L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 25 - 17 giugno 1922

ANNO XXVJ. A. P. ZURIGO, 17 GIUGNO 1922. Nwn. 2.5. ' Telefono 4475 SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA ===========.====-;::========-=-..:...=..;......:=:..==-a---=---=---;;._•=-:···-"-"-··=---=-,. aa..a·..:..:a· ...:a::-=-=-·-•;....:.·=··--=··-a....-=··-=·- ...._---=e=~·=============== Conto-Ch,-qu~~ ~ = . = .- ---- - AMMINISTRAZIONE: I ABBONAMENTI PER LA SVìZZERA PER L'ANNO 1922: Centesimi 15 la copia UN NUMERO SEPARATO Cent. 20 - ~.. H REDAZIONE: 1 anno fr. 6,-; 6 mesi, fr. 3,-; 3 mes~ fr. 1,50 N. VIII-3646 !111 ="=L='J=n=e=n1=r=e=d=el=L=a=Y=or=at==o=re=9'=.,=Z•=r=lg=o==·===Co=m=m=l=ss=lo=ne=E=se:::icu=tl=Y=a d=ol P=· S=, l. · r:-1=/{(=~=~=~;,=~=· ll.=I~= __ P_E_R_L_'ESTERO: I anno, fr. IO; 6 mesi fr. 5; 3 mesi, fr. 2 ,50 Leassidseilai voratori edil bene dell'm·ganizzazione ed alla necessaria unità, al di sopra delle particolari verlute dei singoli e delle persone. Uncongresmsondiale di lavoratori edili H Scgiretariaito ,dcli' Intcrnaziona'.c dei lavoratori ~dm, ih:l! 1irNiia.Lo a t,uttc le O!ngainizz.:1rdonoimonime <lei m01ndo, a, dc,rnrnti a1;'1' Jin,tcrna'Z'iona:lestes. a o 110, fa se-g,uence o:iroola1re: Giornale di rongre<;si, queste che ,o!gonc: i tessili si radunano a Ba- <;ilea; i laYoralori edili e quelli del legno a Zurigo. Si raccolgono per ria11dare il recente pas..,olo, esaminare il presente e tracciare le linee d'azione per il prossirno aYYenirc. Salute a lutti e huoni laYori. Dei t!"c congrcs~i daremo estesi rendiconti nel prossimo numero; oggi limitiamo le nostre nolc a quello degli cdiii e quello di questi e <lei falc~nami assirme, che ci sembrano . i più importanti e rhc riguardano e int<'ressano direllamenle la maggior parte dei nostri lcltori e degli. operai italiani organizzati in genere. · Questa che si raduna è la prima a~sisc della Federazione wizzera elci !a ,·ora lori edili. dopo di quella cosi ituti Ya tenuta due nnni or sono. Il Comitato centrale ha pubblicalo la •·<'l:>zione sulrallivilà sYolla dalla Fedcra7ione nel secondo semestre elci 1920 e nel 1921, nelle tre lingue n:!zionali. L'ha raccolta iTI un nitido Yolume e messa a disposizione dei soci. Da essa risalta, rincresciosa apparizione. che i1 numero dei soci è diminuito considereYolmentc. Le cause del fenomeno Yanno ricercate anr.itullo e soprattutto nella crisi economica e industriale che impen·er- "!l c che c~usò e c~usa la disoccupaz. di moltissimi lavornlori. La manc2nw o scarsità c]j lavoro. allontan~ gli operai dall'industria, talYolta li fa emigrare, spesso li all.onlana dall'organizznione. Altra cagione della perdita di soci fu cd è la reazione che infierì ed infìe,isce contro lutti e soprattutto contro gli stranieri. :\1on ultima causa furono i dissensi e dissidi politici. che in molti sili si ripercossero nei sindacati; furono le diatribe acerbe e le critiche acri, non sempre se,enc. Tutto contribui a generare scoraggia mento, sfiducia e conseguente sbancfomcnto. · :\'eppur la fusion" si comoì nel mcdo speralo ed augur2io. ~on si cl,bc onmque la fucion.n idc1Jp dcoli ,;;piri!" e delle menti. non quella rn~'.l1Prfr• 1e dei soci e dri me7Zi.. \n,:he di questa mcnchcYolezza fu c2usa in parte il ner\'osismo che wcya pcrYrsi mo!li soci. in nart<' la sc:irs1 conoscenza rcciproc·1 e h 0iH'r<;i',1 di c()ncczion<' c (l: prnli"n sindncnl,~ r~l in pnrle :'P-ChC' - p"rcì,A !1'.)n d!i-10 - un_~\"?,··, ,. snirilo gr~[t') ·,, cor,-...,rrh- ,sn10. • ·nn lu!fo dt:no~;r nnciò r.e' miglior(' d<>; modi nel!~ :-""\":> Fdcr::- z!onc; n:a di lutto si ha una spie:z2z1011c. più o mf'no rbu-;il1i!c, anche sr spi:iccYole. Tn tempi di crisi, ài disoccupazion<' graYc, di m:.scria esc1cpcr:1nlc, alìor rhc molle speranze cadono. la renionc infìc>risce e la rlifcsa prole!~ria t\ cstrem1nente di ffìcil<>, l'irritazione è fociìe e f::i.cili s~mo le. ~spre con l<'~e, gli scoraggrnmenll e gli <;bandamcnli. .'.\"oi crcdi:-imo che ora il momento ::n!to della crisi psic-ologic1, mora1~ e m_~trrialP sia superalo e che ci si ::l\"\•11 Yerso una ripresa di scr<'- nilù. di obiPili,·ità C' di nttiYità. Si l0rn:i :i r"gionare p1i:-a!,1111en'c, si '.ipr:ndr_ <':"'!·aggio e buona rolcnlà; ~n alcuni !".1l1~0rg0no wHwe S"2,i0ni, m allr: k sezioni Yecchic e affieYolitc ripr"ndono Yigore e Yo!onlà fattirn. _ Il Crmgrr:;;~o e la fHsionr Ycngono m huon punto; rssi rinsaldPr::lnno la "0nip"gine degli o;-goniZ7ati. in- !Jnder['nno a qvcsli, m!Jg11ior cor~ 6r!io e :1rdinir:1to " p0iran;o tracci,"·" con nolso siruro i piani di w."az;onc Yi{!,orosa e feconda. Dica il Congresso ai compagni lutti che nei sindac:iti v'è poslo per tulle le t1>ndcnze SOYYersiYe. nessuna esclusa; dica la necessità della tolle,·anza, della comprensione e dell'ini,esa più intima Ira i compagni per un:::. più efficace azione di proselitismo, di difesa e cli conquista di cìasse. Egregi compa~ni, La fusione è orm:;.i decisa dal ;·cfcrcrdum indetto recentemente lra i,scci delle due federazioni: intorno ad es. a non si potrà nè si doYrà di- <;Ctilcre. Il pallo di fnsionc, acccllalo dalla grande maggioranza dei s,x·i, ha stahililo dei caposaldi che non possono Ycnir Yiolati e quindi ncmrncno discussi. per ora. Tracci esso un programma ;-ird.ilo e fiero, rispondente ai bisogni dei lavoratori, alle necessità della lolla cd allr. prevedibili- pos5ibililà di realizzazione. $egni l"inizio cli un'era nucYa di forti battaglie e grandi e durature conq:1islc; segni i'inizio di una nuoYa marcia più cc!c,·c Yerso la rcdenzim:e pro!claria. L' h1tc-nn~.zlo11;:ù-de-i lavoratori cdii:, ailLa quale attuailmcnte a<leriscono Jc OTganizzazion'i dei far.·o.ra~Ori edili di quindJci paesi, oon OOJ.000 soci, cor.weca wn Oo:r1-11:rcsso:,n,terna.ziona,Je deUc Fcde,r.aizioni ·dei laivoraiiori cidi:i di !,11,:ti i \Datesi. E Congresso .si terrà ,neUa. seoOJ11Òa metà ,d' sctt<'mbre 198.? a Vieni!,<!. Lh Di:rczion~ delrk:tcrna,z:omt!e 1 de<i ìaJVora,~oiri eicF~. p~><r in-~T:-co dcl:a Co,nRTC'Dlzast~aoTdi..'!Ja<r;.a ,ohe e•obc luogo ad /nirrsb-ruck 11":::1' aigos:o 192'1, inv,ita ,Ll (;Cr.;~.r?,so ISLe, o ,tutrl.c ·~ Fcdeir:izroni Fra quesli y·r:, l"assicnrazione conlro la disoccupazione e contro le malattie. Di essa dicemmo ampiamente in occasione del referendum. La ritenemmo buona e utile; aYrcmmo potuto discutere circa l'opportunità d'introdurla in questo momento di crisi, ma Yisto che era una condizione < sine qua non • per la fusione vi rinunciammo e consigliain . mo di accettarla. 11 Suss .,dio soppresso <lcr navoratoir~ <.'1di~1i. T"n'oitra cl:Hlsob del conlratlo di fl,sit1nC' che il Congrcs~o non p0lr1 ir.frangci·c - e clw intcress:i. da "icino :rnchc questo nostro giornak e gìi 01g,-niz7:1li edili e falegnami cli lin~ud ilafo 1na -- è quella che stnl,ilisce la pubblicazione di un orgaTJo fcclrra!c di lingua italiana. in so~tiluzione dei diversi giornali politici clv• attualmente si danno ai soci delle federazioni. QuC'sla clausola non può a ,·ere il nostro plauso, ma è da noi comprec;~. In linea di principio siamo fa- ,·nt<'Yo]i - crac-corclo con Marx - al giornale sindacale, non politico. per i lavoratori sindacali: però in r~mi<l<'rAzione delìe speciali condizioni arr:bicnlali, ritenemmo più uti1,:,e ya ntag~ioso all'insieme del mo- ,·imen to oper:iio, che si desse agli operai sinò2c2ti di ìingua italiana l'uni"O ,eflimanale politico degli ila- :i3ni in h\·izzcra che soslrncYa il mm·imrnto !:'indacale. Oggi siamo ancora del mcdesimo parere. Senonr-hè 0'.2"[lila situazione è alquanto mutala. .\ fiDnco clp[ giornale predetto ne è sorto un altro, cli rillr:i. tendenza politica ma pur esso oronugnatore rlcl moyimento sindacale. l·na parte - sia pur modesta - dei i::oci dei sindacali, che prima riccveYano il nostro giornale chic~ero ed ottennero il g;ornale nurivo. Poi.ché i due giornali rappresenl.ano due concezioni e rlue metodi tattici alquanto rliYersi. considerat0 rhe le loro polemiche possono ripnr"uotersì e srmiri::ir discordia tra gli organizzali. le fedm·nzicni dei laYorafori cdi!i e del lc_gno deci~cro di S'"l<;pcnd"re l'im·io, nrr ronl~ nr0nric. :ii nronri soci dell'uno r dell'altro e di pubblicare Ùn organo proprio. Tn questa situazi0r.c n0i. pur derlr;r:-?ndo che qucsl" nostro giorn1le rbc U1nt2 luce diffuse ira ali emigr;.wti italiani e t;,nt" b11tagÌip comlrnl~è per essi ne-; n0n hreYi :rnni rfolla SU'.l fortunos2 C'-islenza Yernia rnrsso in disparte: pur (•<;<;rndocon- ,·inti che un modec;.lo ghrnale>tlo sind;:'c?le non potrà m~i sostituire qt!eJ c;to giorria]n nostro nell'oprra di propaganda sanamente s0cialista tra i laYoralori. non ri senti1mo di opporci alla decisio1w rlcllc federazioni, perchè comprendi"mo benissimo la loro pre'.:lccupazione di evitare dic;cordie trP i sr)('i. L~ concordia e i·,,i :;:.. n<'i c:inrlacati sta, per noi. al di srnra elci n2rticolari intercsci dei l)Prtiti p0li lici. i'r" k m')llr> rllr<' que<;tioni di del- ,...,gìio <' qt1indi d'importanza seconrhri-. rhp !'nnr) rnllonoste al Con- <!r"<:s0. YP ne s0n0 alcnnc d'import1nz;,. i)rinc:pal". Fra queste annoveri?mo la propo,;l!l cl i ade<;ion~ ?. ll'Tntr;·n:izirm1 le c;inrlacalc dì Mosca e quC'ila riguardante le CooperatiYe di prodmicne. Dobbiamo premctlere rl•r- ,1n<;S[)'1'\dri due' nrohlrmi è <;[alo lr,,11110 ri fr>nrh " "w1ssionalamcnte i"'>Y,n c;~•-:--h'10s•,,·0 hcne. DC' nelle ;:'<;cr-ml1lnn(' nrmmcno nei giornali. j)iffìrilm,-,r1,., ~nr'>nno syic;.cprati al (0n~r"ss0. P<'r "Yirlenfc c:carsità di [rmno. Rit,-ni:imn pertanto che il :rp,:!fr> so f;,r'1 h<'n<' a procedere ri,·rr.~n<'llo C' r.0n prr>ndere decisioni n ..crip"tn'e. rhc polr"hhcro nuocere [>! fulum sYiluppo dcll'organizzazion,., <'d ;,l]:i sua capJJcilà combattiva. I Nel f'. · are I' o,rdinc d'ei gi.crno, ~i doNell'uilimo nllm-:?rodicemmo delle vrà te11er conto •più la-Tgamente c:hc .sia intenzioni manifestate dal Dipartì- IJO sih'le 1dc·: d 1es)d-e.ri <lcilc organizza~ '7!ento di l"COnomiapubblica, di sop- zlior.,:ohe .-1nnteo·IJ)er.ao1mal,o Congrnsso, primere il sussidio ai mura/ori. Rias- p~rciò ::rala!s~ao-n,oidi f.a,re og,zi dc'lc sumemmo per sommi capi la pro- propo.sre ooncrete. A tempo dehi-to co- /<>ç/adel/r, Fr-rlera::.ionesvi:::,era dei mu;fcheJT'C,mo f C•rd;,;redie: g:orno e la !avorrllori edili ed esprimemmo 11 data fll'J"ooisa,dell'•!ni.zio dr! COJ!gire,so. n0s/ro c:,naro dubbio chP la giuste, Il '<ie i<l.e-ri'O d'e'l!,aD:rez;o,nc, :come ,pure protesta potesse far ricredere i SÌ· deJle oir,g-anizzallicmria1de,re·nti, è que,llo r,nori di Berna. Ora risul/a che men di O)romuo,,,e:r·e. a ;n,,e7,z.o del Co'Tlgre.slre scriv<>uamo.la decisione di sop so -di V~.c1;1J1.ia. ,:.a icc~.!.abo.razi!Jtne i1:i~enn.aprimere il sussidio era _qiàstata pre z,:onalc m.el cns,o ide11' a!t"t. l <lc·l I)O.sl ro ~a. Infalli i giornali recano il seguen- sta,tuto, ,:,1q1uai~e-cKce: fl' laconico e pur eloquente comu- « iLa Jnteinnazicmall.•ed'ei,la.vor.ato.rienicato: <l'i'ii sr. fl)Pe1fi~ Idi aJff,r.ate.'t!.a1ir0~a,veli1- , Jl giorno 29 maggi0 1922 il Di- !>ori c,Jii~i tdii tw:,fu ri !Paesi. Suo scO;po è di partimento nazionale di economia 1turo!are -gf in~ere&>i ipToiess,:onali, mopubblica. ha dPliberoto r[isopprime- ralti ed eco11tCimrc1icii tutte le c:art-cgoTie re il sussidio di disoccuva::,ione ai ,d,i10pC1ra~ .aJCl,:QJiiti a ll' in<iustria e<ldizi,a, iui '7luralori <} partire dal ~2 giugno •· quefile alffi:rd, j'll, QiUel'lie d_e.j ma.teiriall: <la C~me d1~e,:nmol_a settimana scor- · ,co.s,'.,nuziorn,e •ruei Jaivo1ripubblici Essa sa, 11 suss1d10 v!ene sopp_resso c_ol V1UQie1rn~ire t!llitl•i •i iaiv,ora'llC!fi e iguj<la.rli pr:etesto ch_eira i muratori no_nv1 è aJY'a 1•ottla par l' aoo.l,iz,ione KieJP..a servitù disoc_cupa::,!one.A parte ogn,. altr~ "<l'er. safa.. 'J"jato e della o,v,ranità <le.: ']).arons1dera::,10nel.a gente semplice e ICbr 'ti> ir!,dollaa [are ln seguente considera- ooa ,,_ :ione: • Ma se è vero che non vi so- J;n ctinne:ssione aJ <::on,g,ressoin-ternano muratori disoccupati, è evidente zionaP.e ,del'!:! 1 0trga1t1izzarzio1ni de,i lavorache nessun muratore ha diritto al tori: ccll:.\ijs,i teir,rà 1UJDCa onfor-eTiz.adelle sussidio e che ne.<:.'iLmJrniratore chie- c:r.,de e<cfl'ViA. 1noh.c•airoa Qllle&ta Co,nde lo stesso. E allom perchè soppri- krenzia, ISJi liairann..o (l)lr'Ossi.'marrne-11tc, a,JHe merlo con un decreto? Se è vero che arg31t1ie.z.av(or.1fiinte,resi¼te, s11nciali c-oi re_qgenli della pubblica economia mumf,ca.zianc. çono disposti ev<'ntualmente a rein- Koi .srr>eria1m0' ohe q.ues:a 01ostra ,provlrodurlo. all'eventuale ritorno dello ,·rori.ia com1m:-cazjCinc iinrlunà •le Fe<ledisocc11pazione,verchè star li a ema- razlooi. dei Javor.a:ror-; edili <li .tu!Jti i nare derreti contro decreti? Che non IJ)aiesi a. ,pre1t1dorcPosiz,:one m men:-to. Le vi sia niente di meglio da fare? •· comum.icazion.i riguairidamti la p:irtc:ip.1r t' nss"'rva::,ione i> sernplice ma qiu- z:•:>1:.ael Coo:giresso e le :DrOJ}ost~ ai1Jo g{a.Senonche essa s; i7as1 su un rre- ~l "'SO. h:Jmno d,i venir fan11;ate ail Scg;rcsupooslo onesto il qun/e notrebbe irairiato de,!,]' Jn,tcnna~c-nale d~i :aivcr.ato- 'lnche mancnre: si basrt sulla buona ri e<lili. inten:ione dei reqqenti a rienlrodurre il sussidio auando ri/ornn la di- ,;occupazione. Ora lo stesso fatto dr>lla sopnressione d"l sussidio, quando c:econdo i regapnfi orl esso nessuno hr, diritto. ci da molirn r!1 sospettare rhe roloro che stanno in allo nutrano la spr.>ran:.:eal'inten::.ione di sopprim"'re per sr>mpre il sussidio stesso. In proposito però dovranno dire il loro oarerP rmche coloro rhe stani").() in basc;o_ E lo diranno a voce alta. 11ConsigNliaozionale egliitalianiellaSvizzera Co;rdiar.i s.ai!uti. (F.tc): Giorgio KappJer. segrct. S·o.i 1;)!a'Udiiamo a!'.ili'nizi,a.•,iv,ae s,per;a-- J1l() e ci a,u~Ti.amo che !l Comgire.sso uv.~.<r.::::1. a.I ,Ji sOjp,ra d'èi'.Ic te,r.denzc. i laYOratc,ri cd;,',i di itutrt.ii pa•esi in i;.1' ur.'c3 r;, tenr.a:T.'C\tl.a~e. Cong,:-esso dellFaedsraztone deliavoraetodriili e del legno In connessione al Congresso delle singo!e federazioni dei lavO'ratori edili e ciel legno che si terrà r.ei giorni 16 e 17 Davanti al Consiglio Naz:onale del con-ente, avrà luogo a Zurigo il giorno Partito Socialista Italiano, radunatosi a 18, alfe ore ant., il i.o Congresso coRoma nei giorni ro-13 giugno, il compa- rr:une clelfe due federazioni, ossia i! Congno Sacerdo~e ha trattato la questione gresso della federazione dei lavoratori dei compagni e operai italiani dimoranti edili e del legno della Svizzera. ri::11aSvizzera, sia pel trattamento loro I due comitati centrali, hanno deciso, fatto da'.le autor;tà federali e1vetiche, sia in una seduta tenuta :n comune, di pror,er le ves;:azioni a cui molti di essi vengono sottoposti alla frontiera per parte èelle autorità it;aìiane. ha ascoltato con mc·,·::;. attc:1zio:1e ia rebzionc del ccm;:-agno Sacerdot'.!, e h?. r.witato la f\;rezio-e a i:rovvederc:. Il membro del- 'a Direzicn~, comp2gno Veaa, ha già anr,,..:nciato c½e pre_enterà una nuova inter!Jellanz3, la q'.13le verrà svolta nei r:ro~;:;::nigiorni. porre al Congresso il seguente OR.DINE DEL GIORNO: 1. Nomina del!' ufficio di presidenza; 2. Fissazione delle condjzioni di votazione pe·r ambe le parti; 3. Discussione deUo statuto e costituzione della Federazione comune. 4. Esame delle altre proposte dei due congressi federali; .:;. Scelta della sede defta Federaz:one e della Commissione dei ricorsi; P ie•npo fiss~to p<'r il r:ongrcsso cd il::>;, '1"'."lPDOhre,·c ocr 1.1 rn di- ~c_i;~~_ioner-m1ri"nlr> di tull" )p questioni poste all'orcìin,., del giorno. Hasti DPns:ir~ chC', oltre rl'e {·el::iztoni del C. C., !e quali potranno d:1r !urgo anrhn a lung],j dibatlili, Yi s?no_ nicnlemen0 che 87 proposte di dl\erso genere prcseatate quasi tulle dail<' srzioni e tener presente che i dib'.lllili donanno esser sYolti in tre lingue, per com·incersi della impossibilità di esaminare a fondo tuifi i proLlemi prospettati, in llfl paio rli giorni c>d in una ossemhlea di un centinaio di loquaci delegati. La discussione dunque donà rssere limitata alle (Jllcslioni più importanti e più impellenti. Cnnr!udrnclo noi ci auguriamo r·he Allr ~ssic.i rl<'i l:Jyor1l0ri edili. a r:11Pllc r!Pi l:irnr~tori del legno ed a qw·llc romuni arl Pnlramhi. rrgnino ''O\Tan i srrcn itù <'Ò ac"0rgimento; clic i del<'g->li lutti discutano spassional,,menl", sempre mirando al Avendo poi il compagno Sacerdote m• s;stit::i anche perchè si mandino più 6. Diverse. POSTA DELLA REDAZIONE ~resse c-atori jn !svizzera, la Direzrone promioe che p:-ovvederà; e intanto hanno già promesso di venir quanto Bi.lrglen. - Lo abbiamo scritto già la prinia fra noi i comp3gni onorevoli Caz- cc1•lcsima ,·olta che g-li scritti anonimi zamalli e Vella. Yairno a finire nel cestino, prendine nota. Biblioteca. Gino Bianco Lettere dall'Italia Tra illusioni e deviazioni Cè lania gente in quest'ora in Italia che ai.tende con speranza o con trepidazione una parola, un gei-to, àa Gardone. Che cosa· sl:! per dire, che cosa sarà per fare il cliYir.o Gabriele allorchè' si deciderà ad uscire da quel- [' impenetrabile riserbo in cui s'è chiuso, con fiero corruccio, dopo la infeiice fine dell'impresa di Fiume? T suoi colloqui con Baldesi, con Cicrrin, con D'Ar:igona hanno da1o h stura a tulle le ipotesi più sbalordiliYr. E c'è già chi lo immagina scav,liare l'anatema solenne contro il Fascismo. suo figlio degenere- e ~co;npigliarne le fila allonlanand0ne per lo meno Lutti quegli clementi cli buona fed" che, non sospettandone :l fine rcrizioMrio. hanno creduto di seguire un'alta idealità. °E ci ~ono anche i politicanti che ,qli assegnano 1'a-1LopalronAto di un Partito Je1 T,a\"oro che do\Tehbe sr.-r~crc su1Je macerie del Partito Socialista e, liberalo dagli impacci dell'intransigenza e dei dogmatismi, velc,czi;riare speditamente Ye;·so il colla~ bo raz ionismo. Ipotesi, e nulla più. Il Nume finora sc n,:, sta su nel suo Olimpo e non ::;i riYela ai mortali. Si attende però il , Sermone del "Ìardino e qucslo sarà. dicono. il \'r:ngclo per le turbe aspettanti. Tnianto i convenevoli passatisi tra il poeta e il segretario generale della Conf0dcrazion0 del LaYoro hanno suscitalo dissen<;i e polemiche vivissime. Si è obbiettato alla Confederazio• ne: - Voi coltiYale un nuoYo miraJ colirn10 che è contrario ad ogni sana roncezionc socialista e che è per le masse, dal punto di Yist.a politico, prof0ndamente antieducativo. Poichè i Yostri ripetuti colloqui, e quel t2nto che ne trapela sui giornali, e, più ancora, quello che si al, trnde. generano nelle masse l'illu. sionc che la parola di Gabriele D'.\nnunzio. auando Yerrà. potrà ayp1·r la Yirtù di fare il Yuoto attorno :il Faf>cismo. E a questa illusione mira"olista Yoi prestate la Yostra autorità cli dirigi>nli del proletariato, me;1trr. come tali. Yoi aYel.e il doveP' di hr capire ai law,ratori che la s~ 1 ·enn. ronfro la reazione ,-iolenta P c:;anpuinosa che s' ahbalf.e sulla rl:isse laYoratricc può ,·cnire non rl:il nre-s!igio cli un uomn ma da nna :izionc di resistenza delle masse. E .crli uomini della r:onfederazione h"nno rirnoslo: - In noi non c'è "C""Una illusione mi,acolista. Abbiamo :wvicinalo Yolenlieri il Poeta ·pc>rchi· saneYamo che egli segue con ,·iy:.i_simpatia l'azione nosfra e le ,,..,oir:izioni del nrolelari~to, come non ha n:iscosto il suo aoerto dis- !':nTl"O dall'azione di?) Fascism:1. Ci parr che nella situ::izionc lragira in cui si dihalte la r-Jasce Jayoratrice it!lli:in::i non sia da lra~curarc la sjmpalia. il conforto. una parola altn di difrsa òa p:irle rli un uomo chr h:i fante ascrnrlcnlr sulla nubb1ic[' cninione. · II dibai:.lilo è in questi termini e :incora una Yolta si può concludere c ... ! :.fonzoni che la ragione e il torto nor: Si possono diYidere con un 1agìio nello. Certo i dirigenti confederali non possono essere così sempli- ('ic;ti da credere che l'intervento per c;uanlo auloreYole cli un uomo possa modificare sensibilmente la tragica realtà di una situazione quale è quella che si è stabilila in Jlalia; ma i:-hi è sempre semplicista è la massa la quale si affida volentieri alle illusioni miracolisle. Durante la guerra, \Yilson è apparso l'uomo miracolo r-hc aYcYa la y\rlù cli portare la pace. Dopo la guerra Lenin· è slato l'uomo miracolo che doveva dappertutto portare la rivoluzione liberatrice. Ogip, per le aspcllaliYe che si sono andate creando, si arrischia di fare cli D',\nnunzio, per le masse che gemono sotto il bastone fascista, l'uomo miracolo che le possa libernre dall'oppressione schiavista. E Lutto questo è anlicducalivo. Le masse debbono inYece essere educate al i:-oncelto che la storia non è fatta da pochi individui eccezionali, ma dallo sforzo cosciente e inlclligenfc delle classi oppresse. * * * In YCrilà lo scambio di cortesie che dopo il colloquio D'AragonaD' .--\nn unzio si è avulo tra la Confederazione del LaYoro e il Poela dimostra che quando dagli uomini che rngliono essere le guide del proletariato si incomincia a perdere la bussola delle nostre concezioni e della nostra dollrina si va a rompicollo ,·erso le dedizioni più sbalorditive. Il poeta ha fatto omaggio alla Confederazione di un ritratto di • Dante adriatico•. ):elio· stesso dono era l'affE>rm1zionc di un concetto di nazionali là in confronto all'universalità del genio di Dante. Ore. se è yero che a caYal donato non si guard::i in bocca, poteva la ì,nnfcdrrazione rispondere con parole semplicissime di ringraziamento. Ma se YoleYa approfittare del dono per esprimere un pensiero politico doYeva dire con parole sue, con forma sua e con pensiero suo tutto ciò che in nome del proletariato si può opporre alla Yieta e insidiosa concezione nazionalista. Anche con forma sua; mentre il documento della Confederazione è un infelice sforzo d'imitazione dello slesso stile dannunziano, involuto, aggroYigliato, pieno di citazioni non appropriate, incomprensibile per la maggior parte di quei IaYoratori nel cui nome è stato scritto. Questo slesso fatto di abbandonare il nostro modo naturale e spontaneo cli esorimcrci per accostarci al modo altrui è un piccolo ·sintomo, ma un sintomo riYelatore. di tutta una tendenza a far dedizione della nostra nalur!'l e clel nostro pensiero per propiziarci un po' di più l'opinione :ìYYersaria. Pericolosa tendenza spef'.'ie nei periodi di reazione perchè 0t~ie~e l'e~eHo op!)osto, chè ai primi nsullati la reaz1,one anzichè arrer.Jarsi è indotta a picchiare più forte. Sarebbe slato così naturale im·ece che l::: Confederazione del Lavoro r\~o_rda~dosi. di rappresentare mi~ f!!ia1a di rud1 proletari, a cui la so-- ciclà èc,rghcse ha dato poco alfabeto .. noco pane e pochi diritti. ed a cm la nostra propa~anda ha dato in compenso senso di dignità e di fierezza. cd una concezione alta ed umana depa_ Yita, avesse risposto "Olla . sobr1~la e semplicità di lingna_gg10 che son proprie dei lavoral::m. cd anche colla schiettezza c~e non co11osce le reticenze e le attenuazio11i del pensiero. Ed il pensiero doYeYa essere quesf?: che quando più l'amor di par:·1~ Yll_ol essere imposto ai lavoraton prima colla guerra e poi ool bastone, lanto più il nrolelariato si rifugia 11C'l!a sua fede internazionale· onde i kYoralori al Dante adriatico' che è_il simbolo di un'ideologia onu~ sl::-, cli s~ngue e di tormenti per il P,rol~Lan_ato, nreferiscono quel che <: <' d1 unn'ersale nell'opera del divino poe~a_, i! simbolo della lotta contro f~1lh 1 tiranni ed i malvagi. l'esalta- ?:1on,., della honlà e dell::i solidarietà 11mana. • * .. Ma a narlc Ql'esta _aafTe della nuo- \"1 d ioloma1 ia collaborazionista nrob:!bilmente le illusioni su un In~ [('rvenlo dGciso ed efficace di D'Annunzio contro il fasrismo ananno hreyc durala. Da nn recente scritto del Poeta ad un redattore del • Giornale d'Italia » si può credere che il suo atteso • Sermone del giardino > sarà uno sforzo per la pacificazione tra socialismo e frscismo. Sarà quindi Yeramente un c:crmonr ... al deserto. perchè la naci_fir:i1ione fu già tentat::i ed è fallita, ne poLcYa cc:;sere altrimenO. chè la rw~e lr? l'opprPssorc e l'oppresso si puo avere. solta~to a patto che l'oppressore rmunc1 alla sua ,·iolcnza o r+c l'oopresso accelli di buon animo ln ,iolenza altrui, il che è-fuori dell'uP1Vn8 n:::ilura. Tornerà quin<li il Poeta ai YOli... d~ll~, su_a li~·ica o_ c~cgli areopla1;1i e gh 1l111s1miracohsli alle prosaiche ma pur necessarie battaglie di questo mondo. doYc la lolla di classe è l't1nira realtà che de·:e animare e guidare gli oppressi. TENAX.

N'ote istruttive Lemalefattedellascienza Un articolo del compagno Azimonti, direttore di Battaglie Sindacali contro la scienza che si mette al servizio del padronato e della reacione per la lolla contro l'orario di 8 ore, ha provocato la sequente lettera del compaqno Prof. Pnrro, che riproduciamo volentieri e raccomandiamo all'attenta lettura dPi rompagni: · Caro Azimonti, ho letto con interesse le tue puntate contro la Sc:cnza ufficiale e speéialmente contro coloro i quali. agli occhi <lei pubblico. se ne dichiarano i sac<'rdoti autorizzati. Hai ragione. essi cercano di ritogliere al Proletariato la conquista delle otto ore e ricorrono a tutti i mezzi da quelli prettamente... reazionarii a q~elli che vorrebbero essere persuasiYi. E fra i mezzi persuasivi, quelli più... persuasivi ùovrebbero essere appunto e precisamente quelli circo.nfusi dell'aureola e del prestigio della Scienza. di quella Scienza che ci ha dato tan,te meraviglie, in tutti I campi e che appunto per questo dovrel,bero far ricredere financo quelli che nelle otto ore di lavoro trovano la causa prima del loro elevamento morale e materiale. Hai periettamente ragione. :.~a hai torto quando. la,sci.a che te lo dica, tu crei una ce1ta confusione: tu non di~tingui. tu non sepa.ri nettamente la responsabilità della Scienza, da qt;clla degli scienziati o dei così detti scienziati. 'l'u. è vero, parli nel tuo 'articolo con una· c.:crta punt;1. di ironia che do~ 1 rebbe rimettere le co,se a posto. Ma questa tua ironia è-troppo sottile e non è abbastanza trasparen,te per le nostre masse. Sicchè io. che sono un modesto cultore dell'a /'ì::ienza e che ho in me la fede assolutame11te incrollabile che sarà appunto essa il mezzo più potente oer :i.rrh·are alla rer!f1nzionc completa del Proletariato. t1 sctivo per rimettere le cose a posto. X on è possibile neg-arc che la. Scienza alJbia compiuto fin oggi parecchie malefatte. Basterebbero per tutte quelle perpetrate durante la g-uerra: gas asfissianti. sott~marini, esplosivi. bombe speciali ... Ma 11maale non deve imputarsi alla Scienza. deve imputarsi a coloro che ne fanno un'arma di classe. Sono gli uomini che se ne servono i quali la volgono al male che la ,·o!g-ono al danno cli colCJlro eh~ t!~~,ivogliono mantenere oppressi, di coloro che vog-liono sfruttare. Sicuro. la macchina è il più potente mezzo di sfruttamento dell'operaio: ma perchè è nelle m~.ni della borghesia. La. Scienza è privilegio di classe e sene a dimostrare ciò che non è. ma perchè è nelle mani anch'essa della borghesia. perchè è ancora pridleg-io di classe. Dà dom'ani nelle marti della collettività la macchi 0 na fa in modo, che do-mani. la Scienza sia' alla portata delle grandi masse. sia a servizio completamente della collettività e tanto la macchina che la Scienza saranno le fonti principali .del benessere co,mune. E. nota bene, che qnando si parla di scienziati. occorre ancora distino-uere Galileo Galilei. N'ewto:1. Alessandr~~ Voi~ ta, Galileo Ferraris e tanti a!bri che hanno contribuito al progresso dell'umanità, sono stati i più grandi rivo]uziona.ri. poichè ogni progresso scientifico è rivoruzionario per se stesso. nelb sua essenza. E' quando l'opera di questi grandi dal campo dello studio è stata portata in quello della p1·a,t1ica,che è stata travisata, almeno apparentemente. ma rimane rivoluzionaria anche quando i tecnici al scr- ,·izio della borghesia cercano di farne un puntello sempre più saldo per il capitale sfruttatnre. Segui, te ne prego. il mio ragionamento. '\el « :\1anifcsto dei Comuni•ti. la previsione della caduta della bo-rghesia e del trionfo definitivo del proletariato è così enunciata: « Condizione essenziale clell'esistenz-a, e del dominio della cla•se borghese è l'accumularsi delle ricchezze in mano ai pri,·ati. la formazione e l'accrescimento del Capitale; e condizione del Capitale è il lavoro salariato che importa, come ultimo effetto, la concorrenza degli operai fra di loro. JI progresso deJl"industria. elci quale la borghesia è la involontaria e fatale apportatrice. in- ,·ece cli isolare i la,·oratori con la concorrenza, dà lorn una coesione rivoluzion;i ria mediante l'associazione. Con lo sviluppo della granc;le industria sfugge così sorto i piedi 5,tessi della borghesia il terreno sul quale essa produce e si aJ)p,.opr::> i nrodott1. La borghesia pro~ c!nce sopratutto il proorio becchino. Il •uo tramonto e il trionfo l:Jel proletariato sono ugualmente inevitabili ». Tutti gli sforzi della borghesia. tutti gli artificii che es5a potrà, me~le•·e in opera. anche se potrà per qualche momento illudersi che nuo,·c. circo,tanze non prevedute eia )Iarx cd En::-els. i fondatori della rlot:rina socialista. possano renderne fa.lse le previsioni. sono de,t!- nati a cadere nel vuoto. Un nuovo. formid~bile coefficiente 5i è anelalo schierando se1?1prc più nettamente daila parte d<'I Proletariato. quantunque abbia ootutò sempre sembrare. in un priino 1110mcato. che ('<,o fa,•ori<sc solt;;nto il Caf,it01c hor-:d1cse. .\nzi ciò co11fen11a in modo !'On cluhbio che la ho-!!"hcsia produce so'lra tutto il nroprio becchino•· Il mezzo più efficace di s,·iluppo e di dominio la borghesia, formatasi sttlle ro. vine dell'aristocrazia dopo la Rivoluzione francese, lo trovò nella macchina. Fu questa il perno fondamentale di tutbo il nuovo orientamento della vita collettiva· ~;sa condusse alla forma;done del prole~ tariato e creò il contrasto fra questo e la borghesia, acuì la lotta di classe c conferì ad essa le speciali caratteristiche che ha nei tempi moderni. Fu la macchi1n che mi3e in ,·alore ed •.ccentuò le con5,eguenzc sociali della dis11guale clistribuzio,ne della ricchezza del suolo nelle ,·arie regioni della terra; fu la macchina che costituì i! nucleo essenziale del Capitale; fu la macchina, in una p::trola, il punto di partenza primo di tutte le svariate forme di at!ività della borghesia. E i:-iccome 1-a macchina è suscettibile cli de,- pcrimento e ,di perfczio11amento nel medesimo tempo, conferisce :il Capitale ul'a tale natura, che esso non può vivere se non a patto cli accrescersi e di espandersi continuamente. La Scienza, dunque. e non è questo, certamente, l'ultimo dri suoi meriti. ha contribuito cfficac~mente alla ootenza cd 11110 sviluppo della borghesia, l~ quale ha utilizzato mirabilmente tutto ai fini ds:lla Drof}ria e,istcnza cd a,t,tività. La fisica, !a chimica, la meccanica le porsero sempre nuovi mezzi di dominio e di sfruttamen~ to. le permisero una produzione sempre r,iù intensa. sempre più estesa. sempre più a buon mercato. ).fa la concorrenza r\ètcrminò l'o~•essione cli trol'are forme di cn.!r.CQa sempre più potelti. se~1pre Diù ,0J)'0~e. sempre meno costose. deter• ininò ·0~5,c~sione cli studiare e .cJi a-· c1operare macchine sempre più rapide. ~empre più redditizie. Ed è s.tato così r.hc la borghesia ha messo direttamente ,1 contatto il proletariato con le forze della n?.tura. ha fatto comprendere a que- -;;to che la potenza della macchina non dcri,·a da una virtù speciale del Capitale; !na che il Capitale borghese. per sfruttare il proletariato. usa tesori cli energia che sono alla portata cli tutti. che a,ppartengono a tutti. mettendo in evidenza così più che mai la sua funzione parassitaria e dando al proletariato la dimostrazione pitt evidente dei suoi diritti alla coll!!ttivizzazionc dei mezzi di prothtzicme. * * * Cinquant'anni or sono, il mo;vimento alle macchine delle officine veniva impresso a mezzo della forza di tensione del vapore d"•acqua, il quale richiedeva il calore della combustione del carb.onc; la luce veniva ricavata dai grassi. dal petrolio. dall'alcool. dalla distillazione del legno e ciel carhone: il calore si ricavava esclusivamente dalla combustione. In seguito, attuata a "mezzo della macchina a vapore che imprime il movimento alla dinamo. la produzione della energi·a elettrica. fu quest'ultima che fornì a sua 1·olta ener!?'ia meccanica. luce e calore. Poi si potè trasformare in energia elettrica l'energia meccanica delle acque correnti e allora si ebbe su più ,·asta scala l'utilizzazione delle varie fonne di energia che si possono derivare clall'energ-ia elettrica: ,·enne a diminuire in qual;he modo l'imporla nza del carbone. Tn questo modo il Capitale industriale l'Cniva sì. ad allargare la sua base impossessandosi di nuove riserve per l'alilTlentazione delle macch1ine. vecleva cre- ~c~rc la sua potenza e la sua potenzialitù, ma ,·eniva a subìre una specie di decentramento. dovuto alla clivers·a na.turn di qu<'ste nuove riscn·e. Infatti. se il carbone. ner natura sua immobile nella pr.c,fonrlit:ì della terra. può facilmente essere incluso nella proprietà privata; se g-li alcools. i grassi, cleri,·ano da manloolazioni diverse su prodotti intimamente lcg-1ti :illa proprietà nri,·ata. le acque c0rrenti c:h<' percorrono a. volte grandi est ensio11i di territorio contenenti varie e diverse prnprietà pr;vate e (Jnalche volta estensioni di territorio che dovreT>- hcro es•cre <li t ulti. pcrchè figurano ap- ,,artenenti allo Stato; le acque correnti ;:he si rinnovano continuamente dalle 1rasse di acqua della superficie della terra. le. quali sono di dominio pubblico, attral'errn il giuoco delle correnti dell'atmosfera pro1·ocate dal calore irradiato da! sole su cui nessun capitali<;t-a, borgh~-. s~ può accampare qualsiasi diritto di proprietà. cla11110al proletarialo tin'idea abbastanza tangibile di ciò che ,ono i suoi diritti e la Scienza così lo avl'icina alla colletti,·izzazione dei mezzi di produzione più cli auanto esrn potrebbe sperare met- : endo in opera tutta 1:1 forza della. sua organizzazione. * * * Quest"or,cra ri1·oluzionaria della. Scienza è sfuggita finora alla borghesia. occu- ;:,ata soltanto a trarne tutto il vantaggio no~sibilc ed i111mag-i11abile.E del resto, an::he se eé•:a l'a,·esse notala, non potrebhc· i•:1peclirla: essa è costretta ·anzi a svii'lpparh. perchè è costretta a servirsene: « le. borghesia :,roduce sopr::t tutto il proprio becchino,. Ed è importar.le constatare che non si ferma so:tanto alla utilizzazione dell'e1:ergia mt:canica fornita dalle acque correnti l'app,~ggio valido che la Scienza fo;·;1iscc a'le ri,·eridicazioni del proletariato. poichè essa prng-redisce sempre cd il ~:no progresso an·icina sempre più il p;·nktarì·t'.O alla ~calizzazionc clelle sue 1.spiraz:oni. I•: c;Ò in doppio 111odo: di81 10 eca Gino Bianco L'AVVENIRE DEL LAVORATORE struggcnclc. diremo così. le caratteristiche ~ella proprieta privata, dando al proletariato una coscienza sempre più netta di ciò cui den:: tendere. di ciò che deve raggi un gore. E' perciò più che mai necessario che ii Partito socialista tenga presente il mo_ vimento scientifico e si renda conto di tutta la sua forza rivoluzionaria. Anche perchè dal progresso che la Scienza va compiendo fin da questo momento risulta che essa soltanto potrà eliminare quelle difficoltà non prevedute che si presenteranno al momento del trapasso d:i! !C~Ìml: borghcEc al regime socialista. La prescn,1. uclle nostre file deo-li sl udenti è un buon segno; non ta1;.,to per l"accrcscimento del numero dei grega.ri Povero E" l'c1ltima operaio lettore che ti :·acconto: la più grossa. Ti ricorderai di quanto si scrisse su queslo foglio sulle debolez::e ,li Cicerin: corr~missario del popolo in Huss1c.:.e ; orse li sarui unche inlerPssa/0 di controllare le nostre cril[c!1c. _ ·i no~lri a!·gomenti con quelli ae1 g10rnah cos1detti comunisti. Lo speriamo e lo desideriamo inqu~n!ochè :1oi ~ocialisli a differenza de1 aomenicani non intendiamo di im_porre il nostro dogma con i sistemi del Sanl'Uifìzio, proibendo la letlur~ dei giornuli avversari, ma ci augunamo che l'operaio sano di mente e cl_ifequto sappia lui con giudizio rn::wn~le scegliere il posto di lotta che g/1 confa nella vita. Eb_b"!,e dl!nque: Hai vis/o: quando s1 rimproverava che Cicerin alla conferenza di Genova auesse brindalo nl re. i domenicani risp0ndevano: - C ~e sl_upi_di, Cice_rin fa degii affaril C1cer111 in seg:.illo andò sulla coraz~ata a bere lo champagne con Viitono E_mrrmzele II l; e noi giù wl' altro strillo, osservando eh-~ con il· re non si fanno che afTari monarchici @_ della cortigianeria. I domenicani ntornw·?no _sul mi>desimo argomento: - C1cerm fa afTari! Cicerin visitò il vescovo cli Genova, fece_ 200 chilometri per avere un colloqu10 segreto con D'Annun::io, mentr_e non si scomodò mai per un ooerwo. ·.«L'Ordine nuovl? • per leccare il pwlto dove mangza, allora, eccoti che_ ti spi~era un ~rlicolo pieno di l0d1 per D Annun::10, sforzandosi di alzarlo od un livello morale eguale n Cicerin in un modo che dovrebbe far schifo. Tu ?peraio_ che hai fatto la guerra, voi reduci operai che oggi_avete C?mp_resotutto l'inganno della poesia d1 questo poeta patriottico; voi non avrete dimenticato quanto D' Annun::io imprecò contro il bolscevismo per essersi ritirato ciana querra facendo la pace separata con la Germania?! Ebbene eccovi a tutti l'ultima: Giorgio Cicerin, commissario della R_epubblica dei Soviet, prnna di part11:eda Genova ha fatto i seguenti regalz ai poliziotti di Sua M aesta, a quei medesimi che difesero lo Zar del nostro partito. quanto perchè cominceremo au a.vere dei tecnici coscienti, i quali trarran.Tio dallo studio stesso la persuasione che essi, astenendosi dal fare di ogni applicazione pratica, in qualsiasi modo, un nuovo puntello del Capitalismo e dallo ostacolare il movi111JCntoche ,ogni progresso crea verso l'attuazione dei nostri ideali, non solo 11011si danneggiano m'?. hnno il l0ro bene e nl bene cli tutti. Del rest.o il movimento scientifico è la concretizzazione df'! materialismo stiorico e perciò sboccherà. deve sboccare nella collettivizzazione dei mcz'l.i di produzion<'. E... mi pare di a1·er già occupato troppo spazio e finisco. per ora. salvo se mai, a riparlarne un'altra volta. Ti stringo cordialmente la mano. RAFFAELE PORRO. Popolo Per noi fu creala la barriera dei =?1 punii; r,ontrn cli noi fu aizzatn il popolo incosc:ienlC', o noi nessun sgt1ardo di rico/l0scenza, anzi insulti, cattiverie; ol re, a D'Annun::io, oali scherani della borqhesia italia11a onori, oro e brillanti. Così è la vita, povero popolo! STAFFILE. N. cl. R. Degli alleggiamcnli del compagno Cicerin si è scrillo a sufficienza; i nostri collaboratori ne devono conYenire e... tralasciare. . Federazione svizzera dei lavoratoPi edili COMUNICATO DEL CASSIERE CENTRALE Seiocm!r'.•.ouna decisil();nede,i due Comì- :ta,ti Gem.,t,rallJi , 1reooioonti ·d-e!.le Fede,r.azioni dcii li:wo,nrut.o:ri edili e del %gno, di2vdno vemi!r ,ah:,usi a,l 1.o l,ugL:o 1922. I ioaiss.:.e,ri ,reg-Olar.P' quindi i oomri e .poi .lie:e.aisse vemig•OJno 'lini.te. Peir renldere ,poss,ubile ,U'TI, reindio()IJlf,o r,,ron,to ,e lbiuono è a1S1Sobubairnente ecessar.io •ohe ;i .soci 1paig,lùooJ,e1l01roqu-0te t-otbai'.une1111~e fim,o .al!IJ)rim,o idi luigl,io. Anohe ~e quote ld1e:l!l1a, C ssa ,di d:ooaoupatioine ,e <l' i1n&oo- t,UJn'i-o ,derviomo v,e,rÌ,lr 1 pa- ,gaitie,iiilll,l(J a .tia,Je1diarfla. :! .sioci ,ch,e w;nna1rir.a1111ano airretmaibO 1diovma1111r,o IJ).algair,aenohe 1pen- :r' iarrisei'1r.aleitorqudte:nuove. 11rntti,i ,!-illxr,eitmi social\1i 1 ideivon.o v:enir Tiirneiss.i1ai caiss'.eri sezian.a:l1i ,non ll)iù tar-· di 1dlell JO -:,u1gfoo, /Petr,ohJvèeingon,o nunn-:- ra,bi idi m,u,o,v,o. I ,caissìiCIJ'i sez,iiomia1!,i 1tr.ait- ,ten,g;,airno provvòsic:ri.'.!Jme nte i .!Lbire.tt i ipre~o ,cli :Jo.ro. v,eu,ra•nm,o :daite jQro, .ulte- .r:i•ari istf'lwz:on,i ia 1111,czdz.io ,cincahar-e. J·r 2fJ 1g:iITT(g,11io .s' i:rlloom~ncteirà <1 1pre1-Pa 1rair;e ili <ma1temilaile J)Br :ii tr<Cn,dilconiioD.a qrnel ,g,ioimo,~n poi .'.1,oln si mr.tndl'tr} più ,ahc,unaunardhe.tta 1V,eoahhai a;bìe5eziorui. P.eiri0iò i oa~~:~11 faran:1r, be1.11~ .:i. ordi- ~•ia.•ne il m:11rci1ette <.:h-c:, :,rcved.H.>1:n1e;:,ie,, •Jo!!",oOooonrGJm111111-o. * * * SCIOPERI: BASILEA: Pittori. WINTERTH1JR: Gessatori. BOICOTTI dai fìschi di M orgari: Al q_uestore S_ ilveslri un magnifi1co AARW ANGEN: Wynauwerke P~ tutti i mestierL portasigarette m argento massiccio con decora::ioni in oro e rubini e con BASiiLEA: Hohli e Rensc1i,cosi'ruzione una dedica a/]"etluosa; al vice que- della E~lisestrasse. slore. ur~ portasigarette in argento lNTERLAKEN e dintorni: Rob. BiihJer, mass1ccw; al capo gabinetto del que- pittori e gessatori. store ed al commissario della pubblica sicurezza di Bordighera idem; all'attuale questore di Roma commendatore Secchi un portasigarette d'oro; un altro porlasigarelte d'argenln con decora:.ioni in oro al viKru:UZLINGEN - EMMISHOFEN: Boicottati i padroni pittori Jogensen, Niit, Ro!!isberge-r, Schroff, Sauter e Bu. chele, VEVEY: Boicottato per murato.I e ruace questore di Napoli; quattro por- novali. lasir,aretle in oro massiccio teri1pestrifi di brillrmti e rubini sono stati regalali ad alti personaggi italiani. fra i quali uno è il marchese de Nobili. l noltre: a tutti questi poli=iotti di carriern, a quesii schercmi della borr;hi>'-iaitaliana, la sua fotogra(ìa con dedica. Semùra un sogno. operaio lei/ore: non li sembra? .lla è Perità. che gli operai con il cranio imboltiln non comprenderanno mai. Pensa, operaio le.liore, quante ca- :ni>redel lavoro, quante umili leghe au~ebbero con orgoglio ricevuto. non lmllanti e oro, ma la sola fotografia con firma cwtenlicC! di Cic<>rin. E non /'eìJ/Jern. ZURIGO: Boicottati i padroni pittori Giauotti, Burmeister WilheJm, •Gaiscr, Hlildeliweg 18; Ande.-e~g. Winkelrìedstrasse. Ai soci della F,ederazioi1e è perm~sso di assistere al congresso 1eder2le in qualità di ascoltatori, fin che vi è posto nella sala. Gli stessi però non possono occupare il posto dei delegati. PC'r entrare nel!a sala, bisogna presentare il libretto sociale. Il pittore Bernhard Fritz, libretto N. 11608, è pregato di pagare le quot.::: arretrate alla Sezione di Sciatfusa. * * * Vedrai che l• Ordine Suovo per star fedele alla greppia. coi quesl11- La relazione sul!' attività fedetalc rini farà come [ece col re <> D' An- svolta ner.li anni 1920 e 1921 è stata rmn:.io. cercherà cli portar/ i al pari spedita a tutte le Sezioni. 1 sod la pcosdi Cicerin. sono ri.tirare dai cassieri sezio1rnli.Le Pnrtroppo la uila politica di que- Sezioni che abbisognano di maggior sto partilo di criticoni, in prnlica è numero di copie, le chiedano alla Cencosi vergognosa. trn!e. Va via tu che vengo io, è il loro mollo, ed appena che vi sono fanno peggio. E dire che noi lauoralori abbiamo riccunmlalo centesimo su centesimo per mandare qualche franco in Russia, e dire che noi socialisti italiani siamo stati i primi a levare la voce contro le poten:.e capilalisliche che '-lringevrmo in un cerchio di ferro e fuoco la Russia dei Soviet. IL COMIT :A TO CENTRALE. O!tre cinquantamila metallurgici della Lombardia hanno /Jroclamalo l'intamrilJilità del salario attuando lo sciopero contro le imposte riduzioni 1/tuft:i, iii Cr~nH1 ~:;10 Fede,, alle p:! r 1717 nacemente lottare e vincere contro gli alleali dei padroni. Vi\•o i metal/urgici di Lombardia! L'abiezione dei controrivolu e l'assassino della Luxembu:i-g Sono trascorsi due anni e mezzo ci.ali' assassinio cU Rosa Luxemburg e 1di Carlo Liebknecht; e g:li autori di quell'infame delitto sono ancor.1 impuniti. Ma ogni giorno più si mosbr-<1 in tu,tta la sua sinistra luce I' abiez<ionedi quei controrivoluzionari. che <lei <lelitto fiurono gli autori di~ retti, come pure di coloro che ne furono gli ispnratori. - ASSASSINO E LADRO Anche il processo, svoltosi in questi giorni dava-nti al Tribunale d; DerHno, ci h,a dato un nuovo quadrn dell' albiczione di quella gente, ci ha rivelato un nuovo capitolo della fosca controrivoluzione germanica. Sedeva sul banco degli accusati il ~ottotenente Ennst Knrll, accusato di fmto a danno dellai Luxemburg, e con lllii doveva ,rispon.d~re di complicità l' ex tenente Bracht. E precis;:imente, il Krull era aoousato di es- ~ersi, in occasione dell' assassini0 de:Ua LuxemJjurg, apprapriato• del suo oro1ogio d' oro e di iaiverie,in occas;one idi perquisiizioni domidiari della Luxemburg, portato vJa con sè e Per sè certificati e fotografie del- [' assassinata. U Braoht, a sua volta, era aiccus:ito di essere al oo,rrente di questi fatti e di aver portato l' orole,gio della Luxemburg alb reda:zione della Rote Fahne, dove sperav;i di cederlo a caro pr-ezzo. Dopo le solite fo,nn:i.lità. il sottotenente Krull ,raccontò al processo che al 15 gennaio 1919, giorno dell' assassinio di Uebknecht e del'la Luxembu,rg, egli era <l!i, servizio all'Albergo Eden, dove era stata appun-to uccisa la Luxemburg, e riferì che L' OROLOGIO DELLA LUXEMBURG PASSAVA DI MANO TN MANO COME TROFEO. Allora il Krull, stando al suo stesso ,racconto, intascò sileniziosamenie l'orologio, affinchè non andasse perduto, e con la ferma intenzione di consegna111opoi ai parenti della Luxemburg. Ved~te un po· che nobiltà d'anjmo! Ma lai nobiltà d'animo non soccorre sempre alh memoria. Fatto sta che dimenticò subito i suoi buo· ni propositi; e 'invece che ai parenti deUa Luxembu.rg, egli mandò l'orologio d'oro. ad Amb1wgo ai propri pareinti, che non ne onoscevano la provenien_za.Alia domanda del Pr;couratore cl.i Stato pe.rchè non abbia mandato l' oro]ogjo ai parenti della Luxe1111burg,il Kru.Il · risponde dii non averlo fatto, perchè temeva, i·n questo modo, di destare sospetti dj partecip:i.zlone ali' assassinio della Luxemburg. Egli avrebbe voluto aspettaire a farsi vivo, finchè tutto quei] u-iste aff.a,refosse stato dimenticato. Solo nel gennaio 1921, vale a dire due anni dopo l'assassinio, valendo , ecarsi all'estero, per il che era provvisto di molti quattrini, ccnsegnò l'orologio al suo oamer.::i.ta Biracht, con l' incarico citi farlo ,pervenire - con la maggiiore discrezione poss"bLle- aii pareinti <Lellamo.rta. Ali' altr;a accusa, di aver rubato documenti e fotografie neHa casa della LuxembtLrg, il Krull ,risponde r,he egli si ora recato nella sua abitazione 1con l' ordine di :i.rrestarla. Ncn ayeTidola trovata in casa,-sequestrò i mai~oscritti e tenne per sè ce,rtifiiicati e 1e fotografie COME TlèOFEI DI VITTORIA Questi trofei però egli ,·ol-eva: te· nere soltanto com~ r,icond:o ! L'altro aocusato. il i e II ente Bracht, sostiene che scio nel marzo 1919 vide l'orologio e le carte della Lu'<cmburg. Altro non p'Llòdi.re. Più tardi, quando il Krulll rnleva andare ali' estero, consegnò -a. lu.i r ornkgio co:i r incari120 di brio a'1erc ai p::- 1 enti. 11~· Braehl andò allora alìa FN:Jlwit ,per p:ul:J.r.; con HiHer,d111g. Siccome questi n,Jn c· er:.11s,i recò alla Rote Fahne, dove 10 ricevette il •r<:- dnttore Fuchs. che g-li r,rese l' crolog:.J. L. accusato soggiunge :rnd1e (:he per lt1i n0n e:ra molto «simpatico» andare eia quei gir.rnali; ma ciò non toglie che Vi m1dò e c.!te !domandò quattrini. l due accusati sono s1:1ti riconosoluti cohJernH del!' imputaz.ionc loro fatta, e il Krnll fu cond~nnato · a tre mesi di can:..:eree il Bracht a 500 marchi di multa. K[~ULL, L'ASSASSlNO DELLA LUXEMBURG? Ma cr~ pare che il Krull venga final,mente chiamato a render conto di un ideliitto ben più grave che non quel'lù del sen,/plice fu,rto d. orologio alla Lu'<embu,rg. Come abbi,amo visto sopra, eglì stesso Ila dichiarato di non ~ver subito consegna.to r orologio ai parenti della Luxemburg, perohè temeva dii destare sospetti intorno alla sua comparteciJ)azione all'assassinio della nostra .g,rande m.airtire. Oria, il fatto sta ohe il Ka.ull fu già altra volta sottoposto a un'ri.struttoria per rispondere di quel delitto: istruttoria, però, ,che fu S'llbito sospesa, peychè non si erano trovate contro di lui valiclli elementi d'aoousa. Ma ecco che adesso si eleva contro il Knùl un formidabile accusatore. Fi1 n dall'anno scorso noi abbiamo pubblicato su queste colonne i brani più saJi,entL <li una Lettera, scritta appena usaito dal ca,rcere da quel so1~to Otto Runge, che fu processato e oorndannato per avere ferito aJ1a nuca col calcio del fucile tanto Rosa Luxemburg quanto Carlo Liebknecht. In quella lettera Otto Runge ammetteva che, quando Rosa Luxemburg e Cairlo Liebknecht furono portati aLl'albergo Eden, dove aveva sede il Comando <!ella divisione della Cavalleria del1a Guardia, fu proprio lui ad assestar.e il primo colpo. Ma soggiunge,V'alanche che ciò egli av-eva faMo per ordine dei suoi superiori, il ca.pitano Pa,pst, i,l capitano di marina Pfiluck-Hartung, il tenente Schulz, il tenente Liepmann e il tenente Voge!. Contro tutti qu;sti ufficiiatl..i,infatti, fu anche intentato il proc:esso. Ma erano lo,ro giudici gli stessi uff.ici.1li del'la loro divisione, i loro swperior!, i doro amici, che avevano tutto l':iJnteresse a salvare l'onore de.I Corpo. E 11 :Pr<x:·essofinì con un·,assoluzione ouas.i iaompleta. Condamnati fwrono soltanto il soldato Runge, che se la c:ivò con tm.1 lieve pena carceraria, e hl tenente Vcçe], il quale però fu subito fatto ruggire. Adesso 11 Runge s,i è present:i.to spontaneamente alla reda.zione del giornale socialdemocratico Vorwiirts di Berlimo, ha 1cxmferrnato per filo e per segno le dichiara.z.ioni già fatte ir. que!Ja sua lettema~ha tdiiichwato che durante il loro carcere preventivo q,ueg~i uffii,cialli, t')~Qevano andare e veniire nelle foro ce1le, ricever visite di signore ,0011 le quali banchettavano, e - quel che più in1iporta - egJi ripetè che l'assa;ssi'l1iOdelL'l Luxembrn,g e di Ue.bknecht fu veramente organizzato da quegli Ltfficiali i qualJ avevano dato a la.Lil'ordine di assesta.re il primo colpo. Un punto •era s.ovratwtto oscttro. Fin dal primo istante dopo il delitto, si ,raccontò subito ohe, quando la Luxemburg già quasi esa.mine veniva trasportata in oa,rcere, imp1rovvisame11teun indiviiid!uo sailtò sul rpredel1lino del'l'automobHe e a bruciapelo le sparò un colpo di pistola alla testa. Dopo di che come è noto, l'automobiJe continuò liJ. -oammLno; ma invece di essere tras,_portata a;l ca,r,cere, il corpo della ùuxembu.rg fu gettaito nelle .acque !diel canale, dove fu poi r,ihrov0to cinaue mesi dopo. Orbene, i'ino-ra non si è mai saputo chi fosse q1Ue1l'indiv:ilduoche saltò srul predeihl,i•niodelfautomooi.le. Adesso il Runge 1drrohùaireaspbcitamente che qt1elll'indJividuo era p,recis'.1mente il sottotenente K1rull. Come è facile immaginarsi, i controrivoluzionairi. i rnrlitaristi, gli antiichi uffiiciali metteranno ora in opera ogini loro mezzo per isventa,re la ::1_,_:,~aV. edremo se ci riusciranno ::incora ll'na v,o!ta. Intanto si annuncia cl;e i! q11estcrc di Berlino ha subito Nùinato u111 Inchiesta. ~.u tutte le ne;-son:: 8<.:c1•ste:: da! Rt•nge ed in ispecie s.ul scttotenent~ Krnll. tavori edili orevisti ZURrlGO- Città: OaJSa cc11111una1clce- olo-si,:ist.-lù::t1;. ~f 1d.i ii1nai11t0h- i; Sente :L bi.1!1a:71.10,n i idica)P1.:(!K 01111~0,,aiw,&t,r::is -·e) - - Tu1e lllibitazncmli 1diC\PJPÙC (Dorfsta-as.-,:::) 'fir. 4..-'5.000- A1~llarrw;:i1mernho de!i,a Siohaiil.aius::,n:/,ra,<1<;;. fr. 492.000. wi;,:TERTHUR: Q.u~lf~no ah:rt,az,:on,i do,n;J\e- C.C1i;rev:101•;c d ,i~a HaCdc1nstn-.a1,1,c~,·1r. 17-5.000 - lr.11g1rwr1d:·m,1111to ·d ~;na ,C!'c,l<):] Scn:i:i, ,tf:o:i cJ i VCllt,h ~ i 111, Tr3illC'hi• 3"-5.COO- Al:il-an:~a011c111to c e,'.•!,a re~~ lc~r.n1\"f:ad1a. ,fu-.457.700 - J111i,l'('randiimc11to ,dc),'· r,.:>"Aicm1,;clfas.tirc1Juual:i, fr. 151.000. TH/\LWlL: Coobnuzùo1n.i t,rald:tùi, ka1nohi 134.000. W!ESENDANGEN: Coslrn.zi,c111s1bi radr.ir.f., fu·. 96.000. SOLETI"A- Olten: P.11\~a1r,Q."amcn1bo à'd IPOl;-lre ,dle11!'.1a. l" .!a1Z1i•0111,c, Jir.. 30.000. SOLETTA-Città: Nnov-o J)Olllle sull'Aar, fu-. 3?.5Al00. TURGOVIA-Amriswil: 1d 1 e1!!ln chiesa, iìr. 90.,000. R,i1n,novazione GLARONA: fn·st,~fliazi',01n1ei•d1rain!i a Maltit. tr. 1-Q2,000. SClAFFUSA: Cor i,c d' os,pcid.ale: irr. 37.000.

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