L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 11 - 11 marzo 1922

ANNO XXV. A. P. ZUR~GO, li MARZO 1922. Num. li. ' to ( Telefono 4475 SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA Centesimi 15 la copia REDAZIONE : AMMINISTRAZIONE : ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L'ANNO 1921: UN NUMERO ARRETRATO Cent. :.io Conto.Chèques N. V~6 11 Ll'nenlredelLavoratore 19 - Znrtgc + Commissione Esecutdiveal P. S. I. - ~~:.~~.?.. 1 ,~ I anno, fr. 6,-; 6 mesi, fr. 3,-; 3 mesi, fr. 1,50 PER L'ESTERO: 1 anno, fr. 10; 6 mesi fr. s; 3 mesi, fr. :a,50 -=-----------"'·-=-=--=--==--==-====~-C:::--=-=-==-=-=-::--=-=..::-==-=- ,c_-:-:,__.....,,_,.,_,_ ,.,,_=--""··-= •~-=-""'·-""- ·-""'-:::..::::....:=-=.-=:-~-=-·-'"'-:,e,"=·-=----·--- .. =,:·,··_,.::. -.-- - l'Italia, i popolairli, Vaticano smcllcYa certi antichi scrupoli di inli-ansi~enza, per aiutare a foggiare l:l politica italiana secondo gli. intenti del Partito Popolare. che '! poi una creatura politica della Chiesa. Non sappiamo se, Yernmcnle, il compagno Turali abbia proposta o si sia dichiaralo f'.lyorernle a una alleanza del Partilo Socialista con i popolari. Molti anni fa, un simile progetto era già stato Ycntilato .. \1lora i popolari non l;lvevano ancora questo nome, ma si chiamav~rno solamente_ clericali; essi erano allora all'opposizione; e allora vi erano già parecchi, nelle nosl.re file, che propugn,n·ano l'alleanza con essi, per abbattere questo o quel ministero, per far passare questa 6 quella legge operaia. E non soltanto in Italia, ma anche in altri paesi fu affrontato e studiato - e anche risolto - tale problema. Ricordiamo, ad esempio, 1 cristiano-sociali in .\.uslria; dove, tuttavia, i socialisti ebbero poi a pentirsi della loro collaborazione •· E ricordiamo, sovratutto, i clericali, il Centro di Germania. Anche fra i cattolici tedeschi Yi era - e ,·i è tultora - una forte corrente fayorevole ali' organizzazione sindacale degli operai, fa-rnre- ,·ote a una legislazione operaia; e con costoro i socialisti tedeschi studiarono più di una 1voHa se fosse il caso d'allearsi, e più cli una volta anche, più o meno palesemente, si allearono: se non propri.o per una regola generale di tattica politica, almeno per raggiungere questd o quell'intento, per conseguire questa o quella riforma, per abbattere questa o quella barriera reazionaria. " urfìc:ose e priYate, è fuo; di dubbio rhe, più d'una volta, il la alla poliLica dei popolari e del loro duce Don Sturzo veniva dal Valicano. Fra il velo, posto da Don Slurzo alla nomina di Giolitti, e le interviste, accordale dal cardinale Gasparri, Se- <:rclario di Slalo, vi è un nesso che nessuno può seriamente negare. « Forse chi vive lontano dal Valicano e dagli ambienti polilici - scriveva nei giorni della crisi un altro giornale mÙanese - è meno al corrente dei contatti avuti in passato e mantenuti dal Gasparri con qualche personaggio politico e con giornalisti più o meno cattolici, mà si narrano vari episodi, i quali rafforzano appunto l'impression~ che il Gasparri non sia completamente estraneo alle mene di Don Sturzo ... E nessuno potrà mai clistruggere il sospetto che il Partilo Popolare sia m,anoYrato dal Vaticano•· Sospetto? Ma non vi è certezza ... più certa. E se, ieri l'altro, l'organo del Partito Popolare pubblicava con molla soddisfazione il bilancio della politica dei popolari nella soluzione della crisi; se, di fronte agli otto successi regi~trati all'attiv,o, poneva soltanto un passivo di quattro insuci;:essi, non vi ha dubbio che un lalP bilancio è doYuto. in gran parte, all'azione esercitala dirt~ltarnenle cJnl Valicano, il quale, a poco a poco, Cosi noi Yediamo - ccl è 1uesto che a noi specialmente preme ed inleressa - noi. vediamo il Pari.ilo Popolare divenlare sempre più forte, sempre più polente anche per l'aiuto palPse, efficace, che gli viene dal Vaticano; e c:ome lutto l'iò p0ssa influire nella politica generale italiana e in quella particolare del partito socialista italiano, non occ01Te dire. ll Partilo Popolare, che da noi socialisti mollo ha imparalo e che in moltP cose ri ha rbilmenle imitali, ò n Partito chP., doi;o di noi, più ha aderenti nelle masse, specialmente della. campagna. Esso organizza i r.ontaùini e gli ùperai; esso [onda coopcratiYe,c sindacati; esso ha quel che noi non abbiamo: la Chiesa e moJti danari. Esso è quindi il nostro riiù forte concorrente. E ad esso il Partito Socialista deYe, per conseguenza, ri rnlgere la sua principale attenzione. r\ lleanza o guerra; alleari-i r,er meglio combatterli; o comb~tlerli, alleandosi ad altri: questi ~ono problemi, il cui csan1e grave1:1~nlc si impone. E per conto nostro non siamo per l'alleanza. Ma, per combaUerli efficacemente, ci vuole, 1wlle nostre file, ardore di fede e abnegazione, ci nwle costanza, ci vuole compaltczzn e disciplina. E gli altri mezzi materiali si lroYeranno poi. *** LettePe dall'Italia Verso della il siluramento Conferenza di Genòva Il problemrt, dunque, non è nuovo; e che sia grave, ognnno lo Yede. !\oi però non yogliamo qui a!Trontarlo, giacchè sarebbe lo stesso che nuoYamente addentrarci nel Iabidnlo dellr discussioni intorno alla collabornione parlamentare, intorno alla partec;pazione ai gittochi o comprome~si di Montecitorio ecc. li nuorn m;nistcro ital,iano ritarda rappot1ti -economici. si dimostra nell'o ccc. ~.fa, ?nche a non Yolersi cccu- Quanto più può la ,,i:ipcrtura del Parla. stesso tempo finutiiitit e quindi l;immo- . pare d1 1ùtle ]e necessità O contin- mento. raf.ità e il delitto della guerra, genze I•cì.-1:i:nentari, certo è che an- Ci son ta111tinodi che d-·bbono YCnire E' ciò che i,J Xormann Angeli qualche che n<,i :;uc'.alisti, :c~nche lutti quei ?J pettine. anno prima tleL conflito mondiale aveva Ja,·or:.tlori, che si interessano di po- Ci sono tutti i retroscena della crisi. preYe<luto per la legge cieli·. inte.rdipeniiticn -·· e doYrebbero inleressarse- r-he trapelano nei:c polemiche dei gior- d::nza economica delle nazioni,, ed è ciò r,e lutti -·· non possono chiudel'e nali insccldisfa~ti tutti q,:anti da11a ~o- che. dopo la guerra. hanno constatato i•! 5ii occhi dén anli al cont:nuo pro-, luzione. c·è l'irn:::crtczza del]3i sjtuazione Kcyncs in Inghilterra e i•l Xittj in Italia. gredire del P:1rtito Popolare, da- ili Libia. i: disordine pormanente 1lel re. Chi può ilr.t1clè,~i<the la borghesia ab- ,·anti ~i! gr,l!lde incremento di forz 0 , ~irr.c di Fiume. e stt tutti i problemi, •u· bia fa capacità di tale re~ip,iscenza da ,·C'n,1lo;Ji ~i l'Cinlrnenle in queslc 11 1- tulle le esigenze urg-enti P ~nderogabili, cambia1·c radicalmente le direittivl' dclfa time SPllirnanc, dopo l'assunzi·Jnc -ii ùoinina come un i0rmidaliile punto in- propria politica e da uniiormarla a ciò Pio XI al trono ponlilìcio. _ :c.rrogati\·o la que<lit)nc de!fa Confercln- che \·orrebbero il buon senso e ìe esi. Se era gi~1 E'l at:i gn:mdemenlc ·: 1 - ,a di Gcnorn. [[C'n21edei popoli e della stessa civiltà? tomatica e ~ignifìca[iya la Yi"ila di Q1wsla· Confcrc:1za si accompagna a Valga per tutti resem,pio che è dato ministri ]1fli l iari. ÌJJ Ya1icano du- lan-tc: ii:t1;:ioni che necessa.riamente si r1- d,;fa Francia. F.s a è sta:a inflessibile ranle 1n m:1!a'lia del defunto r::i.rn ,O'lvcrà in una generale delusione. nLlra,<urda e pazzc<ca polilica delle riBen('ri1~tl0 X\'. e.erto è che l'asS,ll'.- Prop•:·io come è· accacluto per la Confe. parazioni cd esig-c che 'la Germania dizione del c·nr~ìinale Rntti a1la tiar;. :·e:1za di \.\'ashington. Questa doveva cli- frnlta ,lalla gue-rra, derubata da:ll<emie• poi. S~tbito d, po, i suoi primi alli, motstra,c !a capa<.:ità degli impe'rialismi nicre di carbone. impo\·erita da un blocco o.;ono git1 stali qualcosa più di un di tutto i1 mondo di •togliere di dosso ai doganaic <pictato. paJhi tutti quei misintor:10. (Jopc,i l'opprimen~ armatura di guerna., p:,rcli di indennità che re hu-0110 impoLa hcnecli;1,·•)ne, impartita da Pio di chimere le J)it~ imminenti que st iorni di ,ti dall'jniquo trattato di Verwilles. A Xl dalla ba Icona la esterna di S. Pie- coafiirti nel!· Est remo Orientie., e di getta- tutt'og-r:i la Germania ha già sborsato 17 lrl) pochi momen li dopo la sua ek- 1:: le ha~i pu una t)acitica convivenza di 111iliardi. Er,bcnc. a che riparazioni effetzione, è slala accolla ,·era mente con I ut~; i popoli. Li\·e hanno servilo questi miliardi? E' ,!o grande giubilo, non solo dai caltoli- In\c:ce le cose souo antlate propr•io al- stesso giori1ale , Le Temps • che lo am. ci credenti, ma anche da coloro che l'nppo 5t o. La conferenza si è sciolta man.. mette: si sono c~auriti tutti quanti net!e desiderano e sperano Yeclere la po- •<•twncic,inalte-rati gli armamenti dell.e na. spese dì occupazione militare della rirn litica del V~ticano modificarsi nei ri- liqui !! al'ì'a\·itlità degli imperialismi è tedesca del Reno! Spettl . rlell'Ilali·a. qa\a c:-tl ert;: l::i. Ciua corveable a merci. E La rl:a1tà ha \-;nto su tutte le illusioni ,ppurc. nonoSlante sia c>videnlte l'i,,u. • Benchè ccntenulo nei limiti elci- tilità <'conomica di infierire '>lii ,·into, kt o. ;i;c~l;o. st, tutti gli inganni. Un impela l ·nle1·1)1·etaz·1011e ··,u'Cl1'•1'C" cla ◄ nnc Fr:ancia di Poincare' s·, inie-idiscc nella < · • ' e '·• e" ria·:,,mo che disarmasse sarebbe come un ., dalla Sante Sede, di 1111auspicio di- sua scolta politica e briga con Uoycl ca,::tah,.mo che rinunciasse a sfruttare. Yino a tutte le genti p~rchè ,i attui E' una contraddiz.i,one in termini che Ceor~e e intrig-a con Schanzer 1perchè la la riconciliazione uni·,rrsalc. il gesto Conferenza cli Genova, ,e a\'.rà luogo, la- • nou si può sormo11t:llfc. almeno nei limiti Pontificio è stato, per le note circo- sci ilitatto il programma di oppre>sione • del regime attuale. stanze, una non eqn1voca manifesta- Cosi la conferenza di Genova do·nebbe ddla GeTmania Yint<a.e renda pure stez1·011e da parte del Papa di paterna e ri1e ogni tentatiYo cli aYvicinamcnto a,lla · • dimostrare la C:\~d.Citàdel mondo bonghevolonterosa disposizione [t ui: onore- ,e di ricostruire 1' economia mondiale Russi.a. vole componiment'O del dissidio, che scon\•oi'ta claHa guerra capita.lista. Poichè: ta Rus<ia è, colla Germania, dal 1870 divide il \'alicano e l'Italia , 1 · , l';tltrn condi'zione sine qua non del1"- rico- :\fa do,·c puo trovar a questa capac,ta '"" ufficiale ~- ~e prima 110?1abbandona le proprie ri\·aCosì commentava, alla dimane di !ità, 5 ~ non soffoca i proprii appetiti, se quella benedizione, il gioraale callo- insom,ma, il mondo borghese non uccide lico •L'Italia,; e in questo e in altri prima la propria anim?.? giornali il tema • Pio XI e l'Italia » Questa impos-s.ib~Età di agire in modo è diYentalo frequente oggetto di ar~ ùi1crso <lalla propria natura ha fatto sì licoli. :\ll'estero, poi, c'è persino chi che da tre anni il capita1ismio Yittorioso se ne è inalberalo. In Francia, so- r.i arro\·eila inv-;i.110nelìo sforzo di conYratutlo, Yi è stato subito chi da un cluiclerc la pa.cc. Papa ben disposto Yerso l'Italia ufli- E più gli «esperti• della economia. ciale temette - e tuttora teme - della finanza, delll:i. polLLica, delfle nazioni un fayoreggiamento della politica e- europte discutono, più c:;si debbono rinstera Haliana per parte del Vaticano. \·iare sine die ,le logiche conclusioni a cui Ora, noi non vogliamo qui adden- ineYitabilmente dovrebbero arrivare, per- ,truzionc economica dell'Europa. :\Ia se nei riguardi della Germania c·è tutta '.a rnluttà di vendetta di un imperia1ismo che per ollrt' quananl' anni ha don1to mortìficare le proprie ambizioni di ri\·incita. nei riguardi della ,R11 1 s.sia si accumui\ano i rancori. le ,avidità e ,fo pau~ re di un capitalismo che aspira al ricono. •cimento dei prestiti fatti ;i,] 1·ecchio reg-imc•.che agogna allo sfruttamento delle ricchezze inesauribi,li cli quel paese e che vuoì togliere dal mondo il pericoloso esempio de!li'a ri1·ol11zione sovietista. L'idea della Conferenza di Gcnoya è creare una si,tuazi0nc taic per cui la Rus- <;ia non intcn-enga. Poincaré' sta rnano1·1,.nclo i fili cli questa, trama: e mentre ~gli pone delle condizioni tali per cui i rappresentanti russi. per •la propria dignità. per 11011prestarsi ad una volgare com~· media, debbano rifiutarsi di intervenire. !'alta finanza, quella che in tutti gli Stati (a \·c:namente la ,politica infischiandosi dei go\<erni e delle. com·enzioni, sta sov\·en- ?-ionando i11generale \Vrangcl per un altro tentativo armato contro 1· integrità della repubblica dei Soviet. Così. per obbedire al loro ruolo di strumenti ciel più losco affarismo. i fascisti italiani compiono l'opera di 0 ilura?~1ento delila Confcrenz:i. minaociando impu,nemcn(e fintcgrità fisica dei ra,pptescntan~i dc!la Russia. L'1ta!ia, che nel banchC1tto delle nazioni oapitalistiche ha sempre aYuto il posto deq parente po\·ero. ,avrebbe potuto qu,,sta volla, almeno come iniziatrice della Conferenza, e,erci1tarc un'insolita autorità. · ?Ila le è capitata la disgrazia di un Ministero Facta. vaile a dire un governo senza \·alori di uomini, e perciò strumen,. to delle fazioni atrinterno, e del ca.pitalismo prc•potcnte dell'estero. Onde. senza \·olor essere pessim:sta ad ogn~ costo. si deve arguire che la conferenza di (;enova o non si farà o saranno le solite chiacchiere inconcludenti. TENAX. Peflronte unico Per •la prima Yolta, dopo !,o scoppio della guerra. il Partito Socialista Italiano ha pTurtecipato a una conkr.einza, a cui erano inten·enuti delegati dei soci'1!1ttsti maggioritari di Germania. socia".isti gue·r- (aioli del Belgio e della Francia. Il fatto è d'una 1,m,portanza evidente, grandissima,. ~ on è ancora il fronte unico; ~ ora come ora, mentre scriviamo, non abbia. mo ancora davanti a noi un resoconto p;.,.rticolareggiato, che r.i permetta di formarci un'idea esatta del modo onde furo'- 110condotte ,le discussioni, e dello ls)pirito che vi dominava: senza iJ quale resoconto non ,·og;liamo e non possiamo nettn-- 1J11enopr,onunciarci intorno alle riso'luzio. ni vo.tate. Yla ,ripetiamo: il fatto stesso che a Francoforte il comunista tec11esco Paul Levi si trovò al fianco cli Vanclervdde, e Serrati al fianco di Grulll.!bach. e Federico Adler e Ledebour al fianco di AdoJif Braun, questo fatto è, per sè ,so1l'o. già confortante. E' una pmmcssa, di cui il proletariato può essere lieto. Purtroppo abbiamo avuto una, delusione ancora, dolorosa: •l'assenza dei comu: ,~i,stidella Terza Internazionale di :Mosca. TanJtlo più am,ara, tanto più dolorosa fu anzi tal.le delusione, in quanto che ai 1Iofica sono fa\·ore\·oli al fronte unico. si sono, in massima, dichiarati fa\·orevoli anche all'intervento a una conferenza del gemere di que11,a,cli Francoforte. R'adek ha propugnato lui stess0 una tale conferenza. Ancora ieri l'altro, al cong,I1esso de1 Comitato Esecutirn clela Terza In .. ternazionale. Zinovief ha dichiarato « che g-li operai vogliono ora il fronte unico e che chi non lo vuole, è un settario, non è un comunista». Dopo di che Zinovief aggiunlse che « questa aspirazione degli operai a formare il fronte unico contro 1a borghesia è salutarle». :\Ia. malgrado ciò, la conferenza dD Francoforte non incontrò i,': fa\·ore nè l'adrnione dei principali partiti comunisti d'Europa. La « Rote « Fahne » <li Berlino. la ~ HumanitP » di Parigi. « L'Orcl:ine ~ uo1·0 ». si sono recisamente schierati contro .. \ :\fosca, al co11Yegno del Comitato Esecutivo, hanno parlato contro tan_ to il Ren01tlt per i francesi quanto Ter_ racini e Roberto per gli italiani. Roberto temo che ,, la via proposta da Zinovief conduca a errori irreparabili"· Un tale 1ingua!;gio non ci sorprende, m;,, ci addolora .. · ai temiamo che un errore' irreparabile stiano comrnettèndo i comunisti. E 11011ci conforta che una speranza: che finalmente gli operai che li ,.;eg-uono aprano una buona volta gli occhi. L'InternazionadleiMosca per Il fronte unico UNA PROSSIMA CONFERENZA DI TUTTE LE INTERNAZIONALI. , trarci in queste questioni; ma - co- chè queste conclusioni si ergono contro sorta così. in uno dei rari momenti di me scriYeva, alcuni giorni fa, anche la natura del capitalirn1.0, sono ad un sincerità che appariscono tra le astuzie ,\Yc\·amo già scritto qua.nto sopra .. il • Corriere della Sera > - ciò non tempo 'la condanna della guelnra, della e le menzo1;ne de!,!a politica dominante. quando al'rivò da J\Iosca una notizia, che toglie che lo spirito nuov,o nei rap- vittoria, ... e del regime capitalistico. :\la 1sono soltanto dei momenti. Così du,. vivamente ci. allieta. Il Comitato Esecuporti fra Slalo Italiano e Chiesa Cat- Difatti quando risu!ti dimostrato che rante la guerra l'iclc:'alismo wilsoniano è ti\·o del!' Tnlcrnazionale Comunista si è tolica possa avere effetti politici. E, la legge dell'accumulazione e della con- stato un fugace sprazzo cli luce subito pronuncialo in favore del fronte unico, valga il vero, alcuni effelt~ si son_o correnza capitalistica produce fa guerra, spentosi nc1Je tenebre di un realismo di che doHchbe avere iJ suo inizio in una già aYuli, in queste due ull1me setll- e che una. guerra ai giorni nostri ha tali feroce violenza. prossima confereJnza cli luttc le organizrnane, durante il lungo travaglio per cons('gucnze per cui al vincitore si impo- Oggi è già in piena efficien.za il lavorio zazioni internazional~ operaie. La risolula soluzione <lella crisi ministeriale ne. per la necessità del'.a sua stessa vita, per fai riaufragare 1a conferenza di Ge- 2ionc soggiunge che. quanto alle moda, italiana. l'interesse cli aiutare il Yinto a risollevar. nova o. almeno, per farne• naufragare le lità del fronte unico nei singoli paesi, deMalgrado tulle le smentite ufficiali si e a rientrare con es.so in amichevoli buone intenzioni. Si mole arrivare a ciclc il partito comunista locale. I 1otecaGino 1anco Acqueforti fl ballo degli apaches. Carnevale è finito. Finito bene, a quanto pare, allegramente. E fra grande allegria sembra l'abbiano passato specialmente i duchi e, le duchesse, i principi e le principesse, i marchesi e le marchese dell'aristccrazia napoletana. Così almeno faceva sperare, alcuni giorni fa. il corrispondente napoletano del « Tempo » di Roma in una sua lettera intorno a quel che la nobiltà partenopea andava preparando. Cose meravigliose andava preparando per la sera di martedì grasso ! « Quel che uscirà, come suol dirsi, dal comune e segnerà una data fra le più originali feste d~ questo carnevale, sarà il gran ballo di ·apaches e di gigolette.,. Gli apaches sai:anno i più eleganti gentiluomini napoletani, e le gigolcttcs le più elette dame e le più fini e leggiadre fanciulle della nostra aristocrazia. Dove si adunerà questa deliziosa teppa riel 'patrirdato napoletano? Quale sarà i! salotto che oserà ospitarli? Ecco: il salotto Earà in un luogo di indicibile poesia e di insuperabile bellezza. Vogl'io dire a Posillip-:,, nd!a sontuosa 'Villa Chierchia, che guarda - beata lei I --- l'inc-..antevde ~olfo ed ha ai suoi piedi il più fragrante mare e il più azzun·o. E' là che il- marchese e la marchesa di Montallegro Notarbartolo offriranno alla grande società napoletana un balio, al quale tutti gli invitati dovranno intervenire nel tipico e sinistro costume dei bassifondi di Parigi ». Avete capito? E l' entusiastico corrispondente del giornale romano conclude: « Dopo di che non si può negare che a Napoli la vita mondana tende a riorganizzarsi e a rifio. dre in un superbo impulso di rinnovate energie!~. Oh! quel « superbo impulso di rinnovate energie » ! Che quel giornalista voglia fare dell'ironia? Ma noi crediamo che pe:- una parte dell'aristocrazia napoletana non occorra nemmeno molta energia, per eguagliarsi agli abitatori dei bassifondi di Parigi, agli apaches 1 e alle gigolettes. Non hanno che a indo~sarn·e il • tipico e sinistro » costume esteriore. Quanto al costume intimo... chi non conosce certa nobiltà napoletana? Se le1 ville e le onde di Posillipo potes. scro parlare! Altro che apaches e gigolettes ! Per rai~onidelicate. Ed eccovi subito qua, caldo caldo, un raggio della morale dì certi aristocratici, di certi membri della « deliziosa teppa del patriziato napoletano ». A quanto scrivono i giornali romani, nei pressi del1' Albergo Excelsior, a Napoli, si sono battuti in duello « per ragioni delicate » il marchese Serra e il noto allevatore di cavalli da corsa Marcello Orilia. Il duello finì col ferimento del gentiluomo Orilia, che venne colpito al braccio. L'Orilia è stato prontamente e amorosamente curato dalla... moglie del marchese Serra. Ed ecco spiegate le « ragioni delicate» del duello. Ah! la, • deliziosa teppa ~e! p?.tr:ziato na!}cletano » ! ' . lo credo nell'umanità. Solleviamoci, solleviamoci in alto, fra la « teppa » non deliziosa, non aristocratica, non nobile; fra la « teppa~ in blusa, fra i « teppisti » delle officine, che non sanno tirare il fioretto ma maneggiano il martello; quelli che non sono eleganti, ma sotto i ruvidi panni hanno un cuore e una fede. Ecco la lettera di un operaio inglese - il vincitofle - a una Casa austriaca - il vinto - : « Signori. Un esperto finanziere mi dice che il danaro investito in Austria non è sicuro. Ebbene la mia fede nell'wnanità mi dice altro; io sono convinto che, a suo tempo, il vostro paese risorgerà trionfante nell'insieme degli Stati Uniti d'Europa. Per dimostrarvi questa mia fe. de, vi mando un assegno bancario di ro sterline, pregandovi di accreditarmele al corso della giornata. Tra un anno met. terò alla prova la profezia del mio amico. Non posso mandarvi di più. perchè sono un operaio della fabbrica di Huntley e Palmers di Readìng, con la quale voi, nel buon tempo antico, siete stati in rapporti d'affari». La banca viennese notificò a quell'operaio che, al corso della giornata, il suo credito ammontava a 3r1.ooo corone. E e.llora l'operaio scrisse: « Signori, Ho ricevuto il vostro conto. L'a,nm.ontare è troppo grande. Vi prego quindi, tanto per cominciare, di dare la decima parte dì quel mio credito, vale a dire 31 mila corone, a qualcuno o a qualche associazione che ne abbia bisogno », E le 31.000 corone dell'operaio ingllese, per cui la valuta è troppo alta, sono state erogate a una Società viennese per la protezione dei bambini. La feàe nell'umanità. DallaRussia bt.trbara. Quegli accidenti di bolscevichi tutti i giorni ce ne fanno una. Una volta ti a.. prono, per assistere l'infanzia abbando°'.. nata, asili che destano l'ammirazìone an. che degli avversari e di tutti gli europei - giornalisti o uomini politici - che sono stati in Russia. Un'altra volta, sempre per la loro barbarie, aprono in tutto il paese una fittissima rete di biblioteche. Adesso sentite questa: Il· 23 febbraio si è inaugurato a Mosca il congresso panrusso per la liquidazione dell'analfabetismo. Il presidente Mesdinkaja ha comunicato che, di 20 milioni e mezzo di analfabeti, finor.a 5 milioni hanno già imparato a leggere e scrivere; fra questi figurano in prima linea i soldati rossi, i membri dei sindacati e contadini. In !)f,ri tetmpo si insegnano agli analfabeti anche le più elementari nozioni politiche. I pPigionieri di guerra polacchi, che, dopo avere imparato in Russia a leggere e scrivere, ritornano in Polonia, fanno grande impressione favorevole sui prole. tari polacchi. Il rappresentante del presidente della Commissione ner la diffusione della cultura politica ha ordinato di provvedere, affinchè l'analfabetismo nell'esercito rosso sia completamente liquidato per il r maggio di quest'anno ... Russia barbara e feroce! Di 20 milioni e mezzo di analfabeti, nel breve dominio bolscev:ico hanno già imparato a legger,e e scrive!'e 5 milioni, vale a dire la quarta parte! E nena Sicilia, e nella Sardegna, e nella Calabria, e nella Basilicata:'? Vuole sposare tre locali! Un giornate di Aquisgrana, in G~ nia, ha quest'inserzione: ~ Matrimonio! Un giovane commerciante di ·2s anni cerca una compagna della vita - 7tà dai 25 ai 30 anni - con un po' di fortuna. Si 3'11Jnettie speciale valore a locali, per poter aprire un magazzino. Signore, anche vedove, che di- <;pongono di 3 locali, sono pregate di scrivere, ecc. ecc.». Un.a deilk: tante conseguenze del disagio economico. Una volta si parlava del • nodo di due cuori » ; adesso si parla di , locali». Ma che dirà il prete, benedicendo siffatti matrimoni « conchiusi in cielo»? GENOSSE. Espulsioni Veniamo informati che il Tribunale supremo di Losanna, al quale era stufo presentalo ricorso in appello, ha con{ erma la la sentenza del Tnburwle di Zurigo che condannava il compagno Gasparoiti ed altri compayni di Znrigo alla prigione ed all'esp11lsione pf!:r l'attività da loro wollo d11rank la serrata del 1920. Con l'aria reazionaria che spira, u'era da attenderselo. Per quanto non giovi, noi eleviamo la nostra sdegnosa protesta contro l'odiosa sentenza di classe e ricon{ermiamo al caro compagno Gasparolli ed agli altri la nostra più viva ed èfTelluosa solida_rieià. LavoratoriEdili! Lavoratori del legno! Agli attentati e alla violenza della reazione padronale bisogna opporre organizzazioni robuste e forti. Solo queste possono resistere vittoriosamente. Soltanto esHe possono respingere gli assalti e muovere vigorosamente al contrattàcco. Votate tutti per la fusione delle vostre due federazioni in una sola.

L'AVVENIRE DEL LAVORATORE Contro • 1 detrattori dei ·socialisti lle m~c olJbiez;c,ni iuro,:o rc~.pin:c .: i'or- ,d~nc irtmai~e, Duraintc ,:a nc,ttc, ,po:C'h<! Mm1meno il nuovo ,attcnt:no era riuscit,o, fu ,dato Il'ordirrc, ,~c.n o ckt chì, di far saltare l.. casa della Cooperaliva cll produzione act ogni costo, sia di giO'rno o di notte, non importa. ,Però la Dirczio,1~c,chtreuua;le, ali'ult\mo mo.mento si 0;ppasc cmcg:ca1mé'.r:tea ques-t.aio'.lia ed io ebbi ,J}ersonia!lmeme!'incairico di C<-rC\a'f,e,,can !faius1·10 ,di ISohi,,ei1dervi·n, ,i co1m1p,ag.5!',iir!{)air.icalt,idi c~e6nire l'aìte'.nta:t,o e <li i1111pe,d'1qrueest'ultinw. ()ucsta opciraz'ionc mi •riu<:.cì.Se l'attentato fosse s!ato cse~ui!o dl giorno sarebbero rimasti dttime circa 20 dei nostri migliori ccmpag11i. Ma la sera prece<1e;1te, iJ compagno Ugo, E:ra passato sopra a questa proccupazione facendo un gesto con la mano. Purismo criminaloide ComIedirige"nptiur,i, Inganngalnloopera- i,61s1chiaccianti documdeinCtliarzaetkin Il. ,a:,cuna ispiaz.ie;ne .a.i co~pevoli, coi qua1.t'intensifie&zione dell'azione -li, I~bbe .a ,co?:id;"r~d2,re:n tempi J:c·ti e tri,~tj ma rnd~!c rn gu;;1rd:a g-!i ,o::,cr:,•i iP.ao~oLe.vi cr~ti,ca il mo.c1odi prcc.:.-- d,ere ldo!h' ,élJLLto.,rde,el.l1' a1rtic0i\o,cit:i to in n&:1tJaJtidao·gli QJ,-e,ra,•i r,cn comtui~st.:, ~ 1m1 ;prr,o,se_giu e : « La: Oentrale ,d0i·,eva ,deic:,de.rc c.irca ;,,:da fair.st iln se,g;uii'o-.Essa de-cr~c ,p·vr I' ,intensiif,!JCal7...iOin,c. '<lei.:',aàJ<n,C!. L'azione; ir,jziafa pazzesc.amente, nella (jllale ues. suno sapeva pe•, che cosa combaHeva n,e]l,a,qu,~Ve ,I.a Ce,rntra'c - ·e1v•:ldc;,tcane,r.~ tic 1pe/r,o'h,èn,on le ve11;nein :me,:1t1e11ie,nte ,athro ,e !Pe.noh,èr1it~1mc i'! .~1·pi ieig,a1111cnto a,ssai •pnu,den.te- .a•veIv.arrie.sit11ma,:1e '!e r,klh,i,eis;be silnida,c.aLi •è•e.,]' ,epoc.1 dCII « IPu-tsch » ,d'Ì ,Kapp, l'azi'.ione c1ellrafo;ll•~ai, detv' ,esser.e in1teImsi1frcia,taE. SS<t e~·,a inltens·ilficalbiFe. Ai' morti del Mansfeldese e di Amburgo si aggiunsero quem cli Halle; ma neppu•r essi crearono il fermento. DQl>O i morti di Halle vennero quell:i kli 1 Essen, ma il Jerme,1\ito i1on venne. D01><> i morti di Esse.n vennero quelli di ,Mannheim, ma U fermento non si fece vedere. iN:e1li1<1J ,Ce,n:troi!e s,i <liJV'ue ba n.e.rvo,s,i, 1;1eiI1ahlè .il iiemrnenito q1,on'Vié1:e. J,?l q,u,esta -sibuazi!ome,iii 30 idt .ma\r,zo~111m1embro rleltl:a Cerr11t.rn,m:ea,n.irrestò ,'.,a spern,nza IOhie forse a Ber.tino la Slpo (pol•:,zi,a di siourr-ezz.a,) perda la calma, affinchè gili operai vengano eccitati». 11..,eiV:i< ici t:aqi lJ.lli,nd,iJ 1 iun 1a!llo1,r·br,a.no di airtirco1!10 td'eilJ:a'"i Roit;e Faihne » deiL'.ostesso 30 mairzo, CO!li quare da •.ma :parte si ammonii'soon,o ig:lii Ofl}eiraisoci.a.listi irnd,ipelnldle,nti ,e ,S'.C,eiailiismftiaig,gi,or:,1ari, che dla! eoilpa del &llTJ!git!~• ~pairso, ricadrà su ci.ai5,0lJllli<Oli Jlo:ro se t~,eireira.n,no ehe j g:oveim,aitOirisca ten,i,110.j1f·t·ermre hia,no:> cOilllhro ,g']~ Ot{)e1r.ai1-i11L0t:.tae, <latll'ai'.tr-a !Si ,respimJgeieo1t1,<:l:i;s;pirezzo 1' in.tierve.nt,o,dei sii!Ulacati. .nrdhi,esto,dia·Il:a « Freùhe,it ». RiVO')~e ,uni' aJSiPr.arampogn,a. ,a)(( uno s•orit- !-Oire dte o.tfe.sieJd,ue ,gralllod:imrurtiiri, !llfre:rtma.ndo, tn q,uel.ta. drlOOs,fanza, .ch0: «Lo .su>i,r,to idì Car,'.o .Ueibknie::-ht e Rosa Lux,eulllbiuIng m.ainc.i0»10a:id.a:le.Sitadei pro~efa:rwito IPÌ!V,Q1!uzio:111ar.io <liell"!aGcnman i;a, » e 'J)()i s,ar;,v e : « E ,oiò che seguì. in una tragedia tremenda. La Cemitna,Ì!e « i,nten,s,ifi.eò I' a- ·z:iorne ». il1e,100,rndieirjm,es.i J,C'\,.a r.o.n,ou,na <lotpo d'altra. A:l:l-0rna,non v'era .a'cnr.a dilff.e,renza tr.a· cornu,n!.stiv~cchi ,e c0imt1nnsH r,u·olV,i,ri's(!)c,'..toai q,ua,l,i « :,utti muti » ,air.ri·;::cia~1,0a111corn ·;,! naso. I compagni si levarono con coraggio eroico e con un disprezzo delJa morte senza uguali. Nelle cittadine e nei vi!laggi della GermaniJ centrale, nel Lunawerk, nelle iabbriche piccole e grandi, sors~ro , uno doPo l'altra le bandierine e marciarono all'assalto - come la Centrale ordinò. Una do,pol'altra, le bandierine scesero l'n lotta - come la Centrale ordinò. Una dopo l'altra, le bandierine andarono alla morte - com~ la Centrale o·rdlnò. « Ave mo,ritu.r.i te sa'-uta.rnt!,;. Nella Germania ctntrale non si compiè una volta sola, ma dozzine di volte il destino degli spartani sotto Leonida. Nelìa Cerrnania centrale non si compiè una centinai di fosse che dicono al viandan. te che passa: « Annunci.. colà che ci hai visti giacere, come la iegge comandò». ,E la <::entrale?,Essa sedeva a B~rlino e... « intensificava l'azione». Già da g,ictrn.i 1Prnrrta•die'il'utn·e:nr,uzione ùeLì'az.io- ,rue\,rn I11,nasiediuI ta: ,deliba Centrale, ,dei IITijeimJbr•rp,i11e.se111ti, 5 .vor.a,nono ,per l'inJllemnUJZi1cine ;e 3 IPer 'Ila,c01ntinuaz.iom,edel!- f',a.zi,olll.ie.Miasi avverò .questo fatto: ,detti ,m'eimbri célldldelro,neil,'•a Ì•O!S, a de'II'" oplPQl1tU!nismo », Ideilila « ,ir.,at.ti!vità,, oh·cssi .aivwam.o .se.a/Viari1aP1eatr,ltri. Di' fronte alla minoranza di tre voti che erano per la resiste11za, i cinque non osarono far passare la toro volontà, per timore di venir in Odore di sca·csa volontà rivoluzionaria. Tre va,ghi rr,aip, p01rrti 1dia;llir•e disbr:etti .a.vveir:ien,t•i,ohe « ,f.orrsie1Q,t11ctliOchOe/Sé.sllucce<lie;d1e « i la1\/'0.naltar.d1e.'11',taeinra 1deiHaPmLSsiaoirienta1!1e,1si 1 mirnovono », tbas:tainono. E così pa!rlti.rcmo .nuov,am®te i mes&a,ggi IPeT « i1111tem1siiti.oa1rie !',a,zione », Mra ,qual.i ,er.a.- n,o ,i imOl,v,i ,dei troe imreim0iv,j,bi!i?N0in saippiiamo ,se muti.i t,nelo co•,n,di,vvde.vamo, ma 1umo aidicLsuse j1! seguem'l,e mOiiv,o: « Ora che l'azione è perduta, si deve prolunga'l]a tanto, che dopo cessata almeno non occorra difendersi anche a sinistra, ,ma soltanto a destra ». 1Clhesi 1dm,e,d,ìre? Q1ui•io1111}a1r!,i,dis.ce; .andhe ul :n'Ome,JdLiL1ntdem1dou;Qfruf.e_ti, esise1111<dCoie1rt1od1e.';s\liaconb\l.a, ,ma,ndava .allia mal'te t101J11i•Iens1iit1r,a1nc.ai bla ·.u:adassie, ,atv!Vie;rsia!l,'id'i d~a,s.s.e.Que.rli \;wece mandavano a morire i propri fr::itel!i. la propria carne, il proprio s3ngue, per una causa ch'essi stessi riconoscevano perduta, per non danneggiare !a propria ,Posizione, Quella della Centrale». Così soruss1ePaolo l•e,yi. cx prcs,;d,nille ,do! P.arrtii,o ;cctnuI1J 0s,t1a ,,ude co. si!~,- inait,o:dla~laCemtir,al!eràel Part:to ~!e,~o e •dla1PE,s,e,011t,i1vo 1d 1 i ,Mosca per :-s,·er d;s.:1pl]J,rovato ',! « iP11Is,t 1oh », la iegg-crczza cd i 1T11e,zaziid'0Jp2rr.ad1a!i,',iacentra'tc per 1,,ro- ,voo:urlo. ,l'I IDr. uei\·i chi:.t,dc la, pa•rtc •del suo opuç,C(ll!Orri,ferentc.S! .a,',I',Qpen-daei •1 cenHra:le, 1didhi:a1ra'lllcl,iodi I11,0.na,ugurare con~:-o di essi. I doeomenti di ctarra Zet:kin Ai1!ohc 10!,a•na.Zctk.in ,,W!Wa ,d:s21ppro· v.a:t,o nl « P1ttt!.scll1,e, po\chè Il',Esecutivo <li 1.,1c<sca non :vde.via 1p~1r,~1~:~deinsi d1e lo .ste!·so fcs-sc ,s·:1to 1m',az.:ei.,ccr'mi1:0sa e 11.cmm~11.,otun e,rrare, vo~eva d)most.ra'l"b ,a,icc,mpal?;ln,irussi ,co,n,doc,umenti ,per\/lelll~ji\e fdai luog:hi de'::'az1<H1e. ~enc,:•,ohJè,q, u,:i.n!'.!,.ost::w,a•P(ir v.3,rcarre ,:'.l fron,bOr,a Lec1e$Capeir rn::.arsi al ,Congre $O d~i~a IJ,[ •lmternaz.ior,a,le, i <locume1;t,i. ,oh•eIreoa•va , oc.o ,g,!i .furono .sequ.é:·1t ,ati ,è,a tLn ccimmissmrLo •di ·pa!izia. Aikiu,ni mesi ,do•po .e pr,eci:s,a'lllemte,lo scorso u:iG1v,e,111!biire1, doc,ume111s:tie si v~n1r 1ie,ro a ,conos.oen,za<le,l1a rc:dia.ziior.1c del « Vorn·a-rt.s,, ,di .se,rlòr.10•,che •li 1pullblicò. L-a .'oro a,w!ie'lllEcità.r;,on fu me s.a in dtub,'bio,da J1Iess,rnr.o;,al co,n•tra'!"io•c's!'.:1 fu confom1.a1ta ,da,J!,a.ocmtun',sta « Rot(; Fruirne,, ·la ,qu,ai!esi ~:nniitòa ohied,e1rccome Grtm•iharecL'a"Zione •dei: « Vorwltns,, ne s,la•y,ernuta in ~osse.sso. So110,documenti ,d'i ,una .g-ria1Vi 1tà ,e,ccez.i'o.nI ,ae-, ,che g,ettano '!!l :::a11111po Idi !Fltt.e ,s,i,niis.tra.sui me1todi e rne.zz.i crimi1:.0sn :i,111/pieg,a,c,ftiaHaCe·nbra- .:e Ibe1r1l.rnese ie rcl.aiiSit~oi,frd,uciari per 11ga!nna;re 1ili •Oipera,.iswl ,vero stato dcl:!re cose e spinger,Li iai QueIlf,a,zìo11,eche, come dimositrò iLe'Vi, no,n avev-a .nessuna base, che uoo -elra·~1iè.sierntit,anè voiuta dai'l1a,ernorime1111a,gg.iora:nzdaei ,!avcll'.atori. 1! 0cLoowme11:tci ornsi.st01110i'n •ralP'J)Otiti <l·ei,diirige'.llti ,d,el rrn<wim,e,ntocomu,ni;sta dei! 1distrelbt•o,di Hail'he.tRuprod:Uciamo qui i !brani 'J)>iiùs.a'licr.ott ,d,i tta!li ir:a:p;pcn'i; coml}a1 g,r.,!li •legigaino ie ,metli'ti.no: Oal trappotrto di Ltemek « Iii 18 mairzo 19131 ,s'i1r:,unì ,a<l Hai!1e :ia Commi.$iiome ,d.ist.riettoole. Ne:tla •riunione :s,i,s,taIb,ilìi'! oonteigno dhe <lo'Vev.a a.ssumerre•i,! iPantilto ;pe;r iHaiHe-Mersehurg,,. Nioi eIr.aiv0J11-1C00:11JV,icinhtei bnGernmn:,a 110,nis~,s,a,nelblb1e111avr,ie-n11ti iad 1ina azi:01ne sofo:ia:nto-in ,seig,i1itoaiWOrciinanza !dii ,Hlo.ns~r,ig.,ma. ,ohe ,doveva v,enjr Ipr,c.m,ossaJCOlllw11.api:ri0,vocazione e che i!, :f.a,m'-Go 1l)lriimoc()ll,po 1 di Ia:rma da fuoco ,è,o,veiva,p,a1r.tir,1edl a•g;,!a,i,v,verrsario. '>::,cst'o a"Jivieil1in&,enqu,e 'iii 18. J,!4 ap,riL'.e,Gio111grjoSohumanm, mi r,aoccntò ch'e:ghla"Jeiva,.a,v,utogià da i,u,n,gorempo, ~nC<'l~·ic,od.3!I:k.iC· e,111bra<lliei ,rneltter.e Ho,lz in ine1l.a1Zione.c1.on1la GentnaJ,e,<;tes-a. Alle 6.,12 tde1l18, Hoh ijJ.all"tiIPC.rEis,leibei1 - 'OOJ}O 1dhe Schuma;n1n,Mus.chka. aveva icolm.u.nicar.ocihe do1Vev,a,met•Le;rc Hèi,:z Ln reha1Z!,OJc1oe'.Il fa Ce•n.trnle. G.iià fin •d,alhlunerd'i, d.a.parte di membT,i id.e! P.airtHo {)(Jl!lltillis,ta o,J,erajo - qui•nd.~non ,da, 1Pan1:d.e'e.g-1a3v,versari -- e.nah]O stati .sca.ni:biat,i,i -pr;,mi col[)i. ~fo quc,l'le Iemai11s0oilt.aa1tosca•rannuc,ce,, il·l 2D eib,b,e:J,uo·g-0 ,aie!' Ha:,:ieuna sedata dte,Ha•,Dirrez.to,n,eIdi 1br,ettualc s,upe'!"jorc. V·i jnrter.ven.nelr-0,nalP!Prese111taJd1i t~•1utti i idi.s:bneitt.i .clJe.Jr.a Gier1111anicacn,t1roil'le M. P. i!.Je,it,cir. Gti ,1.11110e,nrat ,no ba•ntoca•hivì ohe s.i fu -del pa.reire ohe ooconresseir,o mezzi a•rtificiali per sollevare la ,cosa. Nel. ,pomcrigg,io 1de1! 23 :fu .aldHa11l,e Eb.e1riLcJ{nde1put.afu ,comuni,srta <l!l!a D.:eila p·rrussiairnae rnernlb,riode I~h Ce,ntra:le ccmwn,ista - N. d. iR.). Si trenne una seduta, Er,ano p,re-.<:iei1t,i:,a.Diirezion,c Idis.t.r,ettu"'1.~set1I iPe1ri.o,rea,1111be<lui ecompagni Eibe1r.le,il1ne!d' 'ioo. Sii di,scusse intoirno aTIQ'a,zilolfl.e. Ugo Bb,eirlici,n J)~·opose,che net caso noi non trovassimo nessun motto d'on::iinc, nei prossimi giorni dovessero venir arrestati i compagnl Lemck e BowJtzky per far scendere in piazza gJl operai di Halle. I drrigenti' più popolari dovevano sparire. Bisognava inventare delle fiabe sul modo nel quale li si ave.vano liberati' e si doveva cercare d5 eccitare gli operai stessi con atterrtati, pe; indurii a sce•ndere in lotta. Por'h:i gLomi p,r,:111c1m.a ta,to .in.fotr111a1to ohe .aill:astaz.iic111id.ei T.uri1ngia.. a.idHa',!e, e,na,giunto ,u,n vago,;1e d,i 1grwrnaiteda 15 cen1i!rnetnl, diohlia•rabo cantene,nte a•cq11.1a mi,ner,ailea1ci,dul!,ea ,deisllina.toa Po,tsida1111, c un v,a,go11e·cli mun:iz,ian.in:JieI·rla .fan,\lc- , ;:1. Q!J1a1:1,ad1oIe,d'iroi ,oormn.lllÙ•ca,zione, Ebeir1ùejndichiarò che, <;iP, ,i ,v,3ig-onistessi e'J",a:no.a,ncorn q1u,i,sa,rcbbe1r<)salta.ti in a,r :,:1. Noi pubbicheremo domani nel « Glassenkampf,, (organo Idel P,;i,rtito comu· ni:Slba- N. d. R.> il seguente rapporto: « Per imprudenza, le munizioni della controrivoluzione sono saltate in aria. Le abitazioni degli ope•rai sono crollate. centinaio di lavoratori sono morti. Se ciò non sarìi vero, rettiticherem() alcuni g:iorni µiù tardi ». fo h~i ir,cantcato ,srnbito ,da Eber:,ci:1 di mettc,nmi in comuni0a1zionc coi cau1i d::!- la. noska sq.ua,dra ,pe~-'.e ,e plos:G111ri.:,cr f.1r saltaire in ari:a gi'i obie:t,ivi òurantc !,a :nctttc. A'llle 7 di ,~e;r-1 si tenne la '-<edut.:1 de,!~tarnrcIzi,c11edisitrcttua,le j,n J)rescn,za di ,5b-;:11lcin,Questi ·di se che idove,·aImo siµ~11Igeir,ca,,·,a111le1i ·cose; o le munizni saltano In aria o si fa qualche altra cosa, avvenga un'esplosione in modo che gli operai vengano scossi. ibliotecaGino Bianco '~Il tP~Qpo i'a dei~LaDir,ezìon,· di ·trct- ·tua•i-•c. l:berle',ll, Robenlo :::r0benmli'h:1cr, LcmcK e ::,c-!rneidc,w,ind dovettero rntnarsi in ou,oina e •disoutcre ·c\.cgii cHcnt:ai_ ci~ CO'lnpiel'~:tdtmainfir la ll;)t:c, 011i- \J i lll ,t:i,tta •!,a preposta da Ebe!rein e s·e- • .,.l I .:,er.mw er di far crollarn la nostra ca,a ,~"rclt.-. ,. · c1• ' .-~ . · ..o, !•cr.mmo ,oh::-. ,in 1.~1modo .oi •• 1 ~o<t"reI1 -b 1· v,, · • · :u ero lr• 1 o;:Ie.ni •più che :11 c.~nl :i1':irarn:1,n~ora,dice,ndo lciro che gli ,i\'- vcrs:i·r-i :'Ja111;,cg-g,ia111.o la ~◊ro i:,;pr.(<!tà. 1( l~"r"''I "Cm1 ~ d' . :·- ,,.~, .'~ '~ ··•sVl'0 e 'I I che ('!'J mrgl!o nr '~,'.l i'..1.r;c·!e munizioni. Si c!Ccis~di far salt~r: alle 2 di notte il deposito delle munmoni e alle 2,30 la Cooperativa dì produzione. 11·,,,,~~1,~o d' It· I 1 • • - 11 , ••, .v , l ,a tuarc ,a uecIsI011e in di:ito '.l Sol1ne~dew:·;1,dA. l'Lc 9,30 Eber!e,i 1 Sie,!nr.mLi.!'w e :::1chr.-e:dc\\'i11-adindaro'. no .,·ia ,per ,ce-rcarc d-i ,raccog!ier,c la :zentc ,o.ccarren:le. Qu,csto ,avve11iv.a i' 113,.~ella r:•rima r101!:1e' iJ.a. ,ìa,cce,nda f:u',J'i. N ,, .. ; e •.a niort:cseigIucI:1:enon cibllc m:gliu, ◊Sito». - D&l rappotrto di Bemitzky 'b., !,i 12 apr,i'lc 1921. U0 'fa:i.a·I~ M, P. e ,Comm:1sario 1p0Hi,oo !Per IM,m1s.fel,d. IPo~chi: ,re,g;na,un con,oetll:ocr,roneu drca f,inizii-0 1de'l'a1zio.ne,d1etiilami 1 Ct'Jll.r.a1,e,mi ·SC'llto,lad011to,a inv.iare .alLaCen ,!raie ItMlr<WJ)OrLQq,IuaI~eme lo <lenta .ancor.a la miar ,me11110'r,:1a. f,u i.I 18 mairzo che g;~1,11s,ea,r<ol HaJI:,erl oc,mpaigir.,oOe!!;sin,eer d i-l compagno 8dlmmanm-Ha,)le cotl'i'in,carico. idi,retto ~e I:1 la 1Ce.rnt,rIeal <lei! iP.atitito, ,di jniz.i,a.rc l .aiz.Fone,immeidia'ta:men,te.JLrnI01livo1de.if,aizio1ne-doveva esse.ne ,dato ,da,:'l'ocou- ,p.aizi,cn,ec:Cei!HCaenma'T1i,ac.eJ11tmle {la1!,)a « Sipo,, e « Sahu,po, »,. .. 1!,11,gell!e'ra,lesi era ,d•.a1ocordoche 1'aziomIe,daviev.a1v,e111i.i1r11.iz.tata d ogni costo. T-L~ttal\l'Jat,allcuni ooml(J)agn,i.avevaJ!Omanilfje,s,tate•delle I1xe.cocupazio:ni pe.r i!, ifaJlltodhe IJ)lnOll)rr;lao Genmam.:.acie,nt,r.a. !e. IcJ1aveva.muovere ;p,rirn.a a,'\ll'attacoo con i,'. venbo Idie,1 !J)rr◊leta'l"i.a~o .ri'voluz,io~ l'i i?i? g~unsic;il ,co.r111pa,g,;Unogo (Uio Ebe,r,!e:m- N. d. R.) ,da IBeirlino qua:le inoair,hcato{Lella Cemtrn:1:e, peu s1pir.:gereinnanzi l'azi'O,ne ,n;e~IJG!aerrrn,ani;a,cenibra!c." Eg,li foce p.rQpo:s.:le0011,cret,c iir,ca ,l'eseou'Zio.n-e det'.faz.bon,ee l!'ecò l'b11<car,:,co 1dieIl•!a Cen;!Jra,lcdi fonmu\aire a1d,Qg,ni,cosito, rneJll:aO. ermanJi,aJ.oentrale, un motto ,d'rnr,di.:n,oehe pc teisse•v.aeilrre pe,r ,t1u t ta Ja Geirtman:ia .H compagrno M. ,F. (MUlleir F - IN. d. R.) lfA" 1 0hYOS<el'i,ntraittc,ne,rS•i .a.- miohicvdLmenùe 00.11 la « SilPO,, GP01'..izia d1 sicu.r.ezza), idi IJ)ienemr,ar,rneei suoi 1,oç,uli ed ,eoc::tair:la1ùn,t.aU11110:daoH,a!,d~resa, ,o.p.!J<t~rse, ,a ,qL~es.ton.0 1 11,s,i riuscisse, <li straJJ:1parlev~ole-ntc:mernteI.e .a,r,mi.1Miir- ,c.keir ]U illiC'airj,c-,atocli .ocmIvo:ca.re,un'a.s- .scmbl·elaa1ùl'mia,'.ibc,r.aa, ù Ei1IIeben e, in qu.est'oocaisionè, di 1PrOvocaTe un conf!.it.ro ,nei ll1lodo prestaibi!,i:10. li co,mp,agno Ugo Bbe,r!ehn .fece ,qu.i.r.•d.ia,i com- :pag-ni ,de,H«' JHega1é,, ,ci,iMeu·seiprc,postc _.:,r10,L L'.modo d't ,orovoca.re oon erof;,oada iJ m0iOto .d,'(llndi111,,neei!1hceon,diiziioni esitenti,, Eglt diede l'incarico ufficiale di far salta·.-e il deposito cli munizioni di ~eesen e - poche ore dopo - al fine di rendere credjbile l'effetto del cambio - dl' far saltare anche l'immobile della Cooi;erativa di produzione, acquistato cli recente. L.o .,i 1cle\r.ciadI a'iou11,1oia i fortL;iti, ,se ,i cLueirnca,r,iohi11101fu1r01110c~c- !miLi, Si Datrlò incM1re,diellsegueent,ep,iatw: 11 compagno lemck ed io doveva. mo tenerci pronti a sparire per alcunl giorni da H.a!le senza lasciar traccia di noi. ,I ~piaino eir.a J)rogetbat•o cosi: 1D11rantela notte alcune delle truppe d'attacco dovevano rompere, in alcuni punti della città. con una nutrita focileria e possibilmente con un lancio dl granata a mano. Poi si doveva diffondere la notizia che il compagno Lemck era stato ferito gravemente d!lrante il combattimento e portato via - non sl sa dove - dalla Sipo e dalla Orgesch. Una ugllale commedia si doveva fare anche con la,mia modesta persona. Poi- <ihè i ,nostri 11,0imgi odollo sim,'J,a.;.iatn .\ ~a.voraiti0rj, si siperaiv.a i,n taI .modo •d! far ·a1ume,n~a1,1!'eindi,g.n.azionc e ohe io scioo,peirù g1e,1Ir1aeIJe .SCCffJtpiae sponta1nea1111e111bc, AUl,a:maititin.a seguente, ,i,n un,a ritmione,1ternnt,1aa!Ul1a « Sl'adti [)rei dcn », il compaigno !Ugo mainiife tò •la sua i11tlign:1zio1111peer.ch'è ,ad ,Ha1l1l·1e1101r1i1u civ.a ia benoluè min:ma cosa. L1 « i:rc,ga!e,, sarelbbc ,s::.iur~.tata cc,111,p:ertarn1cn 1te; era addirìttma inaudito che non si avesse nemmeno mt buon pezzo di micc;a, col quale eseguire sic1t'Camente'un incarico simile. Alludeva all'attentato proi,;et!ato cont;o !a casa della Cooperativa di proD&1 riapporito di Nieriketr ilo iaoc:.o ~air:e de,ila D:11e•zionedislrctt,uale. F,a,ccio.m:,~ !e .aiITTur.mazicndii Bow,itzki e 1quet'1e 1 6:i tLe,mck. ,Go.nfermo t- ~,1.;.res~.:imen1te eh-: iEbenhe~ncu t!.icdc i di- ,·<0rs.i',r.,ca,rich,idi ,ia.r sa:lt,rur·eiin a.rl:i, tra r a,'. 1 ~ro anche la casa de( (( Klassen. kampi ,, - la tiPografia de-i comunisti di Halle ~a: ,?3 2-l ,ehmarzo). Salbato 19, seio1u•ta,ldeil::a !Gommissiorne •distreit!Lt.rk. E.c,i:rur,c,a1dogni co,suo I ,a « S!pO,, i•n,mlQdo ~hc il 1pr\mo oobpo <li a,r,ma da fuc:co 1,airta d'a ,eis.saL.M.arted.ì 22. DQpo: finita un'a:s1::~b-Leia, opera~ 1bartton.o idrvcir,s,e « S',p,o,, fo;,o a nJ111dernmJiecz.z,o,morte - ciQl'mallgnaidoHa « S'tDO » .non si laisciò tir,a:- so]narrrein 110'.,t.aL:.unedì 31. tr.cairico ,del J)br,et,tonemiili'larne iSltl(!)e•.riore•di batte re l'<l « S:po,, Ì!>!lO,ail'laldistruzion.e, 1pe'!"inoc.mi.niciair.c 00011,un.alvltto,r:a. ILta:1nos1'.,n:ta.aibfoca,di ,allta,ccar,e fa. « Si- ,po » a,,nroelbheneoata Ila ,viDtOlf,ircste, Holz. non aN1e\sscSCIJ11iJ)lr1e ,cerrcaeto idi rder,u,baPe lbainoh,e, d:C.'VJte101n 1V· Ier,a alcuna « Si- ·po », 1(A1Q1.1Jaipn,tao:r,e :ii'. 'OCXnnnnistMa erke.r, <:Jhc1de,v.e,aIve,r conosduto ,pe-.rson,ai'.,me,nte .il nc,n ,meno 001mum.ilsltHaolz, .:weiv.a ,di q,uest'uJtòmo un .con,oeItfo a•l- 'QIUalllllOdive:nso 1dl~lAl' zio111egi.nev:rin.a. i.nfai't,i ,eit:,i 1,011approva !a, sua condo,tta. 11·g(crrn,alierginc.vrino ·~n1v,cce,,a .suo tempo, ,gl'i fece: !',a1po.logia:.Fcirse peir aiiirn,\tà... JJ<aI:o'.Qgic,daei l suo òr,ettore, col •IIOJllLllélit0 tH!èiliz- N. d. R.). Dal t'&ppor,t:o di Sehmid IT•.IcamUJnist.aS, ohmid, pre.sidente ,de1I1,aiD,nre.z•ione,ctistnettuale ,di Ha,l"Ic sorr:- Nc: «,l,o ,elblbil'.im,ca,nico,di cO)PJV,ince.greil oper:ai dtpeln.denti da.!La,oittà di ,prenidenef•p.aint1,ea~lo sciCff}e1ro,ger.,e,r.ale. Se noi ,aiv,essimo 'V•o:uto anr,estare ;ia ,cenbr,a1!<,e;·)ettr.:,ca,e :1e.tn,umv,ieavremmo ,do- ,v,uto ,a,r,net,baire1dhue,LLClmini.Hn ohe il pugna idi ,costoro ,g,'.1l!c-e.v.sau,gli c•pe,r.a.i, 1110,n .S.aJPeim,1110, gi umti,a/]iosciOJi}Crog· ne- .ral!e. ,A!/ I,a,,d0011en'ÌICaJ &Clra ,ho ra,dUinali i ìunz.iona.rl ,del PIaintliboA. li -hme'<lido.vevia esSl~re shafo i llioomi•11rcia:to i\ ic,h;asso a,d :okSItl!lbe11.C,ci:à .9i ,da,ve-rn aver già 10-ttaito. Casì ci ,iu ,detbo; q11apoi ,risu.~tò non v,e:ro.•\foi ,a,d ,H,:.i:: 1 1e oreéennno anche a•i'.,arobi zia che aid 1!-Laile bessa andassc- !TO svog~eirndosi ,dei ,comlbiattimenti, Al Vcnendì iscinto ,e-b'be:ltwgo ~.aseduta aì « D11dsd:oner Ho:p », ha Qtuate e.mise il moùto d'ordine: 1 Hrovoc.ate ad ogni coto . .Ab'ba•!tetc ìc 1ira11nv1i\c.[,llncia•teg,rana11c ia ,ma!nO. E' 1initerossantlc 1a saper.e .::i.nohecome isi pem:ictR1l.o Scioporio ge11e11aJ,,Lea. . vo.- taz.ione ,aiV>cv,ad.ato: 600 ,confiro ,lo scio- :~,,ro e 400 ,ìn fa v,ane. P,er tlria1r fuori i 500 r,011oo.munis,ti,1\Ipreslciemc: ne eh.le-, sa (200; ·ci aoconda,111111w0i por I1ng111wpo, Al! ~ioV>edì ,ebbe inogo un'a,9sermbl•ca. P,WrlòSchote-n ed .io ,ap1p,resiquali poveme .1,,ot,iz,ie gili ,a ve.va rccaito ed a· ~-,:;o,}t,r'uiIi s:uo ,dHcO\rso... Attraverso questi avvenimenti abbiamo visto che siamo stati ingannati, politicamente e militarmente con tutte le regole dell'arte ». Brieve eomroento Dalle ,a.I,iurnnaizi,c1i1diei! co.mpa,g,no,Le- , ,i, ~: qualie, come piriesioonte òIel Partito col!rnmist~ 1te<lesco.a.vevn ~wuto 1110do idi ,conos,ceirc ,bene .a,nchc le se,grcre cose ,cLe,!laCentr.a1 !,z, e da,i ,documon.t.i i1nco1lllnut.altic•que.sIrt,a,ti,1·M.a~OnlJ):iignaZctLin. omemge chi:air,o ed i-ncO'll1t,mve,rt,lbik ohe: l. La .tiat,tioa,us,afa d.aJla oeintrnac dc,! 1puri~mo tcides.co non h.a·1]),rO•pr·ionulla a c'ile ,faure 00,11 Ia iconoezJo,neJr1..1:rxistica 1dc1r:naIt.u,r.arsi1de,!'i'a·i1vol,uzi.01rnc. E - sa è \,n co:ntlra,sbo eiv,i.d'c,ntce slr·id.cnte! 001I1J)eni1e,r.o Ic t"o•p,e,m,di ,\\'1.a Irx ,e ,pcirò, co!oiro ohe iJ,anirro;pIu,g,nan,onon hIanno 11cssun-0i,ri,1todi richiaima•rsi .aliMaesbro. 2. La ,Gdnt<mhe,bc.r,\inesedeliberò ,e ordinò il'az.ione ,probaibi:mcnte ,in se,gttiilo ad 1.s!igazio,nc ,ji. .. no;1 berl,incsi, to- :n'.mQuc scnz.a :,.:cL'la prcparazi,onc e q111a.n•L,-e0)porc,mc.,s'-p· ,cr :a buo11,1riuscita, 111arn:a,ya1,aos._o,'u!ami:::itccd l'•vi- <h::1,,cmc,n,Ie~Fcc,:, .::o·nt 0i1:t!a.r !'azio1:e, ;11 Ic1;1;ante,de,g;!.i 1;1 :r.1i che rnori,a.11.0 e cì1c ven:Y,an1,oi•n::.t'.·.:erati, :i11c!Ie q11a;1clc, essa srossa :i, c,·,1 ri.::0110,ciuto che: duzione, perchè nell'attentato la miccia '.,,1'1.io,nsetcss.a cr.t f:i,iiJi•~1. aèoperata non f11ilzionò. Egli diede in- J La Ccr,.r,alc ,111:J,:~ii:·,1 ~d i <;uni ecarico direttamente, di eseguirn assolutamente i due ordini nelt:i notte seguente. lo 111ain,i,i,cs,ta1i le mie ,p,reOCCl\P8ZiO'li in r:Il!;uardo .al deposita ciellc munizirmi e 'l'espii i 11:,arocol1io erne.rgican11cntc ,1 compatgno Ugo, IJ)eirchèpareva che que· sti cercasse soltanto un capro espiatorio per la precitata azione della centrale ... imI:,,:,~:iirincccntairono i,rotto!::- :tgtli ci:ier:1,i. mc.11,L;.roJWloro, li i•nf:«nDaro:I0 ,1,:11 i,ld,ur-li ,:\ld e Q~1u1 ;·11e,i ,loro ,pi,onri s,gan- ~hena,•,i,e cr,iminosa,mrn1t,ep,azzc,d1iL 4. Eimi13s::i1rdiella Ce,ntrai'.~ ,proaJ1ug1,arono r'1mpie,:,;o di qnc1?;,l..i:,tc.1;.,fm~zzi :ibbic·!ili e 1dCiploir.ati,che cer,ta poJ,izi(jttal!;,lia ll'-1 1P.l~'r[)Otcr ,POtal Iccus:Irc i so,·- yersi·vi. Em1' 00 ari Liei'!.a !-,1\:ssaccrtra!c vol~1v,G:o far di"trn·g~eirc da !a,vcrn c•n i.a oasa dc,g ,i stc.:::.s,ui 11-t1r,ai e sfrao.,:la,ri: !>otto I s,cuc maiccric « urt1 ventina dei c<~mr;•a·~.:,mI1igi !io,ri,, p(.'\r provocare del ie,rmclnto. 5. Co,'.:a !ll1e,nz.o't'IUe ·com i;'ir.ga11.nrJ i di'.r.ige•nfidi el pmi~mo Le.de.:,coir.,dussero gli ope,rai d,i di0,Ic,r e: loca!,ità a ~cundcrc i11.1:ci '.ta, rue1n1, Qu1cmcl,noornv·era a1e-mmcno u110. '.,rmnam:issimapossib~'.ilà J; v~ncerc, q11ai1Hlola s.chi.acciante ma~gio- ;i:1'.1,AdIri l,a,vie,r,a;to'.f:.1i 011v<feva ~a;ierre ,di simile ioi,Ca. Ca,1:0 Ria,dc~k i11una lctrnra de.i 6 dic21mbre, Ql. s. idiir!eH.a,.a cinque st:ci com1pa,s:ini i,da,\jl di Be:ri:ùno- !1~tte,rache fu ,pci .:-1ubbVicata,òa!ia « F,ncidieii,, - s.criy,e I:a a[1,1rio:«Ci,roa lie ri,•el.az.:oni .dei « Vorwiarlc;,, n{))n ho nulla di P.lQJCWdOa ., :. M.i so.no C0;11,si1gil.i.acfoto.;1 <:CJilliJ½l· ~ii ,o,,p,;:irt,ei! <tnt-tisono dieJl'opi1nio,11c~he v~ c~1po.sci on Ila mr'a ultima ,lettera: :ot- ,.a ~obclaL2id.i nutito il Pair,hto; 015s1u,nzio1n·ci11s1'dtiJdOIde1la .pe~pcmsalMità per '.':az,:,011dci m:airno, ,ba1cLarn,d1-0e non si ripetano d(:;lle sciocchezze; m:t ,lotta:on 011,estinon IPO...<:..Sono veJ1:ira1bioan.d0tn,ati ». A•vc~,e,caqiitio: R.a!deck IC,().)1,si,des,cr.ìalt'a. n- .tio u:1a « sciocclie,zz.a1,, 11 « Pu1Lsch,, di m:iIrzc1,·:,!le .qsfo la veri.a ,a cen!i1..,a~ia•di or.ed;: C,a)Vortroari e ,ne ,foce mam,d.airein . • :·,a. un OlJU.'lllleo,a-oinl()orma:gg,io•re. I liav,arator.i ùet::!,es,ohi1i 11v-ecc1P-e.nsa11,ohe sia :P.Clr -lo memo u11,aocl!,~,ag,r,aivjissimae pe.r e,v,itar,e ch•e si ,ripeta, Jcll1,ch,qeueHi di ,e _,i c11e, a!L!mnrt,i d-a:'.tlem'.rr.alb0ila•mi promesse e ,d,ai1!rin~u.aig,g.fio1sfonesceJ1te avevia,no,avuta iiiduoia .cfellPartrt.o ,co- ,1,u,rsta, .ora ,g,!i vd 1 gooo Oe.s{Pa!Tie. L'ASINO ed U CUORE illustrati a colori si vendono a Zurigo, presso il Ristorante Cooperativo, Mllitarstr. 36 e a Oerlikon, presso il cOmpag,noPoli. Ilproblema femminile iMentre il ,preg,iupjzio pa,triottioo ,pre10imina ira le ,oome borghesi, e i P:retl ramno un .l<aNJOro~ni-enso tra le donne del popolo, a me sembr,a che i sociaili- -sh iaociano ben Poca cosa ,per ooltivare il sentimen'to politico del se~s;ogenti:e. :Lasciamo .and.ar,e le dorme cosi dette bo1°g,hesi,mOiJ;ilie figlie dei pa,t.riotti al liOO ,per cento; •Q'llestesono <lestinate a seg•uir,el,a loro stnaida. M.i 1}reoccupo invece de-Ji!cd: oll.n.e IJ)roleta.rie e co1111a-- di.ne. Tna queste -I' OIJ)Cra,del prete non c~sa Iun mame,nto. Ad e<S.SC •iJJYreteparla del timor di <lio, •de'.-!i'rni,e.rno e .del pa,raid~so,•ma<11Jtienveivo il senti;me11to r,el~gioso ,e no.n ,le aibba,n,dona neanohe un moment-0 ,a: sè stesse. Temen•do pe,rò che l' a s; tenza rnligi.osa,·non siraSll'fficie•n.tepor ,t.enerdea,vvinte a•Uachie.s-a, ì 1preti hanno ,costituito in ogni ltw,go idei circoli femmi.nili cwe, .oon tratteni,men,ti, fest,e, cor.ferenzc, eicc., ooltiv,a,no '.'amore ,della dom1a ve-rso t.!J.'Ltociò ohe s,a d: mistico e arcano. 1[ socia.listi ,de.vona ,incominciare La loro ope-.r.a:dobibiamo co,mibattere l•I iclericailismo Ln ,quanto esso i;mpe<l:sce lo svi'1u)l)pOdel Jibe.ro penisiero, e smorza quello ~.Lrito inncvaitore che de:ermina il UHog:rcsso civie del monido, iBis.ogn:ad1e i so.cia,li<Stsi .alJ)pianodare tiutt-0 il g)u,st-0,v,aJore.a,lJagr,anIde, alila immensa im;ioJ11a-nz.ache ha la don, na nel!' .aihtale sooietà. ;E' dessia ,ahe nel'.a f,a,m;,g!iaistriuisce i fig,li, cJ1e i11ise,gnaiaidamaire La Te,!i,gio~ ne, ila, IJ)atria, ·OIDIJ)ura,ed ,amaire la classe dei miser,i, degli s-ìm,:ita.tie idare al essi u.r..aistruzione più raziona,!e sn tutti i IJ).r•oblemisociali. N1essu11,0a1'rive,rà se n,on doaJoun ·lungo 1.a,v,oro di ,caute -peneIt.Trazioni a sradic.a,re cla'.·lamente di tm •uomo i 1Pregru- <lizi acquisii-i da •un ins,egrnamento •re.lig-ioso o p.a.tricttico. O.ce-0rre incomincia.re dallia rtenc,raetà ad ~cLuoa.rei,n imanic.r,a,di'\rers.ai rr,i;g.U idei iPTOilctariato. 1Miaquesto la.l\roro non ,può esser-e compiuto diaJ ,p.aid-r,el.::,grli è f,in 1,rOiPìPO O'CIOupatonel l,a1Voro,neiUa o,fiic-ina, nei .aampi, E' la matclre che 1p,uòj,nwartire quesia nu0i\'a educazione, è dcssa che vJve :a vita, -conti,nuiacli ~utt,i i m10111e,n,otioi fig:li. 1\fa se la madre ,è cattolic,a, come può edncan-c ~ fig,li di,•,er•samente <li •come es- _a senlte intimamente la ,sua oomvinzion.e su,i problc1111rieligiosi e socia1li ? !Ecco i,! g,r.aIve iJlrOlblema. Occorre eduec1Jrc,prima la ,do.nn,a. ,Ma per e,ducaria occorrono uomini fort,i ohe oa1ppiél!nores!stere a tu,tt,e !,e puerili scntimenta:ità tde!la ,donna, ,ln·comi.nci:ire ne,i 1di"Jer i centri .a cosiih1,irc dei ;;nur~pj ifemrrninili sociailisti e de'.ilc Sezicn.i, 01vc ,sia pc,ssibiJ.e: ecco il 1prL111•d0ove.re. U11,avolta; in,q,uadraIte,le donne, dirò così :Più anddc, in ,càirwli fomminili so- •cLalisii, I' on:,e,r.adilvellita poi re.lati1Va, mente faci'e. li:uti'.e dire ora tiutn r impo,rktnz.a di questi c:rcoli. \fon appena e S';i. ireq,uc,nta i ,ci,rcoli La voce del giovani Come i sonco nvint al socJalis.mo A 17 anni qt1,ando, con un IJ)O, di voLr,ntà e di ragionamento, po:ei pesaire il valore di tutte le sofist~cazioni pa· rr:orr::i,,d.c e potei .con\ incerrmi dell' .1.- <;tru.sità i1,:eressata cl.i tutte le iùppiohe che con C'.{::i cura e senza parstmon.ia .si i:l,nd,a va :nicttandomi neU' .ambiente ,t11do:1te co-, 11cl qrua·lc vi,vevo, mi s,pog!iaj di ,quel'a sul])er;ii.ciajjtà « ben.r,,en- ,.antc » che mi si •eira a ,viva forz.a ind.os$aLa. e mi cornvir.si al .socialismo . Ma\gi-a;do le :J}iùbasse ingiur.ie, (.e più vi'.i co::pe che gi!i si aiddossaivano, specialmente J1e-;1pe11-:odboellico, compresi ii.na1me;1tc ia san,:ità ,cli questo ideal-c, .e la mia aJi1ima, ·bramosa <li libertà v,eira cd 1M1;,versalc,s;::rezz.a,nte,di tutte le i-n::qu\rà ed ,i/11.grustizie,c01nwesi che il soci.a,li.smo soutant,o l)Ote-v.a rea'..izz.:ire i miei sog,ni; e mi misi a leggere g;iorna,!i isovver-si,,·i, e cominciai a freq.uenta:rc amb:·en:ii opera.i.,. 1wima timoroso, Qu.asi sul viso mi si leggesse il ta,rdo conve,rl:men'.,o, ,poj 1Vie,ppiù incoraggiato ,da•!.la,bc1n.tàid.egli •umili, dal'.c sacr-0- .<;.anteverità de,Lle-dottrine, E, come un IPUZllO di neve, precwpit.arido cali' ai lo •di .un 11110TL'tVea, sempre più in:g;ro5SaindosiSLllO ,a idiv·en::a.rrevalanga terribile .e dist~ug:gitrice, cosi le mie m10ve Gdee ,(ancO'r .rud-imenta'i ed incerte) ,che .tanti sfo,rzi ena.no costate .ti mio rargionamemo anco,r nOlll chiaro, oer l'ambiente idal 1q·ualeLe a,vevo de- ,;lotte e per ile co.ntradclizLoTiii clte quotiid.ia·namente inc-0.ntir,a,va,no, ~i inrobustirono, si consO'!idairono, sino a di1Venta-re incrnlla,bili e pa:r,redi me stesso. .Jonifi.nel,a! gue:r.ra, cOill' ,e(oqnenz:a dei s,u,oi tragici insegnamenti, e '.' evLd'ente dimostra.zione ,dei ,più rbassi egoismi, alJ.orchè ban.CÌlie,ri d' O•g,ni nazionalità si emularono neHa .Conferenza cli Ve.rsailles, ove si fclnmdaroino i postulati della pace ch•e doven ,tìare -la li'be.rtà ag'.i ,qp;pr.essi,il diritto ai ,JJ,O,poliI,' ind~pen- <le.nza alle piccoie nazioni ,e clii più ne ha più ne metrn,.. de-cilsela mia ,co.nver~ sione. E fu convers.ionc sincera, leale, della quale .sono -sempre più soci'C!.isfatto! Sì, IPCir•ch,ède~le iillg;i,ustizie, degli egoismi personali, che La socie,tà attuale più o meno nasco.st.a:mer.te,u>ermette, !eg.a!lizza e molte ;volte ,stilll1ola, .s0in-0stomacato. So!o ne.!La società sociaìista ho fiducia e speranza; salo ne-1:eteorie mar - xistt:: 1p.raticizz.atc ve,do r 'l.!Jguaglianz.a Yera, e ,Pe, quest,o sono 1p,rOiJ)e:1saoJl\1S.Q dj wtri i mez.z.ipel suo ,ragg,iun,gimeinto. Qua.ndo le ;frontiere sa ra I1no abbattiLtc, e la r,c•sira patiria sarà irl 11110:ndo mtero, ncn ci saranno 1più irwndie fatali e sar.gui.nose lra le diivers.::!J1azi-0ni,non ci s.aranno ,più concorrenze commetrciai'.i da c,pw:-mer,e, d,az~ e ,dogane da ,pag:1re. cdi e yen,dette <la istillaTe nelle ge-ner,:iz:o.ni iutnre, guerre iratrici'de ,e sel,·.a~ge d,a eifrrettuaTe! Sc!o quanci•o il lavoro sarà equa.me!.lte idistr:,bui:o a tutti, nc:.J'intc,ress.e .di tu.:ti. da duro ;do:vere da compiere, si rr1oicr111erà in diritto . .al qua:e ognuno <li r:oi si sentirà attratto; sclo colla soc;a!izz.azi,c.ae,dei mezzi idi produziCs,e si anniente.ià r cgoisll1lo in1divi·duali.stico, il parassiti,smo luaroso, s.i aboliranno gli intern1etd'ari e ·tutti quei. pod1i d1e sciala,cquano e1doziano .a!l,e s111a;ledej più cihc s· aliatica::o, ~otrrono e ,gemono nelo!a m~seria. 3olo ap,;)licando le ,teorie socialist~, tutti saran1 110i.n g,raido cli tudiarc e, a ,clLificrellZ:a,del J)resente regime nel quafo 1!0 studio è •t1nioa ,pr.oprietà 'dei iriochi, lcgiger.e (av,emlCl011lea vocazione) sul libro ,det,La scie;iz.a e 1della natura, seg,nando e.o i un •progre so nelle arti, neHe in•du irie, nc!la :vita! Solo ,ocl',a ,pien,a rea;izzazione del socialismo, saranno realizzaibi,ii .anohc tut:c q.ue!k .ma•simc sublimi d; bo!T1tà e di g:ustizia ohe I.a. neligione si a,c, C()(lllenta unicame.nte ,di far re.cita.re con de1Vozione. sa>l\·o poi .a,d infra.n,gerle al- :a ,prima p.aTv,enza<di neccs ilà. A!lor~t oitant•o ,la 1e,gge s,arà uguale per tutti; al!or.a. so!,tanto il mott.o « non ucci•clere,, ah.e la Ch,ic,s.at:into gesuiticament :! c' inseg;n,a, sarà ,cosa pr,a noa ! Col socia!i,s,1110q.ua.11.doo,g,n,uno « iarà,, ed «avrà,, c,qu.a,mcntc e ,g;ustamenle; ([Ll!an,doi miseori elci;' og,gi non avran,10 più d.a 1invidiare ,chi, senza faboa, gode e dis;)rezza; quan Ido !e fronticne .a.bbattwrc avr.'.lJilrlo cJ1iarito la fals.a, i.dealità ode!,lapatri.a, non, ai sia:r.an,11Ip1iù0 irreden- ,t,ismi ,da so.ddtsfare e guerre da ei'Jfettua(c. Col socia•lismo. e solo oon esso, si viv,rà in u11a vita cl' uguali, di giusti. No111)iù galere, non 'J)iù cseroiti ,non ,più can-1oui'. La vitd passcià fra,~ernJ, rnent(; e be.ar:1·111ente r.a il ·:a,v,oro e fa, more, o~an11:rncio :1~ socia,lismo c-he ci ha saputo ridare !e ;0,rndiamenta·lircgO'le che :-:\: uomini 11ri1;1i!1\·iavev.a.no e cltC: '.'e:,csité'; cli pochi e-i a\"ev,a tolto. si S,C!Utcatlr,at,ta a ques.!Ocentrr,o,di lj)rO- ' 1J)aga·111edad, ata d,iscu sione, idial,leconferenze, d.all,a Ilcthura dJ nostri op,uscoli Fcco perchè mi , on convinto aì socia, lismo. cKI ceco pcrchl! ,le doN,rin,e .maTxistc hanno a,•,tutola faIc0Hà di farmi :,a. scia re la. stra(da crr.ata ,del c.onv,enziona1i~111b0orghese. e g;ornali, acqn:stcrà quel'..a.,coHura politi a -che le pe'lìmcttcrà ,cli· infonders nelle giovani menti ,de,ifi,g!i quel,1,aeducazior.c elle ,mcgl.\o corri ponde alle ne- L. LEONI. cessH~t 1dcHa c:a e laivoraitrioc. ~ .. rn.ENE BlETER. teuoe..tle'nneBdlerle 1.a,ur110t1 "

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