a\ uto trC' milioni <li \"Oli in ni'l'll{), hanno cnn- <1ui-..tato il 1nit~g'Ìot: ttt1n1ero di seggi. me11t1·<;i hliour:sr;. \)asi.ano ~c:condo pa•. tito di n1·•~g-iora~1za. TI s11cccc.co k1hr,11rista 1M)n tn hi-oiano 1!1 C01l!i~HC'lllÌ Piuttosto. è h111e far 110:arc. alla di- -;g-ent.e cb~<c 1,olitic~ italiana. come in r;11clk ekz;o11i. dO\·e o'tre 13 milioni di pe1"-c'11ehanno \·otalo. non « ci ~ia stata 1111ab,'\stonata •· Tn Illali:, i111·ece,per dcl10 stcs.so dd.l'on. Gi11nta. le pros,ime ele 1/;oni •aran,w fatt,· col manganello . Eppu•c i fnscisli si oslina11n a stro111l>1ozzan che l'Tt:dia n<"11 è inferiòr,• a 1,c,,un·,•.ltro pae•c· per l',i.!to ~r;iclo <l' ci- ,·ilt:i. I fatti ..._lo ,J1mostra110' E' d/ nuovo in questa terra che gli diede ricetto auando ancor giovine disertò dall'Italia p~r sottr<1rsi al servizio militare. Qui non conobbe la vita dell'emigrante se nor. per fuggire da quell'esercito di cui oggi si fa esaltatore. Affamato fu ·rifocillato, stracciat'.l fu ricoperto, abbattuto fu sorr.::tto e confortato. Gli operai furcno i suoi fratelli d'allora. Quegli stessi operai contro cui oggi con rabbiosa ferocia scaglia i suoi me1·- cenari ed i suoi servi. per ricondurli alla più nera schiavitù. Ed oggi egli disertore d'Italia, nega il diritto di voto a coloro che preferirono il fuggire una guerra non propria, loro imposta. Egli, diEertore, Earebbe il pri;no a ncn dover godere nessun voto .. Invece è già qui ad esaltare la vittoria <l'llalta, di quella Italia che un giorno rinnegò. e della cui vittoria si fa oggi pa ladino. Della vittoria di 500.000 morti. E fra quei morti vi saranno più di un operaio. che un giorno, egli esule, lo sorresse e l'aiutò. E l'eco del!a loro c.sacr-at.a maledizione è :li terribile am;monimento. Lo stesso Mussolini, d.el resrn, /)e11 sapern che fra le sue ca111icif!ne, t esisteva w, 11/lin('ro w ,, '... !ii!'erC1n!< rii clienti, arrivisti, che oggi e![ii. !!:!1111/0 al sommo de/ potere, 11011 Può tutti soddisfare con adeguati g11iderdc11i. Uo111[11i dai mille colcri. eh!! erann arrivati al fascismo 11011 PN convinzione, ma per ca/colo. Ancora 1110!/i che m'ewrno abl,racciato la idea fascista rle!la JJrima lil!l/liera. oggi che ,,edono (!Uel programma capo,·o/fo, 11011 si sentono f)iù di militare fra quelle file. Se essi chiede·- sera oggi l'attuazione di t111elf)rogramma, cadrebhero 11e/t « i/legci/ic;mo i11coscirnte "· Per il prelevamento sul capitale Il gesto di Mussolini e le paro/e rlt.>l Popolo d'Italia - che ~enza cluhbio i; un alto di abilità 11olitica signifll a i/ mettere le 1nr111i an111fi. N. A i la vora.toPi ! Nei giorni 2 e 3 dicembre /J. v. sarà pronunciato il giudizio del popolo ll ll/10 dei più importanti f)OSIU{ltfi della clffsse larnratrice cosciente, IL PRELEVAMENTO SUL CAPITALE! Raramente ·un vostutmo sociale è srnto combattuto, dalla borghesia, con tanta. veemenza e tanta violenza come il presente; raramente è stato tanto diflamato e screditato tra il popolo. I partiti borghesi sono serrati e G f • compatti contro di noi e muniti dl 0V8rD0 8 SCJIIA abbondanti 11iezzi cli lotta. Essi fa11110 e polltlea este•a asseg,wnumto sull' egoismo, sulla irrnoranza e -sul.l'ùzcomprensione delle La conferenza òi Losanna si è già 11/{fSSe sebbene questo prelernmenin.iziarta. Questa conferenza ha per gli. to. che si effett1ui una vo/la tanto, italiair.: uno speciale int,~r~s.e politi- colpisca so!tanto le grandi ricchezze co. in Qt\anto Per Ja prima volta ven- ed il suo ricavato sia destinato r1d ogono a con.tatto i gove,rni dclie .poten- pere sociali u/Ui a tzitti coloro che diz.e ocoiden1ali col ga\'erno fascista spomwno d( pochi. mezzi, sverano di ct·11alia. Governo ohe ha a <:aPo un tr01·are ailtto ed af)poggio a,rch..?t-ra uomo che per var-i é.ènndi alle ccJonne gli opera.i e particolarmente fra gfi del Popolo d'Italia faceva una vi.o- impiegati. lenta campagna nazionalistica. Ma Il ricavato del f)relevamento sul già dal pr:rno suo discorso aila Ca- cavitale deve contribuire a realizzare mera si può osservare carne le idee rassicurazione contro la vecchiaia e di J)Olitioa estera sostenute d;:i. gior- /'invalidità; deve dau i mezzei 11enalista si.a.no state definiti,·am<:ntc c.·essari per presta.re aiuti ai poveri e scartate da primo ministro. a pronuwvere e svilupJ)are il sussidio « I trattati di pace buoni o cattivi di malattia e di disoccupazione. che siano - egli dice - una volta Di fronte alle afferma.ziOni degli che sono sfati ratificati e firmati, al'versari 11oiconstatiamo che U prevanno eseguiti. Uno Stato che si ri- te,,amenf~ sul CC!pitale 11011recherà spetti non può avere altra dottrina». rdc11n peggioramento nelle finanze Quindi niente Piit re,·is.ione del trat- comunali, e cantonali. tato di Sèvres. niente più revisione L'introduzione del!: assicurazione elci rr-airtato cti Ve.rsaillcs. e di tutti contro la vecchima e l'invalidità sorqucgli altri che r. questo fanno co- tirà reffetio di dimimùre le uscite dei ·da. Egli. arrivato dJnanzi alle re.,p01:- Comuni e dei Cantoni per l' assistensabUità del suo ministero. non. fa di~ za ai poveri e ai vecchi e rwiruli sgra- , e,· ·:11nente di ciò che han ratto I yerri i rispettivi billznci. _ suoi predecessori. Rendendo paTfecipi i Comuni ed i L.1 po!itioa e~tera in soStall.7,a ri- Cantoni de: ricavato del prelevamenmane :mmutata. « Non intcndiam() lo, con la IIWJ!giore ricchezza che abbandonare gli alleati di guerra. Ro- ,·errebbe alla luce sovPrime:ulo u serna sta in linea con Parigi e Lon- greto c/('/le banche. 11ellecasse comudra ». ecco quante egli era asserisce. nati e cmitonali si ri1·ersera,mo som0$sia. ciò $ignif:ca -che per « ragioni me maggiori· per imposte senza eled: crd•i,11c e _or.cm~~o, politico e mo- vare queste ultime. La nostra borrale» è necec;c.ariot"cr.ersi in coda al~ ghflsia non vuol saf)eme del preleva- !'Intcs·1. tra le spine del Trattato di mento sul capitale, sebbeue il TJreleVer~ailles. anclte .se con t:ile pcliti:a ,,amento stesso r@chi vcmtaggi di diil nostro debba subire dti sac·ifici. 1-erso zenere e i benefici effetti della D0,·c sono andati a finire.: i sogni assicurazione contro la vecchiaia e 111-c:ialomnai di , o!er pre~-o a poco /'i i11'alldiuì. ricor.dmre rlta!,La agli a11tichi fa~ti Lo bor!!hesia ricca 11011 \'li-O! dare cli !<rrr.a anrca? n11ll.a dci suo patrimonio; essa non Dc, t sr.n0 andate a fini re le quc- fia hisormo del( assicnrazionc contro <:t:')ni di politica estera. clte pareva /11 1•ercÌ1ic.ia e /' i11w1/idità. Gli amt •nr ,:li ~--::0ttasscroe che -col solito malati, i disoccupati, te vedove, gli l""-.!W1<':'2.·i( d~1 sm?irg-iassc. andava ariani, vadano a chiedere t:elemosiSDste.nendo~ul suo foglio? . 11a.Se i lcrvoratori vogliono delle oLa \·eritit é questa: Qt•<!g-lai .rticol! ,;ere sociali. se !e costmiscrfllo da per cervi-vano da grancass:1. Adesso. ,uri- loro. cni propri mezzi: non si accu- \ aro ,il ~omrno va-dc di re della far- mola ricchezza f)l'r poi devonerla in q i,.:1HcJ11a {"he piit fars<:ne? I go,17,i fa1·orr1 dei vo1•eri. Cosi ragio11.{l110 i bnno \!·ià al·bcKcnto. ricch: e agiscono in conseguenza. S:1pr~~:m{' che. a Lo!'-:wma. Musso- A.i nostri a•vvfl'saJ'i 11(111dispiaa l'nj i.i1contratosi con Poi<m:arée Cur- di <;pendfre milioni per la ,,,-opaganzon ha sollevato bnis-ca.mentc la que- d(I contro il prelevamento sul capistio;1._ della posi:don(; dell'Italia nel- tale e perd('J'nc· dei.di aUri coII 11110 rin:< <:a e qu::11~riguarckrnre le ripa- forzata 1•r'ndita di dil•ise; essi si ri1·.:,t7io11Mi.a pare chç l'exµo5é dei nr?- fillta110 in1•ece di versar(' questi misidentc nr.n :1hbi:1 avuto rortuna. 111 ifr ni in f1,•orr delle l'ittime del!'ecoouanto Poinc:i.ré si è assodato a lord 1,✓:,11.'a ca11ifr,1;stica. rosi vensa e coCt:l"r.t:'n, e la que~tione sollevata da si r1.[,isce ht classe 1>0ssid..enfe: in M us.•.-olini pn,c così <'adula. .. ques.fo senso oµerarw gli sirmnenii E-...i<lentementc le J)aro!e alr,sonan- del/a sua forza: le !,anche e la stamr; 11rc•ì1u1J.J,:n'~ alln Camera. comii~- I;a hor.~hese. l , 1· 111 ,.. 't J-1 ·t;,·•s"arc di qu;ilchc lono dJ- c--l . t· . . t·• - " ' ·· '.. . • • = ana 1. m1pJega 1. 11an;r,i a}!'.l veritcJ dei 1att1. . . , e . che de-1 resto era da prcvc- 51 va affennanda rn mala fede che e-sa nGn si tratta di l_/.1pIrel.evamento _per dc r~.i. • L·a~so di t,astr)l(i nel gioco intcr- 111111•olta sola, che a11che i libretti n:izion:1lc nc,n ntl proprio nnlla. delfr, Casse di ri~parmio devono veNimar. ,iir timbrati, che anchr· le comunilò di cittadini e di aJJre corporazioni, come pure !.e Casse mutue dei sindacati dePono rersare il 10 per cento del foro patrimonio. Qllesta è nwnzogna che deve servire a spa.urire i conigli. Non date retta a simili daltronerie. L'impiegato, che è assicurato contro le malattie, la vecchiaia, e l'inv(l... /i.dilli e crede che i poveri diavoli non abbisognino dì q1teste Casse di assicurazione e di malatti,i è uri egot.sfa, imunano e nello stesso tem,po sconsigliato. f)oichè presto o tardi potrebhe pagare caro il suo egoismo. L'assicurazione contro la vecchiaia e la invaliditd deve venire o oggi o domani; il guaio si è che se venisse respinta la proposta di prelevanum-· to sut capitale, ; mezzi necessari per l'assicurazione stessa dovrebbero venir raccolti con aumento e rincrudimento delle imposte. Se le riforme sociali Più necessari.e non dovessero ventre, si avrebbe tmzto più faci!,numte il crollo, del (fllale le vittime prim.e e più merite- \'Oli di compassione sarebbero gli operai e gli impie1wfi. Noi non. chiediamo il vrelevamento sul capitale per damwggiare qualc,uzo, ma ben.si f)erchè senza di esso rassicurazione contro la vecclri.aia e r inl'{didità e a/tre consimili opere sociali 11011potranno venir effettuate in tem/JD prevedibile. Lavoratori organinati ! Proleta,ri coscienti! L'enorm.e spiegamento di forze dei ricchi e la f oli.e denigrazione che la stampa borghese va compiendo contro il prelernm.ento sul capitale, di'- mostrm10 a luce meridiana che la nostra iliiziativa colpisce gli epuloni nella varte più sensibile. Per battere in breccia i potenti av\·ersari e far trionfare il postulalo n.ell' interesse dt tutti i larnratori, noi abbiamo bisogno de/l avpoggio morale e materiale di tutte le organizzazioni operaie e deUa volonterosa prestazione e collaborazione di tutti i compagni capaci di fare la /Jropaga11da scritta e orale. Preghiamo pertanto tatfe le organizzazioni operaie delle sin[!ole localiià ad accordarsi subito suU'azione di pro1,a.rrn1ulada svolgere, per la d1strilmzione di numifesti. il control1.odella ,·ofazione, ecc. I confere11;,ieri ven;wn.o desi[!1utii dalle onw11iz zazio11i crtlltonali del partito, le quali fomira,m.o ai conferenzieri medesimi anche il materiale necessa,io Per la propaganda. /?.ichia111iamo ,urovamenfe l' attenzione di tutti i /Cl\·oratori suJl'imJ1orta11.zacletro/1biettivo al q11aJes( mira con l'inizinliva e ali.e enormi diffic~l!cì clt:r "IJ!Jgra.re e ,.ttc;;..rfi<,mo fermame11te che tutte l.e orJ!anlzzazioni oµade e wlti i proletari coscienti si vonga.,10 sul7ito Gl ~rvizio della !mana causa e Nopm:nino il prel<'Himento su( capitale con tanto mag- [!i0re ardilllento. a11anto grande è racca11ime11lo degli m•,·ersari nel r·()mba.tler/,0. li Condtato di propa~aJ1Cl.aper il prelevamento sul capitale. Domenica 26 corrente, alle ore 9 antimeridiane nei locali del Eintrach, Neumarcht, parie.ranno sul-la reazione fascista in Italia diversi oratori della Sezione Edile., della Sezione Socialista, del Gruppo Libertario e della St:.zione Comuni.sta. Gli operai sono quindi pregati di vo. ler accorrere numerosi a questo importante comizio. I 1otecaGino Bianco Saldamente tutat!l all'estero Al momento di andare in macchina ci gittngc notizia da Bienn_c 'ch,o la polizia can.tonalc di colà ha i'n11mato a 6--7 n1uratori italiani di lasciare la Svizzera entm brevi.s-s.imi gio.rn.i. T colpiti dall'intimazione risiedono in 1-sMizzcra e precisamente nel canitonc di Berna eia l11nghi airnn.i.Gran pa,r-t,.: hanno la famng.lia -i, Bien11JC.Qualcuno vi ti.siede da decine di anni. Uno ha la moglie ed un bambi~o amn~_a.lati e cFo,;rebbc partire .J. giorni dopo n 1 ccvuta l'intimazione. E" inumano e vergog110s0. Ci ri ttll.'.11 che il compagno Kolb. il1 quale com"è noto, ha trasferita la p.ropria sede a Bkennè per un periodo di 4 settimane. si è ri,·ollo a tutte te autorità competc,n,ti per ottenèrc la revoca dc-1 gra,·e provvedimento. ma finora inutilmente. Le autorità cantonali dicono di es-sere costrette ad e!oeg-uire gli ordini di queJI.e fi&lcraH; queste ultLmc dichi;t.rano cli n011 aver mai impartiti ordini simili. Nessuno vuole assumersi la responsabilità, ma l'ùnJtimazione ,·iene mantenuta. Ci si informa che della faccenda sono state infç>rmatc c,d invitiate ad intervenire anche le autorità consolari italiane. le quali promisero di 0cc11,parseae. Finora però l'ordine di partire pemrn;:i.n.ee il termine di sca.denz.a è imminente. Xoi eleviamo la nostra s<degnosa protesta contro i; rc:1.zionario provvedimento e p.noccdimen~IO delle autorit:i indligene e ci domandi.amo: do,·· è la « salda ttttcla all'estero,, pron~cssa cl.a :'>1assolirii al Par~ lamento italiano? ) 1 Pnssolini. che anni a9clietro fu espulso dal cantone di Berna per p1l0paganda sovversi,·:i.. mentre !Scri\-'ia1110 si trova. in I<vizzcra. a Losanna. neM-a per'a clell'az- :curro Lemano: non sappiamo se i com- ;,ag-n.i di Bienne g-li abbiano mandato un telcg-ramma di ,·ingraziamento por la « salda tutela. loro accordata dai rappresc:nt;111ti del suo Gor-orno nella Svizzera. Se no,; io f..:cer" dimo!Strarono di e.sserc \'Cra111<'nledegli ingrati ... Nel campo tessile finita l serrata nei filata! di 1111d Coiraccettazione cli una proposta di co11ciliazionc. la errata nei filatoi di Aeg-eri è stata conclusa. L'-agit.azione è fi- :1ita ccn 1111snccesso co1isidorevolc per il gruppo rccc11tc,111e11tcorganizzato. Sebbene anc.:hr dalla pane della m;testranza ,i ,ia cloY11to far delle conoe,is,ioni. la d;tta almeno ha clonno riconoscere che anche g-!i 'operai sanno far rispettare il ioro dirirt-0 ,ti condecisionc nelle faccende che I' 1·ig-nardano. 11 scg-rc-tario · della a.ssoeiazionc padronale tc~!Silc non ha ,·oluto ammelterc d1c ~i ios,ero potuti con;;tatarc dei sa1:i.ri omri di u centesimi. Colle p!ìcxve ai!~. mano però si è potn~o convincerlo f.aci:mente. Cna g-ran pane della maestranza era ,,ncora org-anizzaLa dai cristi.11no-soa~ali. ma ha don1to ricono cere la superiorità della nostra organizzazione. A ciò deve ,15CI in,rsi l'accr(·~cere del nostro gruppo ad :\cg-eri. Nuovi pae~i conquistati all'organizzazione. 1-"l maestranza della tessitura e musso1:na a )fuenchwilen si è organizzata. con grande gioia di quel proletariato, cd a maggior rabbia dei JH,droni cldla fabbrira. i sig-11ori Amman. Questi tcn.tarno ora con tutt" i mezzi rii .distruggere l'organizzazione. e,·itkntcmentc pc.rò. lotta11Jdo a \·110!0. Quod est in ,·ot~s. Non ti smentire Comportati sempre in· modo che gli atti tuoi rispecchino le tue parole. Chi 11011 si comporta in consonanza cci rrinc.-,pi che sostiene, è un ge- 'rnit,1. a.~1chcse rosso. Predicar bene e razzolar male. scstenere teoricamente quc.l che si calpesta nella ,·ita r,ratica. è iml.egno di noi e del 11ostro ideale. Che la coe-renza <:omin-ci da te stesso. Per me il problenu, è qui: si tratta di opporre al.la minoranza borghese una minoranza soci11lista e rivoluzionaria. In fondo noi siamo governati da llllf~ mùzoNlnza; quelli cht fanno la politica in Italia e in tutte le nazioni civili, quelli che .!!overnano sono uno minoranza, e e' è una enorme massa che subisce. Orbene ~e questa enorme massa di avatici, rrindifferenti accetta e subisce 1m regime di i11ù1uità e rii ingùzstizia perchè non dovrebbe accettare un. ref!ime migliore? Noi' dobbiamo creare in seno al proletari.alo una minoranza abbastanza numerosa,, abbastanza cosciente, abhastanza mulace che al momento opportuno possa sostituirsi alla 111-inorcmza borghese. L'enorm.e massa la seguirà e la subi.rà. Sarà necessari1I qu,rl.che violenza perchè i bor!!h.esi non verranno a deporre i loro -titoli e a cedere i loro beni nelle nostre mani, bis,og1zerà forzarli, bisognerà awirci il passo attraverso delle vittime ...... lo ripeto insomma che si sia riformisti, si sia rivoluzionari. no11si può 1>1'escii1dereda un' evoca più o numo llm.rw di violenza. (Dalla con.feren:z.a di Mussolini tenuta 1'8 febbraio 1914 in Firenz;e). &r111 ,rnltla ,,n,." drU'111• Calamitoso e triste è il sign.ificato di, qltesta parola! Nei te:mpi andaiti, si emigrava per il o;-opraggiu,n;gere di tql'ide~ie o carestie. F,m.ig-rantL ,·cnivano pure chiamati i fuornsc,iti per c'.luse politiche. come cOISÌ,erano considerati i nobili, dopo I;: Rivoluzione Francese. e i patriotti ita_ 1,a.ui clura,nte la domi,nazione stran.icr-a. Allora. era l'erndo disordinato clii popolazioni che non voJe\'ano soggi,a,eerc alloscatenarsi di morbi cruddi o J_jetr nuUa _rlisposte a s-ot~oi;tar,e alle ,persecuzioni inaudite di gov<:rni dispot,ici od all'~m,perio di lcgg-i _stranie-re. Og-gf., però. l'emig,razionc assumi.! tlll aspctLo diametralm.ento Gtpp()Stt.Oc.d e per tiò che noi socia-listi la considlcriiamo co_ m~ uno dei tanti- preo<:cupanti fon.omeni e.conomici sod:J.li. e quhn,cti problema di classe. Pur ,e,sc1tdo esatte le affcrm.azioni cli colo110 che ,ritengono che aU'cstero vi si r<:cano citLaclini. cli tutte le cond-izion;i: e che vi si porta110 per impian,tare indust.rie o per esercitarvi it corrn,mercio o libere 1•roic,sioni. non si deve però dimenltida.re che la maggior parte degli espatria.ndi sono degli tautentici c;perai qualificati, incoragg-iati ad eospat.riare per la retribuzione fantasticpmentte promessa dlagl,i i1mprcndi1tori stranieri per la prcsita,i,ione della loro opera. F-ra l:c fondalmlentali cause dc,! fenomeno <'migratorio in Italia. la qu:tsi assoluta mancanza d/clle materie nrimc occupa il primo p,0/Sto. come vi ~onlr;buiscc ;issai lia densità .della pc1pola,zionc. Per con\'incersi basrtercbbe gett'.l.re uno S!?"uardo sulle recenti statistiche ~Jruopo compibte. Pretendere che l'accrescere per forza • d'incrzi.i • direbbe Filippo Tura.~i. della roipolazionc potesse essere ·a,r~stato con una disposiz;one dd Governo. e cioè del Presidente. oggi in Italia. l''<'x compagno Benit.o )fussoilini. sa.re-bbe assurdo ma non si può ;,.ssolutam.cntc credere che i pro,Tedimcnti che il capo del go,·erno intende adotlt-anc."al niguardo. per nulla serviranno a ricostruire stabilmente la condizione economica elci no!\tiro paese. li !:!Overno che concorre e facilita gli sboc::. chi 0111.ig-r.i,toric.o'si prov,·edcndo, danne-g- ~ia il propr~a paese. E' notorio eh.e i- valori tecniai e materia.lj d.i una· :\!azione costituiscono il più prezioso p,itrimonio. Ad avvaloirta.,rc queSia tes' potremmo facilmente ricordare i clis00!rsi occasionati pronunciati da mini- <1.ri e ~ociofoghi italiani a guerra finita. Per costoro. la era della emigrazi<>ne doveva essere tramontata per sempre. Dis- ~ciro. che il solo pericolo a ctù ,pottvano (•s~crc es;posti dopo la guel"l"a ora che fc~<ero in t,roppi a volc:ci. RitenlliCff'QIanch 0-C'S$i.come noi, che l'Itla!lia è fra i •più poveri pae~ del mondo,' priva di maJerie prime e cioè carbone fer:ro, miniere. co- :nc in.suffic;IQ'ntc è- il :SuO'l:cicoltivabile in confror.1:1:> deWa popola.-zione che dovrebbe mantenere. Pnr tutto ciò _amimet.tendo, come dicctm,mo. ministri e sociolog-hi affermarono ancora che se nel d,o.po gul<'lrra si fosse vicrificata una irÌiJmooia!ta. e vigo.. rosa riprcs.a dlclle corre,nti emig;ratoric, t.1le fatto aYrcbhc costituito un grave fl'("- ricoto •J)Cr la noJtra economia nazionale. Non dobbiamo porò di.menticare che le tanto crude vl'trità detto tdaj s-ucc-itali. fo_ rono pronunciaote nell<' grandi occas.ion;. a1 levar delle copf}c, dopo omerici hanchetti. i\foii1:o si promise nua ,nulla si fece. Ora : novelli ,successori intendono cli f~re, ma i lcl?'ò proponime11rtn. a nostro a,·viso, sono inizialmente erra1i. I! ,problema dell'emigrazione 11011 può essere ri-sohtt<-0 affrettando« V.apertura di valvole» o:1dc la forza produttrice d'l tali-a vada oltre il confine ad espandere i'. proprio ·Yalore. Riten<'vain~o che aitlri programmi più t-ecnica111cnte concreti si foswl'o elaborati. In- \'C<Je. si dim:enticò che un pit1 pratico rinv·dio cj s.,"\rebhe -5'1:ato. Chi ,non ricorda il ·poderoso disco1·so prontrnciato a propositic alla Camera nel luglio scorso da Filippo Tarati? Dare sviluppo alle ri,sorse eh.e abbiamo; scovare le ricchezze latenti e che l'Ttalia pos!siecl;e: inlt.cnsificare llo sfru<titamento di quelle n-on più latenti m;,, non rn fficicntementc utilizzate; bonificare. irrigare. idroelcttr1zza re. elettrizzaire, costruire. sfruttare i mari. ecc. Problemi ma~todon.tici ma rcaliz1A"lbili. solo quando si ft,s.sc vCll:amente compreso che l'av\sc-~ nìre prosperoso di una nazione lo ls:i otlicne ~ol dare movime11to a ,migli!aiia e mig\iai.a di braccia inerti. Solo nel sacro rcg-110 del lavoro sta la pace; il la\'oro proporzionato e rebribuito ,eccmdo le forz·c morali, inteUcitltuaJi e materiali dcJru,omo. Solo al1ora b, pa.rola cmigrazit:me no-n sarà grave e terribile. Assicurato in patria il lavoro ad ogni suddi10. più oltre aS'S,istercmo alr es-0do forzato di mass.e lavoratrici aventi dinntora in un <lato paese: più cara sarà .allora rintimùtà. di infin~k fami~lie strettamente cong'iunte SC"llzapreoccupazione ad un dc.. terminato momc,11to di doversi abbamìdonare per guadagnarsi 1111 pane: solo aU-ora. pit1 sacri !'nranno i valor.i moraili di ogni '.\7a1j-o-n,c_Sia dato dunque lavoro asskurnto e giustamente retribuito a ,chiunqtte, c~scn<lo p.a.rtc ciel consorzio uimano. ha diritto di una sicura esistenza. :. 1 TARIO ELE)l"A. Ogni classe ha la sua imbottitura. Alla classe operaia l'imbottitura del cranio; aJ!a classe capitalistica l'imbottitura del portafoglio. Ma se gli operai non si facessero imbottire il cranio, i capitalisti non i-iusdrebbero ad imbottirci il portafoglio. • .,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==