Care e cari,
abbiamo bisogno del vostro aiuto.
Come molti di voi già sanno, il 31 dicembre 2020 è terminato il ciclo di vita di Flash Player, il programma che per diversi anni abbiamo utilizzato per lo sfogliamento online dei fascicoli. Da qualche tempo siamo passati allo standard Html5, ma una parte cospicua delle riviste in rete è ancora in Flash e man mano che i browser verranno aggiornati non sarà più consultabile.
Ad oggi l'emeroteca digitale conta circa 150.000 pagine sfogliabili.
Già da qualche mese stiamo lavorando alacremente per rendere l'intera emeroteca digitale di nuovo consultabile, ma per accorciare i tempi e ridurre al minimo il disagio creato ai nostri lettori, oltre a moltiplicare le forze, dobbiamo ricorrere all'acquisto di nuovo software.
Per realizzare l'impresa ci servono complessivamente 3000 euro.
Per contribuire potete:
fare un bonifico:
-c/c intestato a Fondazione Alfred Lewin
IBAN IT 68 C 03069 09606 10000 0130 502
BIC BCITITMM (Intesa Sanpaolo)
-procedere con Paypal e/o carta di credito tramite il pulsante:
Qualsiasi contributo sarà per noi prezioso.
(Grazie alla "dichiarazione di interesse culturale dei fondi Andrea Caffi, Nicola Chiaromonte, emeroteca della Biblioteca Gino Bianco di Forlì", le erogazioni liberali alla Fondazione Alfred Lewin possono essere dedotte dal reddito complessivo, in sede di dichiarazione dei redditi).
Grazie a tutti
È nata l’Associazione Amici di Nicola Chiaromonte
Comitato promotore: Alfonso Berardinelli, Adriana Montini Bianco, Catherine Camus, Roselyne Chenu, Marta Herling, Goffredo Fofi, Wojciech Karpinski, Adam Michnik, Massimo Teodori, Michael Walzer
Nicola Chiaromonte (Rapolla 1905 - Roma 1972) è stato uno dei più originali pensatori antitotalitari espressi dalla cultura italiana. Libertario e cosmopolita, militante antifascista e combattente della guerra di Spagna, i suoi saggi, per lucidità d’analisi, profondità di pensiero, chiarezza di stile, hanno dimostrato una straordinaria capacità di resistenza al trascorrere del tempo. Apprezzata a livello internazionale, la sua opera è stata però fino a tempi recenti perlopiù ignorata in Italia.
Tutti i numeri, dal 1956 al 1968, della rivista che Nicola Chiaromonte diresse insieme a Ignazio Silone; genuinamente antitotalitaria, Tempo presente fu un luogo di "informazione e discussione”, in libertà e autonomia.
"Il titolo di questa rivista annuncia abbastanza chiaramente il proposito di considerare problematico e degno di particolare attenzione ciò che sta accadendo, oggi, agli individui e alle comunità: il tempo presente, ossia la forma che prende giorno per giorno il mondo in cui viviamo. In che consista il presente non è facile dire, visto che, per l'appunto, esso consiste di mutamenti e d'imprevisto. Ma la nostra presenza al mondo e agli altri è un fatto certo, come è certo il fatto che non durerà. Finché siamo al mondo, sapere in che mondo viviamo ci importa; e quel che sappiamo della nostra situazione lo sappiamo comunicando con gli altri e cercando che gli altri ci comunichino ciò che sanno: le notizie che a loro giungono del mondo e della comune condizione. La differenza fra una vita autentica e una fittizia dipende dalla schiettezza della comunicazione che riusciamo a stabilire: questa dunque importa molto, e importa molto che non sia intorbidata da preoccupazioni secondarie e da pregiudizi locali. Tempo presente vuol essere anzitutto un mezzo di comunicazione a servizio di tale schiettezza, contribuire a che si formi fra noi un'immagine vera del mondo in cui viviamo.
La nostra vuol essere una rivista internazionale. Con questo intendiamo un'impresa culturale fondata sulla constatazione che il mondo d'oggi non ha più confini. Questo non perché quelli politici e etnici siano aboliti, ma perché sono incerti e problematici i confini del nostro mondo morale; incerte le norme del comportamento individuale; incerti il significato e i limiti dell’azione politica quale oggi la si pratica o la si propugna; incerto soprattutto il valore delle idee e ideologie correnti. Tale incertezza non è motivo di scetticismo. È semplicemente il fatto fondamentale del nostro tempo, indubitabile, essenzialmente presente e sentito dovunque. Provinciale è oggi chiunque, di fronte a questo fatto, si rinchiude nella sua provincia nazionale, ideologica, culturale o religiosa. A costui, quando la sua fede non sia malafede, non domanderemo di abiurare ma, più modestamente, e per cominciare, di rendersi conto di tutto ciò che, nel mondo, rimane fuori dai confini della sua provincia geografica o morale. Ci opporremo al provincialismo, nostro e altrui, come a una forma d'incoscienza". ...
Grazie alla collaborazione della Fondazione Anna Kuliscioff si è potuto digitalizzare e mettere in rete:
Almanacco enciclopedico del "Popolo d’Italia”, Giustizia e Libertà, Il Quarto Stato, Quaderni di Giustizia e Libertà, Utopia.
L’emeroteca digitale della Biblioteca Gino Bianco si avvale della preziosa collaborazione di:
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