L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 24 - 10 giugno 1922

.lNNO X.X V-. A. P. , Num.24. ' Telefono 4475 SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA Centeaimi 15 la co_pia REDAZIONE: AMMINISTRAZIONE: . ~ NUMERO ARRETRATO Cent. ~o Conto-Chèque1 N. VIII-3645 "L.'lnenlrdeelLavoratore,, e turlio .*. . Comm1ss1one EseontdlvealP.S. l. · :,~:,~~'!. !~~ I ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L'ANNO 1921: 1 anno, fr. 6,-; 6 mesi. fr. 3,-; 3 mesi, fr. I,So PER L'ESTERO: 1 anno, fr. 1a; 6 mesi fr. 5; 3 mesi, fr. :11,50 Beneauspicando Ai delegali dei reduci proletari che · convengono a Z11rigo domenica 11 correnle, giunga sentito e cordiale il nostro fraterno saluto. ,Voi. e con noi lulli i socialisti. guardiamo ad essi come ai superiori rappresenlan/i cli innumeri fì_qliriel popolo. immolali' invano sull'al!are di una falsa patria e di 11namen:ognera civiltà. Guardiamo ad essi come ai diretll e più autorevoli rivendica/ori dei compagni caduti, come ai vindici nuovi del dirillo proletario che sorgq. SCT!vea voi, compagni cC1rissimi, che scampaste alla mo,le di una querra in{austa e vi raccoglieste e vi uniste ai vostri compagni cli lavoro, purtroppo. ancora oppressi ecl angariati. da quella cosidella civiltà capilalislica che provocò la guerra. Salti/e a voi che aPvertisle la men.:ogna e l"ingonno borghese e vi schier·aste ardi/amen/e contro. con tutta la vostra fede, con illtlo il vostro buon cuore. Voi che, animati da nobili sentimenti e ideali, vi siete proposti di difendere i diritti cl elle vittime della guerra - e lo faceste con generoso e fraterno slancio - siete degni compagni di altri lavoratori, rhe in altro campo si battono fìeramer.te per i sacrosanti diritti del lavoro e per la giustizia. Siamo, o compaqni e amici reduci. le vostre assise, libera palestra cli l:- beri e fertili diballili. aventi sempre di mira - al cli sopra dellé vedute particolari - il bene e l'interesse supremo dei superstiti e parenti dei superstiti e/ella m1erra deplorala e della colleltività del lavoro~ .\Ton alligni tra voi il germe della ciiscorclia. nemmeno sollo il manto delle vedute politiche. e possano le voslrP decisioni e le vostre a.:ioni roniri.buire a riavvicinare i lavoratori ~offerenti. battuti dalla violen.:a della rea.:ione e dilaniali dalle discordie intestine. Salute o reduci proletari! La grave crisi del Partito Socialista Italiano La crisi del Partito Socialista Ita1liano è giunta aiì0 stadio acuto. Come prima di Livorno, noi ci lroyja. mò cli JHW\"O di fronle a una situazione gravissima, forse più grave ancora d; allora. A LiYorno, infatli, incombe,:a sul P. S. I. ìa minaccia di una scissione, la quo.le, per quanto clolorosa, per quanto pregna di iuneste conseguenze, non minava ;mcora l'esistenza del Partito: e, rnlga it Yero, il P. S. I. continuò a YiYere e continuò ad esser forte anche dopo la iuoruscila dei Comunisti. ·_ Allora. poi, per qua!1lo grande fosse il numero dei scce~sionisti. non venirn spezzata la compagine ~ompcsta dal Partilo e dal.la Confederazionf' del LaYoro: ii che significa che la _massima parte degJ: operai, economicamente organizz-1la, aYrebbe continuato ad ;,derire all'organizz2zione politica socialista. Or2. im·ece, le co~f' stanno ben altrimenti; ora è ben pii1 graYe la minaccia. e be:1 p:i.1 f!rn-vi sarnbbe- !'O gli effetti, se ::cl una :;cbsione s1 addivenisse. Senonchè qui è appunte il problema, questa è app!1r.lo la qnesl!one del giorno: ci ay,·icinia;:-0 no: veramente 2d una !:Ci~s!cne? 0:)pure non marciamo noi semplicemente verso nn mulamento di roltf!. \·ers0 una c;calata al potere uer parte dei riformisli, che, dopé> d:eci anni. ritornerebbero a Drendere in man0 ie redini, l:,sci?!esi s:r,1ppn,c, un di, dai massimalisti? Per l'una o per l'altra ragione il Consigl:o . ;azionale 0hc si radunerà sabato prossimo :i Homa, sarà chiam;;ito a dare un giudizio Jclln più alta importanza. I riformisti, o meglio i co!lahorazionisti sono risoluti a non cedere. E :=i helb oosla vogliamo dire colbborazionisli e 110,1 • 1·iformisti ,. rercJ,è non sonr, soltanto i riformi- !"ti. chC' si sor.o or? 1- hellati ai deliberati del r:ongresrn. Qlleslo 0 anzi uno degli aspetti più impr-rlanli del conflitto, scoppiato ora in seno al Partito. Il compagno Zirardini, che pre- <:C'niò in seno al gruppo parlamentare l'onr ne del giorno favorevole alla collaborazione, non è mai stato riformi,;ta. Il comp~gno Cald~ra, c-he ora è un accalorai:o collaborazicnista. fece sempre parte della corrente intrnnsigenle milanese. E già nel passalo Consiglio .:\a"2ionaìe •:edemmo frn : rollaborazionjsli al- {'l!n · ardenti massimalisti di ieri: basti citare ancorn il -nome del Bensì, segretario della r:amera del LaY0i-0 di :',.Ii!ano: ~icchè lo ste<:so ~ino :\fazzoni fece capire che per i riformisti non seno moJlo gr1diti quest · cnnYertili clnlla pau:·a del fascismo. :.\fa, gr:>dili o no, il fallo è sintomatico. DaYanli al terrore fascista, davanti allo spettacolo straziante dei compagni perseguitati, i quali continuano a C'.hiedcrc itìsislen!.emcnle che finalmente si faccia qualcosa ner lorn. p"r le loro vite e pe, la ~-it::tdelle loro, de!lr nostre organizzazioni politiche ed economiche, da~ Yanli a lutto ciò anche molli inlransi15e:-iL,anche molto massimalisti o sono passali già aE'altra sponda. o S()l10 °liYentati perplessi, titubanti ... Qiwlcosa, dunque, bisogna fare. Qualcosa? Che cosa? Collaborare col Go·,erno, coi partiti borghesi? Ma Oi'amai siamo giunti al punto, che lo stesso Turati, Io stesso Treves dicono che adesso è troppo tardi. E poi, realmente, g. 1i sles;si eventi di Boiogna dimostrano quale vana, quale pericolosa illusione sia il credere all'effkacia di una collaborazione coi partiti !ìorghesi, quali essi Eieno.. \ Bologna ; fost.isti han11::-sconqu::issat0 lutto, lutto quel d1e .i<·ryano fatto i socialisti. Che cc~·a h<ir:no fatto i ministri popolari, i rn nistri democratici. quelli cioè ron rui TPo!ti socialisti vorrebbero collaborare? \·r .. :--1 fasciSIT'Onon SÌ J)UÒ opf1"'''1•eche !a pura forza socialista. E noi ,.-r:-remmo che questa forza si 1'1-:n:fc5l-.sse e a121ssecon lo sciope1·'; r:c:1":·'.:!e. :.\.fa ben sappiamo qua1: fr,·zc s· 0ppons-(ono all'attuazione :'·-,,,:, 1n'.e ide,!: ben cono,;ciamo le rlirfìcoltf! che l'0stacol:mo. Ebbene, 0 P0r,~ DL'l1 !"e,:ta che manifestare la n· -~::-~ f <',·7.r r-e~tando socialisti noi, ::wnl •·(' scciatisti non si sarebbe più ii !2io:·nr in n1· si andasse a offrire l:i ·nostrn collaborazione ai clericali c. ai democratici. :\b ecco sorgere !'aitro problema, cl:c il Consiglio Nazionale douà pure studiare e risolvere. E con coloro c-he già offrirono la propna cr•l!:iJ.0r:--zicne. con coloro cioè che infranc;ero lll. disciplina e posero in non cale i deliberali del congresso? r.ome comportarci con costoro? ~oi desideriamo che lutti dspetti110 i ddiberati del congresso; ma n0n si::imo dei gendarmi, pronti a melìcr subito le manette. ~ai desideri:imo ardentemente l'unità del P;irl'to: ma non çi nascondiamo che Jr Yita ~tessa del Partito ha ancora altr<' esigenze, dipende ancora. da ~!tre condizioni. Or~. è forse tmilà del Partilo, se ()fni mom'._'ntn ci sono pronunciamcnii contro la Direzione? E' forse niili1. del Partito. se la Direzione e il Congresso deliberano bianco e il g1•..1ppoparlamentare fa nero? E\·idcntcmente, tutto ciò non può che par~ lizza re la Yita delle organizzazioni politiche rd anche economiche del nrofetariato. Qi.1:dunque ci n1olr chiarezza. II prolrlarialo deve sapere che cosa si. vuol<'. che cosa si deYe, che cosa si può. Si interpellino i compagni. Con un nuo,·o congresso o con un referendum si interpellino. E se i collaborazionisti - come essi dicono - 1':rnno ,·eram"nte 12. mag~ioranza, assumano pure essi le rrdini del Par- !ilo e la responsabilità.· :\fa se la mag!?ioranza è ancora con gli anlicollaboraz:onisli. allora sappiano <1.. 1rsti farsi Yalere, far rispettare i dcli]w·.ili del C:onizresso. ?\on si è forti vrrso i nemici cli fuori, se non si è forti a casa nostra. Biblioteca Gino Bianco ==============-=--=-= Verso l'abolizione del sussidio Anche d'Annunzio Acqueforti di dlsoeeupazJone Anche d' Anmmzio. Sissiguol'i, e perchè no ? Il venduto, il fallito, il pirata; il nazionalista, il guerralolo, il fiumano, infine Rapagnetta, è diventato d'un tratto un grand'uomo. Cavalleriarusticana. La tendenza a diminui,re il sus.sicLio .,i discccupati è ,·e-cchia ed è nota ai nostri compagni. Ora essa non basta più alla rcazi,onc. questa vuole la soppressione dei sussidi, ccl i signoi; che presiedono alla pubblica cosa si apprestano ad accontentarla. Il Dipartimento nazionale dcli' ccor:omia pubblica i,n data, 20 maggio u. s. inviò agi Uffici cantonali per l'assistenza ai disoccupati la seguente circolare: « Signor ~[inistro ! T1 < Sch\\'eiz. Arheitsmarkt • e le rivelaz:oni statistiche da noi fatte. indicano che in cer.ti mestieri. i numeri dei po:ti ,·acanti e quelli di coloro che cercano JJO.!'to. un po· alla ,·olta si an·icinano. Cltericri miglioramenti sonr, da attendere durante l'estate. Perciò è nccessar!o prendere posizione fin d'ora sulla questione. se per certi mestieri il sussidio ab. ti mento de"!' economia pubblica non è possibile prevedere con precisione; dato il vento che spira. v"è da temere che non sarà quello desiderabile. .\bbiamo forte ragione eia temere che i signori di Berna non si lascieranno convincere dalle buone rag-ioni addotte dalla PederaziÒne edile e cercheranno di sopprimere il sussidio. Perciò occorre che tutti i proletari si stringano maggiormente intorno alle loro organizzazioni e facciano sentire più Yibrata la 'oro protesta. Comunicato della C. E. Le{!gete t Ordine Nuovo della settilnana scorsa per persuadervi. Era naturate! Dopo il re, aJ1che d'Annunzio si doreva riaòilitare. Cicerin ha fatto 200 c!Tilometri in a:utomobile, scortato dalle guardie regie, per anflarlo a trovare. Vi semfJra poco! Ricorso di Giacome·li Giacomo con- Mentre non ha risitato nessuna tro la sua espulsione dalla Sezione di Camera del Lavoro e ne11une110la Vn·cy. \""ella ~ccluta de! 27-2-22 la C. F.. i1:t C'l:1icrmato l'espulsione del Giacomc!li accettando il Ycrdctto della Commissto- "e cl" inchiesta. nominata dal e Sezioni redazione dei quofidia,li comunisti. Cosa volete che vi dica! Se fosse andato d' Anmmzio a cercare Cice- « Maurizio il terrore » e « Carletto l'assassino » avevano Ieticato. Non sappiamo perchè. Per rivalità d'amore, for.;;e? O per C!émenceau e Poincaré? Ignoriam,o. Non poEsiamo leggere anche la cronaca dei giornali parigini. Ma se ci è sfuggita la preistoria, abbiamo però letto' in se0 guito che, a causa di quel litigio, i due apaches si sono sfidati a duello. Presero quattro testimoni (dei medici non vollero saperne), scelsero ·1•arma - il pugnale -, stabilirono tutte le modalità dello scontro, si recarono al luogo fissato; e con tutte le regole della cavalleria cominciarono a dar;i pugnalate dove 'e come potevano. Maurizio fu ferito lievemente; Carletto gravemente. Poterono però re. carsi ancora all'osteria a riconciliarsi. Poi, Carletto morì. bia cl~ venir sospeso ... La ricerca di murato:·i ·aumenta _giornc in giorno. tanto che ''offerta dei niura,!ori residenti nella S,·izzera 110?1 basta. Xoi riteniamo pertanto che anche per nuesto mestiere. la sospcnsio-?1e del sussidio sia giustificata. cli di V c-.·ey e :\Iontreux_. pei seguenti moti I Ì : rin, ciao, che kt vada! Ma il CommisS(/lrio del po,polo di uno Stato anficapifa!istico, antinazionalista, di nno· Stato come attualmente è la Un vero duello, come vedete. La riconciliazione, a dir vero, fu sointa un po' al di là· delle solite riconcilia~ioni fra « gentiluomini •· i quali si limitano a darsi la mano. Ma che differenza c'è tra quei due • ap~çhes » e i « gentiluomini »? E' vero 2ncora: Maurizio e Carletto avevano duellato col pugnale. Ma non è libera la icelta delle armi? Non è forse micidiale anche la spada, anche la pistola? Basandoci su quanto ,opra. noi siamo del p;irere che. a, norma dell'art. 24 della decisione del Consiglio · federale del 29 ottohre 19,9. sia ?.iustificata l'a immediat?. soc.pens.ione del sussid;o nei nominati !!'eneri di mestieri. Se durante l'inverno la si,!uazione si muterà. si doHebbe esaminare di Puo,·o se i' sussidio può ,·enir rein t roclotto. D'partim.cnto dell'Economia Pubblica. Schulthess •· E' chiaro dunque che le competenti ~utor:tà confederali si apprestano a toe:lierc ai muratori anche il poco sussidio rhe finora ,·eniva Jo,ro dato. Il Dipartimento predetto inviò copia della circol;irc anche alla Federazione svizzera dei 12,·ora'.ori edili e chiese i' su-0 parere in rropc-,ito. La Federazione r.i.spci,-e il 26 di mag-g-io con una lunga lettera ricca di dati e di cifre dimostranti l'inconsistenza delle affermazioni cou,tenute nella ci,rcoiare in rig-11ardo 'a.] mercato del lavoro e rilevante l'ingiustificatezza del provvedimento pro.spettato. La Pederazione fa rilernre. tra l'altro. come. in base alle stes, se statistiche uffici'ali. nell'aprile r921 51 a,·essero 24--2 muratori disoccupati. mentre nell'aprile 1922 se ne ave,·a'tlo 852. .-\\Terte come l' anrno .scorso, durante l"estate la disoccupazione· invece cli dimi. nuire sia ~alita notevolmente per giungere fino alla cifra di 2500 nel gennaio 1922. Aggiunge che. siccome quest'anno ,··è ancora minor possibilità di occupazione per i muratori de'I'anno ·scorso. v'è da at,tcnclcre che il numero dei disoccupati diminuisca ancora meno di qua.nto non s:a diminuito nell'estate 1921. Come indice della scarsità dei lavori da muratore. la Federazione rileva che al 30 aprile Yi erano 3667 sterratori disoccupati. il che significa che si facevano assai poche esca,·azioni per fabbricati nuovi. Agli sterratori si aggiungono 4-&>o manovali che vengono a formare, coi primi, un esercito di 8500 disoccupati. La Federazione a,·vcrte ancora che molti muratori furono indotti dalle auto- •ità. che non ,-o·e,·ano corrispondere loro il sussidio di disoccupazione, ad accettare occt?pazio,ne in qualità di manovali o 0 :crratori. nei Ia,·ori fatti eseguire per combattere la disoccupazione stessa cd -:ffcrma che continuano ancora a lavorare come manovali nei :avori stessi. Dice delringiustizia della disposizione che stabili~ce che i muratori debbano sottosta :-e ad una carenza di un mese di disoccupazione prima di a,·er diritto al sussidio. Accenna al grave disagio in cui si trovano i muratori stessi, a cagione del lungo periodo cli disoccupazione >Ubìw e sostiene che anche per qucs.to fatto i sussidio deve venir conservalo cd "!bolito il periodo di attesa per percepirlo. · La Federazione fa rrescnte ancora la riduzione di paga applicata dai capoma- ~tri. sen,,a riguardo alcuno. riduzione che 111 ceni siti raggiunge una percentuale elc\'a.•is~:ma e che toglie b possibilità ai muratori di fare la,·orando il minimo ri- ,parmio. Dice che ridurre il salario in tal modo e sospendere il sussidio di disoccupazione non conducono a·la. collaborazione dei partiti e conclude: « Per tutti questi motivi, noi proponiamo il mantenimento del sussidio di disoccupaz:onc per i muratori. a norma della clecislonc ciel Consiglio fc,lerale del 29 ottobre 1919 con le aggiunte decise fino a.l 3 marzo 1922 •• Quale effetto farà questa lettera. sul Consii;l10 federale e per esso sul Di~u1. - Perchè risulta dagli atti d~lla C,,n,,-;,1.i.~=c,nc stessa. ch'egli, nel 192r w;1: 1,1•· , ,·ò mai la tessera del Partito, Russia, che si scomoda per un simi- 'l'<'l'l r<= il Giacon·clii a,scri·,a di cs:e:-1! 1; ,-c.,--re;itc fo10 al 3c Dicembre 1921. :..:. ;,('IL! ~n:i. ·cttera di difesa ammette <l1 :1sn rt~c:re più organizzato da circa r'•1<' :1•1.11 cos~ che. per un socialista 110, e: toilt: ,.] ile. I compagni ne prendano atto_ La C. E. le arnese, cmdiamo là, compagni of)erai, lit è un po' grossa; od alme110 che la Russia non debba avere relazioni cl' affari anche con Gabriele. Ma chi lo sa! STAFffLE. Las·erradtaeflalegnamì è finita No, signori, non è così. Quando chi ammazza un altro davanti ai testimoni si serve della spada o della pistola, è un nobile, è un cavaliere; quando chi ammazza si serve del pugnale, è un assassino, è un apache. E Maurizio dovette comparii e davanti alla corte d'Assise per rispondere di assassinio. Invano i giurati riconobbero che tutte le noim.e del dueno furono rigorosamente osservate. Il Pubblico Ministero non volle concedere alla teppa uno statuto di nobiltà; e la Corte condannò per ferimento ·senza intenzione d'uccidere a due anni di carcere tanto Maurizio quanto i testimoni. Come prevedemmo ne/l'ultimo numero, le trattative. condotte mercoledì 31 maggio condussero alt accordo braJle parti. La Federazione dei lavorai ori del ,1egno pubbl.ica il seguente comuni,- cato: « Dopo nove settimane di serrata nell'industria del legno svizzera, è stato raggiunto r aacordo. Alle v.ltime tenaci trattative che ebbero luogo il 31 di maggio davanti l'Ufficio di Conciliazione di Zurigo, si venne al,la conclusione della seguente CONVENZIONE stipulata tra la Federazione dei Padroni faiegnami e fabbricanti di mobili svizzeri e la Federazione s;vizze· ra dei l01voratori del legno: 1. Con I.a ri1presa del lavCYrova in vigore una riduzione di sala.rio di 10 cent. ali' ora. 2. A oominciarie d:al Lo di luglio si effeut.ua un' ulteriore riduzione di 5 cent. alf orn, ridluzione che ha vig,ore anche per la Sezione idi Kreuzlingen della Fede.razione padronale. 3. Le ridiu2ioni di salario effettuate id.aJ I.o gennaio 1922 in poi vengono computate. 4. Dove il saJario orario è inferiore di fr. 1,30 all'ora, si effettua una rJduz.ione di salario soltanto ·d~ l O centesimi. 5. Prima del Lo dicemb.re 1922, non può venir effettuata alcun' altra riduzione d'i saJario se non subentra un notevole peggioramento della congiuntura. 6. RaJ)J)resaglie non verranno prese cla nessuna parte. 7. La ripresa ,del lavoro verrà effettuata contempcmmeamente in tutte le Se.zioni il 6 giugno. La riammissione al lavoro avverrà tenendo conto delle difficoltà tecniche e del lavoro esistente. (Seguono le firme). E' avvenuta una cosa diversa di (fuella che non solt<t,ntoi vadroni falegnami, ma tutto il /Jadronato svizzero sperava. La lotta infierì per nove settimane e fu combattuta con grande violenza da ambe le parti, Il motto del padronato era; « lacerare la Federazione dei lavoratori del legno» « non trattare co,1 lct direzione comunista», «dettare le condizioni», ecc. Certo, neppur un'ulteriore continuazione della lotta avrebbe potuto modifica.re il risultato, verchè le numerose riduzioni di salario egfettuate in tutte le industrie della Svizzera e l'enorme pressione delle condizioni economiche, sono fattori • più forti delle capacità combattive de!l'organizzazione. Ma all'illimitata riduzione del salario è stato mess(I argine; anche gl' imprenditori dovettero fare concessioni ed accettare di fiSsare il termine entro il qua/,e il salario non possa più vemr ridotto, termine del quale rwn volevano assolUtamente saperne. Invece di un loro dettato, lor signori devono accontentarSi di ltn accordo. I fal,egnamt hanno resi.stilo per 9 settimane con un'unanimità meraviTeppa e nobiltà! Apaches e gentiluomini I Quanti nobili e marchesi e cavalieri sono più apaches dei peggiOI'.apa1".hes. Ma un nobile, un gentiluomo, un blasonato che uccida un altro in duello 1n Francia è assolto. L'ap·ache no. ·' La legge è uguale per tutti? Legalitàe sovversivi. gliosa. Dal principio al[.(J,fine le 43 Un redattore del «Secolo» a sostegno Sezioni, rimasero rmite e compatte della tesi collaborazionista, tanto cara nel fronte de/kJJlotta. Nemmeno una al suo giornale, riesuma alcune parole Sezione si è sbandata. scritte da Federico Engels nel 18gs in Di (fll.asi 2000 falegnami coinval- favore della legalità. ti nella lotta, soltanto otto diSerta- • Noi, i rivoluzionari, i sovversivi, noi rono il campo. lo spirito di lotta era caviamo ben maggiore profitto dai mezzi tale fino ai1' ultimo giorno, che mol~ legali che dagli illegali e dalle vie di fatto. ti serrati votarono rnalvolenti'eri la I partiti dell'ordine, come essi si chiamapace e volevano assolutamente con- no, ridotti alla disperazione, gridano: la legalità è la nostra morte. timiare la battaglia. • E se noi non commetteremo l'ins1gne Si dovrebbe dedicUJre rin capitoln follia di lasciarci trascinare in una guerS/Jeciale alla unilateralità della poli- ra nelle strade per dar loro piacere, non zia, la quale ultima Si metteva pron- rimarrà ad essi da ultimo che spezzare tamente, come in seguito ad un co- colle proprie mani questa legalità loro mando, ai fianco dei Radroni in tutta così fatale». la Svizzera per- fiaccare la nostra Sì, è vero. Engels scrisse tali parole. lotta. Ma grazie al sangue freddo ed E che perciò? Che cosa ha a fare tutto alla riflessione d-ei serrati, neppur ciò col collaborazionismo? Engels propuqueste truppe ausiliari del capital,i- gnava la tattica del non dare ai nostri avsrno poterono cogliere allori. versari, con nostre illegalità, il pretesto Il 6 gi.ugrw verrà ripreso il lavoro per po:ci fuor~ della legge: cd ~ codesta in schiere compatte in tutte le loca- 1~ tattìc~ ~egwta ~cmpre anche dal Parlità. Rappresaglie non possono aver t1~0 So:1~hsta r.tahano. Il mo_mento della luogCJ; dicano pure g[' imprenditori, • illegalita » sara sce~to ?a noi, quando ~~ con la notizia diffusa al,[' u[t"ma ora forze saranno suffic1ent1. Ma , tutto cio I _ . . . . 1 . ' non ha nulla a fare con collaborazionie 1e non si puo costringerli a lu:en- •mo Per ora nel! le al·t· . · · · · l f' • • d • ·· · , a g 1 a , ma sempre z~are L cru~rt, a no izta non e eci- a casa. nostra, tra di noi, per noi Il colsi_va.Per TWL vale sol~~nto la c?nven- laborazionismo, invece, sarebbe ·a casa zione e. Questa _stabilisce ch~aro e loro, tra di loro, per loro. E Engels, che tondo c_henon SL possono usare raP- allora scriveva per 1a legalità, noin fu Presagite. mai pel collaborazionismo. Non lo fu Iul, I nostri compagni serrati sa.pran- come non lo fu Marx. E ciò si vede da no provvedere acchè gli « operai di tutta la loro opera. gi'um4eo }» s-pariisca,xo daz1laboratori al più prestb possibile. Dovo nove settimane di lotta, i serrati ritorneranrw al loro posto dì lavoro nella pienezza delle loro forze e vigileranrw che la convenzione venga rispettata da tutti gl' imprenditori, alcuni, dei quali, nelle ultime settimane, avevano giurato di non Più riarnmette;e al lavoro alcun «falegname rosso». A tutti gli altri Sùulacati ed a tutti i compagni che nella dura lotta ci porsero il loro aiuto solidale ed il loro sussidio, rendiamo sentite grazie. Anche ·nelle lotte dell' avvenir?, noi 11otremmo af/ronfare la reazione sol· tanto sotto l'auspicio del fronte unico solidale. La Federazione svizzera dei lavoratori del legno. La grandepotenza. I giornali borghesi non istanno più nella pelle dalla gioia e dalla fierezza per le parole di alto entusiastico elogio, che i giornalisti esteri convenuti a Genova scrissero intorno alla regolarità con cui procedeva il servizio telefonico e telegrafico e postale. Qualcuno scrisse che nemmeno in Inghilterra, nemmeno in America le cose vanno tanto bene. E noi sentimmo anche giornalisti socialisti italiani dire meraviglie del servizio postelegrafo. nico in quei giorni. Del che anche not vivamente ci compiacciamo. Non nascondiamo però che il nostro compiacimento è molto turbato da a..'tre constatazioni e considerazioni. Tra le quali questa principale: che, al leggere simili elogi, l'Italia fa agli occhi nostri la figura di quelle famiglie che, all'arriv~ del parente ricco, metton fuori stoviglie

L'A VVI<.;NIRE DEL LAVORATOD Per ora nessun. fronte unico? di va'.ore e biancheria finissima e tutti i loro ori e gioielli; quando invece il parente ricco non c'è, hanno stoviglie e biancheria SPorchee vivono nel luridume Se noi abbiamo torto, lo dicano tutti coloro che telegrafano e telefonano in qualche città del bel regno d'Italia. Lacommissione deinovsei sciogslienznaullcaoncludere E' a1Vvenuto, purtroppo, quel che con~izione gene\rale era; b'Uona vo- ri tedeschi poi sono, nella, loro pooramai era facile prevede.re. Le stes- lonta e buona fede rpel fronte unico:, Htica interina, tanto distanti da quatl- . E'ritornatoallaCamera I se difficoltà, tra cui si era svolta la dovemmo constatare r opposto. Sy- siasi collaborrazione coi comunisti teprima seduta preliminare di Berlino co1id'o esplicite istruzioni di Mosca, deschi, che oosi non desidera.no daChi? Il grande Ettore· Sacchi, il d-eca- convocata d li' '· t · I d' · · a l'n erna.zLonae I viene 1oontinuata specialmente in ,re ai comun.isti tedesch,i, con la parno, il veterano della democrazia il • brac- y· r1,~ I F , , 1enna per cercare un accor'UlV pe rancia e in Norvegia l'operai di di- venza ~I fronte urni!co_il menomo cio destro • di Cavallotti l'intimo di Bis- fronte ·co J I · h b S · , uni ·; e po em,c e a ase sgregamento nei indaJcati. Persino aippoggio morale». solati, come lo chiamano ora i giornali delle so'1'·teco t 1· l J li' U h ct democratici degni di lui. m n umie te, c ,e a que ne ng eria i H.or thY i comu.niSci Forte di questo aiuto menscevico, Sì, è ritornato a Montecitorio dove so- Primo conveg,no eran succedute; il re nd0110 itnl)OSSiibile l' umità del mo- la dicManaz,ione <della delegazione stenne già una parte importante come conteg;no -dei diri,genti la Seconda Vime.nto operaio. comunista continua i suoi violenti atdeputato e come ministro, ma donde l'a- Internaz:ale e 1ai disa!)ipro,vazione. « Le comuni dLmostraziani ope- tacchi contro la Secon:da lnte.rnavevano cacciato gli elettori. E come mai ve-111~t'a 1:enlin soesso _ai delegati raie,_ deliberate da')la Conferenzai di tacchi contro la li.a lnternaZJionale, vi è ritornato ora? d~ll Internazionale comu111s.ta: tutto Berlino pel 20 apir1lc, sono st::ite im- senza rispammianle, ,naturalinente alla Per una ragione s~mplicissima. La Ca-- c_10?av~ ben poca ragione a siperan'e: Pedi te '!eilla Georgia co~ I~ forza ~el: I11terria(z.ionaledi VJ.enna. Essa aftermera ha annullato l'elezione del fasci!;ta E dt_fatt~,-~ed_ SEX: 0nd0 convegno dt Le arma. In Germarna I comunisu ma quindi che La,deleg. comunista h.a Farinacci, perchè minorenne. Al suo po- Be,rltno t di,ssJJ~sij~_n:iostr~rono in tut- marndano ,per aria con brutale violen- aden-wiuto a tut!Ji g,Li1mpegni assun.ti sto deve ouindi entrare a Montecitorio il ta la loro pr0t 0nd1 ta. E il progettato za innumereV'cYli assemblee cperaie neUa Coniferenza preliminare di Berc:andidato-che nella lista di Farinacci ve- Congresso internazionale operaio, il e persino il Cong.res.so degli ccliiii a lino, e la lunga did1i..arazione deLLa niva subitçi dopo di lui per numero di oonveigno ~dle U proil•eta~iaito mondia- Ups,ia. I viitu,peri con.tra i social-de- dldegazion.e comunista -culmina poi voti. E dopo Farinacci veniva Sacchi. le tanto v1·v.amente ,d.esudera, è ora mocratici conttn'I.L:'l'llO peggio che nel seguente ultimatum: o IMMEDopo il fascista veniva-. il braccio destro rima111crntoa chussà qua,ndo. mai: \,\/els e Saheildemann vengono DlATA CONVOCAZIONE O EL di Cavallotti •... Come i nostri let-tc,ri ricondainc, bOl(,t~~ioome inSiltJr~tori dieW?.SS.:is-CONGRESSO INTERNAZIONALE Ah, se Cavallotti potesse leggere que- nella pnima ooclluta ll)lreliminare, ohe Sinio di Carlo Liebknecht, e nelle di- OPERAIO O SCIOGLIM E N T o ste cose! ebbe luogo ai Berlino dal 2 al 5 a- mostrazioni del I .o maggio a Mosca DELLA COMM l ss I o NE DEL Povera democrazia! D'ora in avanti, prile, era stata decisa la nomi·na di c· erano bandiere con la scnitta: - NO Ve. uno dei suoi principali leaders alh. Carne- uina Commissione <l<inove m~mbri - Morte alla borghesia e ai socicrlra sarà il compagno .di lista di Sacchi! tre per oginuij,a cLel4etre lntern~z.io- democratici! nali - con l'· incarico d.i spianare la « Un deliberate uffdale del Pa:rvia aUa conivocazLone di un Congres- tito ComUil1!istadi Germania dichiara so i111ternazional-eoperaio e di org.a- che il f:ronte Lbnicoè uni1c.amente « il nLZllare aùrtre conferenze, alle quali primo gradino :dletllalotta per la d~tpotessero (Partecipare anche partiti tatL11radeJ!laclasse operaia, per il poVero è che tale compagnia egli se l'è onoratamente meritata. Non fu egli forse l'autore del decreto che, durante la guer. :ra, mandò in galera tanti socialisti? l' affaristaModigliani. Q\perai non ade;renti a n~suna ddle tetre dei Consugli e gli scopi del COtre lntern.aziona 1li. La settilmaoo scor. munismo ~ Alcuni giorni fa si leggevanell' « Ordine Nuovo•: « Come difensori degli assassini degli ·operai russi i capi delle Internazionali due •e due e ,mezzo hanno cercato i più de- ·magoghi, i meno scrupolosi come Paul Boncour, uno dei socialtraditori francesi. l'affarista avvocato Modigliani dei socialisti italiani ecc. ecc. ». Queste parole sono ricavate da un proclama del Comitato F.secutivo dell'Internazionale Com,111nista. Ma ecco che nel tei:to francese di quel proclama noi legsa la Commissione dei Nove si rad·u- La Seconda J,nternazio11alenon può nò a Berlino, dopo che già più <li una p,atrtecipare a ·uin' impresa, che ~nvolta, a causa d!eLlruS~oruda Inter- gannerebbe il rprcletairiato con la sonazionale, si ,era dovuto rimandarne la parvenza ctell' unità, mentre, in I.a ·convocazione. E quando i delegati realtà, l'unità è soltanto u·n inganno tlu quelle trie! ln.ternruzionali ape.raie e una insild-iosa manovra: tatli1oa pe1r si trovarono <li fronte a r:iferire intor- co111tinuarecol mi,g;liore successo la no ali' Qpera già fatta e a quella ohe formazione deHe ceLlule e l'opera di ancora far si deve, ,risultò che fino- disgregamento. Fino a oh.e nel conra, i111vece di .s))'Ì'anair.la via, creavano teg,r.o dei com:misti non avverrà un nuovi ostacoli, e che lurngi dal pote:- mutalllernto, una Conferenza generale convocaire un Congresso internazio- sa,rebbe addi.ritturn dannosa. giamo cosi: • ... au social-traitre français Paul Bon. cour, politicien retors, à l'avocat Modigliani, !!'ocialiste italien... » ecc. Nell'originale francese, adunque, manca l'epiteto di « affarista », appiccicato dal1', Ordine Nuovo» al -compagno MO<irnale con I' intenvento di partiti, che La situazii.one attuale costringe la non a)Wartengaino a '!lessuna delle Seconda I,nternazionale a mettere etre Internaiz,icmali, i delegati di que- splicitamente in ri1Uevo Patteggiaste tre organirz,zazioni proletarie mento puramente imperrua,listico e cahanno dovuto r.Lconoscere di non pitalistioo del Governo dei Soviet a IJ)Oter lavor,are i•n,sieme nemmeno Genova e le differemu fondamentali. loro. che esistono fra la Seconda e la Terg~iani. · Ora, Modigliani non ha bisogno cne noi lo difendiamo. Ma com'è caratteristlca quella breve variante fra il testo fr211cese e la traduzione italiana! Penc.hè? Di chi la ,colpa? Su qu.e- za Internazionale nella concezione di ste du.e questioni avremo tempo e quel che è libeirtà e di quel ;c-he è bisog,no d1 ;nitornare nei prossimi Socia,lismo. r:: 1 t:~~ ;~i~t~!~! 1 I: 1 i,~t~:~ri d~~= Ladichiarazione dellta rzlantarnazlonale. GENOSSE. paigni e Jebtori, vogliamo limitarci a riprodu.rre ,qui, come 1dbcumenlii storici, le dicMarazioni lette a BerUno BaO'ole comuniste dai del<egatii delle tre Internazionali. "' Documenti s,tor1iicidel momento doloIl Bollettino della Internazionale rosa.mente tr'agiico che sta aùtravergiovanile comunista, pubblica uno san.do il pToletairiato mon!diak spa.ssoso ren(liconto diell' attività gio- · d varn.lecomunista italiana. Ladichiarazione dallasacoan lnteruaEcco al.cune delle più·notevoli e... zlonall, ridicole affermazioni: li 1dleUegiai<toleHa Seconda Lnterna· « La g:uerra ciV:Ue tra fascisti e co- viona1e, il social-dem\Ocratilco inglem1miisH esiste ancora al giorno se Maodonalld~ il quale ,rappresentava d' c,ggJ, .ma1grad.Ò si sia riusciti ad la su.a organizzazione i-nsrleme col abbattere i-I fascismo neL g,rain.di -cen· betga Wauters e col tedesco Wels, tri ind,u,str'iaH, in parte giraz.ie ali' a- lesse la seguent•e-dichiar.aizione: zione della giiovenrtù comunista. « La Seoonda Internaz,ionai!e ha DaP(pertrutto si iarn.nuncèaLi IITTr<ad- a;pprovato i deliberati della Confedoppi..amento ,ct~ aittiività federale... A renza, che ebbe ltLc:go a Berlino da.J Mila-no, Roma, NaPol.i si sono creati 2 al 5 aipril•e, ,ed ha, nel-lo stesso temdei CiI'COli di stUJdio e nelJe ,provin- po, rpre'Cisato' le co111d'iziionoi he, sole, cie td!i Trieste e TQrirno si discute con possooo aissicUJiare il swccess-o di un zelo I' att-iv.Hà e,eon.omica delila gio- convegno i-nternaziona'le. Noi volevavenitù. mo un fronte u.n1co·contro il capitaHsmo; 1TUV volevamo, innainzi tutto, A Torino dei g,rupPi comuniSii be- vedere se i comunisbi farnno sul isene a:rmati .respinsero le forze gover- rio. Delle nostre condioonl è stata native rendendo possibi'le lo svoJgi- accettata in parte quelta riguandantz m~nto cLi un -comizio a1UaCasa del il processo dei socia!- rivoluzionari. Popolo, a1l q•uale a,ssiSlterono parec- Ma Lenin dh'iclde per g.li .aiocusati la chie mig,Iiaia di prol-e.ta.ri. pena di rno.rte, e 'la Pravda dms·ulta i A CrocemosSIO'1.lin1udit0irio numerc- loro difensori come social-triaditori e so, com,pos.to di mig'liaia di giovani laochè della borghesia e g,Li arccusa· cam1~ag:J).0J.vi,e1i-wti <lalle fattor.ie vi- ti oome incendiari ,e assassiini. La gint,, :asod!tairorio I~ ·1>arote dei no- Georgia è puù oimressa 'Che mai, e a stri compagni ». GenoVia essa fu trattata dalla Russia Il vef.!gio è che queste ba:golarte sa- sovietista con oqcihio ']),ur.amente caranno credute ali' estero... Povero co- pi-talista, .precisamiente come una munismo! qualsiasi sorgente petrolifer,a. Nostra Le ,parole deli .ct:eJeg;adtiella Socon, da Internavionate ·1nosbravano già troppo chiairamente ohe, almeno pel memento, il Congresso operaio internazionale è u;n' rntopia. Se a qualcuno fosse rimasto él/llCOm un bair1 lume1 di spe;nanz.a g.Jielo dovieiva togliere subito Lar di-oh!iiarazion.e,oon cui i delegati deUa Terza ,ntemazionale risposero a queLli della Seconda. li colll!Pagno R,adek dli-e1delettura di qu,eUa dichiararz.ione che è, nella sua pruma parfe, una veemente polemica contro la SecoT11dalnternaziona,le. AnZJi, in questa pGlemica egli brovò vailiido aiuto in una lettera scritta agli amici 1 rossi d.ail menscevlico Ab-r,amOJVi 1 c ldhe, come è noto, irnsi,emecol roompaig•noMar-tof, dirige a Beriiimo il movimento estero del suo par,Nto. E in q,u.ella lettera Abramovic sorivev,ai; « Fin dal PininciJJ):iode.Ha Conferenza berilinese 0ra chiaro che la Terza lnter.nazionaile voleva l:a convocazione del Cang11esso generale, e che, ail con.trairk>, La SeJoonictaInternazionale ,era rnOILtoscetti1cà e non si sarebbe per nu,lla rattriistata, se tutto fosse a•ndato a monte. Atcuni elementi -della Seco.nclia lnterna\'Zlionale erano recisamente contr.air.i a quarlsiasi aocordo: il Partito del Lavoro in Inghilte;rra e la sc,c.i.al-democr.aa.ia1d'Olanda stanno alla Viig,ilia delle elezioni genera.li politiohe e non d~idera~ no essere aititaooati, durn111tela campagha e.lettoraJlle, ,oausa La loro ,allea,na coi bolscevi.chi. I magg,io,11ita- « Lai delegavione della Internazio1,a1LeIOOmUllli,sta ~ rcllice queH'ulfimaturn - constaita che l' lnternazion3.- le comunista ,ha ademl.)iuto tutti gli i1111pegniass·u 1 n:ti nella Conferenza deU' aiprile, e dichiara che essa è l)ronl'l a eliminare qualunque ostacolo sii op,pomga alla costituzione del fronte UJJ1ico, non :r.i!nunoi,ando al Co111gresso OJ)eraio ,iruternazionale nemmeno nel caiso in oui i partiti della Seconda I nte.rnaziionale e del!' Jntemazionale due ,e mezzo ritengano oonoiliabiije 0011 ·le Loro opi;nioni di rnppresem,tanti ,degli intePe.ssi operai la sopp•res'Sione Id.elle questioni circa la difes,a della Russia sovietista. La delegazione dell' l'Ilternazionale comunista è IJ)ronta a discut:e.re con la Internazionale di Amster'dam tutte le questioni 3-iml.aicaii, chiannando a tal·e d:isows.sioneanche J r.aippresen.tanH dell' Lnternazionale· SirnJ<la-raleRossa, la qu,ale ha già !dato il suo consenso. Se, marlg,rarlo tutto 1ciò, i rappresentanti della Seconda internazionale r,iteng,ono in11J)ossibileconvocare immedliatan1ente il Cong,rosso operaio intcrnaziQl1élle, la deLegariione dell'lnternazion.a.le cCID1Junis<dtaichiara che, in q,uesto 1oa,so,la Gomm1ssione dei Nov,e nellla sua oo,sbituz:ione atturale non l1a più rag,Lon.e di esistere. La Commissione, fu decilsa daHa Confereinz,a di BerJino allo ..scopodi organizzare il Congresso Qpenaio mondiale. Se sii sottrae a questo còmpito, essa è soltainrto la quinta, dietro la quale la Seconda Interna,ziionale è in grado, t0ontinuam<lo il fronte unico oon ola lbonghesia, <lii traiscurare g1i interessi della classe opernia .internaziona.le, sottrnoodosi a u1ntempo a er gni responsabilità. Rronta persimo a stringere 11.1a1ll'eanZJa, ,coi capi della Sec.ond.a J,rutemazjonale ,per gli immediati i;nteressi vitali del ;p.roleLv-iato, J' lnter,nazionaile reolTllUITTistd~eve rifiutare di lia$oiar,si a<lo;prare come una fogl.ia dii hco per .la p()II.Lticadella Seconda Inte:nnaz,ionale :contro gli interessi deHa classe ,qperai,a. « QLl!ailora la Seconda lnrter,nazio, nale si rifiwtasse rdli convocare nel più breve tempo possibiJe -il Congr,esso o-per.aiomondiale, •i. sottoscrirtti escono dalla Commirssione dei Nove, in cui rappresentano l'Esecutivo del- r lnrte:rina.z.ior11actioemuinJ-sta. L' lnte.rnaziart.0Jlecomuni,sta scenderà allora i,n lotta, 10011 forza raddoppiata, per l' i<lea del fronte L1111icEo. f.:nà tutto quello ohe sita ~n lei, ,per convincere le masse, a,nche !11C<cnomuniste,. d!ella ·necoos,ità del fronte unico e per costringe-re i loro caip:i a rcmpere il f.ronite unico con la iborg,hes.iae a lo<ttare in fiile ·serrate ,1)er gJi interessi comuni del proletariato .. Che se le masse Qll)C.raienon comuniste riuscissero a indurre i lor,o capi a 1nutare at teg;g,ùairnetno, I' Eisecwtivo d elil' Incernazionale comunista sarà sempre pronto a mandare nuov011nentei suoi rappresentanti a una Conferenza comu,pe dei tre Esecutivi. « L' Esoc.uti/vo dell' Internazionale comunista ci in.carica infine di dichia1ria1reC:hequalora - contrariamente al nostro desiderio - la Seconda lnter:nazionale riuscisse a sabotare I.a deliberazione idlella Conferenza berlinese circa l' immedia1ta convocaz1011e di un Congresso· operaio iJiternazionale, la libertà ct, d!i,fe· <;a aiccordata <l.al Governo sovietista per il processo dei social-rivoluzionari non venrebbe scemata, e nessun ostacolo verrebbe opnOS,tOali' opera dei cHfonwri dei social-rivoluzionari e al cairattere pubbUco del processo». Ladichiarazione delllanterndaizV. ienna. Evidentemente, non vi era più nulla a fare. L'abisso d1e si apriva, tra la Seccnda e la Terza l111tennazi()'Jlale era ,purtroppo incolmaib:ile: le d'ut diohi.araizioru delle loro delegazioni non potevano lasiciare alcun dubbio su tutto ciò. La delegazione òella lnternaziona,le di Vienna dovette quindi riconoscere che gli sforz,i fatti da essa finora, erano riusciti vani. E la dekegazione tesse allora ·la seguente dichiarazione: « Noi constatiamo che l' Esecutruvo della Unione Internazionale di Par· titi Sooi.arlisti, da! cui partì al 15 g_en- ,naio ,L'iniziativa per la coiwocazione di una Conferenza generale dnternazionale, è stata sempre unita e compaitta e ha fatto ogni sforzo per rimu.o.vere gU 'ostacoli che si opponevano alla Conferenza gene.raie... Ma .per quanto sia sfata unita l'IntePn.azJonaledi Vienna in questo suo lavoro. dobbiamo tuttavfa constatare che tale unità non vi era n.el campo ,degU,a!l.tri IC!iueEseoutiv.i, e che le difficoltà 1l1lternenegH Esecutivi della Seconda e della Terza Internaz.iona.le rendono dHiiicile la soluzione dei problemi e img,rand1isconog_li ostacoli che si op!)Ongono a una conferenza internazionale. "QueMi ostacoli vengono, innanzi, twtto dai sociaitldemocratici di Germania e dai conmnisti di Francia. Dalle idrohiarazioni del Vorwaerts, organo ce<!1itrale<lei, socialdemocratici di Ge,rmania, bras.pare l'evidente resistenz.a contro un congresso OiJJeraio mondia1 le. Ma anche nel campb deltla Terz:a. lntemazionalle si osservano rtndubbie tendenze, le quati mirano a non 1Las,ciac.rontinuare per or,a i Lav-ori .pr,epanatori per il Cong,resso ni.ona.ledi V1ienna cita siffatti esemrt-ista, e poi contnnua; Qui la !d).ohiarazione {dell'Internazionale di Vienna isita siffatti esempi di va,rj rappresentanti del!' Internazionale comlJ.llll.ista,ricordai il biasimo id:i Lenin alla delegazione comuni-sta e poi continua: « Molto •più importante però di tutte quesitc cùichiarazioni è I' articolo che il presidente de:11' I•nte:rnazionale comtmista, Zinovieff, scrisse al 17 maggio, vale a dire prima che si radunasse la C()tTllmi,s,s,ionedei Nove, e che fu ,riprod:Otto oggi dalla Rote Fahne. In questo articolo, Zinòvieff dice: « Lo sfacelo -deJ.laCommissione de.i Nove non ij111deboliirà,ma anzi rjnforzerà 1i 1 n seno alla Internazionale Comuni.sita ogini ,lotta per il fronte unico». In questa frase è detto chiarair.-~nte che ha fine tde:i lavori della Commi,ssione dei Nove in questo momento viell1e sa,liu,tatiadai comunisti come tm even,to favor-evole. Adunque, in quesito momento il Vorwa.erts e la Rote Fahne sono uniti nel des.ider,io idi poru·e fine ali' attirvità della Commis6ione idei Nove o meg,lio di non la,soiarle comi,nciar-:~ la sua attività. « Questa tendenza è espressa i1n forma più ptrn:dente.mente dhe nei gicnnali, ma è a:ssoLutamente chiara ne!Je ctichiaraz.ioni che le delegazio-' ni deilla Secomdia e della Te,rza, ln· ternaZJio•nale ha1 nno presentato alla Commissione dei Nove. rn fronte a queste tendeme noi siamo d' avviso che la Conferè11Za <li Berhino hai fissato per r attività deUa Commissione <lei Nove un campo ben rpiù va, sto (che non, 14 sola convocazione del Congiresoo infomazionalle). Secondo il deliberato del 5 aprile lai Commissione de1 Nove ha il còmpHo di pre-• para.re altre Conferenze dei tre EsecutLvi e di organizzare su più Vds.to tampo Conferenze, \a cui pos. sano partecrDaire pairtiti che non fanno ,parte di nessuna delle tre Internazionali. I com,uni&ti fraPCeSi si sono opposti a che la Commissione dei Nove eserciti una funzjone du.ratura. Di queste difficoltà i ra1ppresentanti della Terza Internazionale hanno tenuto conto, dich.iara•ndo oggi che -il Congresso rnondia!le ha ,luogo swbito, o la Commissione dei Nove si sciog.lie. I rappresentanti della lnte,rnaz,ionale di Vienna seno invece d'avviso. che nel!' interesse della ,riuscita idei Congresiso operaio internazionale blsogna che la Commissio~ ne de" Nove continui co:n zelo e corn costanzai j s•uoi lavori, .perchè solo in. ques,to modo si possono superare le difficoltà 0J1e s.i oppong0110 a una: azione czymune i·nternazionale. Noi vetdLamo nella Commi&Sione dei Nove un organo modesto, ma n~ssarioper fare i preparaitiv:i ,per il C(i)ng,res.- so operaio mondiale». LafinedellaCom11lsslon1 dal on. Ma, per qu:anto inecessariç,. questo organo non è virtale. Invano il presid'ente della Conferenza oeroa di ind~rre le delegazioni dellai Seconda e <le1la Terza Inter.nazionale a modificare le loro dichiarazioni. Essi sono i.rr,emovibili. E al colTliJ)agno Mler non resta alinro a faire chre diich.iarare che la Commissione non può continuare i suoi lavori. Le varie delegazioni facc.iarno i loro rapporti ai loro Esecutivi. li compag,no Radek sj al.z.a a dich:arare che, conforme alle istruzioni, r~cevufe da Mosca, i delegati della Teria Internazionale esco.no cb:lla Commissione dei Nove. La Commiss,ione dei Nove è fiinita .. E' finitai almeno per ora.· L'Inter-- nazionale di Vienna pe.rò ha già diìchiarato che non si dà per v.inta. IL COSMOPOLLTA. Lalogicda'oggiorno Ci andiamo sempre più persuadendo che, coi tempi che corrono, la cosa: più diffici e è quella di sentirsi italiani. specialmente dopo che la propaganda per l'inculoazione dei sani principi patriottici è stata affidata a S. E. l\faqigane.lfo, e a ceni indi,·idui poco... cristiani. ~on basta neppure pii', essere·nati e cresciuti in Ltalia da genitori cli puro sangue ita..iano. essersi batcuti magari quattro anni in trincea, avervi guadagnato le artriti. o molteplici ferite. o magari un paio di medaglie al valore! Ma che! Il primo che incontrate e che di guerre 1101s1a che quello che può .aver letto nei giornali o sentito dire. può grida:rvi in faccia che l'unico italiano dì marca è l11ie suggellarvi l' afferm,azione con una randellata su-:la testa. Dicc\>amodunque che tutto quello che potete a,·e,· fatto o non fatto non conta L111 bel nulla. Anzi è ,molto discutlibi'le ed è messo in seconda linea come un vecchio tcrntoria·c brontolone e podagrooo: in prim.i. linea sta invece. come primo certificato. il modo di ,·edere o di pensare che ci tenete 1ùellatesta o che ,d:i'- ch'ar~.te cli tenere. Siete cattolici appartenenti al P. P.? Fate pure t11ttala propaganda che volete in fa,·ore del potere temporale o del papa. rovesciate tutti i ministeri che volete. rovc-sciate magari l'Italia, .assaltate le :unministrazioni pubbiiche. p-e.rla nostalg:a delle prebende perdute; vi potran110dire sì qua:lche i·nsolenza. vi piglierete q1111lchsccapcllotto che ,·i farà ruzzolare per terra il tricorno. ma al'a fin fine. italiani ,·i credono, vì stimano dei migliori e se occorre verranno a farvi la « claque • ! Siete conscn·atori? 4 A.ppe1Adlt'e dell' « Avvenlre del Lavoratore» · tu1eprit,o .imllr,0V1v,iso:t~etstlar~doi piedi, :_ ___ _:=..:::..!:..=.:..::.:::...:...::...._:...:....: _ _ ..:......:._________________ sqfifqcam1do id' ~mpaa:-ienz-a, id' Ulna vo_g'.ia El A S S I F Q N D I !).azza -c'he '1' j!lV'aidev.a,,gridò oon ··vct0c stmP)iohev,dle oh,~ nessun.o J,e oom.)- di LEONIDA ANDRElEFF soev,a:: ·_ V.atteme! - 1&111Mò ,Iiavecohiia, minacciando. - Jn cos,a t'immischi? INo:n 3-Jolbi-sog.11r0cli,LepeTrsa1pe1·rceome .si ha da ltaire; .dì figbiiudHne 1hoavuti •anch'io! - E' ,g:iusbo•,n.onv<:inire a seicca:reg'.i .al~br-i icom!ermò .Abr'$1o Petr,ovic. -· Un 'bJmbino ,è ,cFeilìoa;to e 1bis'ùgin.a¾'llpcrlo ,mair,e1g.gfa,J1e. chissiirna, is' -eiria seiàtrt.l!,su -di una ,pa111i0a, ca:n •La tesba ,r,oveisoia1bian,dietr-o, e g,li odohi ,neri, rdhe ,e ,maika!otie,e .l'e soìie- ;E:in7,ea1v:ctva11r1-e0isi iJnme11JSi.icititilka• v,ain0 ,d' 1.m'a h.ce icatlma, memre suhle Laib!Jrta(P: .aii!~derM{V.a un, sor:ncsoidi mateinna ,complaice1~zaA. rHo.raJ(ljnakof rise, <la,solo, 1 d'Qp~ ·gbi•ai)tri: - ,Da!... Da!... ID.a!.. - tDaig!i~lo! - 1d~SJSNeaha1liaIV1a,n01Vma •SI)<'\'Vel~ba\l,a. Jmmodiabaimeurtc,Oitbrta.scia!">i calmò e sorrise, toooaindo oon pr,ocauz.ione, 'OaHapu111tradelle Kliba, la ®a'.1\a.de~ia,nteiUJ!loe, , rd:qpo1òi ilei, ,ol)n un ammicca- ,meirvtod' .aodhi rPieno di ooqdi~en;donza, ainoh•e.AJbr.amoPeitrovic allungò la mano V·Ol'SO la .si_prul:UiOrcoi.asca. ~tibttta, ,I' uomo solitario e pc.riùuio, rimarseir-olà, a1J:ionn,ao Que.lla1Pic.ooìa,vita:, 11neschi11,oJaorne un fuoco neil,lapiamma, ,ohe li rohiannav,avagmmemte per ,co,rf.lu,di in ,luo,g1l1, i,gndti, pirarnetteirndo quar)ohle;oos•a dr ,be.Ho.,di llum,-irvos•o, ,di immmbaile. rE ·ba1ma1cir-fe,-licè, li gua.rda:VIa ,0011 ,ong,ogiio.menbr,esopra irl baisso sovnum,pùS.aiva1&apesa:m-emass.'l di picbr.e!della1caisar.d'i oui 1c oa.mere spaziose ornino ialbi,taite da ,gente olle s' aJ11no·•?JV1'.I. òo!or•e ,e senza ,001wtnl.si0<1c1oim, e ,pia,11gono ,que'lli c11ehruilno i1 1 cuor,e .pu.r-0 ed innQcOnt,e, •ctcrn,e 1 piau~omo i famcl-u:l•i. Plaingeiv.a di sè isto.sso,e gli se,m.bra.v'a di 1P!i<'lil1!g•e1~Ci, neLlo stesso Jt,empo, d'e'll'umaaMà •in,t're.r.a, 1prov.ar11do nna gio:ia .mistenÈOSae 1pr-orrn~daV.i!:ldc-v.a~l .neon~:o, s immagir~a:v.adi e~sere rinato e ,di ,cùn- ,durre, ip.eir mo!·to lampo, t&na ,·i!.a magn'if.\ca. Fatene pure di t11tti i color,i. conser- ,·a.terltalia sotto chiave, trascinatela pure a ritroso fine alla età de'lla pietra. ro- ,·inatc le finanze pubbliche. e la produzione. fate elci bluff ciarlataneschi. vi Liiranno tutto ma antitaliani m:.ii. Anzi. vi •110;1cra11nlao Plarcia reale o vi faranno commendatori? S'ctc dei violrnli: P.11ttatcrntt0sopra lo sti,ale fino... ai chiodi. inscenate u1n guerriglia ci,·ile, anzi ÌHci,·ilc. permanente. riempite l'Ttalia di bombe. appicca.tcvi il •fuoco. fateb saltare fino alle stel!e. vi porteranno i11 tricnfo. Presidenti del Consig·io. Mini- <tri di terre più ,omeno liberate. Deputa.ti del cardio1~:i.lmod. el ,ti vedo e non ti ,·celo.e sarete i salvatori d'Italia ad ogni costo. anche a. co,to che 1101n1e vogliale sapere. anche se 1111giorno o l'alcro Se!dette siuna 1tav•oba-ie ,g,ua,Tidiò.: coriPidi110 1rOS1C10IO0n Lllll fP~aice{J1'0e011idi:s-e1zindeote. 111fanciuHo ,aJg,Jtòi •diti'n!i e Dunialscia, ;p;ena idi e111bu,siasmsoC•lv,iggi-o, orolJò i: rC<WDeù!Siunise a ridere. - E' un ve.ro IP~izioMo ! J)a;ro!.a d',onor.e! - Ne haì ,già ,visti ,de.i poli?Jio~tri :J1 un oa!l!Jr~o?- rdcnria1ml'ò .A br,amo Pcbr,QV'lc. 1ìutlti sicoAJ)i<WrQlllof .a rudere, Kijn,a;ko,r sornise; ma ,bdsto ,contenne con isipa, 1/tmto il sorriso rdheJ!,-li,-spuni:,avas11:i.c: ~aibbra e guaindò fa malcìre. che, tan- - Hi! Hi! .Hi! 6d ,a;rnoeh Uui si g,ua r,dò ,a•ttornio <:iOln compiaJC'0:na.Miatrena a:vew.a ~o!t,o ù! bambino -cba~ati'oqu,ae I' a(Vv-Ot,ge;va:1. 1 un lenz;uolo. U 1Dvoc~nsoi mise a gmidaire sor~or.am1em1i!rTei,a to t,o taioq,ue, e MafrCna, aLìùn11a!nan~-'ldao!)i1an~cher1~cahela cinconcl!a1v.a,c, itsse ccm tbll sosipir,omo00sto: - Ha ùl r001n11~o,inco:meil vel!u1 to! - ,Uaisicia1meiolboacarre ditsse Du- - iE' vetro. Il fanòunQ è una oQsa delicata - disse 1pe.rgiu~tifica re quel geslo. K,isnaikafr s·ia,·.vi_cinò,p~r I' ultimo. Por un istante ,le sue dina .si trova,ro, no rn co11ua-t,tcoon ,qualche cosa di vivem,tc, ài morbido 10ùme i,! ve!Jnto, e così delbcaJ:;o,o, o ì csiHe,eh.egli sembrò drè le uc stes e dùtia gili divontasse-ro dei~icale.Alloca, 0011 ti collo teso, i'. vi- ,n,asicha. - E che ancora? li -cor,Pù ,le fo 1penooro da o irlioosic;entomente ili)llmina,LO da un un ~,)rrìso di • trnna reliçìcà, i·I,t:1,d,roia, proBibliotecaGinoBiaflco 1ua,notte g,iun,se.Ver,nc l'Cr.3 Cl 111a'.i- ~111a·c, òme tutiue le a:lttre nott,i, e r o, sclllrità si di.stese siu.~lebo,ntain,ahz,ncev,ose. Oon •la ldtibole luce .dc.!,lef,a,c1.le gonti ,l,ùtlav,a110rconLr,o'.a noue, potent,e o catiUva, ooll'tro ,ia notte ,che c,i11Jgeva 're ,f.aimmefsofa1re in un oe11oh,ios·èln7l:J. ,usoiba, rirnnpwa d' ombre ii cuore dcg,ii uomini, e sp~nev1a ,in tarn.Learn,ime ,iin•o·Ie deboli I sicintiHa iche ,covano soito I.a,cenere. J<ilsinaktomf an 1t1or111iv,Ra.annico11ù1tao oome ,2J!,sic1lit,o, si 1r~panarV1d:a:i:. freùtdo e dai~ianotte socto un 1mrcohio,di cernci moHi, pi.atn_g'emdsoe.nz,a sforni, se·nz:i 1Alm~v,aQ1,csmnuova v,~ia ,e ne aveva rPt'eltà;.a11!or.a•ni,e.Ilo stesso te.mpo, provò una 1u,11lg'è,io~a. ohe si ,mi e .a piar~gerc, agitò il mucchio idei cenci ,e si chic.se: - Pcrc,hè1pia,n,g,o? Non tnùv,atr~doSll)icigiaz(,cmsiuWi,ore,nti risipQSie .a sè stesso: - E' così. Ed i: .sem-srodi 1Qucillepar(jJe era ,così profondo che 11,nanuo,va or~dadi loorime rovc.nt1, sa,n rdail'Pei~Lo,dcli' uùmo l1a <:li 1oui'V1ilaera ,così cupa e s.olitairi,a. tM!a ari :suo 10<l(pczzaikseo,nza .rumore, s' ,era gii<à s~dtu~a.la morte aivida, cict atte!idaVIarca'kma,pazJiembe, Qsti,na.ta. Fli.1E. finirete in ,galera o a·l manicomio! Siete ,·oi degli autentici socialisti? Suicidatc,,i. per dio. suicidatevi presto. col direttissimo. altrimenti 1111giorno 9 l'altro ,·i .. snicidcranno a s11o·ncli legnat~ o peg-~i·o. Ouena è ·a lo~ica d'oggi giorno. E per 11·1ft1alia più civile. non c'è mal cl

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