Almanacco socialista per l'anno 1880

LA LIBERTÀ, 87· Chi dunque vorrà ammettere que::;ta libertà del feto'? Se non vi fosse una società pronta per rice- ·vere, curare, salvare, nutrirè, allevare, istruire, proteggere questo fanciullo che nasce, pensate che egli avrebbe alcune ore di vita'? No; non è vero'? È la società che lo saìva dalle forze distruttive della natura. La società, lo mostreremo subit_opiù chiaramente , è una condizione essenziale della libertà. Ecco ora venire g·li ipocriti, gli ipocriti della monarchia parlamentare co' loro fratelli e amioi gli ipocriti della repubblica costituz1onale e borg·hese. Ascoltate la loro enfasi: « La libertà è il diritto di fare tutto quello che non è proibito ... dalle-legg·i e dai regolamenti.. .. » ~ La libertà degli uni ha per limite la libertà degli altri. » - « Non bisogna far degenerare la libertà in licenza, ecc., ecc. » Quei messeri hanno sempre la parola libertà sulle labbra, e sotto il loro regime , non esiste che la loro libertà. Invece di esser libero, il proletario si dilomba, intisichisce, muore, si suicida, o se si ribella lo si uccide; il borghese, al contrario, ha tutte le libertà; ozia, va, viene, mangia, dorme , arrotondeggia ad un tempo la borsa ed il ventre. Per questi la libertà intiera fino allo sfruttamento, all'omicidio; per quello la libertà ristretta, libertà ristretta fino alla miseria, libertà ristretta fino alla morte! Ha ben ragione il detto popolare; e di quanto il suo grossolano buon senso sorpassa gli aforismi studiati dei filosofi e la fraseologia legale degli avvocati: A che pa1·la1·e di libe1'tà?La pote1·tà è la sckia- 'Citù ! Sì, noi ridiamo della libertà del filosofo, la quale si realizza nella prigione e nella cicuta; noi non vog·liamo saperne della libertà di Rousseau i siamo b t ca GinoBanco

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