Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1920

- 595 Sovra Il tt10 strazio t serpentelli Immondi sorridevano, ahimè, tut.tl i secnnrl,i. Ol'i. Liii e Lulù. 9. - ANAORAMilfA, a Maduma B11'/e, fi!J, J.llì e Lulù, due care bricconcelle, potevan dirsi, come noi, sorelle: entrambe 1·icc!ie sì di golosia, mai sazie d'ogni nuova lec<'ornia. Un dì nella bottega d'un' amic·a, ********"'*** di dolci e fii ciambelle, sostaron per la lor pa~sione antica tanto per as'a~gi><r le cnramelle. Ma dopo il e1olce ,•ipn r amaro, ahimè! E dopo essersi bene ************ d'ogni sorta di tort.e e di stiacriate, avvenne .... come un giorno a te ed a m", Costrette a casa da un· dolor mo'esto, per discrezione non vi dico il resto. Ma certo, come noi, Liiì e Lulù quella lezion non lscordaron più. Sillloi,ett e. Ai reduci studenti. 10. - lNCASTr.o. Rivolgo qnesti due a voi, stmlen'i. a voi, o cari, che ac,.01•rpste a ~chie1·i>. l'fote1· lasciando, d'entnsi:t,mo at·denti, ad arruolarvi rntto le bandi~re. A quei che• non tomal'ono sia gloria e onore a voi, fattori di vittoria! Per la vittoria che or abb:amo avut;t ben gius•o fu manifestar tripu<tio; maorchel'un d'It.alia èalfin,ompint,a, riprender giova l'interrotto studio. E della 'patria nei nuovi confini sarete tra i migl:ori cittadini. . C,llo E. Et·linge,·, }l, - INCASTRO, L'altro ngosto a lati andai ma in I• t ,Je C<'1' trovai tale un caldo che laggiù in estate non vo più. Nri/.'clra. La&rime fueaci. 12. - ANAGRA:I.DIA. Del xxxxxxx li>ggevo una trag('dia, quando appressarsi vidi alla mia sedia la cuora, che di pianto.s!.·vea bagn11to il volto. • Lena, avete v or taglialo xxxxxxx e il la.grimare :è naturale,.. • Ah, mio signor, qui fosse tutto il male I Ma gli è che col ,·oltello, per !sbaglio, ni>l xxxxxxx ml sono fotto 1111 tag'io -· • Vediamo un po': legger,, è la ferita; In pochi giorni g à. sarà guarii a. Un'altra volta abbiate maggior onra "' J dopo ciò ripre~i la lettu1 a. C,llo E, Ettling,r. '.l l: r o t 13. ; SCIARADA, • Uccelltn beli' uco<'llino, puoi lasclnr il tuo [primi1>1·0!'" • Oh seronilo ! non rie~<'O,te lo dico per <bV• [vero; fo si un de' miei fratelli, per esempio, un [grosso intero, mi ,·edrcsti sulle sponde del n\ar Bianco o ~del mar Nero "' • ~·tella Alpi""• U. - SCIARADA, Frn un drillo e un cieco, nel pianto e 11el [lutto, dei ('ampi <'0l 81gnor parte ngni frntto. Viva I' Italia. 15. - LonoGnu·,,. Lt'a11rl1·0. J1 xxxxxxxxxx fatto in campidoglio di vin<'ere o morire per la Patria l' abbian tenuto e altin xxxxxxxx dallo straniero e tlltta l' xxxx Italia non fu uno xxxxxxx far <'odes1a gnerra <'0ntro l'Austria che di1· ~i pnò sorella ddla truce xxxxxxxx. Oh qwmte stragi qnauti massacri e quanti traclimP.nti ! Anehe inermi c·ttà. fnrou xxxxxxxxx di quei barbari popoli e naviglt con numerosi e pov<'ri emigranti. Ci volevan:i incntcre xxxxxxxx E xxxxxxxxxx pfli senza pietà.. , l\fa yenne il dì della vit' ori a xxxx:xx. Uh 11011p;ù xxxxxxxx per le xxxx non più trincee, nè galle1·ie o xxxx. Come furia di x'kxx o di xxxxxxx l'esercito s· avventa sul nemico E non gli da più tregua infin che ottiene il più comple:o suo xxxxxxxxxxxxxx. Or sulle tol'l'i di Trieste e Trento e de:le navi Austriache sugli xxxxxx sventola Il trico'or. Vi\•a l'Italia! G ifonè, 16. - INCASTRO. Bella o brutta che 'ia concreta il tuo pensiero: prima era fantasia adesso è nn fatto ,ero. Bella o brutta che sin, la segue il passeggero. O Yada :ill' osteria, oppure al cimitero .... l>lcon che bella sia: sarà., ma è un fatto vere che su d,~I Cielo av\'ia sovente al cimitero. Emff, 17. - Cambio di tenere. Ciascuno tie"e ca•·o C'Ome un fedele amico non (•osta gran denaro ma gran placne clà. E mille e mille volte quel piacer si rinnova: lo sà ciascuno a pro,-.

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