L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 23 - 3 giugno 1922

r . , ANNOXXN. A.. P. ' 'l'.Wono 4475 Centeaimi 15 la copia UN NUMERO ARRETRATO Cent. ~ ~URIGO, 3 GIUGNO mz. SETTIMANALE DEL PARTITO SO.CIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA REDAZIONE: AMMINISTRAZIONE : Commissione EsecntdiYelPa.8. I. • ~~::,~?,. ·,~ .Num.23. ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L'ANNO 1ga:1: 1 anno, fr. fi,-; 6 mesi, fr. 3,-; 3 mesi, fr. 1,50 Conto.Chèquea Il . N. VID-3641 Il !h=:=======================~=============== u L'.Anendteral LaYoratore li ~ Zurlio PER L'ESTERO: 1 aDDO, lr. 1a; 6 meli fr. 5; 3 mesi, fr. -.So Le decisionidel eongresso Sindacale·. ,wA--•~.-~ Inprevisiodni uenaformidabailettagl-ia Il proletariOatroganizazafftrontelaràre; azion Verso la concil.iazione ·ed il fronte unico proleta.riO Il (.'on9rcs.,r, .,indac,tl<' straonlinario lenu/oc;i a Rei :w ai 27' e 28 · di magr1io riuscì Ufl(I sei>ern e solenne mani{ csla:::ione di uolontà proletaria. L~ nosire speran::i? ed i noslri rmguri manifesto/i nell'ullimo numero furono reali::::ati. L(( discussione {11 elevata e serena. I compagni del Carlcilo sindac(lfp di Basilea non avevano creduto di dover ritirare le loro proposte, in parie contrarie a quelle del r:omitalo esewtivo dell'Unione sindacale ed alle inten::,ioni della Commissione che aveva. deciso la contJoca:ione del Congresso. Essi, appoggiali anche dal Cartello . sindacale di Sciaff usa. le sostennero come meglio polerono, ma in forma Pducala e cortese. Quindi niente di male, se le mantennero. La grande magqioran:a dPi congressisti fu loro contraria e le bocci0. Nella votazione finale le proposte slC'sse raccolsero .30 voti contro 181 dati a qllelle clel Comi/alo esec,1/ivo r/ell' C'nione sindacale>. ,Vi furono _d11nq11ef.ru i delegati. diPPrgen::e cl, rwr/11/c sopralullo cirro la /altica ed il modo di proceder e. àivergen::.e rlPrivanfi in parie da diuersilù di concezione teorica ma <·o,,1~r1/ut:doa diz,<'J':,ilàdi appr~zzamcnto e va/11/adonP dt>fla situaiione. li Con_qressofu unru1ime però - e questo è l'impor/ante - n<>rliconoscerP ed affermarr> fa necessità cli di/endere con tutti i mc>zzi le conq11is1r falle erl i di riffi dei lcworilfor i. (Juesfo an:::i/111/e0 sonralutlo ,n rif:,rimenlo all'orario di lavoro. r:om'è noto. l~rr.ommissione parlr1nì<'n/r1r1encorrrafa di Psaminr1re 1l nrooe/1,> riel r:onsiafio federalP per In modificazione della legge concerr.crrte l'orario di lavoro, la approvo cnn 11 voli contro 8 e deliberò di proporlo all'approvazione del Consiglio Nazionale. Orn quest'ultimo conosce la volonl<i clei lavoratori organizzati e sa e J:e gli si essi sono risoluti a difendere fino all'estremo la settimana di ❖ 8 ore. P/lfì darsi che approvi cionono- -.tanlc il progello governativo, ma resta stabililo (ìn d'ora, che l'approva::.ione segryerà l' inizio della più grande e più accanita lotta che sia mai staia comballuta tra i lavoratori e la borghesia reazionaria della Sui:::zera. cipi del sistema di Gand. cioè sarebbero so,·,·cnzionate dalla C'onfeùerazione. :\ qnesto proposito il congresso ricorda le propo:-,c· ù-elia commissivne sindacale a c;ucil'a ,legìi e,pcni per l'assicurazione a favore dei disoccupa.ti. fl conrres,o sindacale prende atto con sorp,esa ddlc decisioni del Consi- ~Lo f,,ctc,:,;e; in data 19 aprile 1922 concernenti in sus idi alle casse di disoccupazione per il 1921-22. E' ,·eramcntc strano :ome la Confederazion<', la quale mette milioni e mil;oni a di,nosizione degli albergatori, dei produao,i rli latte e di formaggio. dei coltivat-0ri di grano e di altri ancora. vog-!ia spc:culare e- lesinare sulle modeste indcnnit~ì da destinare alle casse di diil Congresso cli domenica scorsa non volle occuparsi particolarmente cli questioni dottrinarie, ma cercò di compiere del lavoro pratico. Quel lavoro che era più urgente· ed impellente. Ed assolse bene il compito soccupazione. suo. Fu confortante. lo ripetiamo, la Tl congresso si aspetta che le sovven- ✓.·oni ~Ì,1i!O Yersatc iino ;:Il;. loro regolamentaz1011c legale. per lo meno al ta,s.o cd alle condizioni att11:,Ji, e ciò in con. ,:,krazionc ckl carattere eminentemente -o~ialc dc:lic istituzioni che la classe "i".:,·:,i:i ~i è create e che da clec:ne e del ne cli anni si so1t prese a loro carico ilP:t l,uo'la parte delle spese che in caso •~·llr,:rio a,·rchbcre, dontto essere sop- •,n: .a:r dalla cullc1ti1·ità. 11 congn:sso Sllldacak JJrotesta ener- ·~:camcnle contro il modo di procedere nt:1 lavo11 att, ,1. combattere la disoccuµazione. per l'esecuzione dei q1113lisi pa;:;a un sabrio cq11irnle111cal stissidio cli ,iiso-;cu11:lziunc. Tale situazione pone gli optrai i11 1!ll0 scato di schiavitù e di demo:-al z;,,.zionc. Il c<>nl?"resso richiede con J, massima energia la soppressione cli tale sistema •. serie/à e serenità del dibattito. serenità che purtroppo non si ebbe nei Il problema più 0 ssillar.l. te congressi e convegni di questi unimi anni. Essa è un buon auspicio il.a ques<tione che m.alg'jg!ior.memte;,n,f,eper la formidabile lotta che a/tende 1re1SSa1Va jq Cor@'e~o ,c,r.a qu-en.:a1de,~roi/ proletaria/o della Svizzera. ra,r;,o <1-: \1r-·cro. A111,c.hseu quosto .as-s.itCome / allo al/r,mente sintomatico :a.!"1,e,Jlp::lbL'ftnarifori i;I c0il1~. Diirir. l'1 eloquente 11a rilevala anche la I,J segret,air;:o idetlflJinjcmc s:•n.dt'1tca1I'<.: scissione avvenuta nel_lo' pposizione .PrC-:nw;-idò ,u. 11 KlitSJOCfr,svoeir.amente forte ron111nisla. p~ir Ja sai':iclezz.a ,dci!':iearng0rrner.1riazi:'011i, ilmmaestrnli rlallcr clura esperien- r:o::o <lr T'iahiarfli e fil oit.a-zio,n,i,strilll- ::a e di fronte a/l'imminenza di un ieme e senato nefia. ,pci!eimfiea comrtro i qrovissimo pericolo. moltissimi degli oa,v•iYi.dej neil11kri dedl'ora:rro b<nclve. V'eorgani::::ali ed orgcmiz::atori com11- rr,auneJJ<te i comig,rCStSiista!oi n aiv:er.•oa111,o oinis/i che facevano parte dell'opposi- :ione nel seno ddl'L'nione sindacale. so_gm,o idi <:f$iS<.'lfC ccm1V:nm ideiUe r.e,ccs.sità e J)CtS~c'lbrl~tà idi cornseirrvarc ù'o.rair,iodi abbandonarono l'ala intransigente . . . . Vina nota <Utn po' s:on1a.ta rr.P.J:ai.cçm,1 la Portò il ·oompa,_gir,o R•eipre:cht, prc i- <lcntc deF:ia Feldeo·,a:..z c~,:: ,dej Ila vcrnr.c,ri d,e;! ceimum~ e ido::io Sitato. 'Eg-,li ,rirmn::roverò il!l forrma <1siprf1Ss'maai COll11'll".1TSti <li taire il .1;~0~0 elle.ili.a bcirght!,sifa, ccmrtiro ?Ji :,nteretS'Sii,•deig~,ic1p 1 e1rai. (i,:ò i•'. fat>to .cl' \Vrn1t,e111'!hu<rle:ve l))e1r la bat:c,rid.al)'('g;;- r!~ t,attica dei 00!11/ttn;Jsti, ch;e< ,neN-a v~lzlonc si ieorifu~e,ro oon, ,la· l])ane ,più ,rcaz.ìon1.aria ide.:r:.a. 1 bc,rigihesia, fu retJPilnto un prog.en!o rd,i rego!2imen11:1◊ per ; tl't;Je.nide1TJtj ,de,l comune. ,ahe icrna il meJJo .pc,g-g;·o che ci LSi JJ)OtCisseattcrr.tdeir·e i.n quC6t'ora. ed irred11cibile clclla loro frazione e 48 ,o~~- mai_11Uth~ociJta:r,cmo oetn JJ?~tK:e- <:i ,mirono Hlia maggioran:::a. Fecero re tt i!Si~1u•ptir-ro 1Cffi!slco1:5°, ohe .a.'V~etbbc. Es-a.1.1,rirt.a la di~1cus.s•io111iieurono votaq11alche riserva l<>oricam. a. nell'in-. iPeTS•~ 1~ S!aniza i<lulb'bJO, .aa:oh.e. g!,i _aiv- te le .segueiruui:ri•soluziie,né: /eresse dell'a::.ione. materiala di f atli v<:irsiam1 IJl ob1u-0mlfejde oh~ I<l_ina.no ,di 48 La settimana dt" 48 ore e non soltanto rii parole. appoggia- one IJ)Oteiva e 1 dotv,e,v-a ve-nmr rJtS!Pebta;t,o. rono e propugnarono le l<-'sei le pro- Qiu.a1111atlo da ,far.si, foraitQre affernmò posi<' della maggioranza. la ;;,osisj,bi:-litàclle srl. idooba .rico.r.rea-e al- .Ve fiamn lielis.<;itnip. <>rchèin que- Jo 'sc'.QPcir-0 igem.ea-.a1le, ipcr ,difendere la sia mossa. non improvvisa e repen- gr.:1,nid~ wn:quilsit,a II)IJ'Olliertalfis.aO.,!S'ien;J1e tina. ma seriamenle ponderala, 11e- però dhie qool~ do~a essere l'air.ma diamo l'avon:arsi del huon senso. estrenn.a, e ohe pninna ili usarla, cOlrnvent- ------------- va dla!I' anamo ai> ,nuYuà .1><11r.larrn;en:ta!l1i. Si La lotta per la settimana di 48 ore è la lotta della classe lavoratrice per partecipare a tutte le conquiste della civiltà e per la protezione e la con- ~ervazione dell'unica sua proprietà: la forza di lavoro. La settimana di 48 ore è la piti gran_ de conquista fatta daJla classe lavoratrice dei paesi industriali nel dopoguerra. Questa conquista fu conferma· ta con la convenzione· di Washington neH' ottobre-nOvCml:tre 1919. L t • • • d • I • d!.isse {:Ollltvùmlto ohe se, 'C-0!111:e .si ha .r:aigio- 1 n I z I o e I a V o r I . ne di temere, J1 um&i~lro Narz.rl10111a,!,e '1iJ)· :J)r-OVerà i1 ,progetto cli rmotdjficazionc d~da ~egige .rig'uairdam.t,e roramio dii ialvo· IPe.r J~i.all' POSH> ar.e p.iu m1pcn:rnti riso.WO!lJJi votate dar co:n:zre so. che vagi]jamo ·ri1Produrre ~n.te,gr.a,Lmemte, siamo :x>istrrc:fra. ,da;rc ~O' 1'.ac1t-0l:'T'cv'ss_.mi cenre. del Corò;{ire,•.s,o me.d, 'ano ~• dei 'J)1mtliDiù s.a,:'et1.i <'.e,"ll'i•.,t'~rc$snate diti a titito. .'\11 Cùt'i..:1f~.so crar:io ratp,prcs•. i,~:1!c 19 kide raz-ioni. nazf.onal'.~ d.-a .?CO ct:e_,! ;;a-;; e 32 <:.arler'<i sil!'idaica:~ <l<l 33 <Mc.,gat'. Era0no i-111terrwcn111té lfltoltrie 23 membr: de•l..ta Comm:rs,s1orn~ sj!,·,d.aca!c e d·,: ({'r.n!tato CS€'cu1ii'Mo<le.111.Jin:.ones.:r,da::aJ~. che a- \re\"3lllO ldrr-lito <.<>lt2m1 o ;! vorn ::crs-u'.- tiivo. MJa. ~:riesi.<lernza fornno ::h'am&t; i ,, OOITl!J)éllg;ni O. ~~'bergeir. pre-,tj\(]crite e O. H<mPli e Pen,;,n Yi-:'~,Prc-~',denti. Por,::;hè <il-com-p. Rei..::hma,•111r1r,1.atore su'."ca Q:UC!.5ti-OtrH! '(fe,)]a r,d11zio1c <lei sa- ·lairiO nc.n ,pO'te!\·ai~1•;em1. ·ure JYr:,nia del- {a domeJJi,::a, J'or,d~~1c <l-e: ~,,mo <lc,ve,. te vf-r.lir tm;verr.i.t.c. ~;i Trattò w·ma I.a Q'Uestione dietll' Assisteanlzdaisoccupati Rneri Ln mernto il ~rCra:rio deil,l't.Jntc11e sJ,ndaic:a·-e co,m(Jagno Diiu. :•! quale <lisise <lane ~11,d~ 'Cl'.if~oltà d.1c la classe .domina.me o,~e ed Qppcme al patgamcn:lo ,cli um equo sussidio, specialm-ef!1 re- IJ)cr )'(Ji ùJ)'era: deli',inld1LStria a,[- be1 ghiera e,ct ech'izia. ~-oLsc 1111.a critica a-CU•!iae profon.da .aille dc.oisi011i del Con:s:iziro Felclera',e, a: que~lc ,dei go1verni c.a,ntona.li e aH',qpera de;Jl,e .a.utcrrrtà comturuil:i e ,ctef:•e1diverse commissioni, ch·e con rnter:preca,zi,çmi iJ)a,rt:,g;iam-edekle di· SP<>Sizi<rll1gio-ve:rn.aiil\re, rese,ro quesre od.i'osanne:n.tleresri:rittérve. Dopo breve discussione v~n,ne i\·ota,m a ,gran1d.. ma,ggio:ramza 'la ,seg,u!e,n~c riso'1t1zicmC: « TI congrcS50 sindacale straordinario del 27 e 28 maggio 1922. a Berna. considerando il perdurare del ai disoccupazione I;,. guale colpisce decine di migliaia cli famiglie 'priYandole di ogni mezzo di <ussistenza. rile,·a: Grazie a! molteplici sforzi della classe operaia. e stato poss1bile indurre le a:utorità federali a com,. prendere ·a nece5si:ù cli Yu,are alle ,·itLime d<:lla crisi mondial~. dei soccorsi sufficienti. Ci fu dapprima la promulgaz:o:·e del decreto 5 agosto 1918 che ac- ,.,,rda ,·:! ai rli•occupati dei sussidi' egu.a,.. ii al Go e ~.1 ;o per cento del loro sala- ,·io. .\la il decreto del 29 ot'tobre 1919, in~icme CO!i qualche miglioramento, apportò i primi ,rnntaggi materiali che sr <-ono poi Yenuti aggravando con una applicazione sempre più restrittiYa. Alle proposte di miglioramento fatte nelle co:1fcrcnze del dicembre 1920. nell'agosto 1921 e nel marzo 1922. a )Jeuchatel e a Baden, il Consiglio Federale ha oppusto i suoi decreti d:el 30 settembre 1921 e del 3 marzo 1922. decreti che con.. sacrano nuove- e ingiustificate riduzioni elci sussidii. Il congresso sindacale protesta encrgicamemc cuntro il tnattamento inflitte, ali' as,-istenza ai disoccupati dal Consi. g'io Federale: protesta contro la inde- ~na maniern con cui Yengono trattati 1 disoc.cupat i e specialmente gli stranieri. dalle autorità di molti cantoni e di molti comuni. Il congresso rinnoYa le rivendicazioui delle precedenti conferenze specialmente per quanto concerne il mantenimento èi soccorsi sufficienti, la creazione di occasioni di lavoro e la regolamentazione delle .:ondizioni del lavoro stesso. ro,, iill liron:te unico IJ)lro'!ie1tairron,ei seaiso più ìY~Sltode,I.Ja p.afl'Oi-a, ,si 1tonmerà auromatilc.annente; tuffi j is.a,laniaiti,senza <listialzic111e 'Cli ~iroiiesisiotne e di fede 'P◊ili­ ,tica, si 1rn,i,rarmoiTiioo:a: if<>nTti!daibilaermata p,e.r i<l(diemidleamocn 1,urtti i mez.zi !'or-anio <li la.vero a,cqiùsit-0. Poi.:;,hè ~: ~o a,veva <leciso di aibbmarre Ja qu~friQn,e deJ.la r!iduz.iome den \S.aJairio a que,Ha del p,rol,u,n.gamen,to •deitl'ormi,o idi ravoQl1o, 1sull:Mo•®J)O il J)u_r.r, riferì iJ CCim/Pa:girtO Rei.ohima1J1Jsne~ g,retall'ro delfla P.elderaq..Je111,edei laNornrr.ori: <le~ •Je;&iJlo. T.ra'ttò lo sicoi1lan1c IJ)rdb:ie1111a idc1E.a rrJd11zion~ d'òl sallalfi:o con v,eira comiPetenza e ipomenj(Josi. Stl u.Tlla i])ratrt:alionmarcafaf~. TJ Reich!ma1P.n, clip è comunista, <l',ssc ohe la risbtluzijom.e prO!J)OO,adal Comira,to e.secutl\·0 <loll'U1i,ion,c sin.daca'.e 110:1 no S()Jdlclisifaice.v.a <1!1-W'e,no, ma che :'a'J}-pro.vava ;ie>rch<: la ri,te11eva I.a mig;Liare e :Ila 1PiùO!Pll)ori:urna im questo 1momcnto. Ratceoma,n<lò al CQll~resso dii aicoet,ar,Ja e cli ,re.spin.gene ,le PTC/POOte de i ·comun::.sti idJ ,B.asitl e:a. AP ,diiscorso do! oompaigno Reicb1111.arrm segui 1nna reilatil'll<lllTientc lu1nga di cussi'one ai!la qu,a,~e ,part.e.c;p.arOtll0 orranc,ri I rappresentanti degli operai 1n seno d: rtutre le -ielnlcfem,z.e. a!le ~utorità sono im·itati a difendere e- Uma !Parle !cl~i oorrnmisti sostorme le :1<'rg-icarncntc queste rivenci:icazioni per 4n0\])Cls:!e ded canei}lo siml([aoaile <li &lsi- migliorare la situazione della classe operaia costretta a soffrire per la crisi iea e g'.6a!lluri fo l()()j)Till)atte.rorneo pa,rfaattuale. ,rono i)l falvore di quel.le del Co.m,itato 11 congresso sindacale rileva i1J10J1re debl'Un;one .s;uiida,caile. che il sistema di ~occorso in Yigore ha ,11! compa'glll,O Oreiwticll IP'I'OllJttnciò un g-rncrato un burocratismo insopportabile. ,&.soorso bire,v~ ma Vti!br.a;n,tedi fe;d'e e di il quale, con le sue centinaia di impie- l]Jaissionc, 111 !.50Stegrno de-'.fa te.si ciel Coga.ti. spreca delle somme enormi in spe- m.irt'ato de,!l!]Jmrone si,nld.aica1!:c.Invitò i se di amministrazione. somme. che. in COlmU'lltsrlii, intrasi@em•tria nitilfaire le loro fondo in fondo. ,·engono poi sempre pre- Pr'IO'))0stee desistere da I.ID :atte,g,giaimemleYate ,;ug-li operai nella miseri,.. . r.o idi O(J)IP()Si1Ji.on,ca,h'eig[i ichi®nò <deJePoichè il burocrntis-mo di stato ~i è di- tenio al ,mOIViirn~o operraio. L'otrtanl!enLa Conferenza di Washington fu unanime nel riconoscere che la settimana di 48 ore era una richiesta alla quale · la classe lavoratrice aveva diritto, che era resa necessaria dalf0gnor crescente meccanizzazione del lavoro che si manifesta nella divisi<>nedel lavoro, nell' esecuzi<>nedel lavoro in parti, èome pure nel perfezionamento dei me· todi di lavoro col quale si raggiunse un'intensità nel processo di lavoro, quale non conobbe alcun' ep0ca p.-ecedente. Il lavoro nella moderna industria e neJ commercio significa particolarmente grave danneggiamento della .salute della donna e con ciò seppellimento della vita famigliare e degenerazione della prole. La Conferenza di Washington chiese la regolazione internazionale dell'orario di lavoro, per rompere le corna al pretesto degl' impre11ditori di non voler ridttrre I' orario per timore della concorrenza. Il Congresso constata che gl' imJ>re11· ditori svizzeri ed il Consiglio fe'derale si opposero alla ratifica della convenzione di Washington, che pertanto essi non hanno diritto di motiva-;e la !Oro attuale avve,rsione alla ratificazione richfamarrdosi ad aJtrt Stati, i quali altro non fecero che seguire il cattivo esempio della Svizzera. Nel suo messaggio del 29 aprile 1919 aU'Assemblea nazionale, il Consiglio Federale scrisse: « L' operaio, che merita lo stesso ri. guardo di ogni altro cittadino, oltre al lavoro deve godere anche libertà personale. Soltanto con ciò egli diverrà un socio di pieno valore della comUJJità statale e solo con ciò egli avrà la sensazione che la collettività si occu· mostrato incapace ad organizzare i soecorsi di disoccupazione, la sua sostituzione s1 impone ed occorre rimettere ;ie 'Vete,ramo idei!ffe batt.aigJie rproletani,e ebbe soai't:i idi N'igor.ia e rdi air:d:imenbo da •f.arr,vnvidia ali più giovani dei l!>resen- pa di lui ». questo ,en·izio alle casse sindacali e pubbliche. Que•te ca«e ag-irebero ~econdo i prin- '<o. ;Eg;j iSetll!J)e oomm110ive-re ,d Mtusi'a- Ed in altra parte: &:lTl.a.reraissem~, obe 5;J.i tributò ima « Queste considerazioni degli avveninumta sa•M~ dì meTif:a,triaf!)J:>,la'llsi. menti ali' estero Potrebbero bastare a Biblioteca Gino Bianco dimostrare che la Svizzera - ,tiudicando dal punto di vista internazionale - introducendo la settimana di 48 ore non fa un passo 11recipitato; ma al contrario si muove sull-e piste che altri paesi hanno tracciate o sono in procinto di tracciare. Stabilito questo, cade una delle principali obbiezioni contro la ri. d11zi-Onedel!' orario di lavoro, la difficolt~ di concorrenza che si creerebbe ali' industria di esportazione sul merca, to moncliale ». r Ciò elle il Consiglio Federale :;crisse nel 1919, oggi è non meno rnro di tre ,mni fa. La capacità di conC(J.rrenza con J' estero, non viene aumentata coJ prolungamento dell' ora'rio di lavoro. Il prolungamento deU' orario di lavoro 11011 è altro che una specie di concorrenza sleale, che provocherà una gara intcmazionale per spezzare la settimana di 48 ore, la quaJe gara, a sua volta renderà illusorio in br~ve tempo il vantaggio prospettato. lJ Congresso sin,dacale é convinto elle non sono necessità economiche che jn. dncono gl' imprenditori ed il Consig,io Federale a ,chiedere il r:colungamento deU' orario di lavoro. E' I' influsso di una corrente reazionaria, la quale deplora di aver dovuto, a suo tempo, sot· to la pressione degli avvenimenti rivoluzionari, fare delle concessioni e tende a ricacciare la ridestantesi classe la"oratrice ne!le v~cchie condizioni di dipendenza del « Signore in casa ». Le profezie della « ·rovina dell' in.dustria » a cagione della settimana di 48 ore, non vanno pr.ese suJ serio, anche perchè la classe lavoratrice ha assistito ad una uguale commedia nei 1878 in occasione dell' introduzione per legge den• orario giornaliero di 1 { ore. Il Congresso constata inoltre che la crisi attuale è una conseguenza della folle guerra mondiale e dei trattati di pace che la seguirono e non deUa ri. duzione dell'orario di lavoro; che fj. nora la classe lavoratrice dovette sopPortare gli aggravi principali della guerra, sebbene non abbia nessuna resporrsabilità di quest' ultima. U Congresso si richiama a1 fatto, che tutti gli economisti ed i tecnici degni del nome, in base a rilevazioni scentifiche e ad esperienze di fatto, hanno constatato che con un orario di tuvoro abbre-, viato, impiegando tutte le conquiste della tecnica e con una mano d' opera istruita, la ,produzione non diminuisce ma aumenta. Con ciò è dimostrato che un orario di lavoro di otto ore aJ giorno è più che sufficiente per coprire ogni bisogno. Bisogna avvertire e rimarcare in mo. do speciale che I' attuale crisi economica mondiale non è una crisi di prOduzione, ma bensi una crisi di sme.-cio, derivante dal generate immiserimento dei l>OPOli. II Congresso sindacale esprime la propria convinzione che non sia J)Os· sibiJe ristabilire condizioni' economiche normali, fin che non si proced~rà ad una revisione dei trattati di pace, nel senso di eliminare il principio di violènza, come chiede l'Unione Sindacate nelle sue proJ)Oste alla Conferenza di ~nova, in difesa degli interessi dei lavoratori di tutti i paesi. Per quanto concei,te gli effetti della crisi nel paese, il Congresso 'rileva i seguenti fatti: ,La manchevole prosperità del)e a, z.iende industriali, 11On è causata dall' o. rario di 48 ore di lavoro per settimana, ma dall' insufficiente sfruttamento dei mezzi delle aziende, Poicbè vi sono 150.000 lavoratori totalmente o par· zialmente disoccupati. La crisi economica mondiale viene aggravata in ogni paese dalla enorme schiera cli disoccupati, i quali a cagio. ne della mancanza di gua,dagno, non ])ossono acquistare e consumare, causano a loro volta nuova disoccupazione e mancanza di guadagno. Netla Svizzera il numero di coloro che sono esclusi come adoperatori p0. trebbe essere di mezzo milione di' per_ sone che abbisognano di vestimenta, scarpe, alimentazione, alloggio, ma non Possono procurarseli perchè sono disoccupati. li ,prolungamento dell'orario di lavo- 'co accrescetà l'esercito dei disoccupa· ti ed aggraverà l'immiserimento generale. EsS(I è un mezzo palliativo, inefficace di fronte ai proble!Jli immensamente gravi. GI' imprenditori cercano qua e là, pubblicando i risultati delle votazioni nelle aziende, di far C'redere che gli o. perai siano favorevoli al prolungamento dell'orario di lavoro. Essi non dicOno però che tali votazionl avvengono sotto la forte pressiione della minaccia di chiusura delle aziende oppure di una insoppOrtabile riduzione di salario, in modo che a~fi operai, iJ prolungamento detl' orario appare, per i1 momento, il minor guaio. Contro questo modo di procedere degl' imprenditori si deve elevare la più fiera e più vibrata prOtes~ Il Congresso sinda~e straordinario, dopo esaminate tutte le circostanze, in pieno accordo con le decisioni d2I Con• gresso sindacale inte'mazionale di Ro~ ma, .conclude affermando che la modificazione dell'art. 41 deUa legge federale sut'le fabbriche, come pure la modificazione delle disPosizioni della legge sul!' orario di lavoro nelle aziende dei trasporti e l'arbitraria applicazione dei1' art. 16 di quest' ultima legge sono assolutamente inaccettabili e ,devono ve· nir combattute con tutte le forze. li prolungamento dell'orario di lavoro non vale a risolvere la c.isi, ma esso è soltanto un tentativo della reazione di ri,niadagnare una p<>si:zione per_ duta. Il Congresso sindacate ribadisce la posizione presa dal Congresso sindacale straordinario del 1919 e 'chiede ora come allora la completa intr9duzlone della settimana di 48 ore per tutti gll operai ed impiegati. Il Comitato esecutivo deU' Unione Sindacale s~izzera e la Commiss!One per la lotta contro il proJwigamento dell' orario di lavoro, sono incaricate di prendere, nei limiti del programma di difesa fissato dalla Commissione sindacale, tutte le misure a'datte a sventare il tentativo criminoso. contrloa rldùzlodnealsalarlo •« ,]t C~ ~ LStr<l!Ol\dmatiq tia!fiferma che 11a. oe:aisse qpe;rafila, è m,11e,- ressatba a!l !lliù aitio igJrajdo <ndllle pr~ de*ITolicLuslll'siav,1zzera sul mercaito llll◊ndii~. Rer ,contr;o si ~n.ge ogniJ òJliUIOVO rlbalSIS-0 idi sadia!11io date 1e di.ffi.ci:!li condii- :zf1CX11i ·di esilstem,m e m :co~one ,del ifél?btoche per ,rn()-l'tioperai, i CÌ1i salJ.airi ematno nuffici~ già J)(limo -dei»,a gitl'e.nna,,l'allllTI~ id'eb safalri01 .non è ma.e a'flrfualt-0 ai COl11jpen.s:a1rc iU ir.inca.ro del IOOSto ,deUa vuita. Co:~diziion~ p,rlima ~r un •riba:sso -ciei salari è un,a dimmuziJom ,de,! ,c.ost,o id<e~- fiia vtlta. O~a fa (lirninw.done dei· prerz.zi it.Qc.oa solo ~e arr'tiloolo senza ta.r :sentiirc .in~l.Zai alloul1a. Jr Co.nsiglào ie~e:-2.:!e sembr,a -1...,s:'.~ scesso ausp;ca,re q~etsta dimi1mz'i'one, ;ma ~e mi&m-e ~ aa:wLfoa sono ,t.a.Li id.a 1mggi.ung,e.re il :rusu!ltaito 0011tira,11i'O. \-e ir<>ntiere 0000 ohh1Se a!l'~ zione de.Ila 1oame, ootito J)T'eitlejsto cbi mi~ swr e di ,J)QÌiZJla saJllitanìia. Le tariffe doganali soruo sbatte cÒnstderevo1rn'emte awntmtat,e ,P;ttr tutta una lunga serae d~ anili:oo}i <li IP(ral11a •ll'eces,. sità e ,di demr.a-oo ~i. . Mèdiante il contingentamento della importazione 1ùi 1!1JUiTltterooi axbico!ii di grr'.aJ1~d,el 0Qnls1ttmo ali rfuaISiSo,naitn.m-a.le. dleJ ,))l"ez,ZJi viiiaJ1e !WtalOOliaJto. li con:imercio mtermediario r,lceive a?d q:gi1lmi o1mento idei pajflemrut aom~.g-lii pe,rch.è Sii 131acom:tentiidi benefici « :raigiorrevd)i » m~ id -OorrJ.sijgillilo iie1d:e.ra11ie non 1m1'QV,c lll!l1 ,dli,~o., 1bùl1 fa ialllouna pres,swn,e a soiSte,g[nlo 1d~n1leisue ·racoomanlda.zi.ooi iP,r~ ,giJt lilnklirsmlalli• eld ii commeirciaJllti !Gli affitti sano ~ti ~- te.m enit,e a1lltri, 1111alllgu-ajd'o E già aMVerrJ111ti. r.iba.ss6. ldij sal1llrio e come non si veri.

in-ca 'tn ,ne..,<1L-amrtro ;:,.,_c..,c. A n:.i~-r:.dx ,è.; ·r: O o>',•! .L '.t \',ùfl b-uto 1pe.r COSU[Ùì- ~ ~-r,• "~ bain,ch.: a r,·b-:1!~,:,rrhel ',orn 1a,sis..> sulilc •~potJoolr.:::. Le imposte so1,o di quattro e di cinque volte p.iù ~l·evak eh~ 1:dl'a1rJt.c- ~ue:nra. lrw~,ce dli Lma tXinù1~ntzior"c nni .a,s5lÌiS1ii<l!mO ,a,I cor!.•jnuo.loro a,ume,rn~oJ.n <lLH:.stei car~d::?Jio:ni !,-a, çl.as.se o,Jjùra'.a1devc o,~porrt! jlf tita l'a 11e.s:•!stenza po,, 'bile ai tc-ntabvi cJli11\duzior~~Ò'èi$:"u:airi. .\. malg,raido del'.'l'c-vidL'lr:7 .. :t cLi tur•-2 que-21·ice~ruost:t.nz•eil Cor•~:si:11f0od'-'rale, ceido{:.d.oaL~a ,rw..:s-;ic,11.; de 'L-Lrcn'or-2. ccrnca di reialfaZ1ar..: s.tl'l pc,rsan,:.ll~,c,nb:iit.e;-.n.odcma Co11fodeir.aizn-onu,ie11 r;ba~so dei :salairi ,ùncompleta am,tiiiesicoL1rt~bas· so rea,'.e de!! costo ddla vt a µo:Ltrudo così d:;retilaim·c1nr,: in caus.a ì'0sis"cnza stetiSa ·di ques'fio persornaiic, p,e,r ro:,cle- .re ~Clrviz,\o .w 1l'km1ustrfa 'J)ri1vaitache oe,r_ oa di co,n:tiPuauc ,n.cfl!avia j,11,tir3,pres-a dei con~\ri.uiribassi. Jl Can~r~"-"-SO ~ùnda.oa'.e sbr.aord.imaJrlO ~s.sionra a tutte le foà'èlrazio,n,1amiìiliat-: {:o.snret.te ad impC,ginrureia lou:,a con t,o qnese d':tmin1u:niorni dri sal,amuo.," 11 uo aw· &>Qgigio mornle e mabenirule. Inweg,na ~ Siadaica:bi aid ilnco1raig;gi:.ai:-<! tutti gi~isior7.li faJ1tusiul LC1J1r0npo '.i 1hì.::o e ohe valgono .a con1dJunreaid ::JJnrllba,sso ,del ,oosiio d'eijla vrta o ccum:nquc a:d un dllc,gigerùmC111Lo deg:- 1\ :r.,bri che pesrti1Lo J1t,t,_'.:::'..nun:tc sulìa 1c'ta1ssc•laivorar!ricc. E raocomarl'•da, oome mezzi 1xurtt•· colammantei jr,cfaani a .r3Jgi~i1mierc !o ~capo: l. La rLa11,e11budnaaLle Jironbtòrc: 2. La sqpprossrone delle rc.~wizLon: di lmpOrtJ.Zl!OilC: 3. ~1 .rlbaisso dctle tamiifo ,dq~ana.ii; 4. Che -sìa st..-M_liito un ma,rg;ne ma..~- simo idi guaichal?)nosu~li a,rtico\i .1:ec.c~- ·S.alrì a!!.a l\-i~a. Oon,nroV,osu tale misuni. Lotta oonhro i « trns•ts » •cal))i,t,:i,listi; ~ R.:'~~so ,del t:l!sso su:l,c ,:ipate.che; 6. R'1foi:sso cJ,eiitè imposflc su:iJe l}ioc0t!e re.ncHne; 7. !11trad11z~necii 11111',inwosba foderale peJ· le:grosse reindite. le girosse fortiune; 8. LI monopo't~o ·C::e''. ,grano. Flr'.o a quando queste r.iv,endloa:ùo1111 rion s1raim,o 11eailizza•te. ◊g,ni iibas,_ o ci'òi saliari dov,Tà e~ere oneu,gt',ca,menteoo,mbatbtu,o, ,pemchè s1.111ehbeomus.a di una .dimmuzione de\!lla oaipaioifa dii -consumo <le.tic maiss.:::oJ)'Cir.aiie o ,per 00!16eg1.fé:111za tonte me1\1itab~e di 1111Q\'c ,rmse.r:e e di nt,ove sofie,rern.ze ». rontIrIolatonro tturno. - I fatore del piùmiseri, ,lii Conlgirooso 'ViQtòII)Oai l1',u01a,rninnità una risO'lluzione idi gyr,otesta co,ntro la..... aivt'.tà ,deYLa ,bong;h,e.s,ba sv;izz.e1r,a,ohe vu.ole ma,n:teine.rei,l11wvorono,fatrro :nei fcu,nii cid una ,oomr:ro Ia ipr.ati.ca~n'q,uJ di certi ,comuni e ca.nr:onii, oh'è ;rj,ducono all di,s,o.tto del oor1ce[pill:>bitlei ,sailar,io deg,J;i operati 0001..,pati r~e.ila:viori cos,'<letti di « ·siuLaZlione tdi 1!:hsogn.o~. Il Cor~r~,ss•o ,lta vot.a1to nel unc1rbtoLa segnemrtieri.so1Lu7..ii.one: « In Gomigires,s-osi:ntckLcale~trnord~nari.o pre,nlde abto oon ramma111i,oo ,dti. fatto che ,la Sv.izz,ena non 1p.oss~-a a~ctm ciispos,i'\'rvv ·1e,g,J!e che •p11or1biscial lavoro l'(O0Utrrno ,r.ella ~ndus-br~a della l)a1nifa:a;zii.o..11 e, J,n {!uaisi Luitti gil:iSta1ti cùvil,i,Ì!l~avol!Xl not111Unno -ne:!Ja ,painl:ifùcaZlion~ è rcgo,kJ.- ,mentato l(ia [e,g;gii iPrD.ib,:.tiMSeo. ltaJn,lloalCLur~ii unte ~i: •rwi q,u aLl La lCtg"il,•sazi onc O· c',al'...: è assai ~n amrebnaito- e tr.a essi si brova amlOhe Q.a. S,"izzeir.a p.rOtgre.ss•ista - 11110e0s,hste a01cwa taile .riitorma, la quaJ, oGGa r:.cln ,viein~ a gùuisti:ff.i,c:i.re .a.Il.a $vij,z'Z)CJna 'l Jnw.1i!òtà,ckIla 1Jrcf1biziur:ie idei L-a1V'C1no 11110Jtlumn1o1,el 1J,urtr:!f~;:ì. Ne~ll'n ,::t1ri!.,~ntè:1Tto ,cii: ,niatu1r.aeoc1110m·,o:i. può essere ùnvo::a.co in aip,pct2:gio a[ia i'1uUQ7i1om,e ia,trouall:e. Lo « sta,~u quo» mon IJ)()(:1rcblbec..sse-rc ::,,oswn11r.coh:e •da:d• Jr1te>rC$s1icllùrettcihe meimi1no,l'aim01r,c ,(il~tl ig•na1cBaigino atl cli sopra ,del l)e1r.iessereuma1no. L::i.,f.albib<rùoa,z.lo-nc 1del ,1)aJ1 1è ,du,nan1itlea mxi~e è tdairnrJo.sain è e ',o è ma:ggi•ormlintc i1nq~llrtbo ess.a oos~L'tiuiisoe m1 veico:o 1dliU>Jictpm.1>;,az:01n,e ,ct;eiHnena1la1t1iet 0011ltagiroSe. La sdi'~111.zh.a stab.v'.•Uo clte la sOJ)'])re.ss1oill'ueotai'.ci:dei ,b.arcùllriwn e_ ,ìste ireall1\CJ1,e dQI)() Ua oottllra <lei prodottJo. La 11J1re,~èuwazò01nc t<letllasa,'rut,e<leg,I~0pe-nai e-si,g,e•impeiri~.:imern1te la .s◊1r,orcs· ~irn~eC:.c:·lktvo110n1,crttu,nn,o. La 1nis.ocm,osctrz,a ,drnrev1ole,cf,et)lelleygri O:ll.ro~Nt,i!ve della ,p.ai!luna ,co:1Jd1tb.cfae taJ'.,meirnte a de.Mc malatrie. ,le Qltaili troviamo r ambiente preip:ti~uto ,peir •un j)rohwnig,almen1 {lo io1S01i:to. Da1,·e ,!·e ~X:ff).r:U~1t.acinot,in.s,;Kl;ctl~az\oni. f'. (',c,nzre.s,so s•~rndacale;,rnv,itaiii C'omLt.ato d.c!~l'U.S. a ,oore i.n·i,zioa 11uttc le pnaltichc iper la SO(l}liJtrcs:s.iodnee•! 1Lavo 1ro nO'thLrnO,ne~ l])a1ruilfild\ e 111eltle pa1$tiooernie ». JI W!l(l.111e-sso verruie chiruis-0corn buo- ,ne !J)ainole a>Ltl;-tbr<a!H ·da·! suo presid'è.ntc verso !-e 13 dcKla,è:[)Jnncioa. Almanacco so iali1s9ta22 Questa interessante pubblicazione dovrebbe esse,re in tutte le famiglie proletarie. E la stO'ria contemporanea di tutto il movimento operaio nazionale ed internazionale. Presso la Blbliotec.a dell' « A vvcnlre ,, co~fa sottan fr. 3, franco di porto. L'AVVh.NilU DEL LAVORATOU ·--·-=---==--=------------===================== ::::::: - :=:::::=.::....: ._~ _ __:;.:::.__ ·--·---- - .::.:..:::. -::--·-. ..-._-_·_ Le1:1:e.-e dall'Italia l'ingiustizdiaellagiustizia "Cna recente discussione parla111,..l.a1l1'c l1;1 :--,>lll'Y,Llo un po' t ,·cli eh,: copr()n_o i<' cosP della giuslizfa. bi ha clr111oslr:1lo. :uili occhi dei profani. ~hc ln giuslizi;-, è uno degli si1·t111H•11dl1ella ciass." dominante nè p:i_r nè 1_11cnode~li slnrmcnti di 'r0- !1.,.,;1e d1 repn·s•,rone con cui le clasSLche hanno il potere nr-lle nwni ccrcnuo di consolidare e cli clifendel'C il proprio potere. I .a stessa menzogna conYenziona1" eh!· ;ittribu'sce allo Stato una funzione di tutela clcoli inlcres ·i cli lulli - mentre in rc~irne horohese ll<'llo Staio si com·enli'='a In lutel~ <le- [tli interessi borgl1esi - ha sempre •··TPresent·'lo il. poterr gtudiziario come estraneo all<' influenze <' allc- ;1~t~.sior1di i parir. eq~10 t' irnparziè1k d1,;pc·nsa!or,' di un,1 giu:--li7i:1 a,;lrall,~. Posta al cli sopra cii lutti i piniili, cl, lutlc le classi cli lulli ali inlclulli al rogo alTermando che Dio a- \Tehbc . poi !->Cpnrat,, gli eretici dai creclenl1. Cosi le (';lrc·t'ri it;1ìi:111e- quelle ,',llT,'ri l'lt(· sono un'ignominia nella pal1·ia del diritto, nella pal1ia di l\et·rari:i. r1elh p:ilria clC'lla mocler11a sc1ro!;1 p<·nale: qu('llc c,1rcc1·i do- ·:e si :rccomun:1110 : delinquenti com lfni :1 i cfrl: nq uPnli poli I iei: quelle (·nrc·e11 don' r<'goL,,·1nl'nlc si sc,·iz;:1111> g!i i111pulali pe1· eslorrer~e ad essi le rnnfpssioni ... di dc-lilli non cc:im1:w~s~ -_ sono oggi rigurgitanti di 111r\{l1araclr !,tn>rafori i11allesa cli p_roccssi che rron si fanno mai, <' cfi -,1,r,· c0 11linaia di lan1i-alori con<lnnnali innocentemente. immolati. suil'nllare delln g,l:_fsti~·faal!i, feroce ,·endc-lln del cap1lal1smo ... classe la rnralrice: professionisti. proprietari, giurali per censo, giurati per titoli acc:,demici. :.fa cli laYot·alori neanche l'ombra. Cosi nella situazione politica in cui ~i lr1w;1 l'Italia, clo,·e una clas,-e nr,~aniz7.a l,1 \·io!cnza extralegale rontro l'altra cbssc. I.i giuria popolare è l'organo più adatto per cor:npiere quesl'op<'nl rli Yenclclla cli classe. T giurali, che dc-hbo110.giudic,1rc i fascisti as~ssini e incendiari o i ln- ':0ralo1:i che hann0 re1_~ito per legilt1ma c!1fpsa. sono l11\l1 le~ali pl'r ,·incoli di classe n di partito al fa- <:cismo: sono per lo più quegli agrari che pa~ano J;q1t:-im"nle le helle i1nn1·ese delle miliziP !ricolorate. E perciò i ,·erd<'tli rlellP giurie. in questi processi politici .. nc-~~n0 sPrnorr le allc-nuanli :ii l;iyoi-:ilori: e ni fascisti ncg:rno scmpli<'C'mc-nle... talli. ACQUEFORTI Nell'alta società. A Ffr·eroze ha avuto laago, in questi ~)orni, un interessante processo> per adul- ~er:o: intc:L'essante per i per;onaggi chia. rJ"lati ir: causa, interessante per la soluiione avuta:ff. E si potrebbe anche dire imcressantc per i fatti venuti zlla luce . Ma che vi è oramai di sorprendente in un.a storia dì' adulteri nella cosiddetta alta società, dove la moralità è rrotcnia- ;,iora l'odio di classe, i[ divorrio di c!a-~se , Ottimo articolista del gran giorn:aie conser·✓alore. te ne meravigli? Non è che un episodio di o,ue-1più vasto e complcssi vo fenomeno che è [a Giustizi.a: di. classe, Lo scandalodella FinanzB. mentc tanto ba:.,,~? A prop0.,ito di giustizia t Sedevano stil oanco dell'accusa peno- Che dire dello scandalo del Circolo naggi, portan1:i rromi i'.lustri: la signora della Finarrza di Mifano e delle pro,fezze Adri 1 na Fradeletto. figlia al noto depu- di quegli eroi del fisco che sono il capi- : ,to veneiiano: e i[ professore Roberto tano Fava e il maggiore La: Ferla! ?-inrray, marito òefia signora Adri:ma. E Da settimane e settimane stavano precisamente, ognm1a delle due metà ac- sotto il peso dì gravissime .rccuse. Ogni cusava l'altra dì aaulterio. Il professor giorno era una vera va'langa di gravissi1·cssi. -, . ! •·! ,·e_riU, è l_'opposio. Eri i_, nPi pc1iodr di n'azcone politica. come quello che al traversa oooi I' 1ta1 1·,, E :li _quando in quando gli s,·enlural1 r,(·01-rono :>!lo sciopero <lc-lla f:11111· per affrcll:np Jr lung;1ggini dcll;i nr<><'edurn giudizinrfo. I il11si ! \ ffrPllcrannu. se- mai. l'ora c1<'lla cc11d:i11n:1. La slalislicn cklle ultim<' sessioni della corte <l'assisi <li RoYigo ci ha rfoto: cinque ,·prclPtti di :1ss0luzionc in processi. in cui cr:mo imput~tli cli >micidio i fascisti <' lrr n'rnrtli fProcissirni cli cond, 111n'l in Proct'ssi nii gli imputali crnno l·1,·oralori . Murray era incolpato di avere cercato me imputazioni, che s-i rovesciava sul Io- :;vaghi extra-legittimi con la signora Li- ro capo. Battevano gli arrestati, sputa- ,'a G;ovannini; il che fu provato vero. La vano lo,o in faccia, li pen:otevano a signora Adriana Fradeletto era incolp3.ta sangue. I loro ,u;:,eriori non sapevan nui- ,1; .-dulterio con l'ex-".lnorevole Tenetti e la! Ci voli<! la camoagna valorosa d'ella <'Oi ccnte Boni. il chi- risultò falso; ma· st amr, 3 . E allora il Governo si affretera anche imputata di adulterio col com- tò ... a tra 0 ieririi da Milano a un'altra 111 JTJe,dator Malato e con lo studente Ga. città. r>b 11.:.1. cltr quPs!a Yeril{r: del carattere di ,.!,,ssc drlla giuslizia. si rende più CYidcnle. . Si può affermare c.:he. di regola. la ' 1 1tr<;l':1'.1allinge non ali<' fonti pure del drr 11!0. ma ~d!c fonti molto impure cklla polilica interna. * * • Oggi che la politica inlc-rn:i obbedi:-:c,· ,il Fascis,rio. :111clwln 0-iusliz·.1 L' :1gli ordini del fascismo . .., ' Q111:irnagislrè1li cli Bologna che si pcrnrn,ero rcccnlemenle cli applicai·c ,n lr-,Q'i<" 1111;1\·olla tar1to :Ulche agli (:roi dpl randello. sono slati malmPlì'..ll: <' urlati come fossl'ro dei ... bol- <;C<'sclti fì. ~fa sono rarissimi i maoislrali coraggiosi e :ndipendenli. L; cronache ai•.1diziarie sono inn·ce lutla una col- !~na cli sfacciatP applicnioni partigiane della legge. Si può affprm::irc che lulli i misfatti ehc sono commPssi da due anni in Italia conlro i larnratori - e C'he sono raffìgurali nei più 01·ayi rc·,tli ,contemplali dal codice n~nale ·-:- ,hnn~1.')_il\·_u~o tulti quanti l'impuml~t. ~on dicrarno delle baslonalure, non diciamo deo]i incendi. non dir·iamo rlellP Y:01cn;e private, dalle \·iolazi,rni di domicilio ::ill'imposìzione delle- dimissioni ai puhblici amrnin.istralori. Questi sono i reati minori e non fa merayiglia che il magistrato non li persegua quando i reati maggiori. gli omicidii freddarnenlc premeditali. non trovano nessuna sanzione da parle della magistratura. Non c'è nessun fascisla che abbia pagalo il fìo ner i oiù atroci delitli che sono slali comrnessi contro gli csponc-nli elci prn!C'Larialo. Il ferr~o- ,·iere Sparl,1co La ,·n~nin i di Firenze massacrato nell'uffìcio ùella sua lega da notissimi banditi elci fascio littorie, è lull'ora insendicato. Il maestro Cainmeo ucciso a Pisa 11eila sua scuola per opera <li al'istocratici mandanti, invendicato an- ~·l,e I u i. E cosi il \·ecchio socialista Inxcrsclli freddalo a Milano nella sede di un circolo socia I ista. E nessuna sanzione conlro gli assassini del giovane studente Ferruccio Chinaglia punito colla morle a Pavia per il suo fenore di propaganda tra la gioventù universitaria. Ed anche invendicato il pove1·0 .\tlilio Boldori, anima del movimenlo cooperali vislico cli Cremona. ucciso a colpi di mazza ferrala e contro cui l'organo ufficiale del brigantaggio palriollico ha gettalo la suprema derisione deplorandone ... l'irregolare conformazione cranica. Naluralmenle se son rimasti impunili questi delilli più clamorosi che più hanno commosso l'opinione pubblic,l prr la nolorielà delle Yittimc. fìgunu si sP c'è sta lo u1~c~e di nrccuralore del re che si sia d1slurha10 ad islrnirP un processo per tutti gli allri innumerevoli omicidii in cui le ,·itlimc furono gli umili co11ladini del Polesine. della Lomdlina, d lla Toscana. In compenso c'è ... il ro\'escio della medaglia. Quando nel furore di quesla guerra ciYilc i ln,·ora,ori si difendono e reaoiscono, allora la magislralura si 0 ll . . fa arcigna e feroce. a ora si ncorcta del codice e delle sue pene più sc,·cre. allora. per non lasciarsi sfuoo-ire la prnla, ordina delle grandi ~;l;1lc di imputali, li tralliene per ckoli anni in carcere preYenli\·o, e poi inferocisce nelle sentenze. senza Lrner conio di allcrrnanli, di prOYOcaz·cni. di lrgitlima difesa. .\nzi è consuetudine ormai. quando gli tmpulali sono prolcl_ari. cl~ c~- povolgere la Yecchia m,(ss1ma gtu!'Jclica. che consigliaYa , nel dubb10. cli a~solYerc . Oggi invece. nel dubbio. si condannano tutti. Risorge il Yecchio spirilo feroce di iuel santo Tn u.isilore che danna,·a 1anco f-: di qu_and_o in qu;:indo, sui girn·- 11:>1111·,trr. a.un~c· clai <;<'polcri <lei :i, i l' in,·oc;zir>;1C di quakhe innorC'n:,. (''',1da nna I o. ~rn ehi può 1"1rcog!i('rc quelle inYornzioni'? Chi può restituire i fìgli alle mach infelici? :d.1 do,·e c'è in Ttali.i una f,1cil0. proc:Pdurn per la 1·cyisionc- dei processi? 1: :1llr;1 mrnzogna. conlrn cui ill r,,:-1 lil)('l)[O si j, dello per la prim:1 \'C>ll:1 nn::i Dar0la cor:iggios:1 " sin('rrn. ,-. quella rltll,1 qìuria popola1-c- • Ciuria di chso.,c• 111Yccc: frro"c1:wnle di clas<:e. l giurali appartengono per legg~ a tulle le categorie eccello che alla La eanzone t.osi il marliroloQio fl<'l nrokl:11iiito italiano non ,,nln w n i.· \·pndica!n ma si acuisc<' n"ll'orQanismo ciella giuslizi:1 borghr<;e. Ora se ci fosse :1ncor,1 rr11alchc one~lo spirito consen·alorc do\'l·ehbc domandarsi con lcrrorc che cosa potrà essere il domani se il popolo ·1,Tà oerduto ogni fìd11cia nelb lulcln della legge e nella giustizia. ~.(:1 l'or:i rhf' \'/ll~e non consc-nle più :tll:1 horahcsin IP SPrcne meditazioni e i nrnd"nli rli,·i:-itmenli. f.a ,·0lut1;·1 della rcazi0nc l'nccicca, e non IP lasci:1 scorger<' l'abisso Yerso ('UÌ ~r·<'cP.de. Pn,,i;imo 1·i1)('tere l'anlic·1 senten- :.'.,·1 ff 0 toqJ!c il sC'nno ;1 coloro che ::-~li mo! perdere,. TEX!\X. della Pace ... Il giovane guerriero aveva sospeso liberarti vogl'io dalle tue veglie, all'origliere del suo letto farti sereno l'occhio torvo, I.i vecchia spada dette sue batta:glie. placarti l'aspro cuore procelloso. E non dormiva, chè la vecchia spada Spez7.a la vecchia lama maledetta, tutte le notti gli parlava:. ~ c.Jn l':;,:,:iar scava le zoile , Prode guerriero, acchè ti stai 7 .Ripre~di del tuo sterile campo abbandonato. l'elsa nel pugno e parti a sterminare tutti i nemici antichi tuoi, del tuo Dio, del tuo re e del tuo paese ». L'insonne vigilava, il •:or pulsante, nel mister della fosca notte, e il giorno era inetto alla fatica, onde sovra il suo campo non le messi fremean, ma pungea l'ortica, :1on il bove muggìa, friniva il grillo, Ma un giorno al guerriero un vecchio venne e parlÒ' severo e austero: I saggio Figlio della fatica e della pace, li sangue della lama la rugiada, onde la madre terra piange, Jetergerà pietosa; e il mite aprile darà ai solchi l'erba, i fiori al prato, ii sorriso ai tuoi occhi stanchi, indi il buon pane della terra avrai ... •· Così fece il guerrier. Venne l'aprile, si sm.iltò il solco, fiorì il prato: egli dormì tra i fior come un fanciullo. Poi, biondeggiò la messe, e il mite pane al corpo stanco diè la possa e al cuore del guerrier diede il sorriso. WALT WHITMAN (I) (1) Lino dei più grandi poeti americani contcmpora11t:i, mor,to nel 1892. PER GLI UMILI Caro « AvveniTe », Mi sento talmente avvilito per la ultima risposta dell' Inazione a wovosito di Genova, che ho Proprio deciso di ritirarmi in un chiostro. Ormai mi sento persuaso che ;;er vivere spiritualmente bene, al giorno d' oggi, bisogna essere bigolii o se/ii.avi dei 11a1.I.ro1o1i dei dogmi o degli uomini che impersonano le idee. Credevo, dopo tanfi a111zidi la,•oro come operaio organizzato politrcamente ed eco11omicam.ente, di avere diritto di fare qua'lche ossen•azione ai nostri 1ru.1estri, a coloro che decidono moite 1•0/(e anclu~ della 110sf ra vita, ;Iw ,•edo che e proibito. Non ne vogÀio JJ,iù sapere nè di Cicerin, nè del re, nè della l0razzuta, nè del banchetto, nè del vescovo cli Genova, nè di altri. Figurati poi che stamattina mentre lavoravo, mi è venata allli mente un'alfra cosa e te la voglio dire, ma sarà l' ultima. La lettera che Cicerin indirizzò ci Llo.vd Céorge il 2.J aprile 1922, termina con ques~a frase: « Spera11do che voi troverete che le proposte precisare sono una base sufiiciente per riprendere la discussior1e, ho I' onore, signore, di essere il vostro obbedientissimo serl'itore. - Firmato: G. Cicerin ». Ora a me sembrerebhe che per lu ripresa delle relazioni commerciali, non sarebbe proprio fato 11ecessado che un Commissario del /J0/J0lo cli una forte nazi0lle di 150 milioni di a.bitanti, si softosegn(1sse « obbedientissimo servo», /via ero nel dubbio e pensavo che sarù w, niefodd ctiplo1111tticoe Per 11ers11a1./ermaindai a vedere come il /1orghese ministro Wirth rii Cennania iirmò la wa, e lessi: « Vog-liate gradire. sig11or presidente. la assicurazione della 111iapiù é1 I ta considerazione. Firmato; Wirth, ». Commenti 11011 ne faccio. li farci il comunista di Baden e chi gli fa sborsare altri IV franchi per avere il cranio imbottito. All'operaio senza imbottii ura chiedo c,ucmdo e quale modesto Sindacato di mestiere, scrivendo ai Padroni, fece firnwre: « dal sottoseg11ato suo obbedientissimo servitore». Ah giò! Noi socialisti italiani, elle per la Russia e per la rivoluzione facenuno {Juanto potemmo, siamo ·gial· li e venduti. Lloyd George, quel galantuomo che combatte con ogni mezzo la rivoluzione e la l<ussia dei Soviety, è personaggio tale cli cui Cicerin (jeve dirsi « lede[ servitore». Commedie cli cattivo gusto. Cicerin che rappresenta la rivoluzione J'irma « obbedientissimo ser1'0 »; Wirfh che rapwesenta uno Stato sconfitto, saluta senza salamelecchi. Cosa volete che dica: ci vorrebbe Lombroso per giudicare certe zucche. Ma basta, 110nI11.iarrischio a dire di più. S11ecial111enteora che lw111io sco· µerto che io sto 11ellaMi/itiirstrusse; e pa {Juesto anzi si vede che 11011 ha11110il cranio imbottito. ( Non ridete, compagni della Militii.rstrasse!) Vorrei dire c111alchecosa anche sul Valicano, IIT.a 11011,•oglio di,·ent(IJ'e troppo importuno. Cosi finisco. Però prima di anelare in convento, passerò per Montecitoric a vedere se gli onorevoli puri hanno rill1111ci.atoalle IS mila /ire, e per sapere se Gramsci, dlreftore del Disordine. è semvre fiero sulle l>clrricate. Addio. dunque, compagni della.Mititii.rstrasse. Addio caro Del Ferro, del fuocu. del legno e relativi crani; non sentirete più parlare di me. La vostra vendetta non si compirei. Vado a fanni fortere, e ci tro,·eremo c;ulle t,arrica te... na Roccac.mnuccia. CAVROC!IE. S:>erin•. il che fu dimostrato vero. Poi venr,e l'inchiesta amministrativa. Tutte cose, codeste, che non debbono Q·iei dui: f.:;:,nori ufficiali non- solo estorstuDire. tanto frequenti esse avvengono c>evano confessioni con !e percosse. Essi in riuella éli• l'. in quella parte eletta della est0 rcevano anche fior dì quattrini. società borghese, che, a ogni passo, si fa L'anno scorso :] cauitano Fava intapal;idinc. della moralità uubblica e della scò in multe l::i be:lezz; di 194.Sòo lire, e santità della famiglia. i! ma9:s;;ore La Ferla 107.485 lire. Tanto ì'lt:i quel NOces•.o è stato spec~almente che fl!rono r:mossi dall'impiego. E ora interessa:ite per un'altra ragione. si at•,;,,_~~ l'erito dell'is,ruttoria giùdizia1·ia. A pieé!e 'ibero l'attendono, già si La leg«e di comca-:,i~,:e, Ma se si trattasse di urr, povero ,; <.;iavolo? peosazione. Il reato di quelle illustri pers0ne è stato provato. La legge, che è stata fatta ;n tute~a della Società. prescriveva quinài una nena ~r quei due adulteri. Non aveva ognuno d'es~i offesa la società? Ma ecco che lo stesso Procuratore del Re, doc-o avere constatato che il reato era stzto inoppugnabilmente dimostrato, ha sccperto lui stesso un articolo del Codice penale che rendeva necessaria la loro as. ~oluzione. E' l'articolo 3.57 del Codice penale, il q¼a:e contemnla a:rnunto il caso di compen;azione nei ~eati d'adulterio. Se solo il marito a·✓e,;se messe le corna alla moglie, sarebbe stato punito. E punit3. sarebbe stata la moglie, se fosse stata lei sola a incoronare il marito. Ma se lui g!ie le ha messe a lei, e se lei glie le ha messe a lu~ le corna del marito annullano le corna della moglie. O megl.o, ne :rnnullano gli effetti penali. E lo st,!sso Pro-:uratore del Re chiese quindi l ;,ssc..,- luzione di quei due coniugi adulteri e àc]é altre pe, :,One che erano n'!,:~<,.,ari~ ')er c<>rr>m,.:<. 're l'adulterio. S; viene così a questa conc!u,ionA. Se 1'11d:1i·t:n•, è faccenda privata, l 1 l"=gg~ non è :ivrebbe impicciarsene. Ma :;i d;,.e che la società, che la legge viene offeo.a da'l';,,}uite,io. E allora, se è offesa una 2oi volta, ounisce severamente; se vir.:,c offe,a due volte, manda tutti in sa11ta pace. L:;. legge, cioè, che crede avere il diritto di punire l'adulterio per proteggere il santuario della famiglia. riconosce poi quel di1·itto di compensazione, favori"sce quindi nel modo più cinico il libertinaggio. Le due 2iustizie. Ma già. certe leggi! Chi le piglia anc0ri1 sul serio ? il corr..i:,agno Gonzales. deputato di Milano. fece, a tale proposito, interessanti constata7.ioni alla Camera. L'Italia. <la quel paesz m:,ri.gerato e c2ttolico che essa è, non ha il divorzio. 1 !on lo vuole ii Vaticano, non lo vuole la regina Marghe:·it:i.. non lo vogliono i µo.,:,olari, 110:1lo vogliono i conservatori, lultc !e vesta,i. insomma, della morale r.,isl:,na. M;: ecco che o.u'lndo un ricco signore vuole divorziarsi dalla ex-dolce metà, o viceve1·sa. ambedue prenòono il treno, vanno in un paese straniero dove c'è il divorzio, pigliano !a .cittadinanza della nuova " patria , si fanno divoi:- ziare, !)Oi ritornano in Italia, domandano il riconoscimento dell'avvenuto divorzio. E il divorzio viene riconosciuto e i due ex.cor:iugi sono nuovamente cittadini liLeri. Liberi cittadini della libera, Italia. ben ~'i·nenJe. La quale grande Italia restituisce la cittadinanza a quei suoi figli, che l'avevano momentaneamente buttat:i via. così come si leva una camicia :;porc::i per inòoss3rne una pulita. E in que~to modo si ha in Italia questo bellissimo ed edificante fenomeno sociale: che il divorzio non c'è per i poveri, ma c'è per i ricchi. Due poveri diavoli, che non possono più assolutamente vivere insieme coniugalmente, sono obbligati a stare magari incatenati per tutta la vita. Quando, invece, ci sono quattrini - lo scrive lo stesso Corriere della Sera , - si riesce a tutto, e principalmente a quello che è vietato dalla legge. ln nessun caso - s:rive ancora il grande giorna!e milanese - la parzialità dipendente dalla ricchezza è tanto sfacciata. Il fatto brutalmente inconfutabile, è che in Italia i ricchi possono divorziare e i poveri no. I poveri debbono contentarsi dell'obbedienza alle leggi del proprio Paese; i ricchi possono godere i vantaggi delle legislazioni straniere. E così abbiamo nel Bel Paese. dove si deSe si trattasse d'un pover::> diavolo su cui pesasse l'acc~t~a dì aver rubato urr pezzo di pane? Se si trattas.,e di un sociz.lista, su çui oes3sse l'accusa di aver è.;to uno schiaffo a u:1 ufiìciale delle: guardie di finanza? GENOSSE_ LamordtellCaomun (PARIGI, 29 MAGGIO r87à Una pioggia di fuoco e di mitragfia Cade sui comunardi agonizzanti, Ma !a plei:>c battuta e dilaniata Urla: a morte, e ancora avanti t Grida invasata d'epico erois.mo Ponti di~t:-ugge e · barricate i11~za, Sventola in alto la bandiera rossa Mentre il furore della lotta incatza'. I! popolo s'addensa, si sospinge E sui caPJ1'J:1i avventasi rabbioso Li punta contro i Versagliesi in °marcia Verso Parigi, che respira ansioso. Romba il cannone con un gran fragore Spenta è ogni speme, ulula la morte, Cadono i forti all'impeto furioso, I Versagliesi incalzano alle porte. Ma la plebe disfatta e ancor non doma, Spinta dall'idea! che in cor le splende. Piomba furente sulle barricate E combatte superba e non s'arrende. E cade sotto il iuoco e la mitraglia In un fulgente amplesso colla Gloria, Mentre in Parigi triste e nebuloso I V ersagliesi cantano vittoria ... PRO ''AVVENIRE,. Somma 1P.r<-icedcnte ir. Winterthur - Fra OQmJJag,n.i, dL1PO i' witi,mo~ailuto al comlJ)a,gr.o S'mc-oni ~ Lugano - Ba.raii;a Pietro » Siebnen - A•va,n7,ob:cchicrar:i ~ Basilea - L. C"11rcca,rr fr. 1,50 - k GaiYieinarni 1 - G. Moro11i 2 - ~for.a',di 1 - Uqnher'.o l - Raiga.zzi J - Ria•imlia I - ~11:cucc; C,50 - Rò;;Jte,tti J - G:i,:tir;,o 1 - LJJtnnaòa ('> \ 0,50 - L:r s~.1tmiI Vevey - O. Parl.arnc.1B~o ir. 3 P.a.r,:aimontoCk,m. 2 - Mora Rictro l - Bokli ChJirIcs 0,50 - Ciaie: n Gi,LtsCppc I - V.alle Ail'frndo I - C, ~ktrt,ne,iti 0,50 - Pozzi Do1111c.ni,co 0,50 - Bru~liDra C.croli.amo 2 - Oa;re,'-Ìo 020 - 1Pnaida 11?. 0.50 B:cill P.ilC'iro O.SO- C.1ar111b•:asi C:us-appe 0,50 - Atiif.re<lo Mi,11aso· 0.50 - Fil~1w,ini 0.50 -· A~,n .:-tti E11n0,->t,o O.SO - Ag-rter,t& C.ioviaiP111i 0,50~- Oior4108,35 11.- 1:0.- 0,70 12.50 ,cta,11:i. Gi•acomo 0,50 » 15,70 Baden - Tolot F. f.r. 5 - Mo>!''.ie ToLot 1 - F~l.i. Ubia,!clo e Drnn.a 1 - Pero~iilli S - Lui7:i Rqoolll 2.50 - Semino G,aioomo I - AJrold' Paolo 1,50 - Oanido:fi EmiL'o I - Vic!mi J~e.Lro I - iLi.LiigZia111iùIn~- E. Zaratti1ni 3 - Oiudicc B. 1 .PociirartZlinli P. 1 - Rie.ci Gu- ·cmPc 2.42 - - Rossi E!;iic!Jo I - T,<l!re 1 1:i Cik1'00mo 1 - Baiidortt Gtlìldo l - D. J.Jon111bando 2 - E. 0,50 - Pirevita:l: Ga,C;ltallllo - Mazzottio F.J11Jri!oIo-- Miamai<l:a Sinnan<!!l\i I - P. M0lnanà l - Cabta!li"l'bi Nerniesio 2 - Nervo 1 - Ca1Ya11La.Ti di TLL~i, ~a,huta,ndo ,il CO!ll!P'0~n.Do'A~1drea cii 9ahli:~eJ1 I L. f. 2 TOTALE Fr. 4ZOt.l7

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