Almanacco italiano: piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1914

• I 2 Riforma Gregoriana. '. L'anno civile i-nt.rodotto da Giulio Cesare era di 365 giorni e un quarto; e poichè l'anno tropico era. veramente di 365 giorni, oh, 48', 46'', così quella differenza, lieve in principio, accumulandosi con l'andare degli anni, tprbò l'accordo fra i mesi e le stag:on.i, indispensabile a tutti gli usi civili del calendario. Il pbntefice Gregorio XIII stabilì di porre rimedio all'inconveniente, e udito il parere di molti astronomi, su proposta di Antonio Lilio, decise nel 1582: 1 ° che per rimettere al primitivo posto l'equinozio di primavera, che con tutto il calendario avanzava allora di 10 giorni, si. sottraessero dall'anno che correva, i dieci giorni di anticipazione, p~ssando dal 4 ottobre al 15 del mese stesso (fu scelto quel periodo percbè non-vi cadevano feste solenni); 2° che per prevenire ogni futura arterazione, p9ichè il calendario giuliano portava ogni q1,1attrocento anni un'anticipazione di circa 3 giorni, si stabilisse che gli anni cente1;rn.1·io,vvero gli ultimi di ogni seéolo, fossero comufri invece che bisestili, ad eccezione del qtfarto centenario (ossia degli anni divisibili per 400) che restavano bisestili. Quindi gli anni 1600 e 2000 sono bisestili; 1700, 1800, 1900 furono comuni. Questa riforma lascia futtavia una lieve differenza, che peraltro non arriva a formare un giorno intiero se non dopo 4000 ann( · Il calendario gregoriano, pubblicato con boìla pontificia del 24 febbraio 1582, fu adottato subito in Italia, in Spagna e in Portogallo, nell'anno .medesimo in Francia e nei Paesi Bassi, più tardi in Ungheria, in Polonia, ,, in Germania, in Svizzera, in Inghilterra; ed ora non restano che la Russia, la Grecia, l'Armenia e qualche altra nn.zione cristiana l'i~ Oriente, che seguano tuttora il calendario giuliano. · Computo ecclesiastieo. Si dà ques.to nome ai calcoli che .servono a fissare il' calendm·io ecclesiastico, e agli elementi sui quali i calcoli stessi riposano. Il calendario ecclesiastico è regolato tutto sulla Pasqua di Resurrezione, che è la maggior festa della cristianità, e che secondo le decisioni della Chi es~ (1) deve esse1·e .celebrata la prima· domenica dopo il primo plenilunio di primavera,. ossia dopo il plenilunio che cade il 21 marzo o immediatamente appresso: quindi non può venire prima del 22 marzo . (perchè se il plenilunio cade in domenica, la solennità è rimandata alla domenica appresso), nè più tardi del 25 aprile. Elementid~I computoecclesiastico. numero qualunque compreso fra l' 1 e il 29, più ùn asterisco * che sta in luogo dello zero o del 30. L'epatta si segna in numeri romani. Siccome ogni ·anno, compiute 12 lunazioni, avanzano 11 giorni, così l'epatta di un anno equivale a quella dell'anno precedente più 11 giorni, salve alcune correzioni delle quali non è il caso di discorrere. La ind-iz1one è· un periodo cronologico di 15 anni, che-non ha alcun rapporto col corso degli astri. I cronologisti assegnano all'anno 1 4:ell'era volgare la indizione 4. La lette1·r.tdomenicale è quella che indica· nel calendario perpetuo gregoriano le domeniche. In questo calendario tutti i giorni del1' anno, dal 1° gennaio in poi, sono distinti con una lettera dell'alfabeto, dall' A alla G Il ciclo solare è un periodo di anni 28, che per ordine, e ricominciando sempre da ca,po: riconduce a corrispondere nello stesso modo · in tal modo se la lettera domenicale di un i giorni della settimana con i giorni del mese. anno è B, vuol dire che tutti i giorni segnati Non si sa da chi sia stato inventato nè quando: con B sono domeniche; in altri termini che al primo anno dell'era volgare si assegna ·n essendo. domenica il secondo giorno dell'anno, numero 9 in questo ciclo. ' l'anno comincia di sabato. Il ciclo solare è Il ciclo lunare è un periodo di anni 19, il il periodo dopo il quale le lettere domeniquaie, secondo l'astronomo greco Metone, cor- cali si ripetono con lo stesso ordine. Gli anni risponde esattamente a 235 lunazioni: di guisa bisestili h~nno due lettere domenicali, una che allo spirare del ciclo, le fasi della Luna per Gennaio e Febbraio, l'altra per gli altri _ ricominciayano precisamente agli stessi giorni dieci mesi. Ogni anno la lettera domentcale dell'anno. ·11 numero che ogni anno ha nel è la lettera precedente a quella dell'anno ciclo, si chiama numero d'oro. Il primo anno passato: s~lvo per gli anni dopo ai bisestili, avanti l'era volgare porta il num~ro uno nei quali' si salta una lettera. come numero d'oro. Ba lette1·a del martirologfo è un elemento . L'epatta, immaginata da Luigi Lilio nel puramente ecclesiastico. Nel Martirologio, 1682, non è altro che l'età della Luna al prima delle vite dei santi di ogni giorno, è _ primo gennaio, cioè il numero dei giorni iscritta una sel'.ie di 30 lettere, fra le quali passati dei~a lunazione in corso; e sircome ve n'è una che corrisponde all'anno in corso: la lunazione, nel computo ecclesiastico, si essa .serve per tutto l'anno ad annunziare, considera 'di 30 giorni (29 giorni e una fra- avanti la lettura in coro del Martirologio, zione del 30°), così l'epatta può essere un qual è il· 'giorno corrente della Luna, e ciò (1) È cosa detta e ripetuta in molti libri che la regola della Pasqua f'n decretata dal Concilio di Nicea,, ten-uto neff anno 325; mà tale aff'f\rmazione non è esatta. per mezzo di numeri scritti sotto alle lettere, e che variano secondo i giorni; e perciò in un giorno qualunque l'età della Luna è indicata dal, numero che sta sotto -alla lettera dell'anno vin corso. BibliotecaGino Bianc_o

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