Acpol notizie - Anno II - n. 8 - Giugno 1970

lotta della maggioranza degli uomini Una strada coerente con molti ideali politici che abbiamo in comune; una strada coerente con gli interessi globali con cui ci identifichiamo e che sono comuni: la condizione òperaia, la condizione contadina, la condizione urbana, in generale la condizione di sfruttamento dei lavoratori. Occorre una strada coerente, una strada credibile da milioni di lavoratori (anche lavoratori cattolici, la cui irruzione nella lotta politica per il superamento del sistema avrà imponderabili conseguenze), una strada politicamente efficace per una "strategia del cambiamento". UN PRIMO PASSOPER l.!'UNIT A' POLITICA DEI LAVORATORI . . Tale movfmento non potrà rappresentare che un primo passo nel quadro più ampio di una ricomposizione politica della sinistra nel nostro Paese. Ma è necessario fin d'ora trovare uno sbocco coerente, a livello politico, per molti che hanno sempre combattuto al livello culturale, sociale e sindacale per il cambiamento dell'attuale sistema. E' necessario offrire un momento nuovo di coagulo per quelle forze laiche, di matrice cattolica e socialista, che come dicevamo nel documento costitutivo dell' ACPOL, si differenziano da quelle "componenti che basano la loro iniziativa ideale e politica su una integraizion~ nell'attuale sistema economico - sociale" e sì "identificano neIla critica aIl' organizzazione capitalista della società". Come opportunamente veniva detto nel settembre 1969 aI Convegno di Milano "esistono dentro e fuori dei partiti, di tutti i partiti, le forze morali, intellettuali, politiche interessate alla prospettiva di una società socialista ove la democrazia abbia la sola reale garanzia che è il pluralismo politico". Sotto questo profilo "è - quindi - indispensabile che una sinistra non comunista sia sufficientemente forte perchè fil confronto - pur nella auspicata· azione unitaria - e la capacità di influenzare i comportamenti del P.C.I. non divengano illusori". Collocandosi nella sinistra come momento indispensabile per una riaggregazione della sinistra nel suo complesso e come forza che si definisce di sinistra per aver fatto una chiara e pregiudiziale scelta di classe, questa organizzazione dovrà dunque aprire in positivo un più generale processo di cr~scita politica del movimento operaio, attraverso un confronto aperto, dialettico còn le altrè forze su obiettivi contenuti e metodi di una strategia alternativa. _Ciònella previsione che una unità organica della sinistra è, oggi, un obiettivo di lungo periodo, risultato comunque e non premessa di tale processo, e che la ricerca dell'unità, Bi oioteca Gino Bianco per essere veramente incisiva, deve avvenire nella piena autonomia ·di tutti e attraverso un processo di superamento di ogni egemonia precostituita. PER UNA NUOVA SOCIETA' DEL LAVORO Una strategia unitaria e alternativa delle sinistre deve passare attraverso un ampio confronto - che sia il portato di forze reali e di una corretta collocazione di. classe - rispetto ai grandi temi dell'internazionalismo -e della autonomia politica del movimento operaio italiano da ogni centro esterno decisionale rispetto ad ogni modello precostituito di società, tanto più se maturato in tempi e condizioni storiche del tutto differenti dalle nostre; rispetto ai prohlemi di fondo di una nuova società del lavoro che tenda al superamento delle attuali strutture di potere, le quali consentono ad una ristretta "élite" economica, fi-. nanziaria e politica, in grado di manipolare il consenso, di~ decidere del destino di tutti; rispetto ai problemi attuali, di fronte a cui da anni si trova la nostra società, senza che le attuali forze politiche e di governo si siano mostrate in grado di prospettare ed avviare valide soluzioni e di fronte a cui tutto il movimento operaio, al livello sindacale, sociale e politico, si trova impegnato in un duro confronto. Data la situazione economica del nostro Paese, ci troviamo di fronte ad uno sviluppo della società che risponde alle sollecitazioni determinanti ed anche contraddittorie dei diversi settori ed interessi capi- 'lalisti, rispetto a cui le forze politiche di governo giocano un ruolo politico subalterno. Ne consegue la impossibilità di fatto di ogni processo che abbia la pretesa di "razionalizzare" il sistema e la impossibilità per l'azione pubblica di attuare qualsiasi programmazione nazionale, con il risultato· di un sacrificio sistematico dei bisogni pubblici e degli interessi generali a favore del massimo profitto privato. Inoltre tale sviluppo favorisce anche la creazione e lo sfruttamento di posizioni di .rendita: la rendita fondiaria nella agricoltura e ancor più la rendita urbana trasformano infatti la scarsità di aree utilizzabili in strumento per trasferire reddito dai lavoratori ai proprietari, dalle comunità locali ai patrimoni privati. Ne derivano - tra le altre - evidenti e gravi contraddizioni che riguardano l'occupazione (insufficiente creazione di nuovi posti di lavoro e continuità dell'emigrazione), la d i,tribuzione del reddito e della ricchezza (aggravante dalla regressività di fatto del sistema tributario e daIla inadeguatezza della sicurezza sociale), la struttura dei consumi (carenza dei servizi sociali a disposiz•ione di tutti), la dipendelilza dall'estero (crescente integrazione della nostra economia nel contesto internazionale, crescente dipen-

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